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Medicina : STORIA DI UN'INFERMIERA QUALUNQUE
Inviato da Redazione il 21/3/2006 6:59:18 (36821 letture)

(L'articolo è del sett. 2005) Nota: il testo che segue viene presentato a scopi puramente esemplificativi, nell'ambito della discussione in corso sulla medicina alternativa, e non intende in nessuno modo suggerire la validità o meno di un certo prodotto naturale nella cura contro il cancro, o contro altre malattie autoimmuni. Trattandosi di vita o di morte, ciascuno è invitato in questi casi a fare le proprie ricerche individuali, e a giungere da solo alle proprie conclusioni. A noi interessa qui l'atteggiamento generale tenuto delle varie parti in causa, che ci sembra appunto emblematico rispetto ai problemi della medicina moderna.

STORIA DI UN'INFERMIERA QUALUNQUE (Pubblicata l'autobiografia della Caisse, a fine art.)

Nella discussione fra "alternativi" e "allopatici" qualcuno ha chiesto, con leggero tono di sfida, una "dimostrazione che la medicina alternativa funzioni".

Si potrebbe rispondere in tanti modi, ma invece di scendere nell'arena del confronto diretto (mio zio giura che gli è guarito un callo dietro alle orecchie), è forse più utile affrontare la domanda nella sua essenza, che è quella appunto di "richiedere" una dimostrazione scientifica, come validazione della tesi che si vuole sostenere.

In questo caso quindi, la risposta sarebbe la seguente: No, non esiste una "dimostrazione scientifica" che la medicina alternativa funzioni. Ma a questo punto io domando: esiste per caso una prova, altrettanto scientifica, che la medicina alternativa NON funzioni? Si presume, ...

... ovviamente, che la risposta sia "no".

Dal che si dovrebbe dedurre che una seria ricerca in proposito non è mai stata fatta.

Ovvero, la comoda posizione della medicina ufficiale è quella di vivere in un mondo, che essa stesso ha creato, dove è lecito sostenere solo ciò che è scientificamente dimostrabile, per poi chiederti di provare qualcosa che sa benissimo non esserlo, e poterla scartare così tranquillamente a priori. Dimenticandosi nel contempo che starebbe proprio a lei fare quella ricerca scientifica, se non altro nel nome del famoso giuramento di Ippocrate - che si suppone ogni medico abbia sottoscritto - e che lo impegna a "perseguire come scopi esclusivi la difesa della vita, la tutela della salute fisica e psichica dell'uomo e il sollievo della sofferenza."

Quella che presentiano di seguito è una vicenda esemplare al riguardo. Qualunque conclusione specifca, come già detto, rispetto al contenuto del testo presentato, rientra nell'ambito esclusivo dell'opinione di ciascuno. Ma i fatti che fanno da contorno alla vicenda sono e restano fatti, avvenuti e comprovati.

Massimo Mazzucco


Vai all'autobiografia della Caisse, con relativa documentazione.

Vedi anche: L'UOMO MALATO Di Sergio Brundu.


*********************************

FONTE: Il testo gira in Internet da tanti anni, al punto che la fonte originale da cui lo scaricai, www.multiwire.net/ass/eleven/erbein_i.htm, sembra non esistere più.

ESSIAC: la storia di Renè Caisse e di una medicina di erbe

La storia incredibile ma vera che state per leggere, comincia in Canada nella regione dell'Ontario nel 1922. Rene Caisse era capo infermiera in un ospedale e fra i malati della sua corsia noto una signora con un seno stranamente deformato. Incuriosita, le domandò cosa fosse accaduto. La signora raccontò che vent'anni prima un uomo di medicina degli indiani Objiwa, saputola malata di cancro al seno, le aveva fatto bere per un lungo periodo un the di erbe che l'aveva guarita. L'indiano aveva definito questa miscela di erbe e radici:

"Una bevanda benedetta che purifica il corpo e lo riporta in armonia col grande spirito"

Rene fece tesoro dell'informazione e prese nota della ricetta. due anni dopo ebbe modo di sperimentarla su sua zia, malata terminale di cancro allo stomaco e al fegato. La zia guarì. Rene capì di essere di fronte ad una scoperta fantastica e in collaborazione col dott. Fisher, il medico della zia che aveva assistito al processo di guarigione, cominciò ad usare la bevanda su altri malati terminali di cancro. I successi si ripetevano. In quei tempi si pensava di aumentare l'efficacia di un rimedio se lo si fosse inoculato per via intramuscolare e così Rene cominciò ad iniettare la tisana, ma gli effetti collaterali erano troppo spiacevoli.

Negli anni a venire, dopo studi di laboratorio condotti su topi, fu individuata l'erba iniettabile e le altre venivano fatte bere in infuso. I risultati positivi continuarono. Bisogna sottolineare il fatto che Rene mai richiese un compenso dai suoi pazienti, accettando solo le loro offerte spontanee. La voce si sparse ed altri otto dottori dell'Ontario cominciarono ad inviarle pazienti giudicati senza speranza. Dopo i primi risultati i medici scrissero una petizione al Ministero della sanità Canadese chiedendo che si prendesse in seria considerazione la cura. L'unico risultato che ottennero fu l'invio di due commissari col potere di arresto immediato nei confronti di Rene.

I due pero rimasero colpiti dal fatto che nove dei migliori medici di Toronto collaborassero con la donna e invitarono Rene a sperimentare su topi la sua medicina. Ella tenne in vita per 52 giorni topi inoculati con il sarcoma di Rous. Tutto tornò come prima, Rene continuò a somministrare la bevanda in un appartamento di Toronto .In seguito dovette spostarsi a Peterborough in Ontario, dove la raggiunse un ordine di arresto recato da un poliziotto. Ancora una volta ebbe fortuna perchè il poliziotto, dopo aver letto le lettere che i suoi pazienti le avevano scritto in segno di riconoscenza, decise che era il caso di parlare della cosa al suo capo. Dopo questo episodio Rene ebbe il permesso del ministero di continuare a lavorare solo su quei pazienti che recassero una diagnosi scritta di cancro redatta da un medico.

Nel 1932 uscì, su un giornale di Toronto, un articolo intitolato: "Infermiera di Bracebridge fa una importante scoperta per il cancro" A questo articolo seguirono innumerevoli richieste di aiuto da parte di malati di cancro e la prima offerta commerciale . L'offerta era davvero vantaggiosa ma le si richiedeva di svelare la formula in cambio di una somma considerevole e un vitalizio. Rene rifiutò categoricamente, giustificò la sua decisione col fatto che non voleva che si speculasse sul suo rimedio.

Nel 1933 il comune di Bracebridge le mise a disposizione un Hotel, sequestrato per ragioni di tasse, perchè potesse farne una clinica per i suoi malati. Da allora e per i successivi otto anni, un cartello sulla porta avrebbe indicato "CLINICA PER LA CURA DEL CANCRO". Dal giorno dell'apertura centinaia di persone erano convenute alla clinica e ,alla presenza di un medico, si facevano fare l'iniezione e bevevano la tisana. La clinica diventò in breve una sorta di Lourdes Canadese. Nello stesso anno si ammalò la madre di Rene ,cancro al fegato inoperabile. Rene le somministrò la sua cura ed ella guarì nonostante che i medici le avessero predetto una sopravvivenza di pochi giorni.

Fu in questi anni che il dottor Banting, uno dei partecipanti alla scoperta dell'insulina, affermò che il the aveva il potere di stimolare il pancreas fino a riportarlo alle sue normali funzioni, curando così i malati di diabete. Il dott. Banting invitò ufficialmente la signora Cassie a fare esperimenti presso il suo istituto di ricerca, ma lei per paura di dover abbandonare i propri malati, rifiutò. Era il 1936. Nel 1937 accadde un incidente. Una donna in fin di vita fu trasportata all'ospedale di Rene, sofferente per frequenti embolie, subito dopo l'iniezione, morì. Fu un'occasione d'oro per i detrattori di Rene, fu fatto un processo ed i risultati dell'autopsia dimostrarono che la donna era morta per un embolo. La pubblicità che il caso scatenò portò ancora più malati in cerca di speranza all'ospedale di Bracebridge.

Lo stesso anno furono raccolte 17.000 firme che invitavano il governo a riconoscere il the come farmaco per il cancro. Una ditta farmaceutica Americana offrì un milione di dollari (del 1937!) per la formula ennesimo rifiuto di Rene. Nel frattempo un medico americano, il dott. Wolfer, offrì a Rene di effettuare esperimenti con la bevanda su trenta pazienti del suo ospedale. Rene fece la spola fra il Canada e gli USA per molti mesi, i risultati che ella ottenne spinsero il dott. Wolfer ad offrirle uno spazio di ricerca permanente nei suoi laboratori. Ancora una volta Rene rinunciò ad una vantaggiosa offerta che l'avrebbe però costretta ad abbandonare i suoi malati in Canada.

Di quel periodo abbiamo la testimonianza del dott. Benjamin Leslie Guyatt responsabile del dipartimento di anatomia dell'Università di Toronto che aveva ripetutamente visitato la clinica: "Ho potuto constatare che nella maggior parte dei casi le deformazioni scomparivano, i pazienti denunciavano una forte diminuzione dei dolori. In casi serissimi di cancro ho visto interrompersi le emorragie più gravi. Ulcere aperte alle labbra ed al seno rispondevano al/e cure. Ho visto scomparire cancri alla vescica ,al retto, al collo dell'utero allo stomaco. Posso testimoniare che la bevanda riporta la salute nel malato, distruggendo il tumore e restituendo la voglia di vivere e le funzioni normali degli organi." La dottoressa Emma Carlson era arrivata dalla California per visitare la clinica, questa la sua testimonianza: "Ero venuta ,abbastanza scettica, ed ero risoluta a rimanere solo 24 ore. Sono rimasta 24 giorni ed ho potuto assistere a miglioramenti incredibili su malati terminali senza più speranza e malati diagnosticati terminali, guarire.

Ho esaminato i risultati ottenuti su 400 pazienti." Nel 1938 un'altra petizione a favore di Rene raccolse 55.000 firme. Un politico canadese fece la sua campagna elettorale promettendo che avrebbe permesso che la signora Caisse potesse esercitare la professione medica senza laurea e "Praticare la medicina e curare il cancro in tutte le sue forme e le relative indisposizioni e difficoltà che questa malattia comporta." La risposta della classe medica fu immediata, il nuovo ministro della sanità, il dott. Kirby istituì la "Royal cancer Commission" il cui scopo era quello di appurare la efficacia di discusse terapie per il cancro. Una delle condizioni inderogabili perchè una medicina potesse essere legalizzata come cura per il cancro era che la sua formula venisse consegnata a priori nelle mani della commissione.

La pena per la mancata consegna era una multa la prima volta per pratica abusiva della professione medica e l’arresto in caso di recidiva. Rene Cassie non aveva mai voluto svelare la formula e la commissione oltretutto non aveva obbligo di riservatezza riguardo alle formule presentate. Le due proposte di legge, quella a favore di Rene e quella che istituiva la commissione per il cancro, furono discusse lo stesso giorno al parlamento Canadese. La legge Kirby fu approvata e quella pro-Rene respinta per soli tre voti. La clinica di Rene era in pericolo, i medici cominciarono a rifiutarsi di consegnare ai propri pazienti i certificati attestanti il cancro. Una valanga di lettere di protesta raggiunsero il ministero della sanità, gli ex malati curati da Rene e quelli che volevano farsi curare si ribellarono.

