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FZappa ha scritto: Per un problema che si risolve (forse) , un altro che si crea
Le 2 cime d’antenna, nella caduta si sono incrociate, penso senza toccarsi.
Prima è caduta la sud (rossa), verso ovest, ma sostanzialmente quasi in verticale.
Poi è caduta la nord (blu), sempre verso ovest ma completamente spostata verso il mare di circa 25-30 metri (la carreggiata è di 18 m).
Come ha fatto a cadere così “lontana” ??
Potrebbe essere l’ultima antenna che vediamo ciondolare su “Oddio” con ancora uno strallo attaccato per poi cadere, evidentemente verso il mare ??
Ne deriva che lo strallo che vediamo su “Oddio” è quello nord ovest e mi pare che qualcuno non fosse d’accordo.
Se è così, perché l’antenna nord è stata tirata verso il mare mentre quella sud è praticamente caduta su se stessa (oppure la cima sud si era già staccata prima dall’antenna sud) ??
Soprattutto, cosa ha provocato la rotazione della punta d’impalcato piantato a coltello ??
Possiamo ancora dire che è stato strallo nord ovest, in tiro, che l’ha tenuta girandola, per poi staccarsi successivamente ?? Ma allora la cima d’antenna nord non avrebbe dovuto finire così lontano a sud ma avrebbe dovuto solo avanzare ad ovest.
Non ho risposte, il tutto è solo parecchio strano (che novità ….!!)
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3aaa ha scritto: @FZappa @FranZeta
Questo post è rivolto specialmente a Voi perché ho già visto che masticate bene la materia. Sto riflettendo sul testo attribuito a Morandi ed in particolare su questo inciso:
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Guarda le foto in questa rivista, già si vedeva allora l'inizio della ossidazione, ora quei cavi in acciaio nudo hanno una sezione residua media del 90% e sai bene che la resistenza la devi calcolare non per quella percentuale, come potresti pensare in un primo momento, ma per il minimo di area di ciascun cavo. Ed anche in questo caso non saresti prudente perché a causa delle differenti rigidezze la rottura avviene non contemporaneamente nei diversi cavi. Avrai quindi una progressione nella rottura dei cavi con bassissima azione complessiva nel tirante!
La corrosione è una brutta bestia e altera l'equilibrio tra i cavi. Le rotture cominceranno in modo distinto nelle sezioni più ristrette e con lunghezze di strizione pressoché inesistenti; anzi totalmente inesistenti perché avrai di fatto solo rotture fragili per fatica.
Con il 90% dell'area media puoi quindi avere la rottura improvvisa del tirante per una azione complessiva irrisoria!
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Ora provate a considerare un fascio di trefoli di 90 m, obbligato dai vincoli di estremità ad avere tutti la medesima lunghezza. Possiamo assumere che il carico si ripartisca uniformemente fra tutti i trefoli. Ora immaginiamo di attivare una corrosione differenziale (ove più intensa, ove meno) sempre però su una lunghezza abbastanza insignificante del trefolo (una piccola zona ammalorata, insomma). Il carico continuerà a ripartirsi in modo sostanzialmente uguale fra tutti i trefoli (se la lunghezza ammalorata è piccola rispetto alla lunghezza totale di 90 m) ma gli effetti rischiano di essere molto diversi trefolo per trefolo. Un pò quello che avrebbe detto Morandi nell'inciso di cui sopra. Vi sembra chiaro il ragionamento? (Che per ora fermo qua, senza volerlo applicare allo strallo reale)
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Perdonami, ma tu continui a ragionare in base alla tua esperienza, ovvero pensando alla tua bella corda di violino - mono o multi-core che sia - tesa tra pirolo e cordiera e sollecitata dai crini dell'archetto o dalle dita, corda che, come ho osservato, al massimo potrebbe spezzarsi ma che poi, rompendosi, risulterà "...liberata da qualsiasi altra sollecitazione a parte le residue proprie..."Aigor ha scritto: Perdonami:
1) io ho fatto la similitudine stralli trefolati – corda di violino
2) tu mi hai obiettato che la corda è mono-cavo
3) io ti ho replicato che non è vero e che comunque l’esempio che ho fatto riguardava le corde “simili” allo strallo trefolato, quindi multi-cavo
Ora mi insisti sul peso applicato ad un cavo?
