Informazioni sul sito
Se vuoi aiutare LUOGOCOMUNE

HOMEPAGE
INFORMAZIONI
SUL SITO
MAPPA DEL SITO

SITE INFO

SEZIONE
11 Settembre
Questo sito utilizza cookies. Continuando la navigazione acconsenti al loro impiego.
 American Moon

Il nuovo documentario
di Massimo Mazzucco
 Login
Nome utente:

Password:


Hai perso la password?

Registrati ora!
 Menu principale
 Cerca nel sito

Ricerca avanzata

TUTTI I DVD DI LUOGOCOMUNE IN OFFERTA SPECIALE


palestina : Il gas di Gaza
Inviato da Redazione il 15/1/2009 4:40:00 (13213 letture)

In un articolo intitolato “Guerra e gas naturale. L’invasione di Israele e i giacimenti di gas naturale al largo di Gaza”, Michel Chossudowsky propone un’interessante analisi che porta a leggere l’attuale invasione di Gaza come il culmine - pianificato con gelido cinismo - di un logorante braccio di ferro per ottenere il controllo delle riserve di gas naturale scoperte di recente al largo di Gaza, e quindi di proprietà palestinese.

La cosa paradossale è che a questo punto i palestinesi appaiono come un semplice disturbo aggiuntivo, la cui rimozione non sia il fine ultimo della crociata sionista, ma un mezzo per raggiungere li vero obiettivo, il totale controllo di quello che viene chiamato il "corridoio energetico levantino", nel bacino orientale del Mediterraneo.

Chossudowsky inizia dicendo che “l'invasione militare da parte dell'esercito israeliano della striscia di Gaza è direttamente correlata al controllo e al possesso delle riserve strategiche sottomarine di Gaza. Questa e una guerra di conquista. Ci sono grandi riserve di gas al largo di Gaza”.

Poi Chossudowsky spiega che “il British Gas Group” (BG) e la consociata greca Consolidated Contractors International Company (CCC), di proprietà delle famiglie libanesi Sabbagh e Koury, avevano ottenuto nel 1999 dall’Autorità Palestinese i diritti di sfruttamento per 25 anni dei fondali di Gaza. Questi accordi riservavano all’Autorità Palestinese il 10 % dei proventi complessivi.

L'accordo prevedeva la costruzione di un gasdotto per sfruttare i nuovi giacimenti, che sono contigui a quelli già esistenti, di proprietà di Israele.

La questione della sovranità territoriale sui fondali con riserve di gas
– prosegue Chossudowsky - è cruciale. Da un punto di vista legale...


... queste riserve appartengono alla Palestina, ma la morte di Arafat e il crollo dell'Autorità Palestinese hanno permesso ad Israele di stabilire un controllo de facto sulle riserve sottomarine di Gaza.

Il gruppo BG tratta direttamente con il governo di Tel Aviv, aggirando il governo di Hamas per tutto quel che riguarda i diritti di sfruttamento dei nuovi giacimenti.

L'elezione del primo ministro Ariel Sharon ha rappresentato, nel 2001, una svolta cruciale in questa vicenda.

Il diritto di sovranità sui giacimenti fu infatti contestato di fronte alla Corte Suprema di Israele, mentre Sharon dichiarava che Israele non avrebbe mai comperato gas dalla Palestina, affermando che le riserve al largo di Gaza appartengono a Israele. "


Provate a pensare a cosa succederebbe nel mondo se, ad esempio, l’Italia contestasse davanti alla propria Corte Costituzionale il diritto della Francia di sfruttare i suoi giacimenti al largo di Marsiglia, dicendo che sono nostri.

Nel 2003 Sharon pose il veto ad un accordo che avrebbe permesso alla BG di fornire a Israele il gas proveniente da Gaza.

La vittoria di Hamas nel 2006 portò alla disfatta dell'Autorità Palestinese, che restò confinata in Cisgiordania, sotto il governo-fantoccio di Mahmoud Abbas.

Nel 2006 la BG stava per firmare un accordo per spedire il gas all'Egitto, ma pare che il primo ministro inglese Tony Blair sia intervenuto a favore di Israele per sabotarlo."


Di fatto, sappiamo che quell’accordo non fu mai firmato.

"Nel maggio del 2007 – prosegue Chossudowsky - il governo israeliano approvò la proposta del primo ministro Ehud Olmert di acquistare gas dalla autorità palestinese. Sul tavolo c'era un contratto da 4 miliardi di dollari, con utili nell’ordine di due miliardi, dei quali uno sarebbe andato ai palestinesi."

Sembrava una soluzione onorevole per tutti.

"Tel Aviv però non aveva nessuna intenzione di dividere gli utili con la Palestina. Una squadra di negoziatori fu messa in piedi dal governo di Israele per stilare invece un accordo diretto col gruppo BG, aggirando sia il governo di Hamas che l’Autorità Palestinese. "Le autorità della difesa israeliana – si giustificò allora il governo - vogliono che i palestinesi siano pagati in beni e servizi, ma insistono che il governo controllato da Hamas non debba ricevere soldi”.

Siamo quindi alle comiche: il Primo Ministro chiede un accordo, il Governo lo firma, ma la Difesa si oppone, accampando motivi di sicurezza che evidentemente nè il Primo Ministro nè il Governo avevano preso in considerazione. D'altronde, non è che siano abituati a vivere nella paranoia, da quelle parti.

“Lo scopo ultimo – conferma infatti Chossudowsky - era quello di nullificare il contratto iniziale del 1999, firmato dal gruppo BG con l'autorità Palestinese di Arafat.”

Ma il balletto non è finito, e le vere vittime della danza ipnotica continuano a ballare ignare del proprio destino: “Il nuovo accordo proposto alla BG nel 2007 prevedeva un gasdotto sotterraneo che portasse il gas direttamente allo snodo costiero israeliano di Askelon, trasferendo di fatto ad Israele il controllo delle vendite del gas naturale di Gaza.

Sembrava fatta, finalmente. Noi pompiamo - pensarono gli inglesi - loro vendono, e i palestinesi tornano a coltivare i cedri.

Ma l'accordo, che avrebbe comunque portato qualche soldo nelle tasche dei palestinesi, fallì per l’intransigenza del capo del Mossad, che “per motivi di sicurezza” riteneva necessario precludere ai palestinesi qualunque introito monetario derivante dalle vendite del gas.

A quel punto la BG si ritirò dalle trattative, e nel dicembre 2007 chiuse i suoi uffici a Tel Aviv."


A Israele non restava che invadere, e prendersi con la forza quello che l’intransigenza altrui le impediva di ottenere con regolare contratto.

Chossoudowsky infatti sottolinea che “il progetto d'invasione della striscia di Gaza, chiamato operazione Piombo Fuso, fu messo in moto nel giugno 2008, ma diverse fonti militari hanno rivelato che l’esercito fosse stato allertato già sei mesi prima”. Ovvero, dal momento in cui era “definitivamente” fallita la trattativa con la BG.

Tanto definitivo fu quel fallimento, che mentre Israele lustrava i cannoni qualcuno contattava segretamente il gruppo BG, “per riaprire le importanti trattative sullo sfruttamento del gas al largo di Gaza. Di fatto sappiamo – scrive Chossudowsky - che fossero in corso trattative fra BG e Israele nell'ottobre del 2008, due o tre mesi prima dell'inizio dei bombardamenti, avvenuto il 27 dicembre”.

Chossudowsky non sa dire a che punto siano oggi le trattative, ma sembra chiaro che Israele abbia previsto fin dall’inizio di mettere gli inglesi di fronte al fatto compiuto, obbligandoli a quel punto ad accettare le loro condizioni, pur di vedere qualche dollaro sgorgare finalmente dai loro prezzolati giacimenti.

Chossudowsky acclude una cartina che aiuta a comprendere meglio la lungimirante strategia di Israele, nella cruciale redistribuzione delle risorse energetiche attualmente in corso.

Perchè di questo si tratta, e di null’altro. Chi controlla l’energia, domani controllerà il mondo.



Nel frattempo appare evidente come i reali proprietari dei giacimenti rappresentino poco più di un disturbo temporaneo nel grande quadro strategico di Israele. Se non camminassero e piangessero come tutti gli altri, il problema non sarebbe nemmeno mai sorto.

Talmente determinata appare Israele nell’aver perseguito questa strategia, che sembra non essersi fermata nemmeno di fronte ai propri padrini e alleati, quegli inglesi senza i quali oggi Israele sarebbe solo il nome di una antica tribù sperduta nel deserto.

Ma evidentemente non è questo il tempo di rendere i favori. Ora è necessario accaparrarsi al più presto tutte le risorse ancora disponibili, prima che inizi il grande Armageddon.