Il ministro ritenne saggio che la clinica continuasse ad esistere fino al momento in cui la signora Caisse si sarebbe presentata di fronte alla commissione per il cancro. Nel marzo 1939 iniziarono le udienze della commissione per il cancro istituita dalla legge Kirby. Rene fu costretta ad affittare la sala da ballo di un Hotel di Toronto per accogliere i 387 ex pazienti che avevano accettato di testimoniare in suo favore. Tutte queste persone si dichiaravano convinti che Rene li aveva guariti o che la bevanda aveva arrestato il cammino devastante del cancro. Tutti erano stati definiti "senza speranza" dai loro medici prima di sottoporsi alle cure dell'ospedale di Bracebridge. Solo 49 dei 387 ex malati furono ammessi a testimoniare. Medici illustri testimoniarono a favore di Rene.

Molti casi furono stralciati perchè le diagnosi furono giudicate sbagliate e vi furono anche dottori che firmarono dichiarazioni in cui riconoscevano l'errore. Alla fine il rapporto della commissione fu che: A) Nei casi diagnosticati con biopsia si contava una guarigione e due miglioramenti B) Nei casi diagnosticati con raggi x, una guarigione e due miglioramenti C) Nei casi diagnosticati clinicamente due guarigioni e quattro miglioramenti D) Su dieci diagnosi "incerte", tre erano sicuramente sbagliate e quattro non definitive. E) Undici diagnosi erano definite "corrette", ma la guarigione veniva attribuita a precedente radioterapia. Insomma la conclusione era che la bevanda non era una cura per il cancro e che se la signora Cassie non avesse svelato la formula, la legge Kirby sarebbe stata applicata e la clinica chiusa.

Rene ,sfidando la legge, tenne aperta la clinica ancora per tre anni in una situazione di semi-clandestinità. Nel 1942, la clinica venne chiusa Rene era sull'orlo di una crisi di nervi. Si trasferì a North Bay ,e là rimase fino al 1948 anno in cui suo marito morì. Si presume che continuasse ad aiutare qualche malato che riusciva a raggiungerla, ma non nella misura che la clinica le aveva permesso.

Il grande ritorno

Nel 1959 la grande rivista americana "True" pubblicò un articolo su Rene Caisse e il suo rimedio per il cancro. L'articolo era frutto di mesi e mesi di indagini, interviste e raccolta di materiali. L'articolo fu letto da un eminente medico americano il dott. Charles Brush, titolare del Brush Medical Center di Cambridge. Il dott. Brush, dopo averla incontrata le propose di andare a lavorare presso il suo istituto. Quello che le chiedeva era di applicare la medicina su malati di cancro, testare la formula in laboratorio per eventuali modifiche e migliorie e, quando si fosse assolutamente sicuri dell'efficienza, fondare un associazione il cui scopo sarebbe stato quello di diffonderla nel mondo intero ad un prezzo accessibile. Non le si chiedeva di svelare la formula ma di usarla su persone malate di cancro.

Per Rene era il massimo dei suoi desideri, accettò. Rene aveva settant'anni. Prima di continuare il racconto cerchiamo di capire chi era il dott. Brush. Il dott. Brush era ed è tuttora uno dei medici più rispettati degli Stati Uniti. E' stato il medico personale del presidente J.F. Kennedy e suo amico fidato. Il suo interesse per la medicina naturale ed i rimedi delle scuole di medicina asiatiche risale a molti anni prima il suo incontro con Rene. Il Brush Medical Center è uno degli ospedali più grandi degli USA ed è stato il primo ad usare l'agopuntura come metodo di cura, il primo a dare importanza al fattore alimentare nella cura del paziente ed il primo istituto medico americano a istituire un programma di assistenza gratuita per malati indigenti. Rene cominciò a lavorare nella clinica del dottor Brush nel Maggio del 1959. Dopo tre mesi il dott. Brush ed il suo assistente dott. Mc Clure redassero il primo rapporto:

"Tutti i pazienti sottoposti alla cura accusano una riduzione dei dolori e della massa cancerosa con un evidente incremento del peso e delle condizioni cliniche generali. Non possiamo ancora dire che sia una cura per il cancro ma possiamo tranquillamente affermare che è salutare e assolutamente atossica"

Il dottor Brush, in collaborazione col suo amico Elmer Grove, un espertissimo erborista, arrivò a perfezionare la formula fino al punto che essa non dovette mai più essere iniettata. Aggiungendo altre erbe alla formula originale, erbe che definirono "potenziatori", la medicina poteva essere assunta per via orale solamente. Finalmente si apriva la possibilità che ognuno potesse assumere la medicina comodamente a casa propria, evitando viaggi e fatiche spesso insopportabili per malati gravi. Il dott. Mc Clure inviò dei questionari agli ex pazienti di Rene per verificare la durata di vita dopo la guarigione, le risposte che ricevette confermavano le parole di Rene: "La bevanda degli indiani CURA IL CANCRO" Ecco un breve elenco:

Norma Thompson curata 20 anni prima nessuna ricaduta
Clara Thornbury curata 22 anni prima nessuna ricaduta
DH Laundry curato 12 anni prima nessuna ricaduta
Nellie Mc Vittie curata 23 anni prima nessuna ricaduta
Wilson Hammer curato 31 anni prima nessuna ricaduta
John McNee curato 30 anni prima nessuna ricaduta
Jack Finley curato 20 anni prima nessuna ricaduta
Lizzle Ward curata 14 anni prima nessuna ricaduta

Accadde però che nuove difficoltà impedissero a Rene di continuare a lavorare col dott. Brush . I laboratori che fornivano le cavie per gli esperimenti interruppero la fornitura e il dott. Brush fu invitato dalla "American Medical Association" a non usare metodi che uscissero dai binari dell'ortodossia. Rene tornò così a Bracebridge per evitare altre battaglie legali. Il dott. Brush continuò i suoi esperimenti su uomini ed animali e nel 1984 dette la massima fiducia alla bevanda. Ammalatosi di cancro all'intestino, si curò solo con essa e guarì. Rene rimase a Bracebridge dal 1962 al 1978 continuando a rifornire il Dott. Brush con la medicina di erbe, lui la teneva informata dei progressi delle sue ricerche e dell'efficacia che riscontrava su altre malattie degenerative.

Rene, alla veneranda età di 89 anni tornò alla ribalta. Nel 1977 il periodico" Homemakers" pubblicò la storia della bevanda e di Rene. L'articolo ebbe l'effetto di una bomba atomica sull'opinione pubblica canadese. Presto la sua casa fu assalita dalle persone che chiedevano la bevanda ed essa fu costretta a richiedere l'aiuto della polizia per poter uscire di casa. Fra i molti che lessero l'articolo vi era anche David Fingard, un chimico in pensione titolare di una azienda farmaceutica la "Resperin". Fingard si domandò come fosse possibile che la formula di una sostanza così efficace avesse potuto rimanere nelle mani di una vecchietta per tutti questi anni. Decise che lui si sarebbe inpossessato della formula. Non si scoraggiò ai primi rifiuti e finalmente trovò la chiave per aprire il forziere nel cuore di Rene.

Promise che avrebbe aperto cinque cliniche in Canada, aperte a tutti, poveri compresi, e che per queste aveva già trovato i finanziamenti da una grande azienda mineraria canadese. Il 26 Ottobre 1977 Rene consegnò la formula della bevanda nelle mani del signor Fingard. Il dott. Brush era presente solo nella veste di testimone. Il contratto prevedeva ,in caso di commercializzazione, un ricavo del 2% a favore di Rene. Nei giorni seguenti la Resperin chiese ed ottenne dal ministero per la salute ed il benessere, pressato dall'opinione pubblica, il permesso di testare la bevanda in un programma pilota su malati terminali di cancro.

Due ospedali e molte decine di medici avrebbero partecipato al programma di sperimentazione clinica, usando la bevanda fornita dalla Resperin che si impegnava a seguire tutte le norme sanitarie vigenti. L'opinione pubblica Canadese era entusiasta. Rene percepiva pochi dollari con i quali doveva anche fornire le erbe alla Resperin. Presto i due ospedali dissero che desideravano cambiare gli accordi e che avrebbero abbinato alla bevanda le terapie tradizionali (chemio e radio-terapia). Fu deciso di continuare il programma solo con i medici di base. Nel frattempo Rene Caisse moriva . Ai suoi funerali erano presenti centinaia di persone provenienti da ogni dove.

Il governo Canadese interruppe gli esperimenti della Resperin giudicandoli inutili perchè mal eseguiti. La Resperin infatti non era quella grande azienda che il suo titolare aveva fatto credere a Rene. Il dott. Brush. insospettito dalla mancanza di informazioni, aveva svolto delle indagini sull'azienda. Quello che ne risultò era che la Resperin era formata da due settantenni di cui uno era Fingard e l'altro un ex ministro di un precedente governo, il dott. Mattew Dyamond. Dyamond con l'aiuto della moglie preparava l'infuso nella cucina di casa. Le forniture ai medici di base erano spesso in ritardo o insufficienti o malfatte. Inoltre la totale mancanza di coordinazione del programma aveva, reso impossibile un accurato controllo sui medici coinvolti. In una circolare interna, il ministero giudicava così gli esperimenti clinici con la bevanda: "Non sono valutabili i casi clinici raccolti" Nei documenti ufficiali la bevanda, fu dichiarata però: "non efficace nella cura del cancro". Fu anche riconosciuta la sua assoluta atossicità.

Sotto la pressione delle proteste da parte dei malati, fu immessa in un programma di distribuzione di medicine speciali, a malati terminali, per motivi compassionevoli. ( Nello stesso programma era anche 1'AZT farmaco per l’AIDS, che fu poi legalizzato nel 1989) I malati avrebbero potuto d'ora innanzi ottenere la bevanda dietro presentazione di una serie di domande ufficiali di non facile compilazione . La bevanda ,col nome ufficiale con cui era conosciuta in Canada non avrebbe mai potuto essere venduta come medicina. Il dott. Brush era disgustato dalla vicenda, unico possessore della formula migliorata, decise che avrebbe aspettato migliore occasione per diffondere questa conoscenza. Continuò nel suo ospedale ad usare la bevanda che nel 1984 lo guarì dal cancro all'intestino.

Elaine Alexander

Nel 1984 entra in scena, il personaggio che avrebbe dato una svolta alla nostra storia. Elaine Alexander una giornalista radiofonica che aveva dato vita ad interessanti e seguitissimi programmi alla radio riguardanti le medicine naturali e approfondimenti sulla allora nuova malattia, l'AIDS. Elaine telefono al dott. Brush, gli dimostrò che era informatissima sulla storia di Rene e della bevanda e gli chiese se fosse disposto a farsi intervistare nel corso di un programma che si sarebbe chiamato "STAYN’ ALIVE". Il dott. Brush per la prima volta rilasciò una dichiarazione pubblica sulla medicina:

Elaine: «Dott. Brush e vero che lei ha studiato gli effetti della bevanda su malati di cancro ricoverati presso la sua clinica?» Brush: «E' vero.» E.: «I risultati che ha ottenuto si possono definire significativi o dei semplici" aneddoti", come afferma qualche suo collega?» B.: «Molto significativi.» E.: «Ha riscontrato nella cura degli effetti collaterali ?» B.: «Nessuno.» E.: «Dott. Brush la prego di arrivare al punto, lei afferma che la bevanda può aiutare le persone affette da cancro oppure che è una cura per il cancro?» B.: «Posso affermare che è una cura per il cancro.» E.: «Può ripeterlo per favore?» B.: «Certo, con molto piacere, la bevanda è una cura per il cancro. Ho potuto constatare che può far regredire il cancro ad un punto tale che nessuna conoscenza medica attuale è in grado di raggiungere.»

