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@Tommy
Io non credo tu abbia proprio idea di cosa stai parlando ....
Su avanti qualcuno che ci mostra immagini risultanti in uno spettrometro di massa oppure dell'impatto in un acceleratore di particelle
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Sergioruoccoo ha scritto: A proposito una ipotesi che viene provata da dati scientifici( empirici , matematici ) e ripetibili è una prova......
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Hai aperto un dibattito.Sergioruoccoo ha scritto: È bello vedere come nessuno è riuscito a dare risposta a quanto scritto. ... interessante almeno quanto vedere che la discussione viene sviata. ... Si comprende la qualità della controparte in questo .
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Sergioruoccoo ha scritto: Devo ammettere che cercando i danni da radiazione , ho commesso un errore che mi ha portato decisamente fuori strada .
I danni da radiazione non sono visibili sulle foto Apollo semplicemente perche non si dovevano vedere!( tranne che in particolari e rari condizioni )
vado a spiegare brevemente
I danni da radiazione hanno un effetto più sostanziale sulle pellicole , in particolare a colori , rispetto alle B/W , come noto e come so che redazione concorda . Allo stesso modo gli effetti da radiazione sulle diapositive sono un fenomeno assolutamente raro, come gli stessi documenti Nasa ( che in seguito sono riportati ) confermano.
la questione è la seguente :
I DATI:
le pellicole utilizzate nelle missioni apollo erano le seguenti :
www.hq.nasa.gov/alsj/a12/Apollo12LunPhotogNSSDC70-09.pdf
qui trovbate l'elenco delle pellicole utilizzate ,
Noterete che la SO368 e la SO168 , sono le pellicole di maggior utilizzo , come anche specificato in tutti i file disponibili nei siti ufficiali in rete.le precedenti pellicole hanno una sensibilità rispettivamente di 64 e 160 ASA
www.kodak.com/global/en/service/tib/tib5201.shtml
Il documento Kodak , utilizzato anche nel film , dove vengono descritti i danni da radiazione (esclusivamente raggi x) , riporta un dato molto interessante, le forme e la dimensione dei difetti da radiazione sono variabili in base alla intensità della sorgente e dalla direzione. Ricordiamo che nei raggi cosmici la percentuale di raggi X è sotto il 10% in considerazione che il 90% delle particelle presenti sono protoni ad alta energia.
Premesso ciò leggiamo cosa viene indicato in questo documento:
Motion Picture, Professional Films and Special Processes
"Travelers probably shouldn't worry about possible X-ray damage when hand-carrying their film onto the airplane unless they are carrying:
Highly sensitive X-ray or scientific films.
Film with an ISO speed or Exposure Index (EI) of 400 or higher.
Any motion picture films.
Film of any speed that is exposed to X-ray surveillance more than 5 times (the effect of X-ray screening is cumulative)."
Questa fonte evidenza chiaramente che i danni da radiazione(x), sono trascurabili per film sotto i 400ASA.
Conclusione: NON POSSIAMO ASPETTARCI DANNI DA RAGGI X SULLE PELLICOLE DELLE MISSIONI APOLLO.
Per correttezza sottolineo che l'impossibilità che le pellicole potessero rimanere impressionate da raggi x , non implica necessariamente che non poterrero subire l'effetto di tutta l'altra gamma
di particelle presenti nei raggi cosmici .
Ma andiamo oltre. ....
Un documento molto completo ,che possiamo trovare in rete, in merito all'esposizione di pellicole ai raggi cosmici è il seguente:
citeseerx.ist.psu.edu/viewdoc/download?d...93&rep=rep1&type=pdf
Il presente documento del settembre del 1998 , è uno studio completo sull'esposizione ai raggi cosmici di una vasta gamma di pellicole molto molto sensibili .
I risultati e le conclusioni sono tanto chiare quanto evidenti .
Il documento è molto complesso ma si evince che con la pellicola meno sensibile testata( 400 ASA) , i danni da radiazione su esposizione ai raggi cosmici fino a 99 ore consecutive , sono per una ampia gamma dello spettro TRASCURABILI o assenti.
