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Ti ho anche spiegato che quasi 1/3 delle foto presentano i lobi che hanno le scie persistenti, altre sono espanse a dismisura e in nessuna gli aerei che le avrebbero lasciate sono visibili. Per non parlare di quelle tutte addossate una accanto all'altra.
Sei d'accordo che in base a quanto tu stesso hai riportato bisogna sapere un po di parametri? Credi che a seconda dei venti in quota, loro direzione rispetto alla scia, intensità e tutti i parametri dell'aria nell'intorno ogni scia abbia tempi e sviluppi diversi? Altrimenti non si spiegherebbero quelle corte e che si dissolvono in pochi secondi, ti pare?
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La formazione di lobi,
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Da un po' di tempo ho solo preso coscienza che sono una grande cavolata.quindi ti saluto con una sola domanda: Tu hai preso coscienza che le chemtrails sono reali? SI o NO? rispondi solo a questo, grazie.
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charliemike ha scritto:
Guarda che se ho fatto quella domanda è perché la risposta non c'è.Tavernello Acido ha scritto:
Guarda, qui viene spiegato molto bene luogocomune.net/LC/forum/scie-chimiche/7...ersistenti-pt-1-di-2Scusa Tavernello,
come si formano le scie di condensa?
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A parte gli scherzi, come ho già detto per capire quando si formerà una scia, e quindi per usare il grafico seguite quel link nella parte 1.In futuro vedremo che il grafico non è preciso al millimetro, perché adesso con gli High Bypass sono anche aumentate le possibilità di formazione, infatti mostrerò anche un nuovo grafico. Ma di questo se ne parlerà in concomitanza alla tematica motori
Si parla solo della più o meno persistenza, ma del fenomeno chimico per cui si generano le scie niente.
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Tavernello Acido ha scritto: Caro Marauder, I lobes iniziano a formarsi non prima di almeno 3 minuti e mezzo dal passaggio dell'aereo. Una scia non persistente come ho detto rimane al massimo 2 minuti. Forse noi 2 non ci capiamo e non lo faremo mai, comunque ho trovato questo studio peer reviewed che analizza La loro formazione.
rmets.onlinelibrary.wiley.com/doi/full/10.1002/wea.2765
Quello che dicevo lo trovi al paragrafo "How do contrail lobes form?"
Per il resto ho già detto tutto. Pensa quel che ti pare, ognuno si farà la propria opinione, non vorrei continuare ancora con questo argomento. Thanks
Other contrails do not evaporate within 10 minutes (so‐called persistent contrails)
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Tavernello Acido ha scritto:
Cosa c'entra il fenomeno chimico di come si formano? Certo che si parla di persistenza, è su questo il thread. Pensavo intendessi quando si forma, e quello l'ho spiegato collegadondomi ad un altro sito.
Se vuoi capire il processo chimico, qui ad esempio viene spiegato, ma mentre cercavo ne ho trovati tanti (non tutti in italiano).
Ma non essendo un gran chimico non ne parlerò personalmente. Infatti non parlerò nemmeno delle "analisi chimiche" che dimostrerebbero le scie. Ovviamente ho trovato molte risposte in giro, ma preferisco non parlare di quello che non so. Arriverei a fare dei copia incolla a supercazzola senza capire ciò che dico.
Se invece con questo vorresti arrivare a suggerire la cafonata che ho sentito su "scie chimiche la guerra segreta", ovvero che i turbofan non possono produrre Contrails, vedrò di aggiungere un piccolo paragrafo nella seconda parte la prossima volta, e smentire sta cavolata visto che già comunque dovevo accennare ai motori
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Quindi: le scie persistenti sono quelle che resistono almeno 10 minuti secondo il DOC che hai linkato e non 2 come sostieni tu (sulla base di... ?)The lobes form underneath the contrail after about 200 s (2.4 km behind the plane). Other researchers have also simulated contrail lobes, confirming the essence of these results
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L'argomento del thread, la persistenza, è solo un modo per sviare il problema, dato che hai potuto dimostrare la presenza di scie in epoche precedenti a che si cominciasse a parlare di scie chimiche.