Le parole del dott. Brush scatenarono una ondata di telefonate, l'uscita della stazione radiofonica fu circondata dalle persone che non avevano potuto accedere alla linea telefonica. Elaine cominciava a capire quanto frustrante fosse non poter aiutare chi chiede aiuto. Nei due anni che seguirono Elaine mise in onda sette programmi di due ore ciascuno solo sulla bevanda. Il dott. Brush vi partecipò per quattro volte ancora, numerosi medici, paramedici ed ex malati furono intervistati. Tutti confermarono quanto detto dal dott. Brush. 'La bevanda è una cura, per il cancro" Elaine era così pressata dalle richieste di aiuto che si adoperò perchè alcuni dei malati fossero inseriti nel programma caritatevole del Governo.

Ma la strada era tanto difficile e complicata che solo pochi vi potevano accedere. Elaine passò tre anni terribili pressata da migliaia di richieste di aiuto, non poteva distribuire la tisana. Il programma del governo era così lento nel concedere i permessi che spesso le persone morivano prima di potervi accedere. Finalmente le venne l'idea luminosa. Pensò: "Perchè continuare a combattere con le istituzioni per far riconoscere la medicina come una "vera" cura per il cancro? Non era forse questa un semplice the di erbe? Una tisana innocua ed atossica? Bene si sarebbe venduta come tale. Senza attribuirle nessun merito per la cura del cancro ne per altre malattie. Sarebbe stata venduta nelle erboristerie (che in America e Canada si chiamano "negozi della salute"). La voce si sarebbe presto diffusa tra i malati di cancro. Illustrò il suo progetto al dott. Brush che ne rimase entusiasta. Egli capì che questa era la chiave per rendere la tisana accessibile a tutti. Decisero insieme di cercare la ditta giusta che potesse garantire un prezzo onesto, una meticolosa, preparazione della formula, un controllo sulla qualità delle erbe utilizzate e la capacità di far fronte alle richieste enormi che sarebbero seguite di lì a qualche anno.

Ci misero sei anni, scartando e selezionando decine di aziende. Finalmente nel 1992 la bevanda era in vendita prima in Canada, poi negli USA. Nel 1995 Ha fatto la sua prima comparsa in Europa. Dal Luglio 1996 si trova anche in Italia. Elaine Alexander è morta nel maggio 1996, ma questa avvincente storia continua. Forse queste poche pagine potranno salvare la vostra vita o quella di qualcuno che vi sta molto a cuore. Fotocopiatele e diffondetele, è l'unico mezzo pubblicitario che la bevanda dispone.

Malattie e disordini in cui la tisana ha dimostrato di essere efficace
IPOGLICEMIA - SCLEROSI MULTIPLA - MORBO DI PARKINSON - ARTRITI - SINDROME DA AFFATICAMENTO CRONICO - ULCERA - PROBLEMI ALLA TIROIDE - FIBROMATOSI - EMORROIDI - PROBLEMI URINARI E ALLA PROSTATA - PROBLEMI DI CIRCOLAZIONE - DIABETE (ristabilisce le normali funzioni del pancreas) - TUMORI - INSONNIA - PSORIASI - IMPOTENZA SESSUALE - MORBO DI ALZHEIMER - ASMA E ALLERGIE.

INOLTRE: 1. E un sedativo naturale quindi agisce sul sistema nervoso calmando la persona. 2. Attenua i dolori o addirittura li elimina anche nei casi più gravi. 3. Arresta le emorragie agendo come ricostituente del sangue. 4. Previene e corregge la costipazione. 5. Fa ritornare il senso del gusto. 6. Aiuta la digestione. 7. E' efficace per l'insonnia. 8. Rinforza il sistema immunitario. 9. E! un ottimo tonico profilattico. 10. Aiuta a guarire dalle ustioni intestinali provocate dalla radioterapia. 11. Lenisce e previene gli effetti da avvelenamento causato da alluminio, piombo e mercurio. 12. Riduce i depositi di metallo pesante nei tessuti, in particolare quelli che circondano le giunture. 13. Protegge il cervello dalle tossine che lo attaccano. 14. Dà un senso diffuso di benessere al corpo. 15. Riduce il volume delle masse nodulari.

***
[NOTA: Tutte queste qualità sono in realtà quelle del sistema immunitario rimesso a nuovo, non certo risultati diretti causati dalle 4 erbe. M.M.]






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I commenti sono proprietà dei rispettivi autori. Non siamo in alcun modo responsabili del loro contenuto.
Autore Albero
razor
Inviato: 1/9/2005 10:07  Aggiornato: 1/9/2005 10:07
Ho qualche dubbio
Iscritto: 9/7/2005
Da:
Inviati: 287
 Re: STORIA DI UN'INFERMIERA QUALUNQUE
Non importa quanto sia vera la storia, è avvincente e coinvolgente al punto che se ne potrebbe ricavare un film.
L'importante è dove va a parare questo racconto, e credo che di avvenimenti reali con più o meno gli stessi risvolti ne siano accaduti e ne continuino ad accadere, ci sono tanti interessi in ballo...

Eric
Inviato: 1/9/2005 10:40  Aggiornato: 1/9/2005 10:40
Ho qualche dubbio
Iscritto: 4/8/2005
Da: Provincia di Pisa
Inviati: 54
 Re: STORIA DI UN'INFERMIERA QUALUNQUE
Citazione:
non esiste una "dimostrazione scientifica" che l'omeopatia funzioni. Ma prima di "cantare vittoria", io ti domando: esiste per caso una prova, altrettanto scientifica, che l'omeopatia NON funzioni?


Mi sembrava che Dot esprimesse la posizione che NON è possibile giudicare l'omeopatia dal punto di vista scientifico. Questo a causa del metodo omeopatico in sé, della sua "pretesa" di curare la "causa profonda" del sintomo, anziché il sintomo stesso, cosa che rende non falsificabile il procedimento, quindi non sottoposto al criterio di verifica scientifica.
Questo di per sé non prova che l'omeopatia NON funzioni, dice solo che non la si può sottoporre ad una verifica scientifica, così come questa è intesa.
Sempre dall'intervento di Dot, ho però tratto l'idea che i due principi basilari dell'omeopatia, cioè la cura attraverso il simile e la diluizione ed energizzazione del farmaco omeopatico, siano invece criteri sottoponibili a ricerca scientifica.
La semplice obiezione basata "sull'acqua zuccherata", quella cioè che ho sentito ripetere più volte dai medici allopatici, non costituisce, a mio parere, un'accettabile argomento di invalidazione dell'approccio omeopatico.

Citazione:
al che si dovrebbe dedurre, se uno più uno continua a fare due, che una seria ricerca in proposito non è mai stata fatta.


Probabilmente hai ragione... Oppure, se è stata fatta, i risultati potrebbero non essere stati resi noti perché sgraditi. In fondo, il potere sulla salute è comunque... POTERE. Sarò paranoico, ma diffido per istinto dei detentori di potere.


Grazie per la bella storia di Rene. La chiusura del mondo accademico (o almeno di una sua parte) nei suoi confronti, ricorda anche quanto è accaduto ad Hamer, come riportato da alcuni interventi nel precedente thread.

Un saluto cordiale.

solenero
Inviato: 1/9/2005 10:49  Aggiornato: 1/9/2005 10:49
Mi sento vacillare
Iscritto: 19/7/2004
Da: Valle Seriana Superiore
Inviati: 846
 Re: STORIA DI UN'INFERMIERA QUALUNQUE
Decotto ESSIAC.

Approfondimento

Non ne avevo mai sentito parlare.

Mi incuriosisce. La proverò.

Lentamente, inesorabilmente, la sabbia del tempo ricopre la mente.
- Frankie hi-nrg MC -
padrealdo
Inviato: 1/9/2005 10:58  Aggiornato: 1/9/2005 10:58
Ho qualche dubbio
Iscritto: 31/1/2005
Da: Reggio Emilia
Inviati: 130
 Re: STORIA DI UN'INFERMIERA QUALUNQUE
Non penso di fare pubblicità (se così fosse, la Redazione mi "casserà"), ma desidero segnalare che a http://www.caisse.it/The_Caisse_Formula.pdf si può scaricare legalmente - essendo il sito di proprietà del suo autore - il libro in Inglese che contiene anche la "storia" succitata.

Purtroppo molto resta ancora da fare affinchè questi approcci possano dare risultati concreti e duraturi in caso di patologie neoplastiche. Ricordo soltanto che Terzani (lo conoscete tutti, eh??), pur avendo verosimilmente seguito anche questo approccio (Guarneri era suo amico, cfr. www.tizianoterzani.com/t-libromondo.html), non ha potuto fare a meno di arrendersi e lasciare che la malattia ce lo portasse via.

Ciao.
______________
p.s. Ho usato e uso ciclicamente il preparato (Caisseformula o Essiac che sia)

Coraggio, il meglio è passato. (E. Flaiano)
nettili
Inviato: 1/9/2005 12:52  Aggiornato: 1/9/2005 12:52
So tutto
Iscritto: 1/9/2005
Da:
Inviati: 1
 Re: STORIA DI UN'INFERMIERA QUALUNQUE
Non si può dire che una cosa funzioni solo perchè non si può dimostrare che non funziona. E' come dire che esistono a Roma degli omini verdi con le braccia gialle e i capelli rosa perchè non puoi dimostrare che non esistono!!

La preparazione di un farmaco omeopatico si esegue diluendo il prodotto tante in una concentrazione tale per cui nel farmaco che si somministra non ce ne è neppure una molecola. Gli omeopati sostengono che ci sia la "memoria dell'acqua", ossia le molecole di acqua ricordano la forma della molecola che hanno intravisto e quindi ne conservano le proprietà. Lascio all'intelligenza di chi legge ogni commento.

E' chiaro che ognuno ha il diritto di fare ciò che vuole della propria vita e di curarsi come crede, ma non è giusto che la collettività paghi le spese di qualcosa che probabilmente non funziona. Chi vuole usarlo, se lo paghi.

Per approfondimenti suggerisco il sito del CICAP, gente seria ed in gamba, e riguardo all'omeopatia invito tutti a leggere il seguente link:

http://www.cicap.org/omeopatia/

charly
Inviato: 1/9/2005 13:50  Aggiornato: 1/9/2005 13:50
So tutto
Iscritto: 30/6/2005
Da:
Inviati: 9
 Re: STORIA DI UN'INFERMIERA QUALUNQUE
Ciao,

sono daccordissimo con te Nettili in merito alla prima parte del tuo intervento.

Pero' l'intelligenza di chi legge, almeno la mia, mi dice che ne sappiamo ancora molto poco in campo medico per dire che una cura omeopatica non puo' funzionare.
Inoltre ti vorrei far notare che la collettivita' paga fior di miliardi all'anno per la medicina "tradizionale" quando poi sentiamo senza batter ciglio un'affermazione come quella di Allen Roses, vicepresidente della linea genetica della Glaxo, che afferma «la stragrande maggioranza dei farmaci — più del 90% — funziona solo nel 30-50% degli individui».
E allora perche' dovremmo continuare a finanziarli?

Vorrei anche porre un quesito, secondo voi il fumo passivo fa' male? Se si in base a cosa lo sostenete?

Angelo

Eric
Inviato: 1/9/2005 14:27  Aggiornato: 1/9/2005 14:27
Ho qualche dubbio
Iscritto: 4/8/2005
Da: Provincia di Pisa
Inviati: 54
 Re: STORIA DI UN'INFERMIERA QUALUNQUE
Citazione:
E' chiaro che ognuno ha il diritto di fare ciò che vuole della propria vita e di curarsi come crede, ma non è giusto che la collettività paghi le spese di qualcosa che probabilmente non funziona. Chi vuole usarlo, se lo paghi.


A qualcuno risulta che i farmaci omeopatici siano mutuabili? A me non pare, però se mi sbaglio qualcuno mi corregga... Visto che non frequento molto i medici può darsi che non sia aggiornato.

