I SIGNORI DELLA GUERRA

 

Oggi la camera ha definitivamente approvato la conversione in legge del decreto che proroga la presenza dei mercenari italiani nei vari paesi del mondo fra i quali l’Iraq, dei quali stanno occupando il suolo proditoriamente, giustificando la loro ingombrante presenza sotto le mentite spoglie di fantomatiche missioni umanitarie.
Nell’aula si è consumata ancora una volta la solita farsa stantia, con i deputati DS (tranne 39 non allineati), della Margherita e dello SDI che hanno deciso di non esercitare il diritto di voto del quale gli elettori li hanno insigniti, preferendo altresì prodursi in un teatrino di dubbio gusto, sventolando pateticamente le schede per la votazione.
E’ quanto mai curiosa questa incapacità patologica del centrosinistra di prendere decisioni che esulino da una visione prettamente democristiana della politica, associata ad una puerile riluttanza ad identificarsi con quello che una volta era lo scudo crociato, nel tentativo di carpire consensi fra le fila della sinistra...

...La confraternita di Romano Prodi ogni giorno che passa somiglia sempre più a un battello alla deriva nel mare della propria assoluta mancanza d’idee, di programmi, di alternative all’operato del governo Berlusconi.
Come potrebbero mai pretendere di ottenere credibilità uomini che, rasentando il parossismo, concretano la folle idea di schierarsi con tutti (e con nessuno) nel velleitario tentativo di racimolare voti di ogni colore?
Com’è possibile che uno schieramento politico (sia pur privo di un’identità) parteggi contemporaneamente per i pacifisti e per i signori della guerra, per i giovani pestati a sangue dai carabinieri e per i carabinieri, per chi avversa l’invasione dell’Iraq e per chi in Iraq ci va a fare l’imprenditore, lucrando un bel mucchio di soldi insanguinati sulle spalle di tante, troppe vittime innocenti?

Com’è possibile sfilare sotto le bandiere della pace e poi astenersi dal votare contro l’infamia dei mercenari travestiti da crocerossine?
Com’è possibile scendere in piazza al fianco dei lavoratori e poi voltar loro le spalle contribuendo a far fallire il referendum sull’estensione dell’articolo 18 e condannando vergognosamente la sacrosanta protesta degli autoferrotranvieri?

Purtroppo i risultati di un simile disimpegno qualunquista vissuto all’insegna dell’utilitarismo spicciolo sono sotto gli occhi di tutti.
L’occupazione del suolo iracheno continuerà ed i “signori della guerra”, siano essi seduti fra i banchi della maggioranza o fra quelli delle marionette che pensano di essere state elette con lo scopo precipuo di poter sventolare le proprie schede di voto, hanno deciso che il nostro paese continui ad essere invasore e prevaricatore, contravvenendo ai principi basilari di quella costituzione la cui valenza è ormai paragonabile a quella della carta straccia.

Il 20 Marzo il movimento pacifista, che non ha padroni né colore sfilerà ancora una volta nelle strade, per ribadire il proprio no alla guerra, all’imperialismo americano e ad ogni occupazione militare e sfileranno anche gli amici di Romano Prodi, insieme alle loro schede di voto intonse; perché non afferrare al volo un refolo di coerenza ed astenersi anche quel giorno, dando prova di avere almeno un minimo di dignità?