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Marauder ha scritto: Qui quello che continua con la filastrocca sei tu, Tavernello: hai postato delle foto, hai sostenuto che sono l'evidenza che le contrails sono persistenti perché i lobi si formano solo su quelle, sei stato smentito dalla documentazione che ti avrebbe dovuto sostenere, finalmente te ne rendi conto MA resta tutto come prima: alla faccia del bias
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Tavernello Acido ha scritto: I lobi non sono una prova certa, tutto il resto che ho scritto prima lo è. Tu credi quel che ti pare, tanto lo capiscono tutti che sono persistenti, non hanno bisogno del pelo nell'uovo. Questa volta sarà davvero l'ultima che lo ripeto. Ciao
Quindi abbiamo:Alcune si vede lontano un miglio che sono persistenti, è un po' inutile che ci giriamo intorno anche perché in moltissime si vedono i lobi, che sono una caratteristica di alcuni tipi di scie persistenti. La tua è una domanda lecita, ed è per questo che mentre scavavo tra decine di scie datate ho inserito solo quelle che già suggeriscono una persistenza. È una scusa bella e buona questa, non troverai di certo dei time lapse di mezza giornata sulle scie degli anni 60; alcune diciamo che proprio si intuiscono essere permanenti.
Vai sereno, non scrivo certo per te: mi limito a evidenziare la solidita' delle tue argomentazioni e finora ho visto creme caramel molto piu tosti, quelle che prima "i lobi indicano che si tratta di scia persistente" e poi ma anche no. Certo ci hai messo un po' e hai dovuto addirittura leggere il documento che hai linkato, ma alla fine ci sei arrivato: beneTe lo dico l'ultima volta, quello che dirai non mi interessa più.
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La persistenza, come le scie di condensa, c'è sempre stata.Tavernello Acido ha scritto:
Veramente il punto non è "prima che si cominciasse a parlare di scie", non diciamo scemenze, io non ho sviato nulla. Le irrorazione chimiche giornaliere sono iniziate si o no durante gli anni 90? Sì, infatti siete voi a dire che la persistenza prima di quegli anni non c'era e che non ci poteva essere, tanto che una delle domande del documento di Massimo è quello di dimostrare l'esistenza di documentazione in cui si parli di persistenza prima degli anni 2000/1995 (non ricordo quale delle 2).
Se la persistenza fosse qualcosa di normale, allora non avreste problema ad accettarlo, invece lo utilizzate come prova, come se fosse qualcosa di paranormale. La persistenza è un fenomeno naturale si o no? No, perché continuate a dire che prima di 20 anni fa non esisteva e che è una prova delle scie chimiche.
Se la persistenza è invece un fenomeno naturale che viene osservato fin dagli anni 20, allora sarà mai una prova che dimostra l'esistenza delle scie chimiche? NO
Come ho detto prima, la questione non è se le scie fossero presenti in passato, ma con che frequenza.Se davvero pensate che stia "evitando" i problemi, allora posso anche iniziare a rispondere a caso a tutte le prove che portate, a cominciare dai video di Byb che ha postato prima. Diciamo solo che non mi sembra il caso di creare un porcile, dove si parla di tutto e di niente allo stesso tempo.
Da come avevi risposto sembrava di no.Grazie, ma guarda che lo conosco già il video che ho linkato. Il processo (in teoria) lo conosco, ma non essendo quello che so spiegare meglio preferisco lasciarlo ad altri. Quello che ho linkato è semplice, ma ho trovato anche roba molto più tecnica ed è di quella che non ho la più pallida idea.
La domanda si allaccia ad una obiezione spesso portata dai debunker:L'acqua è estremamente uniforme nel carburante, infatti le famose scie "interrotte" che altri hanno citato non sono dovute ad una mancanza di acqua in una parte del carburante, ma a varie condizioni dell'aria esterna. Quale sarebbe il problema di una scia lunga km? *SE* le condizioni lo permettono non vedo il problema. Inoltre bisogna tenere conto che è un immagine presa dal satellite, magari ci saranno anche dei punti in cui è interrotta, ma che ovviamente non sono visibili a questa altezza.
Non c'entra "quanta acqua serve", perché quella viene sempre espulsa dai motori in continuazione. Se persiste e si espande dipende dall'umidità, ma in ogni caso l'acqua viene espulsa sempre allo stesso modo.
