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Su quali basi, oltre al tuo personale vedere, si fonderebbe questa tua affermazione? Egittologia ortodossa? Geometria à la Angela? Io dico che un cerchio si adegua molto meglio di un quadrato al territorio terrestre.Anteater ha scritto: La piramide a base quadrata è una piramide che si "adegua" (anche) al territorio terrestre, ma la piramide perfetta, come concetto universale è certamente il tetraedro...
Fa male veder le piramidi egizie sciupate da concetti poco solidi come il RAdell'uno...
Franco893 ha scritto: Perdonate la mia ignoranza abissale ma, mettiamo caso che gli "Egizi" non abbiano effetivamente costruito le piramidi, chi lo ha fatto, e perchè? Mi intriga la cosa..
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Per me va bene, le piramidi sono comunque un argomento molto trattato nel materiale e dal mio punto i vista è anche un argomento interessante, non ne so molto, Al ne sa più di me sicuramente. Vi leggerò con interesse.
insomma c'è effettivamente dell'energia in gioco che magari usata male non credo faccia troppo bene.
Ho accennato allo scopo e al funzionamento delle piramidi, voglio aggiungere che se volessimo paragonare la piramide ad un edificio che noi umani utilizziamo oggi, il paragone migliore sarebbe l'ospedale. Anche se esistono tre livelli con tre specifiche conoscenze ed applicazioni, la piramide veniva usata soprattutto per far guarire la gente. Per far avvenire ciò c'era bisogno di tre tipi di potenziamento.
Il primo, la piramide stessa e la sua forma/conformazione/posizione strategica che riesce a canalizzare l'energia intelligente che è un flusso che parte dal basso (sotto i piedi) per salire in maniera spiraliforme verso l'alto. Il secondo è l'uso di un cristallo, cioè una forma pura che riesce meglio ad indirizzare l'energia.
Terzo l'adepto o guaritore che usa il cristallo. Questo adepto deve essere il più possibile polarizzato verso l'amore degli altri sé (le altre entità) ma soprattutto deve avere un certo equilibrio fra i raggi di colore attivati. In parole povere il guaritore deve essere abbastanza puro nei pensieri e nelle azioni e deve possedere un certo equilibrio (distacco dal giudizio e dalla riuscita) per poter operare al meglio.
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Questo per dire che gli egittologi oltre a vederlo il loto se lo sono pure fumato
Scusa Dipende sono proprio indisciplinato ….
Mi dispiace d’avere dato vita ad una deriva OT ….
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Dipende ha scritto:
[...]Detta così non si comprende una fava...
Dici bene Al, o almeno sono certo anche io che l'energia intelligente ... Questa '”energia intelligente”...
Ogni entità ha il potenziale per influenzare questo flusso di energia intelligente...
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Io direi di si, mi sembra logico e quindi, se questa energia intelligente e in qualche misura consapevole viene trattata in modo che non gradisce, non vi sembra logico che possa decidere di fare o non fare certe cose?
Se è intelligente mi sembra assolutamente possibile che possa anche "arrabbiarsi" per essere stata trattata in modo che considera non appropriato, e magari decidere di abbandonare il corpo della persona che l'ha trattata "male".
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Su quali basi, oltre al tuo personale vedere, si fonderebbe questa tua affermazione? Egittologia ortodossa? Geometria à la Angela? Io dico che un cerchio si adegua molto meglio di un quadrato al territorio terrestre.
Hai fatto bene a citare voyager e le lampade di dendera, per l'egittologia si tratta di fiori di loto, per qualunque persona non rincitrullita l'analogia con i tubi di Crookes è evidente:
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Ma a parte l'aspetto drammatico, a me sembra molto poco rispettoso (e poco intelligente), manipolare una "cosa" che si considera intelligente senza considerare le esigenze della "cosa" stessa.
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Dipende ha scritto:
Ma a parte l'aspetto drammatico, a me sembra molto poco rispettoso (e poco intelligente), manipolare una "cosa" che si considera intelligente senza considerare le esigenze della "cosa" stessa.
Questo appare evidente anche a me, anche se l'avrei scritto in altri termini. Però rispettoso è il termine giusto. Bisogna sempre affrontare questi argomenti con estremo rispetto e non con superficialità. Mi raccomando.
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Dipende ha scritto: Bene, mi fa piacere aver trovato un campo comune.
Io ammetto che il mio modo di dire le cose può apparire semplice e di conseguenza pericoloso e sicuramente non basta mettere un disclaimer.
però bisogna pure cominciare prima o poi a discutere di queste cose senza l'angoscia e il timore che le cose nascoste generano ( per forza di cose). Fa più male nascondere le cose e ammantarle di mistero che leggere le puttanate che scrivo io, o almeno fino ad ora così è stato.