Tutto dipende dallo "stato di salute" degli elastici e dal carico che gli verrà applicato...Aigor ha scritto: Tu metti insieme 10 elastici, tendili quasi al limite e aspetta a vedere come si spezzano: difficilmente li vedrai rompersi dividendosi in più di due parti.
E come fai a dirlo, se hai sempre avuto a che fare con corde che, nel peggiore dei casi, si sono rotte e basta, senza aver dovuto sopportare subito dopo alcun altro stress, ovvero dove le sollecitazioni imposte con le dita o l'archetto, per quanto ripetute, sono sempre terminate con la prima rottura?...Aigor ha scritto:
Si spezza. In un punto. E ti avevo già risposto, mi spiace non si sia capito.prova a pensare a cosa potrebbe succedere anche alla tua corda di violino se qualcuno, oltre a tenderla troppo tra due ancoraggi, la gravasse anche di un grosso carico in un punto intermedio
Ari-perdonami, ma non ho affermato questo, ma soltanto che "...Quando suoni il violino, anche col pizzicato, mica la stressi sempre fino al punto di rottura..." Giusto? Io ci vedo una certa differenza anche in questo caso...Aigor ha scritto: PS: mi si sono spezzate corde anche pizzicando, quindi andrei piano ad affermare che il pizzicato non stressa la corda al limite
Sicuramente non copre la mia sfiga, perché a me di elastici un po' logori (ma perfino nuovi, anche se probabilmente difettosi) che tesi troppo mi sono spezzati *anche* (non "sempre"!) in più di due pezzi me ne sono già capitati diversi!...Aigor ha scritto: PPS:
No. Lavoro in uno Studio dove spesso mettiamo un elastico (o due) alle pratiche per evitare fuoriuscita di documenti: quando gli elastici, dopo due o tre anni, sono ormai marci si spezzano. Ma in un punto.Possibile - e qui la domanda è rivolta anche agli altri - che non hai mai visto un elastico, magari un po' liso, teso oltre la sua resistenza, che si spezza in più parti?!...
Ma magari la mia esperienza non copre tutte le possibilità.
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Ne avevo già accennato, citando la Polizia Scientifica che si interessava degli ancoraggi dei tiranti di precompressione (quelli che si vedono nell'immagine)FZappa ha scritto:
Penso che la rottura per fatica sia stata la prima cosa a cui tutti abbiamo pensato; improvvisa, senza segnali premonitori in campo totalmente elastico e non plastico (come un bicchiere) - in subordine la fragilità da idrogeno che ha lo stesso meccanismo. Nel primo post su questo forum ricordo che facevo l'esempio del fil di ferro che, piegandolo alternativamente, si rompe a fatica
Ma le superfici di rottura (fragili) per fatica si individuano molto facilmente perché c'è l'innesco iniziale (nel ns. caso sicuramente la corrosione) e poi la rottura netta della sezione senza plasticizzazione.(su Google trovi tutti gli esempi che vuoi…).
Questo mi aspettavo da Zurigo ma invece arriva tutt'altro …….
Poi la questione che il carico si ripartisce uniformemente su tutti i trefoli non è una ipotesi che si possa sempre assumere a cuor leggero anzi temo che in questo caso proprio non sia così.
Per avere qualche certezza bisognerebbe avere disegni e dettagli maggiori su come erano tesi i primari e non c'è niente neppure fra i rottami che faccia chiarezza.
Un'altra delle stupidaggini di Morandi (mai più ripetuta, neppure sul successivo Wadi Kuf) è stata che per risparmiare NON ha messo una fune costituita da 12 o 16 trefoli ma ha messo 12/16 trefoli LIBERI per risparmiare, per essere agevolato nella movimentazione, ecc... ottenendo il primo handicap di avere una superficie esposta alla corrosione 4-5 volte superiore.
