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Proprio perchè non vuole vedere, tra un po' tornerà a risponderti con l'ennesima supercazzola kilometrica utile solo a fare confusione senza rispondere mai a niente.kamiokande ha scritto: Per chi fosse interessato posto qua i dati di fatto che certe persone non vogliono vedere.
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In realtà nel novembre 1967 la Nasa aveva condotto un test fotografico che aveva probabilmente dissipato alcune di queste preoccupazioni. La missione Apollo 4, infatti, che non aveva uomini a bordo, recava una macchina fotografica Hasselblad con pellicola da 70 mm (EK SO-368), che intorno all’apogeo di circa 18.000 km aveva scattato automaticamente 755 fotografie. L’orbita dell’Apollo 4 l’aveva portato in precedenza attraverso la zona centrale della fascia interna di Van Allen. Una volta sviluppate a Terra le fotografie si erano mostrate di buona qualità.Ma per A11 avrebbero dovuto preoccuparsi un pochetto, almeno sulla base di quanto aveva scoperto Van Allen.
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Appunto, la SO-168 non è mai stata testata prima di mandarla attraverso le fasce : durante Apollo 8 hanno usato la SO-368 testata con Apollo 4 e la SO-121 testata con Apollo 6. La SO-168, per di più con un ASA 1000, è stata usata per le fotografie interne al CSM come ben hai detto tu, però rimane il fatto che una pellicola con un ASA così elevato, e sicuramente più sensibile della SO-368 alle radiazioni, era la prima volta che attraversava le fasce. Alla luce dei miei studi sulle pellicole, questo per me è quanto meno sospetto, di sicuro è stata una mossa azzardata.Per la pellicola SO-168 non so bene cosa intendi quando dici che non era mai stata testata in condizioni flight. Io so che era stata usata nelle missioni Apollo 8 e 10; in Apollo 11 per foto dalla cabina del LM e con l’ALSCC (quindi non con la Hasselblad) sulla superficie.
Invece conta parecchio, perchè rispetto ad Apollo 4 ha attraversato la fascia esterna ed è la missione con la dose di radiazioni maggiori tra tutte le missioni Apollo (1.31 rad, maggiore persino di Apollo 14). Il fatto che le foto siano state scattate in orbita bassa non cambia nulla, fintanto che non sviluppi la pellicola essa resta molto sensibile alle radiazioni, così come srotolando alla luce del sole un rullino di scatti non ancora sviluppato ne avrebbe rovinato il contenuto. Altra nota interessante è l'effetto dello shielding su queste radiazioniUna noticina sull’Apollo 6: è una missione che non fa molto testo, perché le foto a quanto mi consta sono state scattate tutte in orbita bassa, prima della partenza per l’orbita alta e le fasce di Van Allen.
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Scusami, non ti seguo molto: se quella pellicola è stata usata per le foto dell’interno del modulo di comando, cioè per foto di rilievo scientifico-tecnico assai limitato se non nullo, perché parli di mossa azzardata?La SO-168, per di più con un ASA 1000, è stata usata per le fotografie interne al CSM come ben hai detto tu, però rimane il fatto che una pellicola con un ASA così elevato, e sicuramente più sensibile della SO-368 alle radiazioni, era la prima volta che attraversava le fasce. Alla luce dei miei studi sulle pellicole, questo per me è quanto meno sospetto, di sicuro è stata una mossa azzardata.
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Che ci sia stato un azzardo è innegabile, certo; però a me pare più a livello ingegneristico che a livello medico. Mandare con Apollo 8 attorno alla Luna un veicolo che aveva visto fino ad allora un’unica altra missione con esseri umani a bordo ha significato assumersi un grosso rischio – anche se spiegabile con l’ansia della corsa con i Russi (che erano stati a un passo dallo strappare questo particolare primato agli Americani, con le missioni Zond) e forse anche con la mentalità da piloti collaudatori (una categoria dalla mortalità per cause professionali piuttosto alta) che ancora permeava in parte la NASA.Decisamente più azzardata direi che è stata la mossa di mandare tre astronauti dove non si era mandata nemmeno una scimmia, questo concedimelo.
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(escludendo le missioni sovietiche, nelle fasce c’erano andati solo i topolini Sally, Amy e Moe, e di striscio gli astronauti di Gemini 10 e 11
La fascia di van Allen interna,tranne nel caso dell'anomalia del Sud-Atlantico,si estende dai 1000 ai 6000 km di altezza....l'apogeo di Gemini 10 è stato 760km c. ..per cui,diciamo stando ai dati,che solo Gemini 11 con un apogeo di 1368 km...ha potuto ''tastare'' da vicino la fascia ''interna''..quella piccolina
Anche gli effetti delle radiazioni ionizzanti sull’organismo umano erano ben noti.
Approfondendo i loro studi, gli scienziati divennero sempre più consapevoli dei potenziali effetti dannosi causati dell’esposizione a elevate dosi di radiazioni. In seguito alla necessità di regolare l’esposizione alle radiazioni, furono costituiti alcuni organismi, come la Commissione internazionale per la protezione radiologica (ICRP)
. Oggi l’ICRP raccomanda che qualsiasi esposizione al di sopra del fondo di radiazioni naturali sia mantenuta al livello ragionevolmente più basso possibile e al di sotto dei limiti di dose individuali. Il limite di dose individuale per le persone in generale è di 1 mSv all’anno. Questi limiti sono frutto di un approccio cauto, che presuppone che qualsiasi livello di esposizione possa avere un effetto negativo. Si assume cioè un rischio per la salute che aumenta proporzionalmente all’aumentare della dose
L’esposizione globale media alle radiazioni naturali è calcolata in 2,4 mSv per anno.
