Tre notizie di oggi contengono dei paradossi decisamente sconcertanti. Riguardano il concerto di Vasco Rossi, la situazione attuale nel Pd e il caos vaccini.

Riguardo al concerto di Vasco Rossi, la notizia generalizzata sul mainstream è che il concerto è stato un grandioso successo, sia dal punto di vista dello spettacolo che da quello della sicurezza. Sul secondo fronte, si dice, "la perfetta organizzazione del concerto, che è avvenuta in piena sicurezza, offre un ottimo esempio a tutta l'Europa di come vadano gestiti certi eventi con grandi assembramenti popolari".

In altre parole, con questo messaggio stiamo dicendo al resto dell'Europa: "imparate da noi, guardate come si fa". E' sottinteso in questo messaggio il concetto che "da noi il terrorismo non ha successo, perché siamo bravi ad organizzare la security". Il paradosso sta nel presumere che il terrorismo possa avere o non avere successo a seconda di quanti poliziotti fanno la guardia agli ingressi di un grande assembramento popolare.

Mentre sappiamo tutti benissimo che il terrorismo che ha colpito di recente l'Europa avviene proprio con il beneplacito - e anche forse con l'appoggio, se non addirittura l'organizzazione - dei servizi segreti locali.

Riguardo alla situazione del PD, mi ha molto colpito la notizia che Orlando vorrebbe far fare un referendum ai propri elettori, nel caso Renzi decidesse di voler governare insieme a Berlusconi. Il paradosso sta nel vedere un popolo che prima sceglie un partito con cui identificarsi, e poi eventualmente vota per decidere quale debba essere la sua linea politica.

Chi non vede da solo questo lampante paradosso non merita che io stia a spiegarglielo nel dettaglio.

La terza notizia riguarda il caos che si sta venendo a creare intorno alla situazione vaccini. Non solo agli italiani è stato imposto con la violenza legalizzata un decreto che è chiaramente anticostituzionale, ma ora le conseguenze di questa imposizione se le sorbiranno tutte i genitori dei bambini che si preparano a mandare i loro figli a scuola, ai primi di settembre.

Mentre infatti si moltiplicano le prenotazioni per adeguare gli studenti al nuovo piano vaccinale, i centri sanitari che dovrebbero adempiere a questo compito stanno iniziando ad esplodere già da adesso. Figuriamoci cosa accadrà nelle settimane prima del ritorno a scuola.

Non solo non c'è personale a sufficienza per rispondere al numero elevatissimo di richieste, ma si preannuncia anche un vero e proprio caos per i presidi, che si troveranno obbligati a rimescolare interamente la suddivisione delle classi, per un motivo molto semplice: se ci fosse un solo caso di bambino immunodepresso (che non può ricevere vaccinazioni), il decreto prevede che questo sia messo in una classe dove sono assolutamente tutti vaccinati.

Intere classi andrebbero quindi rimescolate, distrutte e ricostruite nell'arco di pochi giorni, con il disagio evidente che potrà derivare agli studenti tanto quanto ai loro insegnanti.

Ma noi italiani siamo specialisti in queste cose. Da una parte capovolgiamo sistematicamente i criteri logici che dovrebbero fare da guida alla nostra esistenza, e dall'altra accettiamo supinamente, e probabilmente ormai in modo automatico, il capovolgimento di questi criteri.

Massimo Mazzucco