Il secondo handicap, anche peggiore, è che NON credo che i 352 trefoli siano stati tesi e ritesi singolarmente ma ciò sia stato fatto per "gruppi di trefoli" (cit. Morandi) perché i primari erano, forse, bloccati proprio per gruppi e non singolarmente (come fai a trovare lo spazio per mettere il martinetto in 352 posizioni diverse ??)
Questa ipotesi, ragionevole, è avvalorata dai secondari che, come si vede dalla foto erano raggruppati a gruppi di 4
Quindi se "tiro" 12/16 trefoli insieme, ciascuno con le proprie caratteristiche di allungamento iniziale DIVERSE, siamo abbastanza lontani dall'ipotesi di carico uniformemente distribuito; quanto, proprio non ho idea…
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Notato l'ennesimo "taglietto", proprio negli ultimi istanti del video?... Solo un caso?...FZappa ha scritto: Ricordate un altro reperto piuttosto misterioso ??
Il 35B1.
Faceva parte di un video ufficiale della Polizia diffuso il 16 settembre
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3aaa ha scritto:
Il pezzo 35B1 nella foto originaria, così come appare nel deposito, forma nel suo vertice in basso a destra un angolo di 58 °, lo stesso che lo strallo formava con l'asse verticale dell'antenna. Pertanto, per leggere correttamente la foto, bisogna immaginarla ruotata di 90° in senso orario. Allora diventa l'attacco strallo NORD EST (ipotesi più probabile, visto che riteniamo lo strallo rotto in cima) oppure SUD OVEST (molto meno verosimile, visto che lo strallo si è rotto all'impalcato)
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Probabilmente è la superficie esterna del reperto originale, magari ripulita un po'... Dalla quantità e qualità della "roba" che si vede (trefoli, guaine, lamierino) mi verrebbe di pensare a un residuo di strallo attaccato all'impalcato, però l'angolo formato tra la "base" poggiata sul pavimento e l'andamento obliquo di quanto c'è sulla destra, corrisponderebbe decisamente di più a quello di una cima...FZappa ha scritto: HitalHink - 3aaa - 35B1
Non so che dirvi, anche a me la mia ipotesi non convince più di tanto…..
Ricordo che a settembre avevo provato in tutti i modi di trovare la "quadra" ma non c'ero riuscito.
Ad esempio, cos'è quella bella superficie pulita, senza ferri, dove c'è scritto 35B1 ??
Mi era venuto il dubbio che fosse una lastra appoggiata volutamente davanti al reperto per NON farci vedere il meccanismo di aggancio dei trefoli primari.
NON E' lo stesso che guarda la poliziotta, basta confrontare i due diversi profili del cemento fratturato/scavato sulla sinistra... Probabilmente si tratta di due reperti, forse strettamente correlati, messi uno vicino all'altro.FZappa ha scritto: Mi ero accorto del saltino del filmato ma la poliziotta sembra la stessa e i reperti di stralli certamente non abbondano per cui sembra naturale pensare che sia lo stesso ma, hai ragione, non è affatto detto.
Mi sembra che ci siano fin troppi "taglietti" di video per non pensare che sia anche una guerra contro chi vuol conoscere come sono realmente andate le cose...FZappa ha scritto: Sembra proprio facciano di tutto per non farci capire niente …….
L'unica spiegazione, vagamente ragionevole, che mi son dato è che sia la Procura che cerca di nascondere le carte agli indagati per essere in una posizione di vantaggio fino al rinvio a giudizio (fra un anno o più…).