Se dal treno a vapore vedi uscire una determinata mole di "fumo" ogni tot secondi, da quando parte a quando arriva, ed è costante, significa che i composti che causano il fumo si formano in modo costante da delle stesse quantità di combustibile, giusto no?!? Non capisco il senso della domanda
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Chi sarebbero questi meteorologi? Non mi pare che Marcianò&Co abbiano tale titolo. Mi sembra che siano parametri normalissimi che si hanno nell'85% dei voli normali.A detta dei meteorologi queste condizioni si verificano contemporaneamente piuttosto raramente
La parte 4 parla proprio del perché ci siano più scie, l'ho già scritto. Quindi è inutile che vi inventate che evito i problemiLa questione che viene sempre evitata è quanto è presente il fenomeno nell'ordinario giornaliero. Si tende sempre a dire che le scie esistevano anche durante la Prima Guerra Modiale, ma mai la loro frequenza.
"Ma avete idea di quanto materiale chimico è necessario per generare scie lunghe centinaia di kilometri?? Dove stiverebbe l'aereo tutto questo quantitativo enorme di liquido aggiuntivo?"
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A detta dei meteorologi queste condizioni si verificano contemporaneamente piuttosto raramente, ma il fatto che ultimamente si vedono scie in cielo praticamente tutti i giorni dà da pensare che qualcosa deve essere cambiato.
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Il che non aggiunge nulla alla tua "dimostrazione" che errata era ed errata resta.Almeno anche tu (a differenza di qualcuno) sai ammettere che le scie persistenti sono sempre esistite.
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Chiedo scusa, ho equivocato. Le scie sono un fenomeno raro alle basse quote.Tavernello Acido ha scritto:
Chi sarebbero questi meteorologi? Non mi pare che Marcianò&Co abbiano tale titolo. Mi sembra che siano parametri normalissimi che si hanno nell'85% dei voli normali.A detta dei meteorologi queste condizioni si verificano contemporaneamente piuttosto raramente
La parte 4 non l'hai ancora scritta. Se vuoi attendiamo che tu la scriva, per parlarne.La parte 4 parla proprio del perché ci siano più scie, l'ho già scritto. Quindi è inutile che vi inventate che evito i problemi.La questione che viene sempre evitata è quanto è presente il fenomeno nell'ordinario giornaliero. Si tende sempre a dire che le scie esistevano anche durante la Prima Guerra Modiale, ma mai la loro frequenza.
Leggi bene il mio post. Non ho attribuito a te la frase."Ma avete idea di quanto materiale chimico è necessario per generare scie lunghe centinaia di kilometri?? Dove stiverebbe l'aereo tutto questo quantitativo enorme di liquido aggiuntivo?"
Io non l'ho mai detto, quindi è inutile che usi contro di me, parole di altri. Mi sembra estremamente disonesto.
Se vuoi dire che le scie chimiche sono additivi nei carburanti lo dici chiaramente. Di numero di scie ne parlerò nel secondo post
Io ho ammesso che le scie di condensa sono plausibili così come la persistenza, che è ben diverso dal dire "sono sempre esistite".Almeno anche tu (a differenza di qualcuno) sai ammettere che le scie persistenti sono sempre esistite.
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Mi pare di non aver mai detto il contrario. Ho sempre scritto che nulla in assoluto vieta (da noi) ad una scia di formarsi sotto gli 8000m se le condizioni lo permettono, e che sono un fenomeno osservabile durante il decollo solo in alcuni luoghi della Terra.Chiedo scusa, ho equivocato. Le scie sono un fenomeno raro alle basse quote.
Ed io ridico per l'ennesima volta che non ha senso che utilizzi affermazioni generiche fatte da altre persone. Io infatti non ho mai detto che sia impensabile la storia degli addittivi. Se è per questo aspetto ancora di sapere come le "scie chimiche" non provenienti dai motori (delle quali ho già detto, parlerò un'altra volta e che sarebbero - una prova-) vengano sganciate dai piloti assassini, visto che all'interno del cockpit non esiste una mazza bucata di comando per il rilascio delle "scie chimiche". Tutto questo per dire che l'idea del carburante non mi è più ridicola di quella delle scie a comando. Sono entrambe irrealizzabili per motivi diversi che non sto a spiegare per non deviare l'argomento. In sistesi stai dicendo tutto tuE' estremamente disonesto attribuire a un altro un'accusa mai fatta e indignarsi per questo.
