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charliemike ha scritto: @Matrizoo
1) se dovevano fare propaganda era necessario che foto e filmati fossero i più estetici possibile
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charliemike ha scritto: @Matrizoo
Se io voglio fare della propaganda non posso usare foto schifose. Viene da se.
Se tu vuoi "vendere" un tuo lavoro, come lo presenteresti?
Se invece devo solo riprendere l'evento, gli abbellimenti non sono necessari, anzi alimentano il dubbio.
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Redazione ha scritto: MATRIZOO: Sono felice che tu possa vivere in un mondo a tua immagine e somiglianza. Il problema è che "quello che avresti fatto tu" 50 anni fa conta meno del due di picche. Le realtà storiche sono altre.
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Non va dimenticato che le missioni lunari furono realizzate per ragioni principalmente politiche e di prestigio.
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A me sembra che, al di là di cosa secondo te sarebbe stato più logico e cosa secondo te sarebbe stato più corretto fare in una ipotetica operazione di risorse, mezzi e personale completamente ignoti, ciò che conta davvero è cosa in ogni caso c'è su quelle fotografie.quanti calci nel didietro avresti preso non appena avessi avvicinato una qualunque forma di luce estranea alla scena? ...
l'obiettivo sarebbe stato raggiunto comunque. quindi perchè abbellire ste foto? ...
Debole e senza senso ...
non c'era bisogno di foto chissà quanto perfette ...
semplice e banale, altro che le foto devono essere belle
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tai confrontando due foto fatte in due posti diversi, con due inclinazioni solari diverse, forse anche scattate con due esposizioni diverse ed elaborazioni del contrasto diverse
Ti devo spiegare perchè "stranamente" appaiono diverse?
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[deduco che la questione non è stata approfondita abbastanza, lasciando aperto un margine di discussione che dà un senso a questo forum.
In realta'se manca la luce riflessa dell'atmosfera si riduce di molto il contrasto/la differenza tra la luce presente nello sfondo e la luce riflessa dal terreno che colpisce il Lem da dietro
in realta'la regolita ha una conformazione in grado di riflettere la luce incidente in tutte le direzioni.
In realta'la riflettanza è massima man mano che ci si eleva dal suolo lunare
Abbiamo la mancanza di atmosfera, che come giustamente dici tu toglie luce riflessa, MA CONTEMPORANEAMENTE non fa da barriera a luce riflessa che proviene da centinaia di metri di distanza
non si capisce bene perchè le TUE affermazioni invece debbano per forza essere vere
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Dato che Redazione afferma GIUSTAMENTE (parlando di un corpo immerso nell'atmosfera terrestre):
Se la sua luminosità è X, la luce riflessa sarà sempre soltanto una frazione di X.
IO CHIEDO, sulla Luna in mancanza di atmosfera, nella famosa foto 5862 di apollo 11, guardando lo sfondo, vedi la luce incidente o la luce riflessa?
Innanzitutto, nelle fotografie non si vede propriamente "la luce", ma vedi l'effetto della luce sugli oggetti che colpisce. (Questo dovrebbe aiutarti a chiarire l'errore di cui parlo più sotto).
Se un oggetto è colpito (illuminato) DIRETTAMENTE dalla luce, chiameremo quella luce "incidente". Se l'oggetto è colpito (illuminato) INDIRETTAMENTE dalla luce, chiameremo quella luce RIFLESSA (o diffusa).
Nella foto 5862 lo sfondo (zona di terreno sul lato sx dell'immagine) è illuminato da luce incidente, mentre l'astronauta è illuminato da luce riflessa.
Il problema, che ho già spiegato un miliardo di volte, è che l'astronauta NON PUO' avere la stessa luminosità dello sfondo, perchè quest'ultimo è colpito da luce incidente, mentre lui è colpito da luce riflessa.
Sulla terra lo scarto minimo di luminosità fra incidente è riflessa deve essere ALMENO di 2 stop (es: da f/8 a f/4). Sulla luna ancora di più, perchè non hai il contributo dell'atmosfera che, grazie al fenomeno di rifrazione (scattering), rende le ombre molto più luminose.