Salute (oltre che saluti) a tutti voi!

Redazione
Inviato: 1/9/2005 14:43  Aggiornato: 1/9/2005 14:43
Webmaster
Iscritto: 8/3/2004
Da:
Inviati: 19594
 Re: STORIA DI UN'INFERMIERA QUALUNQUE
Non so se ho capito bene gli ultimi iinterventi, ma vorrei comunque ricordare che la cura Essiac, come molte altre cure simili, con l'omeopatia non c'entra niente.

Qui si tratta di una particolare combinazione di elementi naturali, che sarebbe in grado di rimettere in sesto il sistema immunitario, al punto da metterlo perfettamente in grado di guarire la maggior parte delle malattie che ci affliggono.

Ci "rifà il motore", insomma, alzando semplicemente in maniera sostanziale la nostra capacità di guarigione spontanea.

frvaz
Inviato: 1/9/2005 14:52  Aggiornato: 1/9/2005 14:52
So tutto
Iscritto: 28/8/2005
Da: Brinza
Inviati: 13
 Re: STORIA DI UN'INFERMIERA QUALUNQUE
porca vacca...........e se fosse vero!!!!????
insomma male non fa..........ma quanto puo' costare qualcuno ne e' a conoscenza?

grazie ciao!

solenero
Inviato: 1/9/2005 14:59  Aggiornato: 1/9/2005 14:59
Mi sento vacillare
Iscritto: 19/7/2004
Da: Valle Seriana Superiore
Inviati: 846
 Re: STORIA DI UN'INFERMIERA QUALUNQUE
@ nettili
come charly, credo che siamo ancora lontani anni luce dal capire il funzionamento dell'organismo umano. In primo luogo proprio perchè la medicina moderna è studiata per una macchina (la macchina uomo); tende a considerarlo come un'insieme di organi che fanno il loro compito (da cui le varie specializzazioni mediche), quando mi sembra più che evidente che un organo da solo che funziona bene serve a poco, perchè va considerata anche l'intrerazione di organi diversi e, cosa ben più importante, il ruolo del cervello, che coordina tutto. In sostanza non siamo solo una macchina, dove se ogni parte del motore è mantenuta bene tutto fila liscio come l'olio; c'è qualcosa di più (l'amina, se vuoi chiamarla così), e finchè la scienza non prenderà in seria considerazione le cause non fisiche che ci portano ad ammalarci, e che anche i nostri sentimenti giocano un ruolo fondamentale nella guarigione, difficilmente si arriverà a qualche risultato veramente positivo.
Anche la faccenda della memoria dell'acqua mi lascia perplesso perchè, se da un lato sono d'accordo col dire che è molto poco credibile, da un altro mi rendo conto che a mio avviso se ne sa poco dell'acqua, una delle sostanze che sta alla base della vita come la conosciamo. La formula H2O secondo il mio "istinto" ci riserverà ancora molte sorprese nel futuro. La sua incontenibilità e la sua energia potenziale hanno qualcosa di... magico, per così dire.

Lentamente, inesorabilmente, la sabbia del tempo ricopre la mente.
- Frankie hi-nrg MC -
padrealdo
Inviato: 1/9/2005 15:19  Aggiornato: 1/9/2005 15:19
Ho qualche dubbio
Iscritto: 31/1/2005
Da: Reggio Emilia
Inviati: 130
 Re: STORIA DI UN'INFERMIERA QUALUNQUE
Sì, il post di Nettili qui é O.T.: andrebbe collocato, semmai, in coda all'articolo precedente, che tratta _anche_ dell'omeopatia. La Caisse/Essiac é naturopatia, o più precisamente, fitoterapia.

Coraggio, il meglio è passato. (E. Flaiano)
padrealdo
Inviato: 1/9/2005 15:21  Aggiornato: 1/9/2005 15:21
Ho qualche dubbio
Iscritto: 31/1/2005
Da: Reggio Emilia
Inviati: 130
 Re: STORIA DI UN'INFERMIERA QUALUNQUE
Import dal Canada per Italia: http://www.caisse.it/shop.cfm oppure in molte erboristerie. Ciao

Coraggio, il meglio è passato. (E. Flaiano)
Eric
Inviato: 1/9/2005 15:26  Aggiornato: 1/9/2005 15:26
Ho qualche dubbio
Iscritto: 4/8/2005
Da: Provincia di Pisa
Inviati: 54
 Re: STORIA DI UN'INFERMIERA QUALUNQUE
Sì, è giusta l'osservazione che stiamo parlando di un'altra cosa. Forse sono stato io a generare questa confusione...
Chiedo perdono.
Però vorrei dare una risposta "nel merito" a Nettili e dopo prometto che non parlerò più di omeopatia!

Allora, provando a restare nella logica...
Il chimico sostiene che la diluizione di un farmaco omeopatico è tale da rendere indistinguibile un flacone di acqua distillata, da un rimedio omeopatico.
Dunque, sempre secondo il chimico, il rimedio omeopatico altro non è che "acqua zuccherata". Questo è vero e perfettamente dimostrabile... Dal punto di vista del chimico, la cosa non fa una piega!
Ma qui non si sta dibattendo sul numero di molecole di "nux vomica" presenti in un preparato omeopatico, argomento sul quale nessuno ha nulla da insegnare ad un chimico. Stiamo ragionando sulla validità dell'approccio omeopatico alla cura delle patologie.
E' valido o non è valido? Cura o non cura? Questo mi sembra il punto che occorre stabilire. O, almeno, più modestamente, questo è il punto della discussione che interessa a me!
E penso che una risposta al quesito la si possa dare (se lo si può dare) solo in base all'osservazione dei casi di successo/insuccesso della cura. Con tutte le difficoltà del caso, come "dottamente" spiegato da Dot.
Io mi accontenterei di stabilire se i due principi base dell'omeopatia, quelli di Hahnemann, hanno fondamento ai fini della salute...
Ad ogni modo, basarsi solo sul punto di vista del chimico, significa adottare in modo strisciante un presupposto non contenuto necessariamente nei termini della questione: cioè che in qualche modo la REALTA' è riconducibile in tutto al concetto di MATERIA così come è concepita dal chimico! Al di là di questo, le cose non esistono, non ci sono...
E, francamente, non posso accettare come valido questo tipo di obiezione perché presuppone l'adozione di un modello di realtà stabilito vero A PRIORI!

Cordiali saluti.
Eric

miradio
Inviato: 1/9/2005 15:43  Aggiornato: 1/9/2005 15:43
Mi sento vacillare
Iscritto: 27/8/2004
Da:
Inviati: 513
 Re: STORIA DI UN'INFERMIERA QUALUNQUE
A monte di ogni valutazione strettamente scientifica resta il fatto che la civiltà dagli Objiwa la cui cultura aveva pressochè sconfitto il cancro è stata spazzata via da una civiltà "superiore" la cui cultura il cancro lo alimenta. Ogni commento è superfluo sic

"...che il gregge si trasformi in branco... È questo l’incubo dei potenti"
(Ernst Junger)
Plinio
Inviato: 1/9/2005 15:48  Aggiornato: 1/9/2005 15:48
Ho qualche dubbio
Iscritto: 31/5/2004
Da:
Inviati: 259
 Re: STORIA DI UN'INFERMIERA QUALUNQUE
Qualcuno di voi è stato diretto testimone di una "guarigione" grazie alla cura di Caisse?

Plinio
Inviato: 1/9/2005 15:51  Aggiornato: 1/9/2005 15:51
Ho qualche dubbio
Iscritto: 31/5/2004
Da:
Inviati: 259
 Re: STORIA DI UN'INFERMIERA QUALUNQUE
padrealdo,
i link che hai postato non funzionano. Puoi verificarli? Grazie.

solenero
Inviato: 1/9/2005 16:07  Aggiornato: 1/9/2005 16:08
Mi sento vacillare
Iscritto: 19/7/2004
Da: Valle Seriana Superiore
Inviati: 846
 Re: STORIA DI UN'INFERMIERA QUALUNQUE
@ padrealdo

Un'informazione di importanza cruciale: è buono ? Che sapore ha la corteccia di olmo rosso?

Lentamente, inesorabilmente, la sabbia del tempo ricopre la mente.
- Frankie hi-nrg MC -
Paxtibi
Inviato: 1/9/2005 16:08  Aggiornato: 1/9/2005 16:08
Sono certo di non sapere
Iscritto: 3/4/2005
Da: Atene
Inviati: 8134
 Re: STORIA DI UN'INFERMIERA QUALUNQUE
La formula H2O secondo il mio "istinto" ci riserverà ancora molte sorprese nel futuro. La sua incontenibilità e la sua energia potenziale hanno qualcosa di... magico, per così dire.

Il tuo istinto secondo me non sbaglia:
How water reflects our consciousness

vulcan
Inviato: 1/9/2005 16:11  Aggiornato: 1/9/2005 16:12
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 29/1/2005
Da: Sardigna
Inviati: 2092
 Re: STORIA DI UN'INFERMIERA QUALUNQUE
Per non influenzare la mia opinione ho evitato di leggere la risposta degli altri colleghi di luogocomune

Citazione:
....no, non esiste una "dimostrazione scientifica" che l'omeopatia funzioni. Ma prima di "cantare vittoria", io ti domando: esiste per caso una prova, altrettanto scientifica, che l'omeopatia NON funzioni?


L’assunto di Massimo è concettualmente validissimo, ma solo ai fini dialettici e di operatività del pensiero.
Se non esiste una prova scientifica che l’omeopatia non funzioni … ciò non modifica affatto la prima affermazione che sostiene:

< no, non esiste una “dimostrazione scientifica” che l’omeopatia funzioni”>

Come dire: se Massimo muove l’alfiere.. io rispondo con il mio cavallo .. e cosi siamo al punto di partenza.

"Indaga le parole a partire dalle cose e non le cose a partire dalle parole." Misone
vulcan
Inviato: 1/9/2005 16:13  Aggiornato: 1/9/2005 16:13
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 29/1/2005
Da: Sardigna
Inviati: 2092
 Re: STORIA DI UN'INFERMIERA QUALUNQUE
ESSIAC

la questione dell’essiac si discosta nettamente dall’omeopatia.
Tra le medicine alternative, la fitoterapia occupa senza dubbio una posizione di “valore”.
E’ già sufficiente pensare ai numerosi prodotti farmaceutici che utilizzano le sostanze essenziali delle erbe per l’ottenimento dell’effetto terapeutico di molti e potenti farmaci.

(esempi : digitale lanata =digitale …Papaverus sonniferus= estrazione dell’oppio che per sintesi conduce alla morfina..) etc etc.
Senza i doversi basare su questi dati è sufficiente ripensare alla medicina presperimentale che delle erbe faceva ampio uso. Tutt’ora in talune aree rurali della sardegna le erbe costituiscono rimedi ampiamente utilizzati.

La storia dell’essiac depone inequivocabilmente per l’ennesimo interesse delle grandi lobby farmaceutiche del tempo che pur di mirare ai loro profitti sono state capaci di affossare delle possibili verità scientifiche!!

Mi domando infine :
quante “essiac” ci sono in giro per il mondo??!!

"Indaga le parole a partire dalle cose e non le cose a partire dalle parole." Misone
soleluna
Inviato: 1/9/2005 16:18  Aggiornato: 1/9/2005 16:19
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 29/3/2005
Da: orbita di Anarres
Inviati: 1309
 Re: STORIA DI UN'INFERMIERA QUALUNQUE
Vulcan detta da te questa cosa è davvero sconfortante!!!

Ma in fondo la vita non è nata nell'acqua?
E noi non veniamo al mondo costituendoci dentro il liquido amniotico?
E non siamo fatti per oltre 80% di acqua?