La parte 4 non l'hai ancora scritta
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Per rilasciare le "scie chimiche" non è necessaria una leva, interruttore, pulsante o altro nel cockpit.Tavernello Acido ha scritto: Se è per questo aspetto ancora di sapere come le "scie chimiche" non provenienti dai motori (delle quali ho già detto, parlerò un'altra volta e che sarebbero - una prova-) vengano sganciate dai piloti assassini, visto che all'interno del cockpit non esiste una mazza bucata di comando per il rilascio delle "scie chimiche". Tutto questo per dire che l'idea del carburante non mi è più ridicola di quella delle scie a comando. Sono entrambe irrealizzabili per motivi diversi che non sto a spiegare per non deviare l'argomento. In sistesi stai dicendo tutto tu
... allora nel tuo postLa parte 4 non l'hai ancora scritta
Invece ho già detto che ho tutto pronto fin da quanto ho messo il primo post. Doveva trattarsi di uno unico, ed a mio avviso avrebbe avuto più senso, ma non sono io il giudice supremo del sitoe non posso permettermi di fare quello che mi pare. La discussione dovrà essere terminata (e mi sembra che ci stiamo avvicinando) prima di pubblicare il resto
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Attenderò con impazienza la Parte 4 per leggere con quanta frequenza si vedevano luuunghe scie di condensa negli anni '50 e '60.
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Se è collegato ad un sensore barometrico allora significa che rilascerà sempre le scie diverse (chiamiamole così) appena supera una certa altezza, invece questo tipo di scie sono rare. Queste tipologie di scie (non di condensazione) che si possono verificare sempre a qualsiasi quota, e si possono vedere all'atterraggio o al decollo (anche da noi), e anzi è più probabile una formazione a bassa quota. Per ora faccio il vago, ma ne parlerò un'altra volta.Per rilasciare le "scie chimiche" non è necessaria una leva, interruttore, pulsante o altro nel cockpit.
Può essere sufficiente un interruttore barometrico, ovvero comandato dalla pressione atmosferica.
Raggiunta una certa altitudine si attiva automaticamente.
Ovviamente questa è un ipotesi, non una affermazione
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Se il rilascio è comandato da un sensore barometrico, può essere programmato per una qualsiasi quota, e pure per quote diverse, dato che può essere controllato da un micro processore.Tavernello Acido ha scritto: Se è collegato ad un sensore barometrico allora significa che rilascerà sempre le scie diverse (chiamiamole così) appena supera una certa altezza, invece questo tipo di scie sono rare. Queste tipologie di scie (non di condensazione) che si possono verificare sempre a qualsiasi quota, e si possono vedere all'atterraggio o al decollo (anche da noi), e anzi è più probabile una formazione a bassa quota. Per ora faccio il vago, ma ne parlerò un'altra volta.
Come hai detto è solo una supposizione, e la prenderò come tale (altamente discutibile)
Concordo e rispondo su questa per l'ultima volta.Per i motori il problema del carburante è proprio il metodo in cui viene stipato all'aereoporto prima di essere versato, che mi rende fetente invece l'idea degli additivi. Comunque, come ribadito agli altri, stiamo andando fuori tema. Ho solo voluto fare una piccola precisazione, altre volte si vedrà. La legge è uguale per tutti...
Ma io l'ho sempre sostenuto fin dall'inizio. Non ho mai pensato che imbarcassero acqua appositamente per generare le scie di condensa.Mentre rileggevo i messaggi mi sono reso conto di non essermi fatto capire a proposito dell'acqua. Guarda che l'acqua è un prodotto della combustione, non è presente in quantità importanti già prima nel carburante. Solo questo.
Autocitazione
Fondamentalmente le scie di condensa sono composte dal residuo di acqua emesso dai motori che si va ad aggiungere all'umidità presente nell'aria esterna che, aggregandosi ai nuclei di condensazione, altri composti di scarto della combustione, forma le goccioline della condensa.
Inoltre è necessario che la "temperatura di rugiada", ovvero la temperatura alla quale l'umidità condensa, sempre molto bassa, sia vicina alla temperatura dell'aria perchè si inneschi il fenomeno della scia. Per questo motivo è molto difficile che si formino scie di condensa a basse quote (ma non impossibile).
luogocomune.net/LC/forum/scie-chimiche/7...-di-2?start=60#27105
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Tavernello Acido ha scritto: Se è per questo aspetto ancora di sapere come le "scie chimiche" non provenienti dai motori (delle quali ho già detto, parlerò un'altra volta e che sarebbero - una prova-) vengano sganciate dai piloti assassini, visto che all'interno del cockpit non esiste una mazza bucata di comando per il rilascio delle "scie chimiche". Tutto questo per dire che l'idea del carburante non mi è più ridicola di quella delle scie a comando. Sono entrambe irrealizzabili per motivi diversi che non sto a spiegare per non deviare l'argomento. In sistesi stai dicendo tutto tu
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