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Anteater ha scritto: Pensi in modo bidimensionale, una piramide con base quadrata casomai poggia sulla sfera, il tetraedro entra geometricamente in modo perfetto in una sfera armonicamente, cosa impossibile per l'altra piramide!
Noi esseri umani di solito per capire qualcosa lo smontiamo, analizziamo un pezzo dopo l'altro...ma per comprendere cose complesse, "viziate" da interazioni, spesso siamo incapaci di vedere l'uniformità contemporaneamente...dovremmo fidarci del nostro intuito, di un particolar stato d'animo, perché in questi casi il ragionamento si avvale di srotolare il concetto, la parola è fatta così, ma la verità è il concetto nella sua intierezza
Ma vorrei capire che cosa collegherebbe il RA egizio con quello di questo thread...lo stesso RA del thread mi sembra sia "poco convinto" di affermare che Lui è la stessa entità....
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La realtà è simbolo e il simbolo realtà, per cui nell'incisione è rappresentato sia il loto, il serpente, lo zed eccetera con tutta la loro valenza simbolica assieme al tubo di Crookes. Gli egittologi non lo vedono perché il materialismo dominante non ha nessuna intenzione di ammettere che i simboli siano in grado di esprimere sia verità metafisiche che fisiche allo stesso tempo.Questo per dire che gli egittologi oltre a vederlo il loto se lo sono pure fumato.
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Sono d'accordo, però abbi pazienza: se vedo una nave vichinga con un dragone scolpito sulla prua non mi viene in mente di dire "ecco una riproduzione cerimoniale di un dragone". Cazzo, quella è una barca.polaris ha scritto: La realtà è simbolo e il simbolo realtà, per cui nell'incisione è rappresentato sia il loto, il serpente, lo zed eccetera con tutta la loro valenza simbolica assieme al tubo di Crookes. Gli egittologi non lo vedono perché il materialismo dominante non ha nessuna intenzione di ammettere che i simboli siano in grado di esprimere sia verità metafisiche che fisiche allo stesso tempo.
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Veramente pensavo solo che una piramide è un edificio e come tale si appoggia su una sfera (la terra) ma non è certo inscritto in tale sfera. Il tetraedro è un solido platonico, ma l'ottaedro lo è altrettanto ed è formato da due piramidi incollate alla base e si inscrive pure lui armonicamente in una sfera, quindi anche nella base quadrata si possono trovare significati "tridimensionali". Comunque anche una piramide classica è inscrivibile in una sfera.
Mah, da quello che ho letto dice di essere proprio quel RA, e dice altresì di essere l'autore della grande piramide e di aver insegnato le tecniche per costruire le altre. Si può discutere se questo abbia un senso o meno, ma mi pare che l'identificazione dei due RA sia abbastanza chiara.
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Anteater ha scritto:
L'ottaedro è un passaggio dopo...parliamo di minimi termini...sfera=primordiale/tetraedro=interazione semplice sulla costanza, il tetraedro crea la primordiale incostanza!
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@Dipende
Oggi sono in cazzeggio e sono stato particolarmente attivo su questo 3d, se ti sembra che stia andando un po' oltre con gli OT non esitare a dirmelo!
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INTERVISTATORE: Puoi definire il termine densità, per come lo stiamo utilizzando?
RA: Sono Ra. Il termine densità è, come voi direste, matematico. L’analogia che più si avvicina è quella della musica: dopo le sette note della vostra scala, l’ottava nota inizia una nuova ottava. Nella vostra grande ottava di esistenza, che noi condividiamo, ci sono sette ottave o densità. In ogni densità ci sono sette sub-densità. In ogni sub-densità ci sono sette sub-sub-densità. All’interno di ogni sub-sub-densità ci sono sette sub-sub-sub-densità e così via.
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Fatta questa necessaria introduzione, ecco l'analogia. Diciamo che la nostra densità, la terza, è questa galassia comprendente i numeri reali. Noi possiamo prendere un punto a piacere e indagarne l'infinitamente piccolo che gli sta intorno. Non solo, se scegliamo come punto lo 0, indagandone l'infinitamente piccolo che gli sta intorno scopriamo un universo con caratteristiche simili a quelle del nostro intero universo, ma il tutto rimpicciolito di un fattore infinito.
D'altro canto indagare densità superiori non ci sarebbe possibile perchè si troverebbero ad una distanza infinita. Chi invece in una densità superiore già ci sta potrebbe raggiungere la nostra nello stesso modo in cui noi possiamo raggiungere le nostre inferiori, questo perchè sostanzialmente se la nostra unità di misura è il numero 1, chi è in densità superiore ha come unità di misura un numero infinito.
