Re: Cosa è l

Inviato da  genfranco il 20/1/2014 9:13:57
Ciao, a leggere questo libro sono rimasto allibito nel costatare di cosa sono capaci le persone che sono alla guida delle generazioni attuali.
Voglio fartene parte affinchè anche tu capisca quello che ho capito personalmente.
Cosa dirti? ...... leggilo tutto che è importante.....
Buona Vita

Il potere della luce UV e dei dosaggi elevati di vitamina D3
ORMONI POTENTI
Le forme attive della vitamina D(vitamine D3 e D2) in realtà non sono affatto vitamine, ma piuttosto potenti ormoni. L'erronea etichetta di vitamina fu assegnata al momento della scoperta, negli anni Venti, perchè si pensò, a torto, che questa sostanza si ricavasse solo dagli alimenti.
Invece, la vitamina D3 viene prodotta negli animali quando la luce UV ne colpisce la pelle o il pelo. Il processo che avviene negli animali è dovuto al fatto che la luce UV catalizzi la conversione di una forma di colesterolo (7-deidracolesterolo) in vitamina D3.Nell'uomo succede sopra e sotto la superficie della pelle, mentre gli animali producono la vitamina D3 sul pelo, e poi la ingeriscono quando si "lavano" leccandosi.
La vitamina D3 è un ormone che fornisce informazioni al DNA di ogni cellula del corpo, segnalando al DNA di fare o non fare determinate cose. Si stima che controllo almeno 1.000 diversi geni, attivandoli o disattivandoli. Lo fà attaccandosi a piccolissimi ricettori - i ricettori della vitamina D (VDR) - che a loro volta sono attaccati ai geni del DNA. Tuttavia, gli sbrigativi scienziati che davano i nomi alle vitamine saltarono a conclusioni affrettate e classificarono l'ormone D3 come vitamina, anche se non lo è, solo perchè era stata scoperta negli alimenti. Questo errore di nomenclatura persiste tutt'ora ed oscura l'importanza di questo ormone vitale.
In generale, la vitamina D non ha nulla di intrinsecamente buono o cattivo.
Al di là del suo ruolo di aiutare l'organismo ad assorbire il calcio, fornisce informazioni al DNA. Si tratta principalmente di una forma di comunicazione molecolare, come avviene per la maggior parte degli ormoni. Il fatto per cui è così importante è che, se queste informazioni non arrivano,
SI MUORE!
Ma cos'è, dunque, questa informazione tanto cruciale che le vitamine D2 e D3 forniscono al DNA?
Come già saprete si ipotizza che dica al DNA che fuori c'è il sole! questo è quanto basta sapere per muoversi nella direzione che porta ad una teoria piuttosto solida della causa de della cura di gran parte delle malattie umane. Ne parleremo in dettaglio nell'ultima parte di questo articolo.