Massimo Mazzucco

Voto: 0.00 (0 voti) - Vota questa news - OK Notizie


Altre news
28/11/2015 10:00:00 - Il nuovo sito è pronto
26/11/2015 19:40:00 - Fulvio Grimaldi a Matrix
24/11/2015 11:00:00 - Caccia russo abbattuto dai turchi
22/11/2015 20:20:00 - Ken O'Keefe: "ISIS = Israeli Secret Intelligence Service"
21/11/2015 21:00:00 - L'uomo che uccise Kennedy
19/11/2015 19:00:00 - La solitudine
18/11/2015 21:21:31 - Vladimir Putin - conferenza stampa al summit del G20
17/11/2015 13:50:00 - Dopo Parigi
15/11/2015 22:30:00 - Commenti liberi
14/11/2015 9:40:00 - À la guerre comme à la guerre
13/11/2015 23:00:00 - Nuovi attentati a Parigi
11/11/2015 19:50:00 - Atleti russi dopati, brutti e cattivi
10/11/2015 19:30:00 - Fini, Grillo, Travaglio - e il giornalismo che non fa i conti con sé stesso
9/11/2015 18:30:00 - "Bag it!" Documentario (Ita)
8/11/2015 9:09:03 - Commenti liberi

I commenti sono proprietà dei rispettivi autori. Non siamo in alcun modo responsabili del loro contenuto.
Autore Albero
tibberio
Inviato: 15/1/2009 9:31  Aggiornato: 15/1/2009 9:31
Mi sento vacillare
Iscritto: 13/12/2007
Da: Qui
Inviati: 450
 Re: Il gas di Gaza
Gli affari sono affari.
Mah, allora non si capisce perche' nel 2005 Sharon abbia deciso di ritirarsi da Gaza.
Non e' il motivo principale, ma, forse uno dei motivi.

La storia inizia e si ferma, va avanti e poi si perde e, in mezzo a ogni parola, quanti silenzi, quante parole sfuggono e svaniscono per non essere mai piu' ritrovate. (P. Auster)
nosh1t
Inviato: 15/1/2009 9:31  Aggiornato: 15/1/2009 9:32
Ho qualche dubbio
Iscritto: 30/9/2008
Da:
Inviati: 143
 Re: Il gas di Gaza
finalmente qualcuno che propone un motivo che dia un senso allo sterminio della gente inerme di quella striscetta di terra, perche' sinceramente finora questo teatrino proposto dai media non mi quadrava proprio.

Pyter
Inviato: 15/1/2009 10:21  Aggiornato: 15/1/2009 10:21
Sono certo di non sapere
Iscritto: 15/9/2006
Da: Sidonia Novordo
Inviati: 6250
 Re: Il gas di Gaza
Tutto questo si collega alle vicende del gas dell'Ucraina. Ma il motivo che spinge gli Israeliani a comportarsi così non è certo dovuto al tentativo di accapparrarsi le fonti energetiche per dominare il mondo, cosa che è altamente improbabile per un paese democratico e fondamentalmente pacifico.
Il problema è anche tattico e tende a preservare l'integrità e la sicurezza dell'unica cellula di civiltà nel territorio, quello mediorientale, assolutamente in ritardo col progresso.
Prendersi il gas di Gaza prima che lo facciano i Russi (Gaza-prom), è fondamentale, così come impedire che il gas russo vada in Europa.
Perchè dobbiamo sempre ricordarci che l'ultima volta che il gas è arrivato in Europa i tedeschi non l'hanno usato per riscaldarsi.

"Nessuno ha il diritto di fare quel che desidera, ma tutto è organizzato per il meglio." (Antico decreto reale tolemaico)
tibberio
Inviato: 15/1/2009 10:46  Aggiornato: 15/1/2009 10:46
Mi sento vacillare
Iscritto: 13/12/2007
Da: Qui
Inviati: 450
 Re: Il gas di Gaza

La storia inizia e si ferma, va avanti e poi si perde e, in mezzo a ogni parola, quanti silenzi, quante parole sfuggono e svaniscono per non essere mai piu' ritrovate. (P. Auster)
cherubino
Inviato: 15/1/2009 11:33  Aggiornato: 15/1/2009 11:33
Mi sento vacillare
Iscritto: 1/6/2006
Da: Haute-Normandie
Inviati: 430
 Re: Il gas di Gaza
Beh insomma... molto interessante, e soprattutto plausibile.

Pyter
Inviato: 15/1/2009 11:33  Aggiornato: 15/1/2009 11:35
Sono certo di non sapere
Iscritto: 15/9/2006
Da: Sidonia Novordo
Inviati: 6250
 Re: Il gas di Gaza
C'è una grossa differenza tra quello al centro e gli altri quattro:



Nessuno ancora gli ha detto che non è Stato Israeliano.

"Nessuno ha il diritto di fare quel che desidera, ma tutto è organizzato per il meglio." (Antico decreto reale tolemaico)
francesco7
Inviato: 15/1/2009 12:09  Aggiornato: 15/1/2009 12:09
Mi sento vacillare
Iscritto: 25/5/2006
Da: Tarentum
Inviati: 886
 Re: Il gas di Gaza

La mente non è un vaso da riempire ma un legno da far ardere perché s'infuochi il gusto della ricerca e l'amore della verità. (Plutarco)
tibberio
Inviato: 15/1/2009 12:24  Aggiornato: 15/1/2009 12:24
Mi sento vacillare
Iscritto: 13/12/2007
Da: Qui
Inviati: 450
 Re: Il gas di Gaza
@ francesco7

L'autore dell'articolo fa riferimento ai giacimenti di gas come motivazione per la guerra in atto. Ma la presenza di quei giacimenti e' conosciuta da almeno 10 anni, quindi, preesistente al 2005 quando sharon decise il ritiro da gaza.
Quindi, se quella e' la motivazione principale, domanda: cosa e' cambiato dal 2005 ad oggi per far cambiare politica militare ad israele?

La storia inizia e si ferma, va avanti e poi si perde e, in mezzo a ogni parola, quanti silenzi, quante parole sfuggono e svaniscono per non essere mai piu' ritrovate. (P. Auster)
nicoforca
Inviato: 15/1/2009 13:02  Aggiornato: 15/1/2009 13:04
Ho qualche dubbio
Iscritto: 3/4/2007
Da:
Inviati: 161
 Re: Il gas di Gaza
Io penso che la guerra di Gaza sia fatta proprio in onore di e joint venture con gli inglesi. Pertanto non capisco l'ultima frase "sembra non essersi fermata nemmeno di fronte ai padri e alleati, quegli inglesi senza i quali oggi Israele sarebbe solo il nome di una antica tribu sperduta nel deseto"

In quanto a favori, ne stanno facendo uno proprio a BG.
Visto che lo scopo era scartare i palestinesi e proseguire in joint venture British Gas CCC e IEC (azienda elettrica israeliana).

Del resto sarebbe URGENTE SCOPRIRE I MAGGIORI AZIONISTI DI BG per scroprire i sostenitori della guerra, e alimentatori della uerra
qualcuno mi aiuta?
NF

nicoforca
Inviato: 15/1/2009 13:50  Aggiornato: 15/1/2009 13:50
Ho qualche dubbio
Iscritto: 3/4/2007
Da:
Inviati: 161
 Re: Il gas di Gaza
è successo
che avvicinandosi il nodo al pettine (riconoscimento dei diritti alla palestina) per il diritto internazionale quel gas doveva essere dei palestinesi che dovevano ricevere dellel royaltie. Nel frattempo hanno vinto le elezioni Hamas (2006), che è stata LA SCUSA MADORNALE per fare fallire qualsiasi accordo di dvisione delle royalties con i cosiddetti "terroristi", i quali molto probabilmente sono stati anche finanziati dai petrolieri sauditi cointeressati alla compartecipazione dei royalties
NF

cocis
Inviato: 15/1/2009 13:59  Aggiornato: 15/1/2009 13:59
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 11/1/2006
Da: V
Inviati: 1430
 Re: Il gas di Gaza

Redazione
Inviato: 15/1/2009 14:09  Aggiornato: 15/1/2009 14:09
Webmaster
Iscritto: 8/3/2004
Da:
Inviati: 19594
 Re: Il gas di Gaza
A chi chiede perchè Sharon si sarebbe ritirato da Gaza:

Sharon non si è ritirato, è andato via, per poter tornare dicendo che da soli non sanno governarsi.

Lui non abitava li, per cui non ha "perso il posto in fila" per avere il gas di Gaza.

Gaza era sotto occupazione militare, Sharon ha finto di fare il generoso, "dandogli la libertà", per avere poi la scusa di tornare e radere tutto al suolo.

La cosa curiosa è che ci sono cascati davvero in tanti.

tibberio
Inviato: 15/1/2009 14:31  Aggiornato: 15/1/2009 14:31
Mi sento vacillare
Iscritto: 13/12/2007
Da: Qui
Inviati: 450
 Re: Il gas di Gaza
@ Redazione

mi trovi daccordo.
Infatti, io critico il nesso di causa ed effetto dell'autore dell'articolo.
Non e' il gas, ma la grande israel il motivo di tutto.

La storia inizia e si ferma, va avanti e poi si perde e, in mezzo a ogni parola, quanti silenzi, quante parole sfuggono e svaniscono per non essere mai piu' ritrovate. (P. Auster)
nosh1t
Inviato: 15/1/2009 14:35  Aggiornato: 15/1/2009 14:37
Ho qualche dubbio
Iscritto: 30/9/2008
Da:
Inviati: 143
 Re: Il gas di Gaza
dimenticavo una cosa che ancora non mi e' chiara: hamas
dato che l'atteggiamento che sta ottusamente tenendo ultimamente - tirare petardi stando attenti a non fare troppo male - e' un palese invito per l'occupazione israeliana, mi chiedo ma sono fessi o ci fanno? cioe' sono d'accordo in qualche modo con israele, oppure e' una strategia del tipo 'ci serve un paio di 1000 morti da mettere sul piatto per trattare con israele o che azzo di strategia e'?

CiEmme
Inviato: 15/1/2009 14:51  Aggiornato: 15/1/2009 15:28
Mi sento vacillare
Iscritto: 8/2/2008
Da: Roma
Inviati: 446
 Re: Il gas di Gaza
Guys, it just doesn't jive.

