[img align=right]library/2004-140.jpg[/img][b]PRIGIONIERI DELLA BUGIA[/b] Uno dei grandi vantaggi del cosiddetto “metodo deduttivo” - il modo di ragionare che tutti utilizziamo quotidianamente - è che la validità di una conclusione è sempre garantita, purchè sia valida la premessa che la sostiene. Lo svantaggio è che, se per caso la premessa si rivelasse errata, anche tutto ciò che ne conseguiva non ha più nessun valore. Un’altra regola maledetta, questa antica quanto il mondo, ci dice che una bugìa ripetuta all’infinito diventa prima o poi una verità. Le due regole, messe insieme, hanno generato, a partire dal 12 Settembre 2001, una perfida tenaglia mentale di cui oggi tutto l’occidente è ormai prigioniero. Fu infatti da quel giorno che cominciò a circolare, sugli schermi di tutto il mondo.... .. il nome di un certo Osama bin Laden, indicato da tutti come probabile autore degli attentati a Torri e Pentagono. E nonostante il suddetto non solo non abbia mai rivendicato quegli attentati, ma se ne sia anche apertamente dissociato, il tam-tam frastornante dei media occidentali ha fatto sì che la bugia entro poco tempo diventasse verità, e oggi non c’è più nessuno al mondo (eccetto coloro che hanno deciso di informarsi per conto proprio – con Internet) che sia disposto a credere che non sia stato lui. Torniamo ora al nostro modo di pensare. Nel momento in cui si parte dal presupposto che sia stato bin Laden (e che quindi esista una organizzazione internazionale, islamica, da lui comandata, il cui unico scopo è quello di rovinare la domenica all’occidente libero e cristiano), diviene anche naturale accettare, ad esempio, che interi aeroporti vengano bloccati alla vigilia di Natale “per la sicurezza dei passeggeri”, o che sia necessario fare una fila di ore per farsi perquisire all’ingresso dello stadio, oppure che l’intero traffico venga deviato per il passaggio del politico di turno, eccetera eccetera eccetera. E quello che ormai in America è un’ abitudine - la gente sbuffa e si lamenta, ma poi dice “comunque è meglio così, almeno siamo protetti” - sta purtroppo diventando accettabile anche da noi. Ma la vera tragedia è che, grazie a questo meccanismo mentale, stiamo diventando disposti a rinunciare anche a buona fetta dei nostri diritti civili, sempre in cambio di quel pò di “sicurezza” aggiuntiva. In America ne ha da tempo approfittato il ministro di giustizia Ashcroft, che con il famigerato “Patriot Act” (I e II) ha regalato alla sua F.B.I. dei privilegi, impensabili prima dell’11 Settembre, che violano apertamente il diritto costituzionale del cittadino alla privacy. Basti pensare che i federali hanno oggi il diritto di entrarti in casa, e perquisirla da cima a fondo, non solo senza più mandato, ma senza nemmeno informartene prima. Tu torni tranquillo a casa la sera, e ti ritrovi tutto sottosopra, solo perchè loro cercavano qualcosa che non hanno trovato. (E magari nel frattempo hanno pure trovato qualcosa che non cercavano). Ora anche l’Italia, evidentemente ben ammaestrata dagli uomini di Bush, sta prendendo questa strada. Chi non sente oggi uno stridore raccapricciante, nelle parole dei nostri governanti, quando accennano – sempre meno velatamente – alla necessità di leggi speciali “per combattere il terrorismo”? Peccato, appunto, che l’intera premessa che sta alla base di tutti questi ragionamenti sia errata: il “terrorismo”, in realtà, non esiste affatto: è solo una creazione del sistema stesso che, in mille forme diverse, cerca sempre di riportare sotto controllo i propri cittadini, “spaventandoli” oggi con una cosa, domani con un’altra. Ma ormai non si può più risalire a quella premessa per cambiarla: è troppo grossa nelle sue implicazioni storiche, ed è troppo radicata ormai nella coscienza di tutti noi. Nè peraltro è più sufficiente essere coscienti di questa realtà per ritenersi immuni dai danni: ormai le conseguenze, come vediamo, stanno cominciando a toccarci tutti da vicino, come società nel suo insieme. Diventa quindi necessario, proprio per chi è cosciente, cercare di “risvegliare” anche coloro che gli stanno accanto – nel lavoro, in famiglia, al bar sotto casa – e che magari si sono “assopiti” un pò troppo nella comodità della grande bugia. Oggi si può, grazie all’internet e a tutti i materiali che vi si trovano a disposizione, cercare di mostrare a chi ci sta intorno, passo dopo passo, da dove derivino in realtà tutti i nostri mali. E’ un lavoro faticoso e frustrante, nessuno lo nega, ma va fatto ormai con urgenza assoluta, prima che la tenaglia si chiuda del tutto sulle nostre teste di cittadini e di esseri umani. E soprattutto, per chi non lo farà, non si aspetti che sia qualcun altro a farlo per lui, perchè in questo caso ciò non accadrà mai: gli “altri” siamo semplicemente tutti noi. Vengono in mente, profetiche come non mai, le parole di Benjamin Franklin, uno dei padri fondatori della nazione americana: “Tutti coloro che sono disposti a rinunciare ad una parte dei loro diritti civili, in cambio di un temporaneo comfort, non meritano nè il comfort nè i diritti civili.” Massimo Mazzucco