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Dipende ha scritto: Non so se sono riuscito a comprendere il tuo ragionamento fino in fondo, ma è affascinante per me la tua visione matematica della struttura Creando. Noi siamo abituati a discernere la scienza/matematica dalla spiritualità, i numeri sono numeri che non hanno nulla a che fare con lo “spirito religioso” . Per gli umani è un sacrilegio mischiare le due cose.
Il Creando è regolato da leggi gerarchiche in modo frattale. Dalla posizione in cui ti trovi (incarnato di terza densità) tu hai percezione di tutto il Creando, ma operi in maniera limitata dalla comprensione specifica di terza densità. In un mio intervento precedente scrivevo che è come se l'intera percezione fosse suddivisa in diverse frequenze. Diciamo che nella prima densità il potenziale è al massimo (come sempre), ma la percezione si limita alla comprensione degli elementi, in seconda (il potenziale è sempre al massimo)ma la percezione è limitata dalla comprensione della crescita, la terza densità dall'autoconsapevolezza...etc.
Giusto. Solo che parliamo di distanze infinite “fittizie”, o meglio queste distanze sono percepibili come infinite, ma strutturalmente queste distanze non esistono davvero per come noi siamo abituati a credere cosa sia “davvero”. Un umano di terza vedrebbe la distanza tempo/spazio che lo separa da RA come irraggiungibile dal suo punto di vista, ma è comunque un'illusione. Dal punto di vista tecnico la Struttura Creando in origine non prevedeva tempo e non prevedeva spazio e nell'essenza sua più profonda, non li prevede manco adesso. Per cui, ogni entità in effetti opera su tutti i livelli contemporaneamente, cioè esiste adesso un Dipende che opera in prima densità, in seconda, in terza (io che vi scrivo) in quarta, in quinta e in sesta.
In effetti ognuno di noi ha adesso un corrispettivo in sesta densità (Superanima), ed era per questo motivo che quando vi ho esposto il funzionamento dei catalizzatori ho scritto che questi non è che ce li piazziamo proprio noi disincarnati di terza, ma in realtà è il nostro essere di sesta che fa questo lavoro.
C'è da aggiungere che ogni porzione dell'ottava prevede delle “sottoclassi” percepibili. Ad esempio prendiamo due umani terrestri di terza densità, uno fa il parcheggiatore abusivo, assomiglia fisicamente ad una scimmia, non è acculturato si esprime solo in dialetto borbottando più che argomentando, l'altro invece scrive e comprende/discute di argomenti del genere come stiamo facendo noi qui adesso. Potreste mai contestualizzare i due allo stesso livello? Certo sono percepibili entrambi come umani, ma il paragone non è comunque possibile. Questa è una sottoclasse o sub livello. La stessa cosa accade per ogni densità.
Lo so che è difficile ragionare in questi termini, ci si riesce solo se si consapevolizza che tutto è un'illusione....un Gioco per l'appunto.
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Ma questo significa che Ra è in contatto con dei terrestri di sesta densità...o no?
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Tutto il Creando è un potenziale di energia staminale sempre in essere, questo stesso potenziale viene/venne sfruttato dai Logos (Creatori) galattici, dai Logos planetari e da tutte le entità in gioco che sono sub Logos.
Questo flusso di energia intelligente, che parte direttamente dalla Fonte, è la base di ogni cosa verrà poi in seguito realizzata tramite un atto di volontà che RA chiama “Amore”.…
INTERVISTATORE: Puoi definire il termine densità, per come lo stiamo utilizzando?
RA: Sono Ra. Il termine densità è, come voi direste, matematico. L’analogia che più si avvicina è quella della musica: dopo le sette note della vostra scala, l’ottava nota inizia una nuova ottava. Nella vostra grande ottava di esistenza, che noi condividiamo, ci sono sette ottave o densità. In ogni densità ci sono sette sub-densità. In ogni sub-densità ci sono sette sub-sub-densità. All’interno di ogni sub-sub-densità ci sono sette sub-sub-sub-densità e così via.
Noi possiamo prendere un punto a piacere e indagarne l'infinitamente piccolo che gli sta intorno. Non solo, se scegliamo come punto lo 0, indagandone l'infinitamente piccolo che gli sta intorno scopriamo un universo con caratteristiche simili a quelle del nostro intero universo, ma il tutto rimpicciolito di un fattore infinito.
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Creando” è il termine che non riuscivo a trovare, quel termine che potesse rendere l’idea di un Creatore che coincide con la Creazione, in modo da eliminare la “madre” di tutte le frammentazioni, la separazione tra Creatore e Creazione. (Non so se sei d’accordo con questa mia interpretazione del tuo termine).
La mia ipotesi, quella evidenziata in grassetto, nasce dal fatto che, se Tutto e Uno, non può esistere qualcosa di separato da esso, quindi Uno è in Tutto.