Gaza doesn't need aid: it has a 2 billion pound sterling gas field.

So why do they keep firing their potato guns at Israel?

Pensavo che non si potessero permettere di piu' dei petardi per mancanza dei soldi. Ma qui i soldi ci sono.....possibile che non trovano un petroliere che faccia qualche anticipazione sulle estrazioni futures?

Una bussola non dispensa dal remare.
peppe75
Inviato: 15/1/2009 15:47  Aggiornato: 15/1/2009 15:50
Mi sento vacillare
Iscritto: 5/10/2006
Da: London
Inviati: 399
 Re: Il gas di Gaza
da Repubblica, 14.01:
DUBAI - "Appello alla Jihad per fermare l'aggressione a Gaza": così Osama Bin Laden torna in scena, con un messaggio audio mandato in rete su alcuni siti islamici e annunciato dalla tv del Qatar Al Jazeera. "Sono qui per dirvi la verità su quanto sta avvenendo" a Gaza, una verità che "non è la stessa" proposta "dai ministri, in quanto non riconosce il diritto internazionale falso": con queste parole inizia il messaggio audio attribuito al leader di Al Qaeda. Più tardi, il presidente eletto Barck Obama dirà che Al Qaida e il suo leader Osama bin Laden "restano la minaccia numero uno" per gli Stati Uniti.

Poi vi lamentate che non parla, lo dico io che è meglio se sta zitto...

Red_Knight
Inviato: 15/1/2009 15:48  Aggiornato: 15/1/2009 15:48
Sono certo di non sapere
Iscritto: 31/10/2005
Da:
Inviati: 3121
 Re: Il gas di Gaza
@Pyter
Grandissimo!

nicoforca
Inviato: 15/1/2009 17:08  Aggiornato: 15/1/2009 17:08
Ho qualche dubbio
Iscritto: 3/4/2007
Da:
Inviati: 161
 Re: Il gas di Gaza
Ciao Massimo sono d'accordo con te, le seicento famiglie di coloni sono li in prima inea e aspettano di tornarvi.
In quanto agli inglesi non capisco che cosa volessi dire visto che il "deal" la fetta del leone agli inglesi di British Gas o gli azionisti nascosti?

pensatore
Inviato: 15/1/2009 17:24  Aggiornato: 15/1/2009 17:24
Ho qualche dubbio
Iscritto: 1/6/2006
Da:
Inviati: 173
 Re: Il gas di Gaza
Ho letto nell'articolo di Chossudowsky che le riserve accertate da British Gas sono valutate in oltre 39 miliardi di metri cubi per un valore di circa 4 miliardi di dollari - complessivamente-
Non mi sembra che questi numeri da soli possano spiegare logicamente l'attacco terrorista di Israele contro Gaza.

nicoforca
Inviato: 15/1/2009 17:33  Aggiornato: 15/1/2009 17:33
Ho qualche dubbio
Iscritto: 3/4/2007
Da:
Inviati: 161
 Re: Il gas di Gaza
cè anche la "proposta" di allaccio all'oledotto che arriva a ceyhan, allacciandos alla pipeline che poi doveva arriva fino in afghanistan pakistan se i talebani non vincevano la guerra...inoltre le riserve sono sottovalutate

Paolo69
Inviato: 15/1/2009 18:14  Aggiornato: 15/1/2009 18:14
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 1/7/2004
Da:
Inviati: 1173
 Re: Il gas di Gaza
Citazione:
La cosa curiosa è che ci sono cascati davvero in tanti.

haimè hai ragione da vendere io ero uno di quelli che aveva ritenuto di dare un minimo di fiducia a quel gesto , che ,anche se sospetto ,sembrava offrire un minimo di speranza di pace per la regione , fu criticato anche da molti israeliani stessi , in particolare da quelli che li' ci vivevano , e questo mi aveva fatto credere che forse meritava fiducia.
purtroppo col senno di poi si è capito che da li' se ne sono andati perchè era già previsto di fare piazza pulita di chiunque vivesse in quel luogo , se ci fossero stati degli israeliani non avrebbero potuto bombardare.

gandalf
Inviato: 15/1/2009 19:44  Aggiornato: 15/1/2009 19:44
Mi sento vacillare
Iscritto: 4/2/2006
Da: TERRA DI MEZZO
Inviati: 498
 Re: Il gas di Gaza
Mi scuso per l'O.T. ma la rabbia è troppa....

Bello il titolo del CORRIERE DELLA SERVA (homepage ore 19:42):


Forcing israeliano, colpita sede Onu


Pensavo avessero colpito IL PALO….
Forcing??? Ma che siamo allo stadio??? E’ una partita di calcio???
E’ una guerra caxxo, sapete scrivere G – U – E – R – R – A???????
Lo sapete che il "forcing" di Israele provoca morti, feriti, distruzione???

Che schifo!!!!

Gandalf

"Meglio essere folle per proprio conto che saggio con le opinioni altrui."
F.W.Nietzsche
LoneWolf58
Inviato: 15/1/2009 19:52  Aggiornato: 15/1/2009 19:52
Sono certo di non sapere
Iscritto: 12/11/2005
Da: Padova
Inviati: 4861
 Re: Il gas di Gaza
Citazione:
Autore: gandalf Inviato: 15/1/2009 19:44:57
...
E’ una guerra caxxo, sapete scrivere G – U – E – R – R – A???????
...
No... non è una guerra... ma un pogrom col benestare di tutti (o quasi)

La storia, come un'idiota, meccanicamente si ripete. (Paul Morand)
Il problema, però, è che ci sono degli idioti che continuano a credere che la storia non si ripeta. (LoneWolf58)
edo
Inviato: 15/1/2009 19:55  Aggiornato: 15/1/2009 19:55
Sono certo di non sapere
Iscritto: 9/2/2006
Da: casa
Inviati: 4529
 Re: Il gas di Gaza
Oltre che ASSASSINI e LADRI, cos'altro?

gandalf
Inviato: 15/1/2009 20:11  Aggiornato: 15/1/2009 20:11
Mi sento vacillare
Iscritto: 4/2/2006
Da: TERRA DI MEZZO
Inviati: 498
 Re: Il gas di Gaza
Lonewolf58:

Citazione:
No... non è una guerra... ma un pogrom col benestare di tutti (o quasi)


Lo penso anch'io... Ho scritto guerra perchè è la cosa più vicina alla verità che il corriere può riuscire a scrivere partendo da "scampagnata", gitarella", "legittima difesa", "azione difensiva".

Non è una guerra è un'aggressione deliberata, sanguinaria, indiscriminata, criminale e ingiustificata ma questo è impossibile vederlo scritto.....

Gandalf

"Meglio essere folle per proprio conto che saggio con le opinioni altrui."
F.W.Nietzsche
florizel
Inviato: 15/1/2009 22:00  Aggiornato: 15/1/2009 22:13
Sono certo di non sapere
Iscritto: 7/7/2005
Da: dove potrei stare meglio.
Inviati: 8195
 Re: Il gas di Gaza
Citazione:
La cosa paradossale è che a questo punto i palestinesi appaiono come un semplice disturbo aggiuntivo, la cui rimozione non sia il fine ultimo della crociata sionista, ma un mezzo per raggiungere li vero obiettivo, il totale controllo di quello che viene chiamato il "corridoio energetico levantino", nel bacino orientale del Mediterraneo.


L'analisi di Michel Chossudowsky sarebbe fondata se solo non avessimo assistito, nel corso di decenni, all'accaparramento da parte dello stato di israele di terra ed acqua palestinese senza per questo dover ricorrere necessariamente al massacro.
La sottrazione al popolo Palestinese delle risorse vitali fondamentali è stato un processo continuo e silenzioso, imposto anche SOLO attraverso l'annientamento e lo smembramento costante dell'identità e delle capacità organizzative di quel popolo.
Stiamo parlando dell'usurpazione di OGNI spazio vitale perpetrata anche solo sotto la minaccia di uccisione.
E della costituzione di veri e propri lager a cielo aperto.
Nessuno scordi mai quella vergogna del "muro" che stringe il popolo Palestinese in una morsa che non è solo materiale e fisica, ma anche psicologica.

(Come lo si distrugge, un popolo, in fondo?
Non solo con la TV ed i mezzi di informazione, per chi non avesse ancora capito che ANCHE la NOSTRA vita è espressione di una "altra" guerra.)

D'altro canto, se le stesse risoluzioni ONU sono state SEMPRE bellamente ignorate da israele, ed ogni rispetto dei diritti umani e dei profughi ostentatamente trascesi, non si capisce come israele si sentirebbe "costretta" a dover ricorrere alla forza (al massacro) per rifarsi dall'accordo con la BG.

Non sarebbe peregrino, quindi, ipotizzare che nulla impedirebbe ad israele di accaparrarsi quelle risorse energetiche senza fare il massacro che, invece, le piace tanto.
A mio avviso, qui si stanno incrociando un po' troppo forzatamente diversi piani.
E dimenticando che i rapporti "economici" tra stati sono regolati sulla base della potenza MILITARE degli stessi.

Io credo che la ragione di tutto quello a cui si sta assistendo sia in realtà un'altra: la Palestina, in tutti questi decenni, non ha ancora "chinato la testa", e dopo l'elezione di Obama israele DOVEVA lanciare un segnale chiaro: nulla è cambiato in termini di politica mondiale (e mediorientale), e le mezze esternazioni del neo eletto presidente degli USA ne sono la vergognosa controprova.
Mai come ora era indispensabile ribadire la presunta supremazia delle "ragioni" (ed israele ne è la massima espressione) di un'egemonia mondiale da parte delle elites che dominano il mondo, ed il popolo Palestinese è, e resta finchè resiste, ancora un "simbolo" per il medioriente e per l'opinione pubblica di tutto il mondo.

