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Ecco le parole di Gesù, incarnazione dello Spirito, che diceva che "nessuno può giungere a Dio se non tramite me", ovvero lo Spirito stesso.
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TheNecrons ha scritto:
Lo so che non puoi aiutarmi in modo diretto, volevo solo condividere la mia esperienza.
Veramente tra non molto lascierò tutto questo? Accadrà sul serio? Chissà come cambierà la mia vita.
...(se la mia famiglia sapesse che seguo un topic sul taoismo, sono cazzi)...
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TheNecrons ha scritto:
Sto mettendo in pratica il tuo consiglio, e non è una cosa che dura qualche giorno.
E' vero, meno la Mente lavora (a sproposito) e meno forzata sarà la Vita. Ogni giorno capisco di aver preso conclusioni esclusivamente mentali, e non attinenti alla Realtà. Null'altro d'aggiungere per ora.
Condivido delle esperienze: da quando ho iniziato a meditare, molti stati d'animo hanno prodotto anche delle sensazioni fisiche sul corpo. Per esempio, quando finisco di meditare mi trovo in uno stato semplice e sereno, in cui penso molto meno, e per cui tutto è facile e naturale. Questo mi produce sensazioni tutto attorno al corpo (qualcosa come formicolii ma non fastidiosi), concentrati verso la testa che si "aprono" verso qualcosa più in alto della testa (esterna al Corpo). E' come se attraverso un punto molto sottile situato più o meno al centro della testa, dell'energia esce dal Corpo (senza "lasciarlo") e si collega ad una nuvola di energia sopra la testa. Ma dopo qualche decina di minuti, la pressione e l'atmosfera in cui vivo iniziano a prendere il sopravvento, e sento letteralmente chiudersi il punto da cui passava l'energia, perdendo la percezione di quella "cosa" sopra la testa. Di conseguenza perdo tutte quelle capacità aquisite prima.
Tempo fa mi disperavo quando questo accadeva, e cercavo di forzare la Meditazione. Ora per fortuna ho perso buona parte dell'interesse egoico verso quel tipo di esperienza, e la forzo molto di meno.
Questo è solo un esempio, ma ci sono un sacco di situazioni o eventi che mi producono sensazioni fisiche sul corpo. Quando mi vengono ondate di allegria improvvise (ogni tanto mi arrivano senza motivo, io me le godo e poi le lascio andare, senza trattenerle), provo tantissima energia attorno alla testa, ma non sento molto il collegamento con quella "cosa" sopra la testa. Quando sono arrabbiato sento molte sensazioni nel ventre e nelle gambe. E così via.
Anche per te è così? (dai proviamo a vedere se ci accadono o se ci sono accadute le stesse cose :) )
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TheNecrons ha scritto:
Ti volevo chiedere: se la Mente crea l'ego, e sappiamo che l'ego incontrollato danneggia la persona sotto molti aspetti....stiamo dicendo che l'ego danneggia la sua fonte? E' una cosa per me stupefacente.
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invisibile ha scritto: Meditare in modo profondo è non-pensare.
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nel Tai Chi l'Essere è l'insieme del Corpo, della Mente, del Chi (energia) e dello Spirito, e tutti questi aspetti sono collegati.
Più volte hai parlato di come le debolezze di una parte dell'Essere, come il Corpo o la Mente, siano in realtà conseguenze di altri squilibri in altri parti dell'Essere. Puoi spiegare meglio questo concetto?
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Poi esco da qui, ti ritrovo in altri spazi e, sincero, voglio dirti, stento a riconoscere lo stesso essere.
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Fammi sapere se ho risposto o se vuoi dei chiarimenti su qualcosa.
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TheNecrons ha scritto:
Il problema è che a volte non ho la percezione se non qualcosa non mi è chiara. Spesso quando cerco di ragionarci, mi "spariscono dalal vista" più elementi. Preferisco aspettare e lasciare che eventuali dubbi vengano da soli senza che io mi metta a cercarli.
Volevo chiederti una cosa: in che modo il Chi è "la prima manifestazione dello Spirito"?
Un'ultima domanda: ma non ti stufi a rispondere a milioni di domande difficili?
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TheNecrons ha scritto: Grazie mille, preciso e chiaro.
Domanda: esistono dei danni "irreversibili" che un Essere può subire? Esistono dei danni che non gli permetteranno mai più di raggiungere un'Armonia?
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In questi termini per me è difficile rispondere. Puoi fare un esempio pratico?
Se devo rispondere a come l'hai messa, in termini assoluti, posso solo dire che quando questo succede quell'essere muore, perché senza Armonia non c'è esistenza (a prescindere dalla consapevolezza di questa realtà che ha quel dato essere ).
Il punto è che c'è una certa tolleranza, ma ci sono anche dei limiti rispetto alla disarmonia che un dato essere può sopportare senza morire.
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FrancescaR ha scritto: La mia opinione di assoluta principiante, ma dettata dal buon senso, è che la spiacevole
esperienza che hai appena vissuto ti/ci insegni quanto sia fuorviante, infruttuoso e addirittura
nocivo ricorrere alla meditazione nelle situazioni estreme, assegnandole una funzione
soccorritrice, di riparo d'emergenza. Un requisito fondamentale per poter meditare, come
ben sai, è la calma interiore. Tu hai praticamente cercato di accedere con la forza, per rifugiarti,
ma *Quella* porta è rimasta chiusa malgrado abbia tentato di buttarla giù a spallate.