La conclusione infatti è che un utilizzo di pellicole meno sensibili attenua in maniera significativa i danni da radiazioni.
(da sottolineare comunque che il livello di radiazione cosmica è molto più bassa nella regione dello spazio deve operava lo space shuttle)
Ma andiamo oltre......
In conclusione un documento ancora più interessante:
ia600503.us.archive.org/21/items/nasa_te...7870/19750007870.pdf
Il documento del 1972 ,analizza gli effetti da radiazione spaziale sulla pellicola SO168 , utilizzata nella missione Skylab .
Tipi di pellicola a varia sensibilità sono state esposte a radiazioni pari a 4 RAD , una radiazione di tutto rispetto in confronto alla superficie lunare
Il risultato è il medesimo ....
i test osservabili sulla pellicola con le sensibilità di 500 e 250 asa mostrano una riduzione del 50 % del danno da radiazione che diventa trascurabile per sensibilita' inferiori. quindi nelle conclusioni finali, come per tutte le altrefonti citate si raccomanda un uso di sensibilita basse che garantiscono una resa ottimale, nonostante l'ambiente spaziale.
chiudo il post con questo interessante commento nasa ( su sito ufficiale) riguardo la visibilità dei raggi cosmici nelle immagini
helios.gsfc.nasa.gov/qa_cr.html
Al punto 9 alla domanda :
"Light From Cosmic Rays?"
Si risponde:
Several frames from different space-based cameras have shown thin, colored streaks of light. Was this due to cosmic rays?
You cannot see cosmic rays this way. A cosmic ray particle - most of which are protons - can only produce light by colliding with molecules in the atmosphere and exciting them. Such a collision would produce much too weak a signal to be seen like this. Very sensitive photodetectors (called photomultipliers) are used to measure these type of light levels from cosmic rays, and they need large area mirrors to focus the light onto them.
You can see cosmic ray particles if you use a very thick, sensitive type of film (which we call an emulsion). However, in this case, you do not record a streak of light. The particles you detect are the ones that penetrate through the emulsion causing chemical reactions. These are seen as dark tracks when the emulsions are developed.
Penso che tutti potete tradurlo da soli.
In conclusione: I danni da radiazione non sono visibili sulle foto Apollo semplicemente perche non si dovevano vedere!( tranne che in particolari e rari condizioni ). un finto problema quindi ...
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Sergioruoccoo ha scritto: @charliemike
@ghilgamesh
Le foto in se non sono prova . Vero ma allo stesso tempo non è l'assenza di danni da radiazione che le rende false. Come già ho detto le missioni apollo non sono esperimento scientifico e applicare la tesi della prova scientifica è fuorviante.
Altrimenti potrei dire che quando è stato replicato l'esperimento della piuma sulla luna quello dimostra che erano nel vuoto e questa discussione diventa inutile
Le missioni apollo sono un evento storico complesso non un singolo esperimento, l'assenza di ripetibilità non è dovuta a mancanza di possibilità scientifica ma a scelta di persone ...che con la scienza c'entra poco. Penso questo sia chiaro a tutti . Confondere le 2 cose è insensato.
Penso che se altri commenti inerente il materiale tecnico fino ad ora postato non ci sono, la discussione su questo punto si possa considerare conclusa.
Ognuno rimarrà della propria opinione o valuterà quanto sopra cambiandola. A me questo non importa, mi interessa la chiarezza non che qualcuno mi dia ragione
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No. Perché essendo sul banco degli imputati, della NASA non mi fido quando dice/mostra cose a suo favore. Cosa vuoi...ognuno ha il suo modo di ragionare.Sergioruoccoo ha scritto: non ti basta l'analisi della NASA sulle pellicole dello skylab????
Calcolando le dosi di radiazioni dello stesso tipo di quelle che rovinano le pellicole/diapositive.Se pure lo studio del 1972 della NASA fosse falso (!), kamiokande come lo potrebbe smentire. ???