EDO: Oltre che ASSASSINI e LADRI, cos'altro?

Semplicemente: STATI?

"Continueremo a fare delle nostre vite poesie, fino a quando Libertà non verrà declamata sopra le catene spezzate di tutti i popoli oppressi". Vittorio Arrigoni
zeus66
Inviato: 15/1/2009 22:31  Aggiornato: 15/1/2009 22:31
Ho qualche dubbio
Iscritto: 15/12/2005
Da: Verona
Inviati: 76
 Re: Il gas di Gaza
A proposito di disinformazione e politicanti venduti a sion,
sono giorni che mi scervello per capire le VERE motivazioni, di questi immorali e vergognosi lecchinaggi, pronità, diluvio di menzogne dette in evidente malafede nei confronti dell’entità sionista denominata israele, da parte di “politici” e “giornalisti” e mi chiedo in QUALI MODI l’entità sionista è riuscita, da queste parodìe di “homunculus” paracelsiani, ad ottenere ciò e a tenerli in pugno in maniera così “stritolante”.


Mi sono dato alcune risposte, intercambiabili, che, secondo me, sono corrette:


1) puro e semplice servilismo, per carriera, paura di perdere il posto o peggio (Craxi docet).

2) SOLDI. Oltre ad onori e prebende (vedi la testa da circoinciso di Fini e molti altri),
ho la convinzione che a molti siano stati depositati in Svizzera (e SOLO in Svizzera, a medio termine gli esotici paradisi fiscali imploderanno) un mucchio di soldi (in franchi svizzeri, ovviamente) e/o oro.

3) “Fratellanza”, ovverossia l’appartenenza a qualche loggia massonica coperta.
Molti lettori sono al corrente che il giuramento per aderire alla massoneria è PER SEMPRE, PENA LA MORTE. In alcuni casi si resta “in sonno”, ma si resta massoni per sempre, eseguendo le direttive dei “superiori”.

4) RICATTO. E qui mi riallaccio al punto 3). (Massoneria). Cosa può esserci di così TREMENDO per poter ricattare altissime cariche dello stato (volutamente in minuscolo)?
Droga nel portabagagli dell’auto blu ??? Ma nooo (vedi Emilio Colombo).
Corna ??? Ma figuriamoci, vedi Fini, Casini e il salame.
Ricatti giudiziari ??? Neppure. Verrebbero salvati dai magistrati “fratelli”.

Ve lo dico io, e ne sono quasi certo: vengono tenuti al laccio (non generalizzo, ovviamente) in quanto, magari NON al momento dell’iniziazione, ma più avanti, vengono a partecipare se non attivamente, almeno come spettatori a riti PEDOFILI, (chi sa di massoneria e satanismo, nel senso di letture, mi intenderà).

Ovviamente, queste merdacce arriviste, si affiliano solo per carriera e opportunismo, NON IMMAGINANDO il “trappolone”, teso a loro una bella sera in qualche antica villona isolata in campagna.

Non escludo neppure la partecipazione (passiva) alla realizzazione di qualche “SNUFF-MOVIE” (per chi non sa cosa sìa, si informi in rete, io non ho lo stomaco per spiegarlo). Ovviamente gli spettatori verrebbero ripresi di nascosto, per futuri ricatti.

Da qui si spiegherebbe, parallelamente, l’omertà e gli insabbiamenti ad ALTISSIMI livelli sui casi numerosissimi e sottaciuti in gran parte, sulla sparizione di minori.

Non voglio sembrare un “complottista” d’accatto, ma, per esclusione, non vedo altre risposte.

Mi sembra superfluo sottolineare, per i lettori meno smaliziati o meno informati sull’argomento, che io do come assunto che la massoneria è uno strumento dell’ebraismo talmudico e quindi del “grande ingannatore”. Il demonio.

Che ne pensate ?


“…voi che avete per padre il diavolo, e volete compiere i desideri del padre vostro. Egli è stato omicida fin da principio e non ha perseverato nella verità, perché non vi è verità in lui. Quando dice il falso, parla del suo, perché è menzognero e padre della menzogna.” Gv. 8, 39

peonia
Inviato: 16/1/2009 0:28  Aggiornato: 16/1/2009 0:28
Sono certo di non sapere
Iscritto: 26/3/2008
Da: Roma
Inviati: 6677
 Re: Il gas di Gaza
Non ho piu' parole, nulla da aggiungere, mi sento isolata nella mia rabbia..ho appena visto Annozero, che non hofinito di vedere perche' Nativi era troppo....
scusate se sono venuta a piangere qui....ma e' l'unico posto che forse mi comprende....(anche se in genere, poco..)
P.S.: era solo uno sfogo

...Non temete nuotare contro il torrente. E' di un'anima sordida pensare come il volgo, solo perche' il volgo e' in maggioranza... (Giordano Bruno)
BlSabbatH
Inviato: 16/1/2009 0:33  Aggiornato: 16/1/2009 0:33
Mi sento vacillare
Iscritto: 10/9/2005
Da: Bergamo
Inviati: 837
 Re: Il gas di Gaza
1 miliardo di dollari che sarebbe potuto andare in mano ad Hamas. Cioè nuova linfa per l'erbaccia.

Credo che sia da leggere così, piuttosto che rincorrere lo stereotipo del naso-adunco avido fino al centesimo.. non vi pare?

-- Under capitalism, man exploits man. Under communism, it's just the opposite. -- J.K. Galbraith
Redazione
Inviato: 16/1/2009 2:09  Aggiornato: 16/1/2009 2:09
Webmaster
Iscritto: 8/3/2004
Da:
Inviati: 19594
 Re: Il gas di Gaza

Redazione
Inviato: 16/1/2009 2:10  Aggiornato: 16/1/2009 2:10
Webmaster
Iscritto: 8/3/2004
Da:
Inviati: 19594
 Re: Il gas di Gaza
.ho appena visto Annozero,

mi puoi dire in quattro parole come era impostata la puntata?

Grazie

Demon84
Inviato: 16/1/2009 4:13  Aggiornato: 16/1/2009 4:13
Ho qualche dubbio
Iscritto: 20/2/2006
Da:
Inviati: 224
 Re: Il gas di Gaza
Citazione:
Re: Il gas di Gaza finalmente qualcuno che propone un motivo che dia un senso allo sterminio della gente inerme di quella striscetta di terra, perche' sinceramente finora questo teatrino proposto dai media non mi quadrava proprio.


quotissimo!!!!!

Citazione:
"Il mio viaggio di scoperte non è ancora finito, sebbene io ormai sia un uomo...più cose conosco meno cose capisco e meno cose capisco più mi sembra di tornare bambino" (Demon's summons 2006)
florizel
Inviato: 16/1/2009 7:01  Aggiornato: 16/1/2009 7:03
Sono certo di non sapere
Iscritto: 7/7/2005
Da: dove potrei stare meglio.
Inviati: 8195
 Re: Il gas di Gaza
Citazione:
C'è anche questo punto di vista

(dal link postato da Redazzucco):
Cosa può essere fatto per la pace dall'interno di Israele, e in particolare cosa potrebbero fare le donne?

1 - Portare al 30% la percentuale di donne in Parlamento e nel governo (non solo negli organi di partito)... Non è una semplice questione di genere: è una questione di grande strategia, del futuro di un paese, di un continente. All’opposto rispetto alla cultura economica e politica maschile, limitata al breve termine, le donne pianificano privilegiando la visione del medio-lungo periodo.

Condoleeza Rice, Margaret Thatcher e Madeleine Allbright docet.

2 - Bandire i partiti religiosi... Questo è essenziale per una democrazia che possa definirsi ragionevole per la semplice ragione che l’ambito della politica, il suo regno, è quello della relatività

In pratica, si sta teorizzando che SE israele potesse smettere di essere l'UNICO stato fondamentalista in medioriente, sarebbe la "relatività" ad assicurare pace e democrazia in quell'area del pianeta.
Una visione abbastanza miope, considerando che "laicità" e "relatività" non hanno impedito, altrove, gli stessi massacri di interi popoli inermi.

3 - Escludere i generali dalla vita politica... L’ultima guerra in Libano e l’invasione di Gaza di questi giorni sono nipoti di questo militarismo

Peccato che l'articolo non dice anche che lo stesso stato israeliano è figlio legittimo del militarismo (e dell'imperialismo occidentale), e che senza di esso nemmeno le elites di "artisti" sarebbero potute andare in giro per il mondo a replicare la strumentalizzazione dei milioni di innocenti morti nei lager nazisti ieri, vittime delle stesse ideologie di morte che oggi massacrano i Palestinesi.

Un "punto di vista" abbastanza ridicolo. Se non patetico.

Citazione:
Non ho piu' parole, nulla da aggiungere, mi sento isolata nella mia rabbia..

Comincia a farci il callo, è solo l'inizio di un lungo percorso...