Se ben ricordo, tu nel vecchio thread facevi confusione fra luce incidente e riflessa, perchè dicevi che anche quella del terreno sulla sx è comunque "luce riflessa", visto che si rifletteva sulla sabbia.
Va benissimo, se vuoi possiamo cambiare la terminologia, ma a questo punto quella che arriva dall'astronautra è luce riflessa due volte, perchè rimbalza prima sulla sabbia e poi sulla tuta. Hai comunque, quindi, una fase di riflessione in più, e per questa riflessione ulteriore devi pagare almeno due stop di luminosità.
Se invece la luminosità rimane ugale (fra sfondo e astronauta), vuol dire che c'è qualcosa di artificiale che ha aiutato la luce riflessa ad aumentare la sua intensità, fino a raggiungere quella della luce incidente. Non c'è modo di girarci attorno, è elementare.
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Sono più portato a pensare che ci sia qualche relazione reale fra le proprietà del suolo lunare, i materiali specifici della tuta di apollo 11, e l'incidenza solare specifica in relazione al mezzo che crea l'ombra.
Se infatti andiamo a vedere gli scatti delle tute apollo, in sartoria, paiono avere proprietà rifrangenti non indifferenti, simili ai tessuti usati nelle pettorine bianche della polizia....o negli inserti delle tute da motociclisti. Non so se mi spiego.
Questa cosa, se fosse vera, unita ad altri parametri ancora da studiare... potrebbe (forse) portare ad una soluzione reale alla questione.
Non vedo altre anomalie di questo genere, quindi mi dissocio dalla questione Mylar, zampe...etc etc.
Io vedo solo le tute degli astronauti in piena ombra, esposte come lo sfondo - o quasi. Anche quando si trova all'interno del modulo, nello scatto 5862.
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Forse c'è un po' di confusione sui termini usati, per cui suggerisco di attenerci tutti alla terminologia tecnico-specialistica dell'ottica e della fotometria, per evitare equivoci e dialoghi tra sordi. Chi è già ferrato nella materia può tranquillamente skippare questo post.Se un oggetto è colpito (illuminato) DIRETTAMENTE dalla luce, chiameremo quella luce "incidente". Se l'oggetto è colpito (illuminato) INDIRETTAMENTE dalla luce, chiameremo quella luce RIFLESSA (o diffusa).
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Infatti non c'è nessuna scadenza. Ti ho solo consigliato di sbrigarti a stabilire i termini della discussione, prima che questa partisse per la tangente.non credevo che ci fosse "una scadenza" riguardo all'inserimento degli interventi.
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Per la legge della conservazione dell'energia, è falso. Non c'è nulla che amplifica la luce senza aggiungere energia."Detto in parole molto semplici, un raggio di luce "IN ARIA" ha una propria quantità, per esempio 100. Quando questo raggio di luce arriva finalmente a terra e colpisce (quindi illumina) una superficie bianca, il suo valore aumenterà a 150 se non a 200, mentre colpendo una superficie nera tenderà a valori bassissimi, diciamo 20."
Questo è vero. E' quello che normalmente viene chiamato Riverbero ovvero la luce che riflessa dal suolo illumina nuovamente l'atmosfera. Al Polo è talmente forte da causare problemi alla vista se non si usano protezioni adatte.Se tu cammini in una distesa asfaltata sotto il sole la luminosità dell'aria E' BEN DIVERSA rispetto a quella che ci sarebbe su una distesa di neve
Con aria luminosa spero tu intenda la luce riflessa dall'aria, perchè l'aria non emette luce.L'aria terrestre invece è assai luminosa, lo sappiamo tutti e lo vediamo da sempre, magari non ci si pensa ma è così.
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"Dal primo sito che capita" la dice lunga sull'attendibilità dei suoi contenuti.alerivoli ha scritto: dal primo sito che capita ho preso questa definizione:
"Detto in parole molto semplici, un raggio di luce "IN ARIA" ha una propria quantità, per esempio 100. Quando questo raggio di luce arriva finalmente a terra e colpisce (quindi illumina) una superficie bianca, il suo valore aumenterà a 150 se non a 200, mentre colpendo una superficie nera tenderà a valori bassissimi, diciamo 20."
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