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Ok, facciamo un piccolo passetto avanti: non è che le proteine si sono generate a caso tra miliardi di possibilità. Quello che è accaduto è che grazie alle leggi fisiche che noi ben conosciamo e grazie successivamente al processo di selezione che conosciamo, si sono andate a formare delle proteine.
Come vedi non è solo tirare a caso un bussolotto ma applicare al tiro di un bussolotto delle leggi fisiche.
Noi non sappiamo quali leggi esistano nell' "oltre" l'universo di cui stiamo parlando, ma una ipotesi è proprio che ci siano delle leggi che hanno fatto avvenire il big bang. Ipotesi che trovo ben più plausibile di una entità intelligente.
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Ghilgamesh ha scritto: Ritengo il corpo umano troppo limitato per trovare ste risposte ... alcune cose, semplicemente, in questa vita non possiamo saperle.
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Ni. Dare per scontato che l'universo esista veramente con certezza significa cancellare prima metà filosofia antica, dove a partire da Parmenide si insinua il dubbio che il molteplice in realtà non esista. E poi significa eliminare, finalmente dopo qualche millenio dalle intuizioni di Parmenide, l'ultimissima fisica che osa avanzare l'ipotesi - avvalorata da non pochi esperimenti - che lo spazio-tempo, e ciò che contiene, non esista affatto, ma sia solo un ologramma. E che l'universo, in effetti, sia non locale.
E' qualcosa a cui si arriva anche per vie traverse, ad esempio vedendo come funziona il cervello in modo un tantino più raffinato, come il neurofisiologo Karl Pribram, di Stanford, che si è convinto della natura olografica della realtà studiando in particolare la memoria, che a suo parere non è certo immagazzinata nei neuroni o da qualche parte.
Insomma, quale che sia la verità, non darei per scontato niente.
Occorre anche dire che filosoficamente la distinzione tra Dio e Universo è anche fallace perché se Dio è tutto, è anche l'universo. Diventa inconcepibile quindi vedere una realtà separata da l'unica cosa che c'é. Ma ancora una volta lo spiega benissimo Parmenide e chi lo ha capito pur senza citare mai niente di religioso, essendo superfluo farlo.
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zeppelin ha scritto: Facciamo finta che l'Anima sia un lettore che prende un libro da una biblioteca e incomincia a leggerlo........
Quindi non chiedetemi se per me Dio sarà il Bibliotecario o l'Autore di tutti i libri, perchè di Ordini Superiori io non ne so niente (Biglino! Esci da questo corpo!!!)
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Parliamo di anima senza specificare cosa sia,o casa intendiamo sia.
Per quanto mi concerne,considero l'anima la scintilla dell'essenza di Dio,che come un frattale contiene tutte le informazioni del totale.
Il problema,a questo punto,è rispondere alla domanda:Chi è Dio?
Su questo punto concordo con Roberto70.Il dio della Bibbia non è il Dio creatore. O meglio,non è il creatore dell'universo.
Ma se l'anima è l'espressione di Dio,e questi non è che le consapevolezza dell'universo stesso,allora sorge spontanea la domanda:l'universo ha un inizio o è eterno?Per estensione,esiste un solo Dio?
Ma in realtà lo scopo sarebbe quello, cioè trovare la verità.
Il nostro desiderio, la nostra ambizione, la nostra speranza.
Non ce lo nascondiamo.
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Per fare un discorso che sia meno lontano possibile dalla verità occorrerebbe che ogni interlocutore avesse le stesse definizioni di Dio, Anima, Verità, ecc.
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universo olografico?Certo,è una teoria interessante e probabile.Il problema è :chi ha fatto la base su cui l'ologramma viene creato?
Il Cristianesimo ha quindi l'anima "one shot", hai una ed una sola possibilità e da questa dipende la sorte della tua anima per l'Eternità, anima che è creata e distinta da Dio.
L'induismo crede invece in una serie di "non hai vinto ritenta" e l'anima è consustanziale a Dio, ovvero ritornerà ad esservi unita.
Il Taosimo sembra non preoccuparsene troppo, tanto siamo un'emanazione della Grande Luce e in qualche modo sarà fatto nell'unico modo possibile.
Già solo queste poche definizioni sono inconciliabili
Sembra che nel paradiso tutti abbiano 30 anni...( anche se morti a 6 mesi di età o a 90 anni) e tutti esenti dal fisico "corrotto" . Uno brutto come la fame da "vivo" come lo potrò riconoscere se "diventerà" bello ?
Se l'uomo in cuor suo rifiuta il "creatore" e si considera soddisfatto della sua aspirazione materialista nella dissoluzione.. pagherà per la sua scelta.
D'altronde se uno non ha fede è quasi giusto lasciarlo finire nel luogo a lui designato.( con livelli diversi di sofferenza.. )
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Concordo,ed affermo:chi può ragionare(sentire,percepire) su Dio,se non Dio stesso?Tonki ha scritto:
universo olografico?Certo,è una teoria interessante e probabile.Il problema è :chi ha fatto la base su cui l'ologramma viene creato?