"perche' ballate e vi fate l'acconciatura, visto che qua e' impossibile anche comprare da mangiare?"
"perche' magari oggi e' l'ultimo giorno che viviamo, e vogliamo amarlo quanto piu' possibile"
Grozny
vulcan
Inviato: 1/9/2005 16:26  Aggiornato: 1/9/2005 16:26
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 29/1/2005
Da: Sardigna
Inviati: 2092
 Re: STORIA DI UN'INFERMIERA QUALUNQUE
Quante essiac ci sono nel mondo?

Avete presente cosa sono i cheloidi?
Aree cicatriziali caratteristiche da ustioni di 2° e 3° grado e non solo, capaci di deturpare esteticamente il volto di una bella donna o un addome con tralci fibrotici che a tutto spessore interessano il piano cutaneo e sottocutaneo.
Insomma avete presente come è ridotto un ustionato dopo che è guarito?

Tramandando di padre in figlio una formula di erbe .. in un’area rurale centro orientale della sardegna qualcuno è in grado con procedimenti progressivi ed abbastanza lunghi di far sparire questi cheloidi appianando progressivamente il piano cutaneo fino alla normale riepitelizzazione della cute e al recupero in modo sorprendente (per la medicina ufficiale) delle linee estetiche.

Nessun lucro dietro questi interventi ma solo disponibilità personale e gratuità.
Molte industrie farmaceutiche hanno fatto una tremenda corte ai depositari di tale “segreto”
.. i quali hanno sempre e sistematicamente rifiutato di svelare il contenuto del materiale utilizzato.

Il risultato non è certo da imputare ad effetto placebo!
In medicina i cheloidi si possono trattare solo con la chirurgia plastica.

"Indaga le parole a partire dalle cose e non le cose a partire dalle parole." Misone
solenero
Inviato: 1/9/2005 16:29  Aggiornato: 1/9/2005 16:29
Mi sento vacillare
Iscritto: 19/7/2004
Da: Valle Seriana Superiore
Inviati: 846
 Re: STORIA DI UN'INFERMIERA QUALUNQUE
Citazione:
Ma in fondo la vita non è nata nell'acqua?
E noi non veniamo al mondo costituendoci dentro il liquido amniotico?
E non siamo fatti per oltre 80% di acqua?


Sono pensieri simili che mi portano a dare all'acqua un'importanza primaria nella cura e nel mantenimento di un buono stato di salute, nonché ispiratori di future scoperte di nuove funzioni e utilizzazioni.

Pax
Sarebbe interessante scrivere su una bottiglia il nome di vari personaggi e vedere che cristalli saltan fuori...

Bush...
Berlusconi...
Ratzinger...
Moro...
Wojtila...
Mazzucco...

Lentamente, inesorabilmente, la sabbia del tempo ricopre la mente.
- Frankie hi-nrg MC -
vulcan
Inviato: 1/9/2005 16:35  Aggiornato: 1/9/2005 16:35
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 29/1/2005
Da: Sardigna
Inviati: 2092
 Re: STORIA DI UN'INFERMIERA QUALUNQUE
Citazione:
Vulcan detta da te questa cosa è davvero sconfortante!!!


oh.. sole ma a cosa ti riferisci?

Se per l'omeopatia non dovesse esistere nessuna dimostrabilità scientifica ciò non toglie che essa non possa agire positivamente sull'organismo umano ..in molte situazioni.

Ribadisco.. non conosco l'omeopatia .. forse per una sorta di rigetto mentale ma la mia impressione è che alla sua base concettuale esistano degli assunti precostituiti dove tutto deve ruotare.

Fra le altre cose che ci sia dietro all'omeopatia anche un businnes non credo che sia negabile da qualcuno.

"Indaga le parole a partire dalle cose e non le cose a partire dalle parole." Misone
Paxtibi
Inviato: 1/9/2005 16:39  Aggiornato: 1/9/2005 16:39
Sono certo di non sapere
Iscritto: 3/4/2005
Da: Atene
Inviati: 8134
 Re: STORIA DI UN'INFERMIERA QUALUNQUE
Quante essiac ci sono nel mondo?

Una per tutte: la Marijuana.

soleluna
Inviato: 1/9/2005 16:48  Aggiornato: 1/9/2005 16:48
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 29/3/2005
Da: orbita di Anarres
Inviati: 1309
 Re: STORIA DI UN'INFERMIERA QUALUNQUE
Vulcan
mi riferivo al fatto che possano esserci in giro per il mondo patrimoni di conoscenze secolari e funzionali (essiac) che vengono sistematicamente bandite da un possibile loro studio ampliamento e diffusione per le lobby farmaucetiche....

"perche' ballate e vi fate l'acconciatura, visto che qua e' impossibile anche comprare da mangiare?"
"perche' magari oggi e' l'ultimo giorno che viviamo, e vogliamo amarlo quanto piu' possibile"
Grozny
vulcan
Inviato: 1/9/2005 19:47  Aggiornato: 1/9/2005 19:47
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 29/1/2005
Da: Sardigna
Inviati: 2092
 Re: STORIA DI UN'INFERMIERA QUALUNQUE
Citazione:
che possano esserci in giro per il mondo patrimoni di conoscenze secolari e funzionali (essiac) che vengono sistematicamente bandite da un possibile loro studio ampliamento e diffusione per le lobby farmaucetiche....


capisco a cosa ti riferisci ... c'è anche la questione della cartilagine di squalo che avrebbe potenti effetti anticancerogeni ...

Massimo conosce bene il problema ... essendo stato lui a farmi conoscere questo argomento.
ciao

"Indaga le parole a partire dalle cose e non le cose a partire dalle parole." Misone
padrealdo
Inviato: 1/9/2005 20:18  Aggiornato: 1/9/2005 22:11
Ho qualche dubbio
Iscritto: 31/1/2005
Da: Reggio Emilia
Inviati: 130
 Re: STORIA DI UN'INFERMIERA QUALUNQUE
Sì, un testimone è l'autore del libro che puoi scaricare in Inglese ( e comprare in Italiano - ci sono due diversi libri) e che dell'import del prodotto dalla Holistic Remedies canadese ha fatto il suo nuovo mestiere: Ludovico Guarneri, curatore del sito http://www.caisse.it .

Col mio Mac il link funza completamente e dunque anche la sezione shop a http://www.caisse.it/shop.cfm , analogamente al downloadf del pdf a http://www.caisse.it/The_Caisse_Formula.pdf .

L'altro link che avevo segnalato sull'amicizia tra Terzani e Guarneri, http://www.tizianoterzani.com/t-libromondo.html , funziona pure regolarmente .

Riprova e sappimi dire.

Ciao.

Coraggio, il meglio è passato. (E. Flaiano)
ivan
Inviato: 1/9/2005 20:27  Aggiornato: 1/9/2005 20:27
Sono certo di non sapere
Iscritto: 22/7/2004
Da: Bronx
Inviati: 11520
 Re: STORIA DI UN'INFERMIERA QUALUNQUE
"Agere, not loqui":

http://www.medicinademocratica.org/

"la salute non è una merce"

fiammifero
Inviato: 1/9/2005 21:51  Aggiornato: 1/9/2005 21:51
Sono certo di non sapere
Iscritto: 28/2/2005
Da: ROMA
Inviati: 5691
 Re: STORIA DI UN'INFERMIERA QUALUNQUE
Salva a tutti,ho appena finito di leggere il tutto su questo articolo e mi sono venute in mente due flash!
1- storia simile al caso Di Bella e Hammer
2- l'opuscolo inviatoci dal ministro della Sanità.

Una domanda sorge spontanea(alla Lubrano) : Possibile mai che in pieno 2000 dobbiamo andare a casaccio per tutelare la ns.salute o
Consultare le pagine gialle per trovare lo specialista più in evidenza per sperare che sia quello che faccia al caso nostro oppure ricorrere al passa parola per saperne di più visto che siamo considerati uno "spezzatino" ?
Però parlano di prevenzione,distribuiscono alle scuole dell'infanzia decaloghi per mangiare meglio sponsorizzati,ci dicono che le supposte non vanno assunte per via orale,insomma ci trattano da deficienti e il tutto è costruito ad arte per far sì che siamo noi al servizio della medicina e non il contrario!
Si riduce tutto ad un'atto di fede e se ti va male è perchè non hai seguito il loro protocollo alla lettera o perchè era destino!
Sempre più convinta che è meglio farsi una canna

Citazione:
le cose di cui ci sentiamo assolutamente certi non sono mai vere (Oscar Wilde)
BrunoPan
Inviato: 1/9/2005 22:01  Aggiornato: 1/9/2005 22:01
So tutto
Iscritto: 26/8/2005
Da: Londra
Inviati: 2
 Re: STORIA DI UN'INFERMIERA QUALUNQUE
A parte il fatto che l'Essiac Tea non ha niente a che vedere con la "medicina" omeopatica, ma se e' per questo non e' neanche possibile dimostrare che l'astrologia, i sacrifici animali, ecc. non funzionano...

lucadude
Inviato: 1/9/2005 22:42  Aggiornato: 1/9/2005 22:42
Ho qualche dubbio
Iscritto: 27/5/2005
Da: Toronto
Inviati: 73
 Re: STORIA DI UN'INFERMIERA QUALUNQUE
E sicuramente questa formula magica non è mai stata rivelata vero?
Tocca andare da un sciamano canadese, ma mi sa che ora non se ne trovano in giro, almeno in Ontario per quanto ne sappia, forse nello yukon o nee territori del Nord Ovest. Comunque gli ingredienti non dovrebbero essere rarissimi, il Canada non è un paese tropicale e per la maggiorparte è coperto da una flora tipo quella che si trova nei boshi delle dolomiti e ovviamente ci sono le grandi pianure. Fiammifero se vuoi fumarti una canna vieni da questa parte dello stagno che si trovano in abbondanza
Mi sorprende quanto un paese come il Canada, che è sempre stato molto aperto e lo sta diventando sempre di più, possa essere stato cosi chiuso.

Live Fast, Skate Faster
grazia
Inviato: 1/9/2005 23:38  Aggiornato: 2/9/2005 0:14
Mi sento vacillare
Iscritto: 5/1/2005
Da:
Inviati: 337
 Re: STORIA DI UN'INFERMIERA QUALUNQUE
Ho conosciuto tramite Massimo la storia della Infermiera Renè Caisse e il discorso mi ha talmente coinvolto da portarmi ad approfondire, come ho fatto, in numerosi siti sia la storia in sè della Caisse che i casi delle guarigioni, le case fornitrici delle erbe e tutto il corollario in materia.
Ho proposto il decotto, a due persone interessate all'assunzione ed entrambe malate, una di sclerosi multipla ed una di artrite reumatoide.
La mia intenzione era quella di i prepararlo io a casa con le quattro erbe originali (ci sono anche delle altre composizioni che hanno introdotto delle ulteriori erbe le c.d. Florence essence) avendo trovato on line delle descrizioni particolareggiate circa la preparazione

Ma la ricerca affannosa delle erbe mi ha condotto andando per esclusione, nell'immediatezza, molto più semplicemente, in una fornitissima erboristeria.

Ho trovato l'essiac (originale) sotto forma di capsule, al costo di circa 30 euro (non ricordo l'esatta quantità delle capsule credo 150) da assumere a seconda della patologia con dosaggi differenti.
Ma.......incredibile a credersi, i tre flaconi disponibili erano ....scaduti.
Ora me li hanno ordinati e li sto attendendo.
Esiste comunque l'essiac sotto forma di sciroppo, capsule appunto, thè, tisana.

Tale convincimento sulla bontà dell'Essiac credo sia dovuto alla stragrande quantità di documentazione che ho avuto la fortuna di leggere e che mi influenzato positivamente.