IL FALSO MITI DELLA TOSSICITA' DELLA VITAMINA D
Ora torniamo alla strana storia della vitamina D e, in particolare, ai tentativi di renderla illegale da parte delle lobby farmaceutiche e della FDA degli Stati Uniti (l'agenzia regolatrice per farmaci ed alimenti).
Dopo la scoperta di un metodo per produrre in modo semplice ed economico grandi quantità di vitamina D2 irradiando di luce UV sulla materia organica, l'America di fine anni Venti iniziò a consumarne a palate. Decine di alimenti, compresi gli hot dog e la birra, venivano arricchiti con la vitamina D attraverso l'irraggiamento. Gli articolo di giornale parlavano del "miracolo del sole" e ne enumeravano i tanti benefici per la salute.
Secondo il resoconto di uno scienziato, fra la fine degli anni Venti ed i primi anni Trenta, una persona media assumeva 20 mg di vitamina D2 al giorno, e gli ospedali si erano rapidamente svuotati. Nessuno si ammalava più. Gli ospedali stavano andando in bancarotta, insieme ai medici ed alle case farmaceutiche. Più o meno in questo periodo, vari ricercatori stavano intraprendendo degli studi somministrando ai cani un dosaggio di gran lunga maggiore dell'equivalente umano di 20 mg al giorno. Alcuni studi indicavano che si riscontrava una leggera tossicità per dosi maggiori ai 20 mg al giorno, ma questa era per lo più causata da impurità nel processo di preparazione. In seguito, attraverso l'uso di metodi migliori, si riuscì a produrre della vitamina D2 teoricamente priva di tossicità (comunque assumere livelli molto superiori ai 20 mg come per quasi tutte le sostanze ingerite in quantità davvero eccessive, può essere pericoloso ed anche tossico. quindi occorre sperimentare con cautela).
Insomma, una versione degli eventi è che alcune figure del settore farmaceutico/medico si siano aggrappate all'idea della tossicità della vitamina D per cercare di metterla al bando. La loro prima azione fu di cambiare l'unità di misura della vitamina D2 dai milligrammi alle unità internazionali (UI) che usiamo attualmente rendendo la misurazione il più possibile confusa.
All'improvviso, 20 mg erano diventati 1.0 milioni di UI...fà un'impressione molto più SPAVENTOSA!
Inoltre, era stato effettuato uno studio in cui sette studenti di medicina erano stati convinti ad assumere dosi di vitamina D sufficienti ad uccidere un cavallo e -guarda un pò- gli studenti si ammalarono, poi guarirono, e l'esperimento fu fermato. Non servì altro, e le autorità mediche fecero pressioni perchè i produttori e rivenditori ritirassero la vitamina D dal mercato.
Come ci si poteva aspettare, nel 1928 ci fù una protesta pubblica ed il governo degli USA decise di commissionare all'Università dell'Illinois di Chicago uno studio completo sul problema della tossicità della vitamina D. Lo studio durò nove anni, coinvolse centinaia di medici, 773 soggetti umani e 63 cani e produsse il cosidetto "rapporto Steck" (in alcune fonti "rapporto Streck).
Fondamentalmente in rapporto concludeva che le dosi fino a 20.000 UI per kg di peso al giorno (0 1 milione di UI per un tipico soggetto donna di 50 kg di peso) erano tollerate con sicurezza a tempo INDETERMINATO nei cani, anche per diversi anni. Il rapporto riteneva responsabili per i precedenti casi di tossicità le tecniche di produzione inadeguate ed indicava che il nuovo processo Whitter eliminasse ogni possibile tossicità della vitamina D. Fra i soggetti umani, cui erano somministrati 200.000 UI al giorno per periodi da sette giorni a cinque anni, non ci furono decessi.
Uno degli autori del rapporto assunse personalmente 3.0 milioni di UI al giorno per 15 giorni senza riscontrare alcun problema di salute. Infine si osservò che l'intossicazione da vitamina D data dall'assunzione di quantità di molto superiori di vitamina per brevi periodi non producevano alcun tipo di lesione permanente riconoscibile. La conclusione era che, a questo punto, l'onere della prova era passato a che sosteneva che le terapie con alti dosaggi di vitamina D gossero nocive (si ricordi che all'epoca si usava la vitamina D2 che rispetto alla D3 è attiva in misura sa un quarto ad un sedicesimo. Adeguando i dati per la D3, potremmo inferire che un soggetto di 50 kg di peso potrebbe ingerire in sicurezza una dose da 50.000 a 250.000 UI al giorno di D3.
Io consiglierei comunque, sempre per il soggetto da 50 kg. di non superare le 50.000 UI al giorno prima di effettuare un esame del sangue.
E' bene assicurarsi di integrare la dose con una quantità adeguata di vitamina K2, che nel mio caso era di 1.000 mcg ogni 10.000 UI di D3 nell'esperimento su me stesso che descriverò fra poco.
http://digilander.libero.it/genfranco2/Immagini/vitaminadluciano.htm

ciaooo Franco Genre
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