"Continueremo a fare delle nostre vite poesie, fino a quando Libertà non verrà declamata sopra le catene spezzate di tutti i popoli oppressi". Vittorio Arrigoni
nosh1t
Inviato: 16/1/2009 9:31  Aggiornato: 16/1/2009 9:37
Ho qualche dubbio
Iscritto: 30/9/2008
Da:
Inviati: 143
 Re: Il gas di Gaza
Citazione:
(BlSabbatH)Credo che sia da leggere così, piuttosto che rincorrere lo stereotipo del naso-adunco avido fino al centesimo.. non vi pare?


io non credo che, a parte te, qui si abbia inteso la cosa in quel senso - lo sfruttamento di risorse come puo' essere il gas non e' solo un'operazione economica lucrativa tout court, anzi di solito costa piu' di quanto rende nell'immediato, ma piuttosto istinto di sopravvivenza da vecchio Capitalismo.

Detto questo invece la tua lettura di guerra preventiva per impedire ad hamas di prosperare e' sicuramente solida e plausibile.

nosh1t
Inviato: 16/1/2009 9:42  Aggiornato: 16/1/2009 9:42
Ho qualche dubbio
Iscritto: 30/9/2008
Da:
Inviati: 143
 Re: Il gas di Gaza
Citazione:
(peppe75)Poi vi lamentate che non parla, lo dico io che è meglio se sta zitto...


sempre ammesso che sia lui che parla - possibile che non abbia uno straccio di telefonino con videocamera per riprendersi mentre parla?

peonia
Inviato: 16/1/2009 9:48  Aggiornato: 16/1/2009 9:48
Sono certo di non sapere
Iscritto: 26/3/2008
Da: Roma
Inviati: 6677
 Re: Il gas di Gaza
In quattro parole... difficile,comunque ci provo.
All'inizio ha parlato una scrittrice israeliana che ha persoun figlio,militare nella guerrra delLibano e che era contro la guerra che fa Isrele in generale e che diceva che i figli,i giovani e bambini sono uguali e vittime innocenti datutte le parti..mi e' sembrata sincera.
Poi e' partita l'Annunziata, che io non amo e che mi pare negli ultimi anni abbia fatto un voltafaccia ( a se stessa in primis) che voleva sempre riportare la questione sulla razionalita' e criticava,poi, Santoro per condurre la trasmissione sull'emotivita' delle immagini e facendo dialogare due ragazze, una palestinese ed una israeliana, che spiegavano le proprie ragioni...anche se si evinceva chiaramente che quella israeliana aveva un'idea sbagliata alla base sulla legittimita' di Isaele di essere insediata con la forza in Palestina..(propaganda dalla nascita che forma, anzi deforma la realta'..).
Hanno parlato un di Al Jazeera e una giornalista (mi sembra) palestinese, che confermavano i racconti dei superstiti che hanno perso moltissimi membri delle proprie famiglie, a seguito di veri e propri rastrellamenti e assassinio, cosa che contrastava con quanto Nativi cercava di asserire e cioe' che l'esercito ce la metteva tutta nel non fare vittime civili, ma data la densitia' della popolazione in quei luoghi......
Mi sono poi allontanata, abbastanza arrabbiata, e quando mi sono riaffacciata alla TV, ho sentito Travaglio dire qualcosa che difendeva Israele e quindi m sono riallontanata, smadonnando....dulcis in fundo, quando si e' parlato finalmente di bombe al fosforo bianco, quel testa di...di Nativi ha detto che sono ammesse in guerra come fumogeni e lacrimogeni.....a quel punto, anche mia sorella ha deciso di spegnere la TV!!!
Comunque potrai vederla on line credo gia' da oggi, se non da domani...
ciao

...Non temete nuotare contro il torrente. E' di un'anima sordida pensare come il volgo, solo perche' il volgo e' in maggioranza... (Giordano Bruno)
tibberio
Inviato: 16/1/2009 9:55  Aggiornato: 16/1/2009 9:55
Mi sento vacillare
Iscritto: 13/12/2007
Da: Qui
Inviati: 450
 Re: Il gas di Gaza
Questo e' quello che sono riuscito a trovare su annozero (non mi chiedete dove )

Roma - Se n'è andata anche Lucia Annunziata. Dopo alcuni scambi a colpi di "Cara Lucia", "Caro Michele" è scoppiata la lite in diretta con Michele Santoro: cinque minuti buoni di urla in falsetto. Poi, dalle luci che si abbassano alla telecamera che cambia campo furtiva fino allo strappo del microfono, è un tutto un deja vu. Con un altro ospite caduto nella lunga marcia di Michele Santoro verso la (sua) verità. Annozero, tornato in prima serata su Rai2 dopo le feste di fine anno, è dedicato al dramma israelo-palestinese.

Il casus belli Dopo essere intervenuta più volte per contestare i passaggi salienti della trasmissione, con gli interventi di testimoni sia palestinesi sie israeliani ("Non puoi affidare l'analisi della guerra a una lite tra due ragazzine troppo coinvolte nel conflitto") la Annunziata ha criticato esplicitamente la conduzione della trasmissione, giudicata a senso unico: "Al 99,9% - ha detto - è schierata dalla parte dei palestinesi". Veemente la replica del conduttore: "Non dire anche tu le scemenze che ci dicono in tanti, basta con questa volgarità. Sei qui per parlare di questo problema, non per contestare la trasmissione".

Strilli La Annunziata ha ribattuto dicendo che "essendo giornalista, posso contestare un programma che trovo sbilanciato", ma Santoro è esploso: "Lucia, con chi stai cercando di accreditarti con queste parole?". Al che l’ex presidente della Rai (editorialista della Stampa e conduttrice di Mezz'ora) si è alzata, ha bofonchiato ancora qualcosa dopo essersi tolta il microfono, e ha lasciato lo studio con qualche applauso dal pubblico.

La storia inizia e si ferma, va avanti e poi si perde e, in mezzo a ogni parola, quanti silenzi, quante parole sfuggono e svaniscono per non essere mai piu' ritrovate. (P. Auster)
francesco7
Inviato: 16/1/2009 11:02  Aggiornato: 16/1/2009 11:40
Mi sento vacillare
Iscritto: 25/5/2006
Da: Tarentum
Inviati: 886
 Re: Il gas di Gaza
Citazione:
"Lucia, con chi stai cercando di accreditarti con queste parole?".
Le parole esatte pronunciate da Santoro sono state:"Stai acquisendo dei meriti nei confronti di qualcuno?" Santo Cielo! ma qualcuno ancora non conosce la storia personale e professional-politica della "nostra" beneamata giornalista? ...E così la rivista Aspenia, diretta da Marta Dassù, che proviene dal Cespi (Centro Studi di Politica Internazionale), ha come direttore responsabile e assidua collaboratrice Lucia Annunziata, che gli ingenui ancora considerano "di sinistra".

EDIT: Propongo agli utenti di questo sito la lettura di questa interessante analisi di uno storico americano Gareth Porter: La vera storia del “colpo di stato” di Hamas

La mente non è un vaso da riempire ma un legno da far ardere perché s'infuochi il gusto della ricerca e l'amore della verità. (Plutarco)
florizel
Inviato: 16/1/2009 13:32  Aggiornato: 16/1/2009 13:32
Sono certo di non sapere
Iscritto: 7/7/2005
Da: dove potrei stare meglio.
Inviati: 8195
 Re: Il gas di Gaza
tibberio
Citazione:
La Annunziata ha ribattuto dicendo che "essendo giornalista, posso contestare un programma che trovo sbilanciato", ma Santoro è esploso


Effettivamente, sembrava di assistere ad una bega tra primedonne, se non fosse per il semplice fatto che l'Annunziata incarna perfettamente la responsabile obbedienza al "tabù israeliano", secondo cui criticare israele implica necessariamente dimenticare le ragioni degli ebrei perseguitati.

"Troppo sbilanciata" avrebbe significato per lei, se ne deduce, trasmissione troppo "critica" nei confronti di uno stato che sta massacrando civili inermi da decenni, che per primo ha rotto una tregua, e che negli ultimi giorni è primo in classifica per crimini contro l'umanità, e per di più autoassolvendosi sbattendosene allegramente di qualunque "invito diplomatico" (per quello che serve) a moderare gli obiettivi.

E brava l'Annunziata, che dall'alto della sua carriera va a dare lezioni di "equilibrio" in una trasmissione dove la parola "SIONISMO" è stata pronunciata UNA SOLA VOLTA, e non da un giornalista (come ci si aspetterebbe), ma da un immigrato palestinese.
E dove si è a malapena espressa, con fin troppa decenza, un'opinione circa l'immobilismo della politica nei confronti di questo genocidio senza fine.

Se non ci fosse da piangere, ci sarebbe da seppellirli con una risata.

Qui un resoconto da Repubblica.

E qui il link al video.

ps: certo che Santoro, con uno scomodo Travaglio pro-israele in sala, ci ha fatto la sua bella figura... Se poi, invece di chiamare in appello la politica "che non fa nulla" avesse detto che la politica sta facendo ESATTAMENTE la sua parte, avrebbe fatto tombola...