Sicuramente anche io lo proverò perchè pare abbia effetti antinfiammatori, purificatori, disintossicanti........

naturalmente se non leggerete più i miei post...........

siete autorizzati a chiedere notizie a....vulcan!

"Solo la verità può rendere liberi quanti oggi non vogliono essere servi..."

Paolo Sylos Labini
da "Intoccabili" di Lodato-Travaglio
grazia
Inviato: 1/9/2005 23:50  Aggiornato: 2/9/2005 0:03
Mi sento vacillare
Iscritto: 5/1/2005
Da:
Inviati: 337
 Re: STORIA DI UN'INFERMIERA QUALUNQUE
Ecco uno dei link delle pagine per la preparazione del decotto essiac


http://fiocco59.altervista.org/formula_caisse.htm

grazia.
----------------------
Solo ora leggo che più su solenero aveva postato lo stesso link.

"Solo la verità può rendere liberi quanti oggi non vogliono essere servi..."

Paolo Sylos Labini
da "Intoccabili" di Lodato-Travaglio
florizel
Inviato: 2/9/2005 0:21  Aggiornato: 2/9/2005 0:21
Sono certo di non sapere
Iscritto: 7/7/2005
Da: dove potrei stare meglio.
Inviati: 8195
 Re: STORIA DI UN'INFERMIERA QUALUNQUE
Praticamente ho "bevuto" sia l'articolo che i commenti, e devo dire che sono d'accordo con la posizione di molti.
Grazia, seguirò il tuo esempio,anche se del rimedio ero già al corrente.
Ne avevo già letto nel libro che ho postato in "Medicina nalternativa",ma lo riposto qui e ve ne trascrivo alcuni stralci dall'introduzione:
".....Si sostiene che il male è incurabile, ma ,contraddittoriamente, che la ricerca ottiene successi.In continuazione insistono a dirci che è una malattia da cui non si guarisce,perciò chi dice di riuscirci è un impostore..."
"...Quasi tutti i sistemi terapeutici e gli strumenti di informazione si sforzano di nascondere e minimizzare l'incredibile e straordinario potere di autoguarigione dell'essere umano...Il sistema educativo,informativo e politico compie ogni sforzo per negare questo potere...e quindi togliercelo."Questo è il testo:
"Cancro:puoi guarire.Senza chemio,radiazioni o chirurgia",di L.Acerra-V.Pignatta,Ed.Macro.
Sono riportati metodi e testimonianze,nonchè indirizzi e siti internet.

"Continueremo a fare delle nostre vite poesie, fino a quando Libertà non verrà declamata sopra le catene spezzate di tutti i popoli oppressi". Vittorio Arrigoni
florizel
Inviato: 2/9/2005 0:30  Aggiornato: 2/9/2005 0:30
Sono certo di non sapere
Iscritto: 7/7/2005
Da: dove potrei stare meglio.
Inviati: 8195
 Re: STORIA DI UN'INFERMIERA QUALUNQUE
Tra l'altro la bardana è un'erba utilizzata tantissimo nelle tisane disintossicanti,ed il rabarbaro è un ricostituente, mi pare.

Se la terra è in grado di offrire i suoi rimedi per curarci,diventa ancora più allarmante sapere cosa se ne sta facendo.

Non so se alla discussione può essere affiancata un'indagine sullo "sciamanismo",ritengo che in esso si possa rintracciare quello che oggi chiamiamo "interrelazione tra medico e paziente".

"Continueremo a fare delle nostre vite poesie, fino a quando Libertà non verrà declamata sopra le catene spezzate di tutti i popoli oppressi". Vittorio Arrigoni
grazia
Inviato: 2/9/2005 0:32  Aggiornato: 2/9/2005 0:32
Mi sento vacillare
Iscritto: 5/1/2005
Da:
Inviati: 337
 Re: STORIA DI UN'INFERMIERA QUALUNQUE
Florizel deve essere molto interessante. Non lo avevo letto nella "medicina alternativa".

"Quasi tutti i sistemi terapeutici e gli strumenti di informazione si sforzano di nascondere e minimizzare l'incredibile e straordinario potere di autoguarigione dell'essere umano..." straordinaria natura!

grazie, grazia.

"Solo la verità può rendere liberi quanti oggi non vogliono essere servi..."

Paolo Sylos Labini
da "Intoccabili" di Lodato-Travaglio
florizel
Inviato: 2/9/2005 0:52  Aggiornato: 2/9/2005 0:54
Sono certo di non sapere
Iscritto: 7/7/2005
Da: dove potrei stare meglio.
Inviati: 8195
 Re: STORIA DI UN'INFERMIERA QUALUNQUE
Si, la natura è davvero straordinaria,potrei raccontarti le mie esperienze di "guarigione", ma anche i motivi per cui mi accorgo quando c'è qualcosa che non va.
Perchè ci ammaliamo,in fondo? E perchè la malattia non può essere un campanello d'allarme di tante altre cose?

Un paragone un po' spinto,ma efficace?
Il metodo di cura "ufficiale",ad esempio,rispecchia molto l'attitudine tutta occidentale di individuare un nemico e "bombardarlo",dimenticando (ma fino a che punto?) che con esso si bombarda anche la capacità reattiva alla malattia.
Nel migliore dei casi si ricorre a ricostituenti e/o paliativi per far reagire l'organismo.Ma non si pensa mai all'organismo INTERO che può partecipare alla guarigione.
Grazie a te,Grazia, e a tutti gli altri.

"Continueremo a fare delle nostre vite poesie, fino a quando Libertà non verrà declamata sopra le catene spezzate di tutti i popoli oppressi". Vittorio Arrigoni
padrealdo
Inviato: 2/9/2005 7:32  Aggiornato: 2/9/2005 7:32
Ho qualche dubbio
Iscritto: 31/1/2005
Da: Reggio Emilia
Inviati: 130
 Re: STORIA DI UN'INFERMIERA QUALUNQUE
Con l'Essiac, fare attenzione allo sviluppo di muffe. Sia lo sciroppo che il preparato tisana vanno conservati chiusi e al fresco e assunti in breve tempo.

Circa la possibilità di preparare in casa il composto usando le erbe comprate da un erborista, ricordo che sarebbe sempre bene rifarsi alle essenze che crescono nel luogo originario: il platano del tuo giardino potrebbe non avere le stesse qualità del platano che cresce vicino a Vancouver. L'approccio olistico è anche questo.

Coraggio, il meglio è passato. (E. Flaiano)
padrealdo
Inviato: 2/9/2005 7:36  Aggiornato: 2/9/2005 7:36
Ho qualche dubbio
Iscritto: 31/1/2005
Da: Reggio Emilia
Inviati: 130
 Re: STORIA DI UN'INFERMIERA QUALUNQUE
Il tuo reply, Lucadude, esprime un ragionamento che è, almeno parzialmente, sbagliato. Se ti va, possiamo parlarne, ma con MP o via email, per non appesantire questo thread con divagazioni e approfondimenti personali. Ciao.

Coraggio, il meglio è passato. (E. Flaiano)
fiammifero
Inviato: 2/9/2005 10:00  Aggiornato: 2/9/2005 10:00
Sono certo di non sapere
Iscritto: 28/2/2005
Da: ROMA
Inviati: 5691
 Re: STORIA DI UN'INFERMIERA QUALUNQUE
Visto che ormai siamo al "passa parola" come una catena di Sant'Antonio,mi piacerebbe sapere qual'è la differenza tra un preparato in tisana,pillole,sciroppo quando è scontato che per praticità e mancanza di sapori la pillola o capsula risulterebbe la migliore soluzione.
Altra domanda a Rischiatutto: aiuta anche per il metabolismo e malattie psicosomatiche?
Scusate l'ardire!

Citazione:
le cose di cui ci sentiamo assolutamente certi non sono mai vere (Oscar Wilde)
Faurio
Inviato: 2/9/2005 10:16  Aggiornato: 2/9/2005 10:16
Ho qualche dubbio
Iscritto: 29/4/2005
Da: Lombardia
Inviati: 36
 Re: STORIA DI UN'INFERMIERA QUALUNQUE
La storia è avvincente, ma noto come nel caso sopracitato del rimedio sardo di guarire le ustioni che le persone che conoscono i rimedi non condividono con gli altri le loro conoscenze.

Se la signora Caisse avesse detto a tutti gli ingredienti ed il modo corretto per preparare la bevanda avrebbe fatto la cosa migliore, invece se la teneva stretta con la scusa di negarla alle grandi industrie.... ma è proprio svelando i componenti che avrebbe fregato le industrie.
Alla fine è sempre l'egoismo umano che ha il sopravvento e ci spinge, quasi sempre per denaro, a scelte sbagliate.

Se io scoprissi la panacea che guarisce tutti i mali, dovrei tenermela per me, somministrandola solo a pochi intimi o dovrei renderla pubblica?
Se non ci liberiamo delle diffidenze reciproche come possiamo pensare di vivere in pace.

Saluti
Faurio

fiammifero
Inviato: 2/9/2005 10:31  Aggiornato: 2/9/2005 10:31
Sono certo di non sapere
Iscritto: 28/2/2005
Da: ROMA
Inviati: 5691
 Re: STORIA DI UN'INFERMIERA QUALUNQUE
Eccellente domanda Faurio.
Io per natura sono portata a condividere le mie conoscenze ,se non altro per agevolare la ricerca a chi è più sprovveduto di me,ma quanti lo fanno?
Evidentemente giocano diversi ruoli oltre al risvolto economico,quali il prestigio,l'orgoglio personale,la rivalsa e non ultimo il protagonismo.
Siamo uomini!

Citazione:
le cose di cui ci sentiamo assolutamente certi non sono mai vere (Oscar Wilde)
titano75
Inviato: 2/9/2005 11:01  Aggiornato: 2/9/2005 11:01
Mi sento vacillare
Iscritto: 22/4/2005
Da: Roma
Inviati: 704
 Re: STORIA DI UN'INFERMIERA QUALUNQUE
La domanda di Faurio è molto interessante.......Diciamo che secondo me , e non penso di essere io solo, la prima cosa che mi viene in mente è che se conoscessi un rimedio tanto efficace , lo condividerei con quante più persone possibile,ma.........eheh c'è sempre un ma...... ,
penso anche che se dovessi pensare al mio rimedio come sistema per far sopravvivere il più alto numero di persone , allora una domanda mi sorge spontanea............azz ma non siamo già troppi??????

Ovviamente la mia è una provocazione bella e buona ......Credo che la cosa migliore in questi casi sia condividere.........ovviamente , e non sò perchè , c'è il detto che chi si fa i c...i suoi campa cent'anni!!!!......sarà solo un detto????

Titano.

a faccià in giù su di uno specchio d'acqua....
ascolto il mondo e vedo il fondo...
miradio
Inviato: 2/9/2005 11:17  Aggiornato: 2/9/2005 11:17
Mi sento vacillare
Iscritto: 27/8/2004
Da:
Inviati: 513
 Re: STORIA DI UN'INFERMIERA QUALUNQUE
x Faurio
secondo me (e non solo) gli sciacalli delle multinazionali ne sanno una più del diavolo e vivono per impossessarsi e fare proprio ciò che è di dominio pubblico, a suon di brevetti. Forse è in questa ottica che bisogna valutare il comportamento "chiuso" della signora, e non in funzione dell'egoismo umano. D'altronde la sua vicenda personale denota uno spiccato senso dell'altruismo, mi pare.
In buona sostanza meglio qualche migliaio di pazienti "sicuri" che milioni di pazienti in balia di imprenditori della salute senza scrupoli.
Del resto, da quel che ho capito, non basta solo miscelare allegramente qualche erbetta di prato e mettere in dispensa, bensì seguire un processo ed una attenzione particolari oltre che nell'origine degli ingredienti anche nei tempi di somministrazione ecc.
Cosa che forse una produzione "globalizzata" e massiva del farmaco non potrebbe garantire.
Con ciò non voglio negar il fenomeno dell'egoismo umano, che purtroppo si manifesta in tanti altri casi....