E comunque insistere coi raggi X non serve a nulla .
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Sergioruoccoo ha scritto: @Calipro
Se pure lo studio del 1972 della NASA fosse falso (!), kamiokande come lo potrebbe smentire. ???
come cavolo fa una pellicola da 68 o 160 Asa a subire danni evidenti ?
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Il fatto è che nel film, nell'esperienza di Massimo e in ciò che tante persone hanno provato sulla propria pelle abbiamo delle foto rovinate e l'elemento "raggi X dell'aeroporto".tommy77 ha scritto: ma guarda che il problema non sono i raggi X
noi stiamo qui a discutere con gente che non solo appoggia in toto la VU....ma usa e getta a suo piacimento gli eventuali studi e dati ufficiali....Per cui quando la NASA pubblica uno studio con una parvenza di veridicità.....essi (I Sostenitori della VU) lo acclamano a gran voce....quando lo studio,sempre ufficiale e/o della NASA, li inchioda al banco delle SBRINCHIATE che sparano..beh...allora...in quel caso lo studio non è verosimile,mentre le SBRINCHIATE che sparano loro..sono attendibili...ed anche se KAMIOKANDE pubblica il tutto con tanto di dati e formule,report,grafici ecc.ecc.....Loro non lo accetteranno mai,perchè in fondo sono rosi dall'orgoglio dei perdenti .
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Aigor ha scritto: nemmeno danni soft, sennò col cazzo che si continuerebbe a passarli sotto gli scanner
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Crotti ha scritto:
Sergioruoccoo ha scritto: Devo ammettere che cercando i danni da radiazione , ho commesso un errore che mi ha portato decisamente fuori strada .
I danni da radiazione non sono visibili sulle foto Apollo semplicemente perche non si dovevano vedere!( tranne che in particolari e rari condizioni )
vado a spiegare brevemente
I danni da radiazione hanno un effetto più sostanziale sulle pellicole , in particolare a colori , rispetto alle B/W , come noto e come so che redazione concorda . Allo stesso modo gli effetti da radiazione sulle diapositive sono un fenomeno assolutamente raro, come gli stessi documenti Nasa ( che in seguito sono riportati ) confermano.
la questione è la seguente :
I DATI:
le pellicole utilizzate nelle missioni apollo erano le seguenti :
www.hq.nasa.gov/alsj/a12/Apollo12LunPhotogNSSDC70-09.pdf
qui trovbate l'elenco delle pellicole utilizzate ,
Noterete che la SO368 e la SO168 , sono le pellicole di maggior utilizzo , come anche specificato in tutti i file disponibili nei siti ufficiali in rete.le precedenti pellicole hanno una sensibilità rispettivamente di 64 e 160 ASA
www.kodak.com/global/en/service/tib/tib5201.shtml
Il documento Kodak , utilizzato anche nel film , dove vengono descritti i danni da radiazione (esclusivamente raggi x) , riporta un dato molto interessante, le forme e la dimensione dei difetti da radiazione sono variabili in base alla intensità della sorgente e dalla direzione. Ricordiamo che nei raggi cosmici la percentuale di raggi X è sotto il 10% in considerazione che il 90% delle particelle presenti sono protoni ad alta energia.
Premesso ciò leggiamo cosa viene indicato in questo documento:
Motion Picture, Professional Films and Special Processes
"Travelers probably shouldn't worry about possible X-ray damage when hand-carrying their film onto the airplane unless they are carrying:
Highly sensitive X-ray or scientific films.
Film with an ISO speed or Exposure Index (EI) of 400 or higher.
Any motion picture films.
Film of any speed that is exposed to X-ray surveillance more than 5 times (the effect of X-ray screening is cumulative)."
Questa fonte evidenza chiaramente che i danni da radiazione(x), sono trascurabili per film sotto i 400ASA.
Conclusione: NON POSSIAMO ASPETTARCI DANNI DA RAGGI X SULLE PELLICOLE DELLE MISSIONI APOLLO.