"Continueremo a fare delle nostre vite poesie, fino a quando Libertà non verrà declamata sopra le catene spezzate di tutti i popoli oppressi". Vittorio Arrigoni
free
Inviato: 16/1/2009 15:54  Aggiornato: 16/1/2009 15:54
So tutto
Iscritto: 30/12/2006
Da: siena
Inviati: 8
 Re: Il gas di Gaza
Non sò se l'ipotesi quì pubblicata sia vera, di certo ci sono solo le vittime.
...oggi ai Palestinesi, domani?
Forse tutti coloro che si troveranno ad intralciare loro malgrado gli interessi dei soliti noti, subiranno la stessa sorte dei Palestinesi.
Qualcuno a scritto che Isdraele e lunica oasi di civiltà democratica in un paese arretrato. E evidente che chi scrive non conosce la storia antica.
qualche tempo fa dissero la stessa cosa dell'Iraq, e sappiamo tutti come e andata a finire.
In quanto alla democrazia di certi paesi, ... parliamone.
Non bisognerebbe mai dimenticare che la propia libertà finisce quando lede la libertà altrui.
Alla fine ciò che risalta di più e vedere che nessun paese così detto democratico interviene per condannare gli eventi e imporre la vera democrazia. ( salvo tiepide eccezioni )
Cosa succederebbe se domani lo stato di isdraele venisse abbandonato dalla sudditanza dei suoi alleati?
Al popolo di Isdraele anni fà gli è stato giustamente concesso di vivere dignitosamente e di rifarsi della tragedia che aveva subito, ora si comporta ne più ne meno di come si sono comportati nei suoi confronti, forse la memoria della sofferenza si è diluita?

etrnlchild
Inviato: 17/1/2009 10:23  Aggiornato: 17/1/2009 10:23
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 1/10/2007
Da:
Inviati: 1200
 Re: Il gas di Gaza
Come sono triste. La tristezza di chi assiste sempre al solito teatrino impotente di fronte al massacro della guerra. Una guerra come qualsiasi guerra che non ha mai guardato in faccia i volti dei morti.

La tristezza di vedere giovani (quelli di Annozero) che si accapigliano parlando come "vecchi" (ma che non sono affamati e in miseria, e quindi ancora teoricamene in grado di ragionare), la tristezza di una trasmissione incapace di dare una visione piu' obbiettiva e realistica, come quella proposta in questo articolo che da un senso al nonsenso della guerra.

Nulla e' cambiato dalla nascita dell'uomo, solo i mezzi sono cambiati. La barbarie perpetrata per l'accaparramento di territori e risorse e' rimasta tale.
Con la crescita delle possibilita' di informazione e' cresciuta anche la potenza della propaganda mediatica che si e' affinata ai massimi livelli.
Chi e' soggetto passivo nel processo di informazione non ha possibilita' di assistere all'emancipazione del suo pensiero.

Poi penso che e' una fortuna che in Italia abbiamo solo il sole, gli ulivi e qualche pomodoro, speriamo che i potenti stati della terra, con questa nuova attenzione alle energie rinnovabili, (o alle risorse culinarie in un prossimo futuro), non trovino strategicamente interessante anche il nostro "bel" paese...

"Lo spirito del guerriero non conosce né il lasciarsi andare né il lagnarsi, né conosce il vincere o il perdere."
lmattirolo
Inviato: 19/1/2009 16:19  Aggiornato: 19/1/2009 16:19
So tutto
Iscritto: 8/12/2008
Da:
Inviati: 19
 Re: Il gas di Gaza
Caro Massimo, sicuramente l'articolo propone una chiave di lettura interessante...ma personalmente io non credo a una parola di quelle scritte da Chossudowsky. Perdonami la forse eccessiva diffidenza, ma non c'è lo straccio di una fonte a corroborare la tesi dell'autore. Non metto in dubbio che prima di pubblicare l'intervento tu ti sia accertato per bene sulla sua fondatezza, ma come insegna Giulietto Chiesa fidarsi è bene, ma non fidarsi è meglio.

In merito al contenuto dell'articolo:
"Nel 2006 la BG stava per firmare un accordo per spedire il gas all'Egitto, ma pare che il primo ministro inglese Tony Blair sia intervenuto a favore di Israele per sabotarlo".
Forse sono troppo ingenuo, ma mi pare un po' eccessivo che un capo di governo britannico passi sopra agli interessi economici del proprio paese per favorire quelli strategici israeliani...

Un lettore accanito.

nicoforca
Inviato: 19/1/2009 17:28  Aggiornato: 19/1/2009 17:28
Ho qualche dubbio
Iscritto: 3/4/2007
Da:
Inviati: 161
 Re: Il gas di Gaza
TUTTE LE FONTI LE TROVI NELL'ARTICOLO ORIGINALE DI CHOSUDOVSKI AL ITO www.GLOBALRESEARCH.CA E LE HO VERIICATE IO STESSA NEI SITI ISRAELIANI CUI RIMANDA, FINO ALLE PAROLE PRONUNCIATE DAGLI ESPONENTI ISRAELIANI
UNA TRADUZIONE QU www.mercatoliberotestimonianze.blogspot.com/2009/01/gaz-gaza.html

AldoVincent
Inviato: 19/1/2009 19:06  Aggiornato: 19/1/2009 19:06
So tutto
Iscritto: 17/7/2005
Da:
Inviati: 5
 Re: Il gas di Gaza
Finalmente una conferma all'articolo che avevo trovato in giro e che ho pubblicato sul mio blog. Ma l'autore era UN PIANISTA e mi ero tutelato un poco contro le bufale...
Sai com'è, poi ti saltano tutti al collo.
Quando si scrive, specie da queste parti, occorre essere molto precisi, ed io questo caso mi devo affidare solo alla mia memoria.
Pero' sono certo di aver letto da queste parti o in uno dei soliti aggregatori di notizie che frequentavo nel 2005, che il ritiro israeliano da Gaza era in parte dovuto al fatto che infiltrazioni dei pozzi neri nell'acqua potabile, avevano reso infetto tutto il bacino idrico.
Qualcuno ricorda questo articolo?
Se no, fa nulla, come non detto.

Approfitto per dire che sarà pure stata la foga della diatriba, ma aver sentito l'Annunziata dire: Siamo in Italia, ed abbiamo il DOVERE di orientare l'opinione degli italiani, mi ha messo i brividi...

Aldo Vincent

Redazione
Inviato: 19/1/2009 19:27  Aggiornato: 19/1/2009 19:29
Webmaster
Iscritto: 8/3/2004
Da:
Inviati: 19594
 Re: Il gas di Gaza
IMATTIROLO: "... io non credo a una parola di quelle scritte da Chossudowsky. Perdonami la forse eccessiva diffidenza, ma non c'è lo straccio di una fonte a corroborare la tesi dell'autore. Non metto in dubbio che prima di pubblicare l'intervento tu ti sia accertato per bene sulla sua fondatezza, ma come insegna Giulietto Chiesa fidarsi è bene, ma non fidarsi è meglio.

Non capisco: l'articolo originale è linkato, e lì le fonti ci sono tutte, dalla prima all'ultima.

E non devo certo farmi insegnare da Chiesa il metodo di verifica.

Citazione:
Forse sono troppo ingenuo, ma mi pare un po' eccessivo che un capo di governo britannico passi sopra agli interessi economici del proprio paese per favorire quelli strategici israeliani...
La frase è virgolettata, ed è di Chossudowsky. Se quindi non credi ad una parola di ciò che dice, non vedo perchè questa debba fare eccezione.

In ogni caso, lui non dice che è stato "il governo britannico", ma Tony Blair - evidentemente aggirandolo, si suppone - a mettere una parola buona.

nicoforca
Inviato: 19/1/2009 23:44  Aggiornato: 19/1/2009 23:44
Ho qualche dubbio
Iscritto: 3/4/2007
Da:
Inviati: 161
 Re: Il gas di Gaza
Non mi risulta dal testo che il governo britannico passi sopra gli interessi del proprio paese per favorire quelli israeliani perché è il contrario è Israele che fa un favore alla GB con questa guerra o meglio ai circoli rotschilidiani di British Gas Group concessionaria dei pozzi di gas.
Israele attaccando Gaza e tutte le altre invasioni massacri espropriazion ecc è come se ringraziazze il "signore" del sionismo rotschild e tutta la sua galasisa avida di risorse energetiche, tra le altre cose
Il sionismo e Israele sono un creatura rotschildiana , sono il cavallo di troia per tenere a bada controllare e dominare il Medio Oriente e tutte le sue fonti di energia.

Paxtibi
Inviato: 20/1/2009 0:06  Aggiornato: 20/1/2009 0:06
Sono certo di non sapere
Iscritto: 3/4/2005
Da: Atene
Inviati: 8134
 Re: Il gas di Gaza
personalmente io non credo a una parola di quelle scritte da Chossudowsky. Perdonami la forse eccessiva diffidenza, ma non c'è lo straccio di una fonte a corroborare la tesi dell'autore.

Guarda che è dal 2005 che si sa dei giacimenti di Gaza, in rete trovi tutte le conferme che vuoi. Si può discutere dell'interpretazione di Chossudowsky ma che Israele ne abbia ostacolato lo sfruttamento in più d'una occasione è un fatto.

PikeBishop
Inviato: 20/1/2009 0:27  Aggiornato: 20/1/2009 0:29
Sono certo di non sapere
Iscritto: 1/11/2005
Da: Tavistock Square, Camden, London WC1H, UK
Inviati: 6263
 Re: Il gas di Gaza
Citazione:
Non mi risulta dal testo che il governo britannico passi sopra gli interessi del proprio paese per favorire quelli israeliani perché è il contrario è Israele che fa un favore alla GB con questa guerra o meglio ai circoli rotschilidiani di British Gas Group concessionaria dei pozzi di gas.


Per quanto mi sembra di capire si fanno un favore a vicenda. Gli inglesi non fanno favori a nessuno, tanto meno agli israeliani se non ne hanno il loro tornaconto: tenete presente che al Foreign Office il partito filo-arabo e' sempre presente (non e' che siano filo-arabi perche' gli piacciono tanto, ovviamente) e alcuni problemi con gli israeliani non sono stati dimenticati. Il conto verra' presentato non appena sia conveniente farlo.