Tu, io, noi, il tutto. Vi sparo il bestemmione: se hai davvero un anima, ovviamente tu sei quell'anima in una qualche misura, anche se ne hai perso il contatto in quanto essere decaduto; altrimenti è l'anima che è qualcosa e tu sei al massimo il suo cappotto che presto o tardi si rompe e muore. E' che gli importa al cappotto se chi lo indossa è immortale? Infatti, avere un anima ha senso solo se la sei. Ora, l'anima, in qualunque modo tu la voglia intendere, è un frammento del divino. In quanto tale, come insegnano dappertutto da pitagora all'india - apparte nell'ebraismo e nel cristianesimo, che lo fa anche a ragione ma merita un indagine a parte - è sempre esistita e sempre esisterà.
E come fa qualcosa ad esistere sempre e per sempre? L'unico modo è non far parte dello spazio-tempo. Quindi non fa parte dell'ologramma, ma lo esperisce.
Detto con delle parole più classiche, il rapporto tra anima individuale e Dio è popolarmente rappresentabile così: "Io sono la Persona Suprema, esisto eternamente, tu anche, anche tu sei un essere eterno, un'anima eterna; non ci fu mai un tempo perciò in cui noi non siamo mai esistiti, né Io come individuo Supremo, né tu come individuo subordinato a Me, né tutti questi re, siamo tutti esistiti eternamente" Bhagavad
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A parte il prolasso di parole per giustificarti e il continuo asserire e negare , che mi da prova della tua assoluta incertezza e insicurezza, la mia era una domanda un po piu' terrena e meno spiritualistica.
Siamo daccordo sul fatto che siamo animali( più o forse meno) evoluti? Vorrei capire qual'è l'arroganza che ci fa credere di avere Anima, Spiritualità o Trascendenza del pensare che per forza ci debbano essere forze o altre Entità che ci debbano condizionare la vita.
L'altra cosa che non capisco è perchè dobbiamo per forza cercare risposte quando abbiamo la certezza che risposte non possiamo avere. Noi ci siamo? Bene! Accettiamolo come cosa positiva senza per forza incasinarci il cervello su chi o casa ci ha creato e perchè. Io cercherei invece di vivere appieno la vita per me e per l'aiuto che possa dare al prossimo, senza cercare misticismi o spiritualità che ci complicano l'esistenza inutilmente.
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E perchè? gli altri animali non sarebbero evoluti?usul ha scritto: Siamo daccordo sul fatto che siamo animali( più o forse meno) evoluti?
prima è necessario vedere l'arroganza in codeste paroleusul ha scritto: Vorrei capire qual'è l'arroganza che ci fa credere di avere Anima, Spiritualità o Trascendenza del pensare che per forza ci debbano essere forze o altre Entità che ci debbano condizionare la vita.
è bene che tu riconosca questa rabbia, ma quando dici Qualcuno stai supponendo di sapere a cosa si riferisce chi sta parlando (magari chi parla si riferisce a qualcosa, più che a qualcuno)usul ha scritto: un esempio che mi fa arrabbiare è quando qualcuno, dopo per esempio un incidente o una malattia, si salva e viene a stare bene dica " GRAZIE A DIO CE L'HO FATTA" oppure cosa ancora peggiore, quando hai fatto un disco di successo, e poi dici " grazie a dio ne ho venduti un sacco".
Scusa ma non capisco il senso di dover dare per forza il merito a Qualcuno, invece che a te stesso o alle persone che lo hanno reso possibile.
La tua rabbia è sintomo del desiderio di conoscenza. Non puoi guarire se parti dalla premessa che non si possa conoscere.usul ha scritto: L'altra cosa che non capisco è perchè dobbiamo per forza cercare risposte quando abbiamo la certezza che risposte non possiamo avere. Noi ci siamo? Bene! Accettiamolo come cosa positiva senza per forza incasinarci il cervello su chi o casa ci ha creato e perchè. Io cercherei invece di vivere appieno la vita per me e per l'aiuto che possa dare al prossimo, senza cercare misticismi o spiritualità che ci complicano l'esistenza inutilmente.
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Non esiste il pensiero comune; esistono idee che si diffondono dove trovano spazio, e più una testa è condizionabile più le idee si diffondono, e più diventano "comuni". Ma quello non è pensiero, quelle sono idee comuni. Il pensiero è una pratica attiva, mai passiva.usul ha scritto: il mio intendimento sul fatto dell'evoluzione era inteso agli umani, appunto perchè nel pensare comune gli umani sono più evoluti e intelligenti degli animali
Mi sentirei felice per lui, e per averlo aiutato.usul ha scritto: Ti faccio una domada: se tu fossi il dottore in questione che salvi o guarisci una persona, dopo anni di studi e di sacrifici, ti senti rispondere che " grazie a Dio si è salvata o guarita", come ti sentiresti?
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