Per correttezza sottolineo che l'impossibilità che le pellicole potessero rimanere impressionate da raggi x , non implica necessariamente che non poterrero subire l'effetto di tutta l'altra gamma
di particelle presenti nei raggi cosmici .
Ma andiamo oltre. ....
Un documento molto completo ,che possiamo trovare in rete, in merito all'esposizione di pellicole ai raggi cosmici è il seguente:
citeseerx.ist.psu.edu/viewdoc/download?d...93&rep=rep1&type=pdf
Il presente documento del settembre del 1998 , è uno studio completo sull'esposizione ai raggi cosmici di una vasta gamma di pellicole molto molto sensibili .
I risultati e le conclusioni sono tanto chiare quanto evidenti .
Il documento è molto complesso ma si evince che con la pellicola meno sensibile testata( 400 ASA) , i danni da radiazione su esposizione ai raggi cosmici fino a 99 ore consecutive , sono per una ampia gamma dello spettro TRASCURABILI o assenti.
La conclusione infatti è che un utilizzo di pellicole meno sensibili attenua in maniera significativa i danni da radiazioni.
(da sottolineare comunque che il livello di radiazione cosmica è molto più bassa nella regione dello spazio deve operava lo space shuttle)
Ma andiamo oltre......
In conclusione un documento ancora più interessante:
ia600503.us.archive.org/21/items/nasa_te...7870/19750007870.pdf
Il documento del 1972 ,analizza gli effetti da radiazione spaziale sulla pellicola SO168 , utilizzata nella missione Skylab .
Tipi di pellicola a varia sensibilità sono state esposte a radiazioni pari a 4 RAD , una radiazione di tutto rispetto in confronto alla superficie lunare
Il risultato è il medesimo ....
i test osservabili sulla pellicola con le sensibilità di 500 e 250 asa mostrano una riduzione del 50 % del danno da radiazione che diventa trascurabile per sensibilita' inferiori. quindi nelle conclusioni finali, come per tutte le altrefonti citate si raccomanda un uso di sensibilita basse che garantiscono una resa ottimale, nonostante l'ambiente spaziale.
chiudo il post con questo interessante commento nasa ( su sito ufficiale) riguardo la visibilità dei raggi cosmici nelle immagini
helios.gsfc.nasa.gov/qa_cr.html
Al punto 9 alla domanda :
"Light From Cosmic Rays?"
Si risponde:
Several frames from different space-based cameras have shown thin, colored streaks of light. Was this due to cosmic rays?
You cannot see cosmic rays this way. A cosmic ray particle - most of which are protons - can only produce light by colliding with molecules in the atmosphere and exciting them. Such a collision would produce much too weak a signal to be seen like this. Very sensitive photodetectors (called photomultipliers) are used to measure these type of light levels from cosmic rays, and they need large area mirrors to focus the light onto them.
You can see cosmic ray particles if you use a very thick, sensitive type of film (which we call an emulsion). However, in this case, you do not record a streak of light. The particles you detect are the ones that penetrate through the emulsion causing chemical reactions. These are seen as dark tracks when the emulsions are developed.
Penso che tutti potete tradurlo da soli.
In conclusione: I danni da radiazione non sono visibili sulle foto Apollo semplicemente perche non si dovevano vedere!( tranne che in particolari e rari condizioni ). un finto problema quindi ...
Sergio, il tuo ragionamento in termini assoluti ci può anche stare: tu dici, in soldoni, che una certa tipologia di radiazioni, che può rivelarsi devastante sugli apparati elettrici/elettronici/computer,ecc potrebbe non provocare danni rilevanti alle pellicole fotografiche. Solo che ovviamente bisognerebbe poter fare delle analisi e dei tests proprio nello spazio cosmico per poter avere dei riscontri, positi o negativi, a questa ipotesi. Volevo poi chiederti chiarimenti circa il tuo intervento, che ho letto con interesse.