Sappiamo tuttavia che alcuni effetti dell’esposizione alle radiazioni non si verificano fintanto che non viene assorbita una certa dose elevata.Dosi superiori a 100 mSv,determinano un effetto dannoso sulle persone, come un’incidenza maggiore di tumori!!!.
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Sì, ma Gemini 10 è passata proprio attraverso l’anomalia del Sud Atlantico! ( fonte )La fascia di van Allen interna,tranne nel caso dell'anomalia del Sud-Atlantico,si estende dai 1000 ai 6000 km di altezza....l'apogeo di Gemini 10 è stato 760km c. ..per cui,diciamo stando ai dati,che solo Gemini 11 con un apogeo di 1368 km...ha potuto ''tastare'' da vicino la fascia ''interna''..quella piccolina
Confesso di non seguire perfettamente il tuo ragionamento. Visto che come dici tu stesso l’ICRP era stato fondato nel 1928, converrai che dopo 40 anni di studi qualcosa sulle radiazioni ionizzanti dovevano averlo appreso, no? Soprattutto dopo le esplosioni nucleari di Hiroshima e Nagasaki! Ci sono diversi libri e studi sugli effetti delle radiazioni che sono stati pubblicati prima delle missioni Apollo (come questo o questo, per esempio), e suppongo che non consistessero esclusivamente di punti interrogativi e pagine in bianco… :-) Non capisco poi perché scrivi che gli esperimenti di Van Allen dimostrerebbero che non si sapesse nulla degli effetti sull’uomo delle radiazioni ionizzanti: casomai dimostrano che non si sapeva nulla (ovviamente) delle fasce di radiazioni attorno alla Terra, non credi?Magari,come dici tu,essendo che era dal 1928 che si studiavano gli effetti delle radiazioni ionizzanti sul corpo umano..gli effetti potevano essere noti....
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quindi,domanda,come si concilia questa pseudo o presunta ''conoscenza ante missioni Apollo'' con gli esperimenti di Van Allen,quando abbiamo ben visto nel documentario che l'esposimetro ad una certa altezza,visto il livello abnorme di radiazioni,smetteva addirittura di funzionare?
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Sì, ma Gemini 10 è passata proprio attraverso l’anomalia del Sud Atlantico!
Ossia?e quindi? dai Khalid non mettiamo fonti senza alcuna base scientifica ma basate sui racconti....A parte il fatto che te l'avevo già premesso dell'anomalia del S-A....quindi,cosa vorresti dire che siccome la ISS,passa per quella piccola porzione di fasce per tot.volte e tot. minuti/secondi al giorno,abbiamo la prova che le FVA possono essere attraversate e che i rischi si conoscevano?le radiazioni erano molto meno rispetto a quanto previsto?
Confesso di non seguire perfettamente il tuo ragionamento. Visto che come dici tu stesso l’ICRP era stato fondato nel 1928, converrai che dopo 40 anni di studi qualcosa sulle radiazioni ionizzanti dovevano averlo appreso, no?
Non capisco poi perché scrivi che gli esperimenti di Van Allen dimostrerebbero che non si sapesse nulla degli effetti sull’uomo delle radiazioni ionizzanti: casomai dimostrano che non si sapeva nulla (ovviamente) delle fasce di radiazioni attorno alla Terra, non credi?
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Devo ammettere di essere un po’ perplesso: il paper che tu citi – immagino che lo consideri rappresentativo di ciò che si sapeva all’epoca delle missioni Apollo – non si limita a calcolare la dose assorbita in rad, ma prosegue – pur con tutte le incertezze e le incognite del caso – a calcolare anche la dose equivalente in rem (p. 270). E la dose equivalente a quanto ne so non è una semplice grandezza fisica, ma misura proprio gli effetti biologici. Mi sembra anche che gli autori considerino questa misura – pur nei limiti detti – non eccessivamente congetturale.Sul fatto che qualcosa ne sapessero in merito alle radiazioni ti posso dire che all'epoca delle missioni Apollo non ne avevano un'idea. Oggi ne abbiamo una mezza idea che però è ancora un po' confusa. Cito solo a titolo di esempio il paper "Nuclear Track Recordings of the Astronauts' Radiation Exposure on the First Lunar Landing Mission Apollo XI", del 1972 […] Come vedi conoscere la dose radioattiva in rad o gray non è sufficiente a predire gli effetti biologici
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Mi auguro che tu riesca a pubblicare prima o poi le tue analisi in una sede che consenta una valutazione da parte della comunità scientifica.
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Ti suggerirei di tentare almeno con ArXiv, per il quale (se non ricordo male) dovrebbe essere sufficiente una sorta di garante. Naturalmente in questo caso l’articolo dovrebbe limitarsi a segnalare le anomalie, senza offrire la tua spiegazione preferita; non so se per te sarebbe accettabile.Mi accontenterò di AULIS, un sito web per "luna-complottisti" come me, che comunque ospita diversi articoli ben fatti (anche se alcuni sono questionabili).
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