Il fatto e' che il gas serve a BG e israele vuole che non una lira arrivi ai palestinesi. E' un accordo con mutua soddisfazione. Quando Israele non servira' piu' gli inglesi lo scaricheranno con piacere.

Blair e' in sintonia col Governo, pienamente. Il suo uomo di fiducia, il Principe delle Tenebre che pensa che i Mushy Peas siano crema di avocado, ne fa parte da qualche tempo, il che e' sintomatico del fatto che il PM in realta' sia sempre lui.

Il Portico Dipinto Network Nanopublishing
E' dall'uso (mancato) del Congiuntivo, che li riconoscerete.
lmattirolo
Inviato: 20/1/2009 15:56  Aggiornato: 20/1/2009 15:56
So tutto
Iscritto: 8/12/2008
Da:
Inviati: 19
 Re: Il gas di Gaza
A proposito del link, imperdonabile disattenzione la mia, grazie per la segnalazione.

Quanto al metodo di verifica, mi riferivo a quello del sottoscritto, di certo non al tuo.

Infine, io ho parlato di "capo di governo britannico", che nel 2006 era identificabile nella persona di Tony Blair; e in ogni caso non ci vedo neppure Blair a fare le marchette a Israele contro gli interessi del proprio paese. Probabilmente si tratta di un do ut des, come ha osservato Pikebishop, vedremo.

Intanto godiamoci Obama.

aotearoa
Inviato: 21/1/2009 16:26  Aggiornato: 21/1/2009 16:26
Ho qualche dubbio
Iscritto: 19/12/2007
Da: ogni dove
Inviati: 118
 Re: Il gas di Gaza
http://www.voltairenet.org/article158979.html

La guerra israeliana è finanziata dall’Arabia saudita

di Thierry Meyssan

L’attacco israeliano contro Gaza è un’opzione preparata da lunga data. La decisione di attivarlo è stata presa in risposta alla nomina dell’amministrazione Obama. I cambiamenti strategici a Washington sono sfavorevoli per gli scopi espansionistici di Tel Aviv. Israele ha dunque cercato di forzare la mano della nuova presidenza statunitense mettendola dinanzi al fatto compiuto. Ma per organizzare la sua operazione militare, Israele ha dovuto sostenersi su nuovi partner militari, l’Arabia Saudita e l’Egitto, che costituiscono ormai un paradossale asse sionista-musulmano. Riad finanzia le operazioni, rivela Thierry Meyssan, mentre Il Cairo organizza i paramilitari.
Da sabato 27 dicembre 2008, alle 11:30 (ora locale), le forze armate israeliane hanno lanciato un’offensiva contro la striscia di Gaza, inizialmente aerea, quindi terrestre dal 3 gennaio 2009, 18:30 (ora locale). Le autorità israeliane dichiarano che esse riguardano esclusivamente obiettivi di Hamas e di prendere le massime precauzioni per salvare le vite dei civili.
In pratica, occuparsi dei “siti di Hamas” significa distruggere non soltanto gli edifici di questo partito politico, ma anche gli alloggi dei suoi quadri e, soprattutto, tutti gli edifici ufficiali. In altri termini, questa operazione mira a distruggere ogni forma d’amministrazione nella striscia di Gaza.

Il generale Dan Harel, capo di stato maggiore aggiunto, ha precisato: “Quest’operazione è diversa dalle precedenti.. Abbiamo alzato di parecchio il limite ed andiamo in questa direzione. Non colpiamo soltanto i terroristi ed i lanciarazzi, ma anche tutto il governo di Hamas. Miriamo agli edifici ufficiali, alle forze di sicurezza, e scarichiamo la responsabilità di tutto ciò che avviene su Hamas, senza fare alcuna distinzione tra le sue varie ramificazioni.” D’altra parte, “fare il possibile per salvare le vite dei civili” sorge dalla retorica pura e non ha alcuna possibilità di realizzarsi: con circa 3900 abitanti per chilometro quadrato [1], la striscia di Gaza è uno dei territori dalla più alta densità di popolazione al mondo. È materialmente impossibile raggiungere gli obiettivi scelti senza distruggere, allo stesso tempo, le abitazioni vicine.
Le autorità israeliane affermano agire per legittima difesa. Secondo esse, diversi lanci di razzi contro lo Stato ebreo hanno provocato la rottura unilaterale della tregua da parte di Hamas, il 19 dicembre 2008. Ma Hamas non ha rotto la tregua. Una tregua di sei mesi era stata conclusa tra Israele ed Hamas tramite l’Egitto, Israele si era impegnato ad interrompere il blocco della striscia di Gaza; l’Egitto si era impegnato a riaprire il punto di passaggio di Rafah, ed Hamas si era impegnato a fermare i tiri dei razzi contro Israele.
Tuttavia, Israele e l’Egitto non hanno mai adempiuto ai loro impegni. Hamas interruppe i tiri dei razzi per dei mesi. Li riprese a novembre, in seguito a una mortale incursione israeliana.

Traendo il bilancio della duplicità dei suoi interlocutori, Hamas ha giudicato inutile rinnovare un accordo a senso unico. I lanci dei razzi contro Israele hanno avuto luogo dal 2001. Circa 2500 tiri sono stati registrati in 7 anni. Hanno ucciso un totale di 14 Israeliani fino al lancio dell’offensiva. Non hanno fatto alcuna vittima tra la fine della tregua e l’ultimo attacco israeliano. Ma la nozione di difesa legittima suppone una proporzionalità dei mezzi, ma non è così ovviamente.
Tsahal ha impiegato una sessantina di bombardieri ed almeno 20000 uomini super-equipaggiati di fronte a resistenti armati di razzi rudimentali e di adolescenti forniti di pietre. È impossibile oggi calcolare i danni materiali ed umani. Al decimo giorno di bombardamenti, gli ospedali ed i servizi d’emergenza hanno contato 530 morti. Questa cifra non tiene conto delle vittime morte prima dell’arrivo degli aiuti, i cui corpi vengono recuperati direttamente dalle famiglie, senza informare i servizi sanitari. I feriti si contano a migliaia. In mancanza di medicine, non potranno ricevere le cure necessarie e saranno, per la maggior parte, menomati a vita. Le distruzioni materiali, quanto ad esse, sono considerevoli.

L’operazione è stata lanciata nel corso della festa di Hanoukka, giorno dello shabbat. È stata nominata “piombo fuso” seguendo una canzone di Haïm Nahman Bialik che si intona durante gli otto giorni di Hanoukka. In tal modo, Israele, che si considera “lo Stato ebraico”, connota questa operazione come causa nazionale e religiosa. Hanoukka commemora il miracolo dell’olio: per rendere grazie a dio, gli ebrei che avevano respinto i greci, accesero una lampada ad olio nel tempio senza prendere il tempo di purificarsi; ma mentre la lampada conteneva olio soltanto per un giorno, bruciò per otto giorni.
Legando l’operazione militare attuale al miracolo dell’olio, le autorità israeliane dicono alla loro popolazione che non è atto impuro uccidere i Palestinesi.

La guerra israeliana ha suscitato proteste in tutto il mondo. Le manifestazioni più importanti hanno avuto luogo in Turchia, dove hanno raccolto 700.000 persone. Il National Information Directorate, nuovo organo di propaganda collegato ai servizi del primo ministro, ha allora chiamato i diversi capi israeliani a sviluppare un’altra argomentazione. L’operazione “piombo fuso” sarebbe una battaglia “della guerra mondiale al terrorismo”, dichiarata dagli Stati Uniti e sostenuta dal mondo occidentale.
Infatti Hamas è considerata un’organizzazione terroristica da parte degli Stati Uniti, anche se formalmente non lo è per l’Unione europea. Il governo israeliano tenta di rilanciare la tematica “dello scontro delle civiltà”, cara all’amministrazione Bush, mentre l’amministrazione Obama, che entrerà in funzione il 20 gennaio, ha chiaramente annunciato che l’abbandonerebbe.
Questa gaffe retorica lascia prevedere le motivazioni reali dell’operazione. Queste sono tempo da ricercare allo stesso nella natura del confronto e nella particolarità dell’attuale operazione. La logica del movimento sionista è di adattarsi questa terra ripulendola etnicamente o, in caso contrario, di imporre un sistema di segregazione. I palestinesi sono allora parcheggiati in riserve, sul modello dei bantustan sudafricani; come la Cisgiordania da un lato, la striscia di Gaza dall’altro.

Ogni 5/10 anni, un’importante operazione militare deve essere spiegata per rompere le velleità di resistenza di questa popolazione. Da questo punto di vista l’operazione “piombo fuso” è soltanto un massacro in più, perpetrato da uno Stato che usufruisce dell’immunità totale da sessant’anni. Come ha rivelato Haaretz, il ministro della difesa Ehud Barack ha accettato la tregua di sei mesi soltanto per spingere i combattenti di Hamas ad uscire dall’ombra. Ha messo a profitto questo periodo per studiarli, allo scopo di distruggerli appena se ne fosse presentata l’occasione [2].