Per il primo grassetto, noto due cose: perchè ci viene detto che "probabilmente non dovrebbero preoccuparsi", anzichè dire "non si devono preoccupare"?Cioè, perchè c'è un "dubitativo" anzichè un'affermazione netta?Forse perchè si tratta di una supposizione che però non può essere certificata con sicurezza assoluta? La seconda che mi salta all'occhio è che parla di passeggeri (travelers) e non di astronauti, e di aerei (airplane) e non di navicelle spaziali...non capisco sta cosa.
Per il secondo grassetto-sottolineato, come onestamente dici tu, queste rilevazioni possono al limite spiegare il non deterioramento/basso deterioramento dovuto ai raggi X, ma non quello che succede alle pellicole quando sono colpite da altre tipologie di radiazioni...
Per il terzo grassetto, giustamente dici tu stesso che quelle rilevazioni son state fatte nella bassa orbita terrestre, dove i venti solari e le radiazioni cosmiche sono molto più basse che non nello spazio, proprio perchè nella bassa orbita c'è la protezione garantita dalle fasce di Van Allen. Bisognerebbe poter fare l'esperimento/rilevazione nello spazio "aperto", fuori dalla fasce di Van Allen per avere dei riscontri veramente affidabili...almeno credo.
Per il quarto grassetto, io non sò se 4 RAD siano tanti o pochi in assoluto, però nel PDF all'inizio c'è scritto che si aspettavano circa 2-3 RAD, ma era una predizione troppo ottimistica ed hanno fatto i test con 4 RAD. Quattro RAD per vedere come si sarebbero comportate le pellicole durante la missione Skylab, del 1972, che però, anch'essa sarebbe orbitata nella bassa orbita terrestre....quindi sempre sotto "l'ombrello protettivo" delle Fasce di Van Allen; da qui mi domando: se già per loro ammissione un quantità di 2-3 RAD erano troppo pochi persino per la bassa orbita, tanto da spingerli a fare test con irradiazioni a 4 RAD per avvicinarsi il più possibile alle reali condizioni in cui si sarebbe poi trovato lo Skylab, mi viene da pensare, come logica conseguenza, che al di fuori delle Fasce di Van Allen (e quindi anche sulla luna) le radiazioni dovrebbero certamente superare tale soglia, no?
Son solo domande/dubbi/riflessioni che mi son venute leggendo eh, NON è un attacco personale a te o peggio un tentativo di ridicolizzarti o simili...niente di tutto ciò!
Scusa Sergio, ma quasi un'ora e mezza fa ho citato il tuo post completo, che IO ho letto per intero, chiedendoti delle semplici delucidazioni: noto che hai risposto a tutti quelli che hanno scritto dopo di me...tranne che a me!Ma cos'ho?Puzzo?Sono così sgradevole da non meritare manco uno straccio di considerazione/risposta?Sergioruoccoo ha scritto: @charliemike
Penso che se altri commenti inerente il materiale tecnico fino ad ora postato non ci sono, la discussione su questo punto si possa considerare conclusa.
Ognuno rimarrà della propria opinione o valuterà quanto sopra cambiandola. A me questo non importa, mi interessa la chiarezza non che qualcuno mi dia ragione
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Calipro ha scritto:
Aigor ha scritto: nemmeno danni soft, sennò col cazzo che si continuerebbe a passarli sotto gli scanner
Attenzione che da quanto ho capito, secondo i debunkers ciò che viene rovinato non sono i circuiti (cioè l'hardware), bensì gli stati fisici delle memorie. Ovvero i dati in meoria durante l'uso.
Quindi farebbe differenza tra un computer che passa sotto i raggi X all'aeroporto da spento rispetto al LEM che passa le FVA col computer acceso.
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Ghilgamesh ha scritto:
Calipro ha scritto:
Ti assicuro che pure ci passi col portatile acceso l'HD NON si smagnetizza ... lo scanner non altera il suo stato fisico.
ma anche qui...ma possibile che tu non riesca a capire che non è quello il problema, ma magari il problema risiede durante l'esecuzione di un software?
ma realmente non sei in grado di recepire queste semplici nozioni elementari?