Non dimentichiamo che la "guerra" è, prima di tutto, fra accusa e difesa
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3aaa ha scritto:
...ne deduciamo, come in un esercizio di logica, che:
1) Gli stralli EST si rompono prima di quelli Ovest
2) Gli stralli SUD si rompono prima dei corrispettivi Nord
per cui, procedendo passettin passettino nella nostra analisi globale, la sequenza di rottura stralli dovrebbe essere: Sud Est, Nord Est, Sud Ovest, Nord Ovest
Lo lascio alla Vostra meditazione
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ItalHik ha scritto:
3aaa ha scritto:
...ne deduciamo, come in un esercizio di logica, che:
1) Gli stralli EST si rompono prima di quelli Ovest
2) Gli stralli SUD si rompono prima dei corrispettivi Nord
per cui, procedendo passettin passettino nella nostra analisi globale, la sequenza di rottura stralli dovrebbe essere: Sud Est, Nord Est, Sud Ovest, Nord Ovest
Lo lascio alla Vostra meditazione
Ovvero che il crollo è stato innescato dalla rottura in cima dello strallo Sud Est(?)...
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Ma infatti, non mi riferivo a te in particolare, era solo per ribadire che se si trovasse l'evidenza di stralli rotti in più punti, l'unica spiegazione plausibile è che siano stati sezionati dopo il crollo, perchè anche in caso di demolizione sarebbe assai difficile rendere conto di questa rottura multipla.Aigor ha scritto: PS: Fran
Guarda che scherzavo, mai pensato a bombette sugli stralli se non all'attacco (ma nella mia dinamica nemmeno lì)
Questo è tutto da vedere, non eravamo mica lì a raccogliere macerie. Che alcune sezioni di strallo siano state sezionate in seguito al crollo è però certo, tutto sta a vedere se questo vale anche per le parti più rilevanti. In ogni caso io avevo scritto cheFZappa ha scritto: E' proprio questo uno dei problemi, ovvero che NON li abbiamo trovati di diversa lunghezza.
Magari non dava fastidio a nessuno perchè era già stata messa da parte*. La foto sarà del 14.08, però a meno che non sia stata fatta 10 minuti dopo il crollo potrebbero essere già intervenuti. Ma non c'è nessun bisogno di fare congetture, perchè se quello è lo strallo nord-ovest, come dovrebbe essere definitivamente acquisito, allora i casi sono due: o in quella matassa ci sono 90 metri di trefoli, oppure è stata tagliata dopo il crollo. Tertium non datur.FZappa ha scritto: NO, non è così.
L'immagine che hai postato tu è del 14/8, la cima d'antenna nord, vicino muro del Polcevera, era così isolata che proprio non dava fastidio a nessuno per cui quella certamente non l'ha tagliata nessuno.
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FZappa ha scritto:
Allora la ricostruzione che mi convince di più è quella dell’ultima foto dove lo strallo e il suo attacco sono DIETRO alla scritta 35B1 e quindi dietro all'impalcato di cui il ciuffo di ferri è una parte
Se è giusto, ne derivano 3 conseguenze importanti (non è solo un esercizio di logica):
- si tratta dell’attacco all'impalcato dello strallo LEVANTE SUD ovvero quello rotto per primo
- come diavolo ha fatto a finire sotto la strada ruotata di 90° rimanendo più integro degli altri stralli
- diventa fondamentale capire se i tiranti sono stati tagliati per spostarlo oppure erano già tagliati (mission impossible….)
Vi convince ??
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3aaa ha scritto: @ItalHik
Ora condivido. Ho messo la risposta nel post 25681 che ho modificato coerentemente
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FranZeta ha scritto: Scusate, io non so bene cosa sia quel blocco di cui parlate (in effetti direi che è un pezzo di ancoraggio basso, ma non saprei bene quale), però teniamo a mente che i blocchi di collegamento fra impalcato e stralli sono i famosi traversi, che sono parallelepipedi di circa 2 x 4.5 x 21 metri:
e sono i traversi stessi ad essere inseriti con angolazione di circa 30° nell'impalcato, mentre il fascio di cavi esce parallelamente rispetto alla loro base.
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3aaa ha scritto: 35 B1
Dopo una lunga rottura sul tema, se deve essere un attacco strallo lo vedrei così.
Le aree celesti non vanno prese alla lettera ma solo come indicatrici della direzione dell'impalcato e dello strallo. E' ovvio che mancherebbe un bel pezzo. Gli angoli sono "giusti". 32° fra asse strallo e piano strada
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