"...che il gregge si trasformi in branco... È questo l’incubo dei potenti"
(Ernst Junger)
vulcan
Inviato: 2/9/2005 11:42  Aggiornato: 2/9/2005 11:42
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 29/1/2005
Da: Sardigna
Inviati: 2092
 Re: STORIA DI UN'INFERMIERA QUALUNQUE
pillola di lunga vita

Dopo un attento studio sui centenari sardi sto mettendo a punto un pillolone di lunga vita, una capsula al mattino tutti i giorni .

Un concenrtrato di statina,di acid acetildsalicilco,un pacco di acisi grassi insaturi, un pizzico di beta bloccante contro la morte improvvisa,un poco di di concentrato di vino rosso, una spruzzata di viagra che fà anche comodo.

Siccome non sono un egoista.. vi faccio un cospicuo sconto

"Indaga le parole a partire dalle cose e non le cose a partire dalle parole." Misone
titano75
Inviato: 2/9/2005 11:44  Aggiornato: 2/9/2005 11:44
Mi sento vacillare
Iscritto: 22/4/2005
Da: Roma
Inviati: 704
 Re: STORIA DI UN'INFERMIERA QUALUNQUE
...Sergio....
con questa pillola posso tranquillamente dire che TU potrai essere il mio unico medico.....

Emiliano.

Ps: non ridere , perchè non è per il viagra!!!!

a faccià in giù su di uno specchio d'acqua....
ascolto il mondo e vedo il fondo...
Redazione
Inviato: 2/9/2005 12:51  Aggiornato: 2/9/2005 12:52
Webmaster
Iscritto: 8/3/2004
Da:
Inviati: 19594
 Re: STORIA DI UN'INFERMIERA QUALUNQUE
FAURIO: la tua domanda è sensata, ma non tiene conto di una cosa importante. Ai termpi della Caisse, non c'era certo internet. Tecnicamente quindi, come la svelavi, "a tutti", una formula? Mica ti lasciavano convocare una conferenza stampa, per annunciarla in diretta TV al mondo intero. Oppure pensi che avrebbero permesso ad un editore qualunque di pubblicare un bel libro con le istruzioni per il decotto?

Mentre, nel momento stesso in cui fai un tentativo qualunque di renderla pubblica, i primi ad acchiapparla sono proprio quelli dell'industria farmaceutica, che ti stanno alle calcagna da anni, dopodichè la notizia scompare, e loro si brevettano la formula per sempre. E allora sì che il mondo non la conoscerà mai più, la formula dell'Essiac. Tu quella della CocaCola la conosci, per caso?

Noi siamo abituati a pensare con i parametri in cui viviamo, dove basta un click e hai attraversato mezzo mondo, ma prova ad immaginarti solo, in un paesino sperduto del Canada, nel 1953...

fiammifero
Inviato: 2/9/2005 12:52  Aggiornato: 2/9/2005 12:52
Sono certo di non sapere
Iscritto: 28/2/2005
Da: ROMA
Inviati: 5691
 Re: STORIA DI UN'INFERMIERA QUALUNQUE
Assolutamente OT ma imperdibile a proposito di egocentrismo di cui nessuno è immune!

Citazione:
le cose di cui ci sentiamo assolutamente certi non sono mai vere (Oscar Wilde)
Paxtibi
Inviato: 2/9/2005 12:53  Aggiornato: 2/9/2005 12:53
Sono certo di non sapere
Iscritto: 3/4/2005
Da: Atene
Inviati: 8134
 Re: STORIA DI UN'INFERMIERA QUALUNQUE
Sulla segretezza della formula credo abbia visto giusto Miradio: non c'è miglior sistema per sottrarre alla collettività una conoscenza del brevetto di una multinazionale.
Quelli sono capaci di brevettare persino i platani, se c'è un tornaconto.

Non dobbiamo scordare che c'è gente molto in alto che non ha affatto a cuore il benessere degli uomini, ma piuttosto il contrario. New Orleans e Biloxi ne sono un'ulteriore prova.

Un concenrtrato di statina

Eh no, Sergio, non ti ci mettere anche tu, con le statine!
Persino la mia compagna, che è medico e anche molto scettica sulla medicina alternativa, è arrivata a lamentarsi dell'insistenza sulle statine: il problema è che non esiste ormai ricerca, o conferenza, che non sia sponsorizzata dalle case farmaceutiche.

Unitamente alle dichiarazioni di uno degli autori dello studio sull'utilizzo delle statine sui bambini che sostiene che prendere soldi dall'industria farmaceutica non influisce sul risultato della ricerca stessa, traspare la fortificazione del concetto che e' normale prendere soldi e avere connessioni con l'industria, perche' solo cosi' si puo' essere definiti (da chi?) "Esperti". Il conflitto d'interesse perde cosi' di ogni significato, cosi' come la ricerca e la scienza alla base di essa. La ricerca e' indirizzata e manovrata a senso unico. Questa e' la triste realta' di oggi

fiammifero
Inviato: 2/9/2005 12:56  Aggiornato: 2/9/2005 12:56
Sono certo di non sapere
Iscritto: 28/2/2005
Da: ROMA
Inviati: 5691
 Re: STORIA DI UN'INFERMIERA QUALUNQUE
Giusto per il passato ma adesso come la mettiamo?
Io non ero a coscenza,se non fosse stato per LC e a quanto pare tutt'ora è a disposizione di pochi ed a pagamento con proporzionato al valore intrinseco delle erbe.
Quindi non è cambiato niente,continuiamo come allora con il tam tam!

Citazione:
le cose di cui ci sentiamo assolutamente certi non sono mai vere (Oscar Wilde)
fiammifero
Inviato: 2/9/2005 13:51  Aggiornato: 2/9/2005 13:51
Sono certo di non sapere
Iscritto: 28/2/2005
Da: ROMA
Inviati: 5691
 Re: STORIA DI UN'INFERMIERA QUALUNQUE
Grazie Pax per il link di lincus,mi ha confermato quello da sempre sostengo,ed ora posso valermi anche di fonti!
In Francia,per risolvere il problema degli extracomunitari scoppiano incendi,casualità vuole che in un mese con gli incidenti aerei sono morte centinaia di persone,idem per i virus sparsi per il mondo,per non parlare degli effetti collaterali della medicina ufficiale,della malasanità,delle esportazioni di democrazia ,del boom economico della Cina ed India con relativi scoppi giornalieri delle miniere,etc.etc.
Teniamocela stretta questa recessione!

Citazione:
le cose di cui ci sentiamo assolutamente certi non sono mai vere (Oscar Wilde)
vulcan
Inviato: 2/9/2005 14:08  Aggiornato: 2/9/2005 14:08
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 29/1/2005
Da: Sardigna
Inviati: 2092
 Re: STORIA DI UN'INFERMIERA QUALUNQUE
paxtibi
Citazione:
Eh no, Sergio, non ti ci mettere anche tu, con le statine!


ovviamente non possiamo parlare qui di statine ...

comunque pax.. và bene.. dal
pillolone alternativo tolgo la statina e ci metto .... (?)

"Indaga le parole a partire dalle cose e non le cose a partire dalle parole." Misone
vulcan
Inviato: 2/9/2005 14:10  Aggiornato: 2/9/2005 14:10
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 29/1/2005
Da: Sardigna
Inviati: 2092
 Re: STORIA DI UN'INFERMIERA QUALUNQUE
Citazione:
prendere soldi dall'industria farmaceutica non influisce sul risultato della ricerca stessa,


Assolutamente giusto....

.. infatti i soldi glie li danno dopo!!

"Indaga le parole a partire dalle cose e non le cose a partire dalle parole." Misone
florizel
Inviato: 2/9/2005 14:19  Aggiornato: 2/9/2005 14:23
Sono certo di non sapere
Iscritto: 7/7/2005
Da: dove potrei stare meglio.
Inviati: 8195
 Re: STORIA DI UN'INFERMIERA QUALUNQUE
Vulcan:Citazione:
tolgo la statina e ci metto .... (?)

Che ne pensi del peperoncino?...capsicum ...

"Continueremo a fare delle nostre vite poesie, fino a quando Libertà non verrà declamata sopra le catene spezzate di tutti i popoli oppressi". Vittorio Arrigoni
vulcan
Inviato: 2/9/2005 14:29  Aggiornato: 2/9/2005 14:29
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 29/1/2005
Da: Sardigna
Inviati: 2092
 Re: STORIA DI UN'INFERMIERA QUALUNQUE
Citazione:
gli sciacalli delle multinazionali


In quanto alle molte "essiac" in giro per il mondo è da rilevare il fatto che l'aquisizione di un brevetto determina automaticamente l'arricchimento di pochi e l'impoverimento di molti.

Oggi tra i molti farmaci "evoluti"a disposizione come ad esempio gli inibitori di pompa contro le ulcere.. o altre valide molecole , assistiamo nella nostra società scientifica e non al "balletto schizofrenico"...

La spesa farmaceutica continua a salire vertiginosamente ( non può essere altrimenti) e cosi ci dicono di risparmiare sulle prescrizioni..dall'altra ci forniscono dei protocolli fondati su "seri" studi che impongono la prescrizione .. a meno che non vuoi essere catalogato come un medico rompicoglioni e fiscale.

Il nostro sistema prima produce alla grande e poi piange per la spesa che esso stesso induce .. chissà chi ne trae beneficio!

Ed io ogni volta che sento il ministro della salute fare appello alla parsimonia dei medici nella prescrizione .. mi commuovo e mi scendono sempre due lacrime

D'ora in avnti penso:
< devo far risparmiare il sistema , cosi prescivo l'antipertensivo un giorno si e 4 no ... >

Comunque un informatore farmaceutico qualche tempo fà si è risentito perchè in un momento di inc........ura gli ho detto che non avrei mai presritto il suo farmaco fino a quando il prezzo non sarebbe stato dimezzato!!

Di sicuro non sono nell'elenco dei suoi viaggi!! ...

"Indaga le parole a partire dalle cose e non le cose a partire dalle parole." Misone
vulcan
Inviato: 2/9/2005 14:46  Aggiornato: 2/9/2005 14:46
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 29/1/2005
Da: Sardigna
Inviati: 2092
 Re: STORIA DI UN'INFERMIERA QUALUNQUE
florizel
Citazione:
Che ne pensi del peperoncino?...capsicum ...


Ottima idea ..aggiudicato per le proprietà anticolesterolo .. ed anche afrodisiache .....
Mazzucco sarà sicuramente contento...
alla sua età

"Indaga le parole a partire dalle cose e non le cose a partire dalle parole." Misone
Gandolf
Inviato: 2/9/2005 15:32  Aggiornato: 2/9/2005 15:35
Ho qualche dubbio
Iscritto: 8/11/2004
Da:
Inviati: 103
 Re: STORIA DI UN'INFERMIERA QUALUNQUE
...e che palle con questa storia di un'infermiera qualunque , che è successo a questo sito? tutta qui la controinformazione che riusciamo a fare?
con tutti i casini che succedono nel mondo noi qui a parlare di una pillola omeopatica?
tra un po' ci metteremo a parlare di un panino al prosciutto ripieno di mortadella......
oh , ma sarà mica una tattica per non farci discutere di cose piu' serie?
sarà mica diventato un sito di disinformazione????

