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Per spiegare il blocco della sperimentazione sull’adenosiana … sono sufficienti le spiegazioni dell’Aifa.
Sufficienti una volta assodato il concetto di rischi/benefici … e la presenza di terapie approvate ed efficaci.
Da spiegazione Aifa: rischio/beneficio non definibile … disponibilità di terapie efficaci … quindi studio non autorizzato.
Dopo di che viene citato semplicemente il comunicato Aifa già mostrato nel video.Per quanto riguarda il blocco della sperimentazione sulla adenosina da parte di Aifa, dovrebbero essere sufficienti le spiegazioni date dall’Agenzia
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Innanzitutto rimandiamo al nostro ultimo articolo, sull’idrossicolorochina, mettendo in chiaro alcuni punti fondamentali:
«Facciamo notare che Aifa non ostacola affatto l’utilizzo dell’idrossiclorochina, al fine di agevolare il progredire degli studi clinici riguardo a sicurezza ed efficacia. […] Ha concesso quindi (su responsabilità del medico) la prescrizione del farmaco ai pazienti che non necessitano l’ospedalizzazione. Non di meno, Nature ha pubblicato recentemente una meta-analisi che non sembra lasciare spazio a dubbi, confermando quanto già sapevamo: non solo non funziona, ma si associa anche a una mortalità più alta.»
«Conclusione: Il Consiglio di Stato non conferma, in alcun modo, la sua efficacia. Al contrario, evidenzia come manchi del tutto uno studio scientifico che dimostri un beneficio nel suo utilizzo.»
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Comunque gran bel lavoro, forse pure troppo accurato per il livello di questo personaggetto e del sito di infima categoria per cui scrive
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È un modo per disincentivare l'uso.c'è scritto che il medico può prescriverla per i pazienti a domicilio però se ne assume la responsabilità e sarà necessario il consenso informato del paziente.
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Open presenta l’autore del video criticato, Massimo Mazzucco, come un noto fotografo «vicino agli ambienti complottisti».
Non si comprende innanzitutto la necessità di tale perifrasi. Se lo scopo di questo ismo è estremizzare e caricaturare chi i complotti si limita a non escluderli sempre a priori come distintiva forma mentis, allora tanto vale chiamarlo direttamente complottista. Ricordiamo infatti che il termine esatto per descrivere chi vede scopi nascosti dietro ogni avvenimento della vita pubblica è quello di dietrologo, ma ciò lascerebbe sprovvista l’ipotesi criminale del complotto di un adeguato stigma con cui preconcettualmente delegittimarla. Chiedetevi come sarebbe se invece un tale stigma venisse applicato ad altre ipotesi criminali come il furto, la corruzione o l’omicidio, attraverso la coniazione di neologismi come furtismo, corruttismo o omicidismo. Chiedetevi quali danni provocherebbe se un tale stigma venisse applicato alla mafia.
Subito dopo arriva la miscellanea di argomenti compositi, «dai negazionisti degli allunaggi a chi vorrebbe curare il cancro col bicarbonato», interpolati nella presentazione al solo scopo di gettare discredito sulla persona, prima che possa esporre le sue argomentazioni (cfr. avvelenamento del pozzo).
Si diffama poi l’autore del video, insinuando che i suoi sforzi per informare il pubblico sarebbero in realtà mirati a «suggestionarlo».
Open poi si beffa del video affermando che in esso verrebbero elencati «tutti gli studi» che bocciano i «presunti rimedi» come prove di un «complotto delle case farmaceutiche».
In realtà, gli unici studi menzionati nel video e contrastanti le cure presentate sono solo tre: lo studio Recovery, lo studio Tsunami e lo studio del Lancet. Lo studio Recovery è stato analizzato nel video, lo studio Tsunami non è mai stato completato e lo studio del Lancet è stato ritirato dagli autori per dati fraudolenti.
Mazzucco inoltre, secondo Open, ignorerebbe «tutti gli eventuali interessi economici» dei promotori di queste cure.
A onor del vero non sono state compiute molte indagini giornalistiche sugli eventuali interessi economici dietro alla vitamina C, la lattoferrina o il plasma sanguigno (potrebbe essere un complotto dei promotori delle cure, noi non lo escludiamo), ma sono invece ben noti da tempo i profitti miliardari che mietono ogni trimestre dall’inizio della pandemia le case farmaceutiche, grazie agli acquisti obbligati dei loro vaccini da parte degli stati.
Open infine fa la predica a Mazzucco, accusandolo di aver analizzato degli studi «sulla base degli abstract» o delle loro presentazioni «sui quotidiani».
Vedremo nel corso dell’analisi in quante occasioni gli autori di Open stravolgeranno le stesse conclusioni degli studi proposti o citeranno articoli senza verificarne le informazioni, compresi i propri.
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Open afferma che il video riporterebbe «una serie di congetture» che «distorcono il senso delle fonti» le quali sarebbero per giunta «parziali».
Congetture, insinuazioni, manipolazioni e parzialità sono tutti elementi che abbiamo in abbondanza riscontrato all’interno dell’articolo di Open, insieme alle sue ininterrotte autocitazioni e menzogne stricto sensu.
Per Open il video non sarebbe altro che un «discorso da bar», ma compiuto ammette da una persona «distinta» e con «aplomb».
Open sembra disturbato del taglio schietto e accessibile che Mazzucco è riuscito a dare al suo video coniugando filo logico e fatti documentati. Penseremo noi ad abbassare il livello del dibattito a quello grettamente pedantesco di cui Open è familiare e dietro cui nasconde le sue sfacciate ipocrisie.
La chiave per decifrare il «gioco» dell’autore del video, ci rivela poi Open, si arguirebbe dal fatto che per lui il «protocollo di assistenza in casa», cioè tachipirina e vigile attesa, «sarebbe una perdita di tempo», mentre le «cure da lui elencate», dalle vitamine all’idrossiclorochina, «scongiurerebbero l’intasamento dei reparti di terapia intensiva».
Fatichiamo ancora a comprendere il "gioco" additato da Open dopo la sua descrizione.
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