Inoltre, “Creando”, dà l’idea di una “creazione” in divenire, cioè “qualcosa” di non dettagliatamente già in essere, ma di “qualcosa” potenzialmente in essere, ma non nei dettagli che sono oggetto del Divenire .
Seguendo il mio ragionamento la “Fonte” è il(o nel) vuoto, che è onnipresente, sia a livello macroscopico che microscopico.
Il vuoto è tutt’altro che vuoto è un “campo” di “energia/informazione” (energia intelligente).
Grazie alla informazione che contiene il vuoto, oltre che onnipresente (“non locale” perché ovunque), si può definire onnisciente (perché informatissimo), non a caso anche l’informazione ha la caratteristica della “non località” (caratteristica dimostrata scientificamente).
Leggendo questo paragrafo in me nasce una domanda spontanea: questi “Logos (Creatori)” e sub Logos … chi sono? Chi li ha creati?
I “sub Logos” (mi riferisco solo a quelli di terza densità) sono anch’essi formati da individualità (autocoscienti) che fanno parte di una “Coscienza Collettive”, ma in modo inconsapevole.
A causa di questa non consapevolezza non posso raggiungere una “coerenza collettiva” e per questo non sono “in fase” tra loro, e non possono sentirsi parte di un “corpo unico”.
Ammetto una mia paranoia, che è l’allergia al termine “Creatore”, perché questo termine significa colui che Crea. (Che altro non è che il dio creato dalle religioni)
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Al2012 ha scritto:
Chi li ha creati?
Questa domanda sottintende l’esistenza di un Creatore.
Ammetto una mia paranoia, che è l’allergia al termine “Creatore”, perché questo termine significa colui che Crea. (Che altro non è che il dio creato dalle religioni)
Volutamente uso il termine “emergere” invece di “creare”, perché il primo (emergere) indica “qualcosa” che potenzialmente esiste in un mare di possibilità/probabilità e che, emergendo da questo mare, assume una forma, in base alle “informazioni percepite”.
Il secondo (creare) mi dà più l’idea di un “qualcosa” che non esiste e per questo viene creato con atto di volontà ed è separato dal soggetto che lo ha creato.
[....]
Vibrazioni che sono insite nella “energia intelligente” che impregna l’etere, quello spazio pieno di vibrazioni “staminali” che hanno la potenzialità di far emergere le “forme vibrazionali” che compongono quel fenomeno che noi chiamiamo Vita.
Queste caratteristiche simili che si riproducono dall’infintamente piccolo all’infinitamente grande, e vice versa, mi ricorda la geometria frattale ……
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L'Oversoul (Superanima) è una conseguenza delle cose. Visto che la struttura non prevede alcuna rigidità né di tempo né di spazio, è logico, più che plausibile, che ogni entità sia fondamentalmente un po' dappertutto, spalmata per il tempo e per lo spazio, la chiave di tutto sarebbe la coscienza.
Noi tutti ora che viviamo qui sulla Terra, a prescindere da dove veniamo (altri Pianeti, altre densità) viviamo in coscienza solo questo tempo cronologico e questo spazio circoscritto. Questa azione annulla (in coscienza) tutte le altre. Il fatto è che noi tutti siamo una piccola parte del Creatore e siccome il Creatore è eterno ed infinito senza tempo e senza spazio, lo siamo fondamentalmente anche noi. E' questo che RA continua a ripetere in ogni seduta.
.… la chiave di tutto sarebbe la coscienza
… olografico perchè ogni parte, per quanto piccola, contiene un'immagine del tutto, solo più sfocata.
Secondo me nel momento stesso in cui si definisce l'energia "intelligente" hai già trovato il creatore. Che ovviamente non va confuso col creatore antropomorfo della bibbia…
Certamente non tutti riescono ad accettare o anche solo comprendere questa differenza, un po' come accade in questo famosissimo affresco ecc. (…) Dio è....intelligenza!
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Al2012 ha scritto: Per me intelligenza è un attributo, una qualità che appartiene non al cervello, ma alla coscienza, quindi, per me, Dio è … Coscienza Universale.
Dal mio punto di vista ritengo probabile che Leonardo, in quel dipinto volesse alludere alla Coscienza più che all’organo cervello ed alle sue funzioni biologiche.
Ovviamente questi sono solo punti di vista differenti e come tali imperfetti.
Alla domanda potrebbe esistere un universo senza coscienza?
La risposta più immediata è: no!, per come noi intendiamo l’universo.
La risposta più meditata è: si!, ma solo in modo “non duale” a-spaziale, a-temporale, in pratica le caratteristiche di “Uno” che racchiude in se le infinite potenzialità espressive.
Essendo la Coscienza Universale ancora non “parcellizzata” in collettivo/individuale manca la capacità di poter percepire parti di questa infinita potenzialità che dà forma al “Creando”.
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