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matrizoo ha scritto: [continui con la tua trita e ritrita cretinata sulla prova scientifica.
è stato un viaggio, un viaggio e basta...durante il viaggio sono stati fatti innumerevoli esperimenti scientifici, al limite riferisciti a quelli.
possibile che tu non capisca che continuare con la cretinata dell'esperimento non ripetibile ti faccia sembrare ancora più stupido di quello che sei in realtà??
ma anche qui...ma possibile che tu non riesca a capire che non è quello il problema, ma magari il problema risiede durante l'esecuzione di un software?
ma realmente non sei in grado di recepire queste semplici nozioni elementari?
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Aigor ha scritto: @matrizoo
infatti è risaputo che un pc/tablet/smartphone non ha programmi in esecuzione "sempre e costantemente"...
Ma l'hai mai aperto "Gestione attività" su un pc?
Hai mai visto quanti processi sono in esecuzione in un dispositivo semplicemente "acceso"?
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Ghilgamesh ha scritto:
matrizoo ha scritto: [
p.s. Ma chi te lo fa fare a te, di venire ogni volta in suo soccorso appena fa una figura escrementizia ... per farne una a tua volta?
Non è che ci si dimentica della sua ... o della tua ...
nessun soccorso, solo che lui ci crede nel poter discutere con voi, ma a voi non ve ne frega un cazzo, non siete qui per discutere ma per distruggere.
Mazzucco è contento cos' aumenta le visite, mentre voi state costantemente sotto stress perchè quando qualcuno mette in discussione le vostre credenze vi cagate addosso, dura rispondere al corto circuito che vi creerebbe nella zucca la conferma dell'allunaggio a cui avete dedicato tutta questa devozione, fortuna che vi salvate non utilizzando nome e cognome.
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matrizoo ha scritto:
Pensa che io da te sto ancora aspettando una risposta ad un mio post ormai vecchio di almeno 2 settimane...ma vedo che recepisci solo quello che ti fa piacere recepire. Spero che almeno Sergio mi degni della sua attenzione, visto che lamenta il fatto che nessuno abbia letto il suo post, io l'ho letto e gli ho pure risposto ponendo delle domande, ma non ho ancora ricevuto manco una mezza risposta...anche solo una nota per dire "ho visto quello che hai scritto, non replico".Invece niente.Nada.Nothing. A coronamento di tutto ciò, vieni tu a dire che siamo qui per distruggere anzichè discutere...cosa discuto se quando chiedo delle cose vi girate dall'altra e non mi degnate manco di una risposta di cortesia?Ghilgamesh ha scritto:
matrizoo ha scritto: [
p.s. Ma chi te lo fa fare a te, di venire ogni volta in suo soccorso appena fa una figura escrementizia ... per farne una a tua volta?
Non è che ci si dimentica della sua ... o della tua ...
nessun soccorso, solo che lui ci crede nel poter discutere con voi, ma a voi non ve ne frega un cazzo, non siete qui per discutere ma per distruggere.
Mazzucco è contento cos' aumenta le visite, mentre voi state costantemente sotto stress perchè quando qualcuno mette in discussione le vostre credenze vi cagate addosso, dura rispondere al corto circuito che vi creerebbe nella zucca la conferma dell'allunaggio a cui avete dedicato tutta questa devozione, fortuna che vi salvate non utilizzando nome e cognome.
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matrizoo ha scritto: nessun soccorso, solo che lui ci crede nel poter discutere con voi, ma a voi non ve ne frega un cazzo, non siete qui per discutere ma per distruggere.
Mazzucco è contento cos' aumenta le visite, mentre voi state costantemente sotto stress perchè quando qualcuno mette in discussione le vostre credenze vi cagate addosso, dura rispondere al corto circuito che vi creerebbe nella zucca la conferma dell'allunaggio a cui avete dedicato tutta questa devozione, fortuna che vi salvate non utilizzando nome e cognome.
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