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La mia opinione di assoluta principiante, ma dettata dal buon senso, è che la spiacevole
esperienza che hai appena vissuto ti/ci insegni quanto sia fuorviante, infruttuoso e addirittura
nocivo ricorrere alla meditazione nelle situazioni estreme, assegnandole una funzione
soccorritrice, di riparo d'emergenza. Un requisito fondamentale per poter meditare, come
ben sai, è la calma interiore. Tu hai praticamente cercato di accedere con la forza, per rifugiarti,
ma *Quella* porta è rimasta chiusa malgrado abbia tentato di buttarla giù a spallate.
E ne sei uscito stremato.
Hai dimenticato una delle regole di base delle pratiche spirituali, non usare la forza, di nessun tipo.
Come ho già detto, per meditare serve energia, ne serve molta di più di quello che sembra, ma anche usando la forza se ne usa moltissima.
Ti sei esaurito nel tentativo di accedere ad uno stato che desideravi ottenere, dimenticando un altra regola di base: non desiderare.
Le pratiche spirituali non vanno "usate" per riparare a "danni" come si usano le medicine per esempio, e non vanno usate per accedere a stati dell'essere che si desidera ottenere.
Il loro effetto sulla persona è di tutt'altra natura, è magia e quindi non è tua, non è mia ed è di tutti.
La Meditazione porta la persona a riequilibrarsi, in tutti i sensi, ma il suo effetto è nel tempo e non è sotto il nostro controllo "diretto" (della mente).
Quando hai raccontato che ti capita di provare gioia in modo inaspettato, senza sapere da dove e perché arrivi, hai descritto il modo naturale in cui uno degli effetti della Meditazione si manifesta e lo dico con assoluta sicurezza perché a chiunque pratichi nel modo giusto succede la stessa identica magia.
Con il tempo il praticante serio diventa sempre più equilibrato e impara ad accedere all'equilibrio sempre più facilmente. Ma questo accade perché si fa amicizia con l'equilibrio, diventa familiare e per cui per la persona diventa più facile ritrovarlo anche in situazioni dove si è manifestata emotività e turbamento.
Ma non è "la Meditazione che calma".
E' la Meditazione mi ha aiutato a ritrovare la calma ---> nella Vita.
"Io" sono diventato più calmo.
perché non bisogna usare la forza per cercare l'equilibrio, per meditare, per fare Tai Chi?
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Eh sì, purtroppo queste regole non sono riuscito ad applicarle. Azzardo a dire: ho imparato (anche se non vorrei concludere) che non bisogna forzare l'applicazione di quelle regole.
Io ero arrabbiatissimo e triste, sapevo che non sarei stato in grado di non giudicare e non desiderare (o forse credevo di non poterlo fare? Ottimo quesito).
E' stato importantissimo precisarmi che la Meditazione non è la soluzione diretta dei problemi. E' una cosa che avevo provato ma a cui non dato tanto ascolto.
perché non bisogna usare la forza per cercare l'equilibrio, per meditare, per fare Tai Chi?
Perchè l'obbiettivo di quelle pratiche è aiutarti a raggiungere la purezza (ossia la tua Natura), e usare la forza signfica piegare e alterare la Natura.
Ma non è che dovremmo precisare che "non forzare la Natura" non significa che la tigre non debba usare la forza per catturare il bufalo? Per lei è naturale no?
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Si, ma se è necessario si possono "imporre".
Abbiamo la volontà che per essere applicata non necessita l'uso della forza, ed anche questo è un aspetto interessante, perché spesso associamo la volontà alla forza, mentre non è affatto così, sono due cose molto diverse.
Solo facendo puoi conoscere la realtà, e questo evidenzia una realtà esistenziale molto importante che comprende l'incapacità della mente a fare determinate cose, cose che ci hanno educato erroneamente a considerare possibili.
perché non bisogna usare la forza per cercare l'equilibrio, per meditare, per fare Tai Chi?
Perchè l'obbiettivo di quelle pratiche è aiutarti a raggiungere la purezza (ossia la tua Natura), e usare la forza signfica piegare e alterare la Natura.
Si. Ma perché?
Tu sei una tigre che sta cacciando un bufalo, o sei un essere umano che sta meditando?
Ti svelo un grande segreto: ne usa pochissima, molto meno di quello che generalmente crediamo, e la usa solo in certi tempi ben precisi dell'azione.
Una tigre che caccia un bufalo sta facendo "Tai Chi", così come lo sta facendo un fiore che sboccia.
Armonia e quindi perfezione.
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Il mio ragionamento era: se la Tigre usa molta forza fisica, questo per lei non è contro-natura (per me invece lo sarebbe, perchè posso vivere usandone anche pochissima).
Ma se
Ti svelo un grande segreto: ne usa pochissima, molto meno di quello che generalmente crediamo, e la usa solo in certi tempi ben precisi dell'azione.
Una tigre che caccia un bufalo sta facendo "Tai Chi", così come lo sta facendo un fiore che sboccia.
Armonia e quindi perfezione.
ecco che cambia tutto, e la forza fisica è sempre contro-natura.
Permettimi una domanda: anche il bufalo che sta combattendo per la sua vita sta facendo Tai Chi?
Ma è Naturale che egli usi la forza per salvarsi? E' Naturale che la Natura metta in emmergenza gli Esseri?
Lo so che le parole in questa domanda contano tantissimo....spero che tu abbia compreso il mio dubbio.
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