L’offuscamento della nuova amministrazione USA
Resta il fatto che questa operazione si volge durante il periodo transitorio della presidenza statunitense. Dal settembre 2008, gli osservatori attenti prevedevano che Barack Obama sarebbe andato alla Casa Bianca grazie al sostegno di una coalizione eteroclita che comprende il complesso eco-finanziario, il movimento sionista, i generali in rivolta ed i partigiani della Commissione Baker-Hamilton. Da parte mia, avevo annunciato questo risultato fin dal mese di maggio. Ma questa coalizione non ha posizioni definite sul Vicino-Oriente.
I generali in rivolta ed i partigiani della Commissione Baker-Hamilton pensano assieme al loro mentore, il generale Brent Scowcroft, che gli Stati Uniti hanno sovraesteso i loro eserciti, e devono imperativamente limitare i loro obiettivi e ricostituire le loro forze. Si sono opposti ad una guerra contro l’Iran, ed al contrario hanno affermato la necessità di ottenere l’aiuto di Teheran per evitare la rovina in Iraq. Deplorano i tentativi di rimodellamento del grande Medio Oriente (cioè della modifica delle frontiere) e chiedono un periodo di stabilità. Alcuni di loro giungono perfino a raccomandare di fare passare la Siria e l’Iran nel campo atlantico forzando Israele a restituire il Golan e a risolvere parzialmente la questione palestinese. Propongono di ricompensare gli stati che naturalizzeranno i palestinesi e d’investire in maniera massiccia nei territori per renderli economicamente autosufficienti.

Questa prospettiva significa la fine del sogno d’espansione sionista, tanto quanto la fine di alcuni regimi arabi sostenuti, fino a oggi, da Washington. Da parte loro, i sionisti statunitensi che hanno lanciato in politica Barack Obama, soltanto dodici anni fa, ai quali si sono aggiunti i Clinton, da quando Hilary s’è convertita al sionismo cristiano ed ha aderito alla Fellowhip Foundation, sostengono la prosecuzione del progetto di segregazione.
Sulla la scia della lettera di George W. Bush ad Ariel Sharon e della conferenza di Annapolis, vogliono completare la trasformazione dei territori in bantustan. Uno o due stati palestinesi sarebbero riconosciuti dagli Stati Uniti ed i loro alleati, ma questo, o questi, stati non sarebbero sovrani. Sarebbero privi di eserciti, la loro politica estera e le loro finanze resterebbero sotto controllo israeliano. Se si riuscisse a sradicare la resistenza, alla fine si confonderebbero nel paesaggio, come le riserve indiane negli Stati Uniti.

Preoccupati per il loro futuro comune, delegazioni egiziane, israeliane e saudite si sono riunite in Egitto in settembre ed ottobre 2008. Secondo una fonte della resistenza, al termine di questi negoziati, si è deciso che in caso di un’evoluzione sfavorevole di Washington, Israele lancerebbe una vasta operazione militare a Gaza, finanziata dall’Arabia Saudita, mentre l’Egitto farebbe entrare dei paramilitari a Gaza. Se parecchie volte, in passato, i governi arabi hanno lasciato campo libero ad Israele, è la prima volta che partecipano alla pianificazione di una guerra israeliana, costituendo così un asse sionista-musulmano.
Informata in tempo reale dal capo di gabinetto Rahm Emanuel (doppio nazionalità Israeliana-USA ed ufficiale dell’intelligence militare israeliana) delle rapporti di forza nell’ambito del gruppo Obama, la troika Israele-Egitto-Arabia saudita ha avuto la notizia della ripartizione delle funzioni. I posti importanti al segretariato di Stato saranno affidati a protetti di Madeleine Albright e di Hillary Clinton. I due segretari di Stato aggiunti, James Steinberg e Jacob Lew sono sionisti convinti. Il primo è stato uno dei redattori del discorso di Obama presso l’AIPAC.

Il Consiglio nazionale di sicurezza è in mano agli atlantisti, preoccupati che le provocazioni israeliane sfocino nell’interruzione dell’approvvigionamento energetico dell’occidente: il Generale Jones e Tom Donilon. Jones che era incaricato di seguire la conferenza di Annapolis, ha più volte espresso la sua irritazione di fronte alla mossa israeliana. Il segretariato alla difesa resta nelle mani di Robert Gates, un ex-assistente di Scowcroft ed un membro della Commissione Baker-Hamilton. Si prepara a dare il benservito ai collaboratori che ha ereditato da Donald Rusmfeld e che non aveva potuto trasferire prima, come ha già fatto con due maniaci anti-iraniani, il segretario all’aviazione militare Michael Wynne ed il suo capo di stato maggiore, il Generale T. Michael Moseley. Inoltre, Gates è riuscito ad imporre il suo amico Léon Panetta, già membro della Commissione Baker-Hamilton, alla testa della CIA.

Riassumendo, la troika può sempre contare sull’appoggio diplomatico degli Stati Uniti, ma di più sul suo massiccio aiuto militare.

L’Egitto, l’Arabia Saudita e 10.000 paramilitari arabi con Israele
È il punto nuovo nel Vicino-Oriente. Per la prima volta una guerra israeliana non è finanziata dagli Stati Uniti, ma dall’Arabia Saudita. Riad paga per schiacciare il principale movimento politico sunnita che non controlla, Hamas. La dinastia del Saud, sa che deve distruggere ogni alternativa sunnita nel Vicino-Oriente per mantenersi al potere, è per questo che ha fatto la scelta del sionismo musulmano. L’Egitto, quanto ad esso, teme un’estensione, attraverso i fratelli musulmani, delle sommosse sociali. La strategia militare resta tuttavia statunitense, come in occasione della guerra del 2006 contro il Libano.

I bombardamenti non sono concepiti per eliminare i combattenti, cosa che ho indicato sopra, non ha senso in ambiente urbano, ma deve paralizzare la società palestinese nell’insieme. È l’applicazione della teoria dei cinque cerchi di John A. Warden III.
In definitiva, sempre secondo Haaretz, Ehud Olmert, Ehud Barack e Tzipi Livni hanno deciso la guerra il 18 dicembre, cioè alla vigilia della scadenza della tregua. Il National Information Directorate ha organizzato una simulazione, il 22 dicembre, per preparare le menzogne che servivano a giustificare il massacro.
L’operazione è cominciata il 27 dicembre in modo da evitare che il papato possa immischiarsi. Benedetto XVI°, tuttavia, ha evocato nel suo messaggio di Natale “un orizzonte che sembra ridiventare scuro per gli Israeliani ed i palestinesi”.

Ritorniamo al teatro dell’operazione.
L’aviazione israeliana ha preparato il terreno per una penetrazione terrestre, che apre la via ai paramilitari Arabi. Secondo le nostre informazioni, circa 10.000 uomini sono attualmente ammassati presso Rafah. Esercitatisi in Egitto ed in Giordania, sono agli ordini dell’ex-consulente nazionale della sicurezza di Mahmoud Abbas, il generale Mohammed Dahlan (l’uomo che organizzò l’avvelenamento di Yasser Arafat per conto degli Israeliani, secondo documenti resi pubblici due anni fa). Sono destinati a svolgere il ruolo che era stato attribuito alla milizia di Elie Hobeika, a Beyrouth, quando le truppe di Ariel Sharon circondarono i campi profughi di Sabra e Chatila.

Tuttavia, la troika sionista esita a lanciare i suoi “cani da guerra” finché la situazione militare all’interno della striscia di Gaza resta dubbia. Da due anni numerosi resistenti palestinesi sono stati formati alle tecniche della guerriglia da Hezbollah. Benché siano, in teoria, sprovvisti delle armi necessarie a questo tipo di combattimento, si ignora quali siano la loro esatta forza. Una sconfitta sul campo sarebbe una catastrofe politica per Israele, dopo la sconfitta del suo esercito in Libano, nel 2006, e dei suoi istruttori in Georgia, nel 2008. È sempre possibile ritirare rapidamente i propri blindati da Gaza, ma non sarà lo stesso ritirare i paramilitari Arabi.
L’Unione europea ha fatto appello per una tregua umanitaria. Israele ha risposto che ciò non era necessario, poiché non ci sono altre crisi umanitarie dall’inizio dei bombardamenti. Per prova della sua buona fede, presumibilmente, “lo Stato ebreo” ha lasciato entrare alcune centinaia di autocarri con aiuti alimentari e medici… per i 1400000 abitanti.

In ogni guerra che Israele ha condotto in violazione del diritto internazionale, un palcoscenico diplomatico è stata organizzato per permettergli di guadagnare tempo, mentre gli Stati Uniti bloccavano ogni risoluzione del Consiglio di sicurezza. Nel 2006 furono Romano Prodi e la conferenza di Roma. Questa volta è il presidente francese, Nicolas Sarkozy, che produce l’intrattenimento. Ha annunciato che dedicherebbe due giorni del suo tempo prezioso, per regolare un problema dove gli altri falliscono da 60 anni.
Non lasciando affatto dubbi sulla sua parzialità, il sig. Sarkozy ha inizialmente ricevuto all’Eliseo il ministro israeliano degli affari esteri, Tzipi Livni e il capo sunnita saudo-libanese Saad Hariri, ed ha avuto un colloquio telefonico con il presidente Egiziano Hosni Moubarak, il presidente marionetta dell’Autorità palestinese Mahmoud Abbas ed il primo ministro Israeliano Ehud Olmert.

"Nessuno è così schiavo come chi crede falsamente di essere libero".
Johann Wolfgang v. Goethe

Powered by XOOPS 2.0 © 2001-2003 The XOOPS Project
Sponsor: Vorresti creare un sito web? Prova adesso con EditArea.   In cooperazione con Amazon.it   theme design: PHP-PROXIMA