Faurio
Inviato: 2/9/2005 15:35  Aggiornato: 2/9/2005 15:35
Ho qualche dubbio
Iscritto: 29/4/2005
Da: Lombardia
Inviati: 36
 Re: STORIA DI UN'INFERMIERA QUALUNQUE
x Mazzucco è chiaro che visto il periodo in cui si è svolta la vicenda l'unico modo per rendere pubblica una scoperta era il passa parola. Se a tutti i pazienti e/o loro familiari che fossero stati sotto le sue cure fosse stato spiegato per bene il metodo dicendogli poi di farselo pure da soli e drllo anche agli amici.........

basta poco che ce vo'!!

Mi meraviglio tra l'altro che nessuno si sia preso la briga di interpellare i veri scopritori del "rimedio" gli indiani Objiwa o forse erano già stati tutti sterminati.

saluti

Faurio

Paxtibi
Inviato: 2/9/2005 15:54  Aggiornato: 2/9/2005 15:54
Sono certo di non sapere
Iscritto: 3/4/2005
Da: Atene
Inviati: 8134
 Re: STORIA DI UN'INFERMIERA QUALUNQUE
con tutti i casini che succedono nel mondo noi qui a parlare di una pillola omeopatica?

Mi dispiace Gandolf ma questa critica è inaccettabile e fuori luogo, senza contare che dai l'impressione di scrivere senza aver letto un rigo: non si sta parlando di pillole omeopatiche, tanto per cominciare, e le implicazioni di questa storia tirano in causa il modus operandi di Big Pharma, che è forse lo strumento più efficace al servizio del potere, e i cui uomini di punta si chiamano Bush e Rumsfeld. Se questo non l'hai capito sforzati di farlo al più presto, se davvero vuoi avere un'idea più completa di cosa sia il grande complotto che sta minacciando l'umanità tutta.
Criticare chi si spende per comprendere e diffondere informazioni nascoste dal potere non è certo un contributo apprezzabile, del resto.

grazia
Inviato: 2/9/2005 17:32  Aggiornato: 2/9/2005 17:32
Mi sento vacillare
Iscritto: 5/1/2005
Da:
Inviati: 337
 Re: STORIA DI UN'INFERMIERA QUALUNQUE
Vulcan: Di sicuro non sono nell'elenco dei suoi viaggi!! ...

Mi piacerebbe tanto sapere come è regolata negli altri paesi europei la pubblicità dei farmaci da parte delle case farmaceutiche tramite i sanitari (medici o quant’altro).

Vorrei sapere se esiste in europa qualche nazione che sia stata capace di legiferare in questa materia senza aver paura di scalfire certi potentati.

Gli studi medici “strabuzzano” di farmaci consegnati dagli informatori e di stronzate - omaggi di ogni forgia e colore riportanti i nomi dei farmaci…… calendari, penne, portapenne, attaccapanni, …….
A parte l’enorme spreco che si fa di tutti i farmaci che solo medici attenti e scrupolosi consegnano ai propri pazienti quanto meno allo scopo di farli risparmiare ma ve lo immaginate un medico che se ne va in giro, in un giorno di pioggia, con un ombrello che riporta a caratteri cubitali ….. che ne so, nome inventato “AREX” per dire viagra, o un farmaco espettorante o per la dissenteria……..

Sembra tutto uno scherzo ma se riflettiamo sull’altissima incidenza delle malattie virali dei paesi sottosviluppati c’è da incazzarsi al pensiero di quanti farmaci salva-vita finiscano nei cassonetti dei rifiuti…

Scusate lo sfogo, solo senso pratico. Chiudo perché non vorrei andare OT, come leggo da più parti!
grazia

"Solo la verità può rendere liberi quanti oggi non vogliono essere servi..."

Paolo Sylos Labini
da "Intoccabili" di Lodato-Travaglio
grazia
Inviato: 2/9/2005 17:34  Aggiornato: 2/9/2005 17:34
Mi sento vacillare
Iscritto: 5/1/2005
Da:
Inviati: 337
 Re: STORIA DI UN'INFERMIERA QUALUNQUE
Paxtibi:

Sottoscrivo pienamente.......

o meglio straquoto.....

grazia

"Solo la verità può rendere liberi quanti oggi non vogliono essere servi..."

Paolo Sylos Labini
da "Intoccabili" di Lodato-Travaglio
miradio
Inviato: 2/9/2005 17:38  Aggiornato: 2/9/2005 17:38
Mi sento vacillare
Iscritto: 27/8/2004
Da:
Inviati: 513
 Re: STORIA DI UN'INFERMIERA QUALUNQUE
con tutti i casini che succedono nel mondo

qui si parla di tumore non di raffreddore... forse non hai colto bene.. il tumore mi pare sia un bel casino... o forse esistono casini più... trendy?!?

"...che il gregge si trasformi in branco... È questo l’incubo dei potenti"
(Ernst Junger)
Paxtibi
Inviato: 2/9/2005 18:00  Aggiornato: 2/9/2005 18:00
Sono certo di non sapere
Iscritto: 3/4/2005
Da: Atene
Inviati: 8134
 Re: STORIA DI UN'INFERMIERA QUALUNQUE
Grazie Pax per il link di lincus,mi ha confermato quello da sempre sostengo,ed ora posso valermi anche di fonti!

A molti non starà simpatico (chissà poi perché ), ma bisogna riconoscere che Linucs sta facendo un lavoro egregio.

fiammifero
Inviato: 2/9/2005 18:03  Aggiornato: 2/9/2005 18:03
Sono certo di non sapere
Iscritto: 28/2/2005
Da: ROMA
Inviati: 5691
 Re: STORIA DI UN'INFERMIERA QUALUNQUE
Darci già per spacciati,non è da cospirazionisti!
Comunque che si è già fermato il passa parola? Avevo chiesto due cosette qualche articolo sotto!

Sono una pettegola,e mi piacerebbe spifferarlo in giro!

Citazione:
le cose di cui ci sentiamo assolutamente certi non sono mai vere (Oscar Wilde)
shevek
Inviato: 2/9/2005 19:36  Aggiornato: 2/9/2005 19:36
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 27/4/2005
Da: Napoli
Inviati: 1249
 Re: STORIA DI UN'INFERMIERA QUALUNQUE
Salut y Libertad a todos...

Scusate, ma io a tutta questa faccenda non ci credo. Innanzitutto, se l'Essiac funzionasse davvero, il "passaparola" avrebbe travolto gli argini di qualunque complotto, in barba a Big Pharma. Corollario di questo dato di fatto, non può essere che la grande maggiioranza di chi lo prova - in base al citato passaparola - non ne trova giovamento; e questo genere di persone tace, per non passare da creduloni. Si crea così un errore prospettico, poichè girano solo le poche opinioni favorevoli.
Il che non toglie che Big Pharma ne combini di tutti i colori; ma il metodo scientifico è e resta l'unica garanzia di un sapere oggettivo. Qualcuno mi spiega - tenendo presente quanto detto sopra sull'effetto prospettico - perchè un passaparola sarebbe, non dico supeiore, ma almeno pari ad un esperimento a doppio cieco su larga scala?
All'inizio di questa discussione, qualcuno sosteneva che non s'era mai dimostrato che l'omeopatia non funzionasse. Beh, la ricerca svizzera fa proprio questo: se i sostenitori dell'omeopatia vogliono contestarla hanno davanti a se solo due strade:
1. Accettare il metodo scientifico, ripetere l'esperimento a doppio cieco su una scala altretanto larga e mostrarne eventuali difformità dall'originale
2. Negare il metodo scientico e proporre qualcosa di meglio e di altrettanto oggettivo.
Altrimenti, discussioni come queste possono solo essere un "pour parler".

Shevek

"Il potere è l'immondizia nella storia degli umani" - F. Guccini
www.portadimassa.net - WEB-TV e non solo di Filosofia
padrealdo
Inviato: 2/9/2005 20:16  Aggiornato: 2/9/2005 20:16
Ho qualche dubbio
Iscritto: 31/1/2005
Da: Reggio Emilia
Inviati: 130
 Re: STORIA DI UN'INFERMIERA QUALUNQUE
Diciamo che non è cattivo. Non è amarissimo, direi gradevole, meglio se tiepido o a temperatura ambiente. Si può correggere con miele o altri aromi. C'è la versione in capsule: 3 capsule = un cucchianino di toglie microtriburate = una dose. CAri saluti.

Coraggio, il meglio è passato. (E. Flaiano)
Paxtibi
Inviato: 2/9/2005 20:35  Aggiornato: 2/9/2005 20:35
Sono certo di non sapere
Iscritto: 3/4/2005
Da: Atene
Inviati: 8134
 Re: STORIA DI UN'INFERMIERA QUALUNQUE
il "passaparola" avrebbe travolto gli argini di qualunque complotto

Ne sei convinto? Eppure il passaparola sul 9/11, nonostante vada avanti su un mezzo come internet da quattro anni, non ha ancora rotto nessun argine, e noi lo sappiamo bene.

Per quanto riguarda l'efficacia dell'omeopatia non ho difficoltà a confessare tutti i miei dubbi, ma come già scritto da altri l'Essiac non è un rimedio omeopatico, ma un farmaco naturale.
Come la cannabis, i cui benefici terapeutici sono un fatto scientificamente provato, e il cui utilizzo viene tuttora considerato un crimine pressoché ovunque, in barba ad un passaparola che va avanti da un secolo almeno.

Redazione
Inviato: 2/9/2005 21:12  Aggiornato: 2/9/2005 23:06
Webmaster
Iscritto: 8/3/2004
Da:
Inviati: 19594
 Re: STORIA DI UN'INFERMIERA QUALUNQUE
FAURIO: "Se a tutti i pazienti e/o loro familiari che fossero stati sotto le sue cure fosse stato spiegato per bene il metodo dicendogli poi di farselo pure da soli e drllo anche agli amici......"

... fra di loro si sarebbe sicuramente infilato qualcuno delle case farmaceutiche, si portava via la formula, e tempo che il passaparola arrivava da Braceridge al paese vicino, la formula era già brevettata per tutto i mondo, e nessuno poteva più farselo da solo.

Che ce vò?

zac
Inviato: 2/9/2005 21:50  Aggiornato: 2/9/2005 21:50
So tutto
Iscritto: 1/9/2005
Da:
Inviati: 1
 Una domanda a Mazzocco
Volevo chiederle se prima di pubblicare questa storia ha cercato conferme della sua veridicità. E' vero che lei introduce il testo sostenendo che le interessa "l'atteggiamento generale sostenuto dalle varie parti in causa", ma poi si chiede anche se mai qualcuno ha provato a sconfessare scientificamente l'efficacia dell'omeopatia. A parte le notizie degli ultimi giorni, sulle quali sarebbe bello se potessimo tutti accedere al testo originale e non solo ai titoli di giornale, e a parte il fatto che in questo caso non si parla di omeopatia ma dell'assunzione di un preparato medicamentoso naturale, mi sembra che il primo passo per dare credito alle medicine alternative sia qullo di presentare esempi inappuntabili. Premetto che non sono pregiudizialmente contro le medicine alternative, e che invece ho parecchi dubbi su quella ufficiale, che non sono un medico e che assumo si e no un paio di aspirine all'anno, mi sembra che il testo da lei pubblicato abbia parecchi punti oscuri.

Limitandomi a internet, il solo mezzo che ho a disposizione e che sicuramente uso molto male, non sono riuscito a scovare nessun riferimento alla clinica del dott. Brush. Però sul sito della città di Cambridge, Mass., ho trovato che "Many people remember this building as the Brusch Medical Center" http://www.cambridgema.gov/Historic/faq.html
Questo pare in forte contraddizione con quanto si afferma nel testo da lei pubblicato, quando si dice che "Il dott. Brush era ed è tuttora uno dei medici più rispettati degli Stati Uniti. E' stato il medico personale del presidente J.F. Kennedy e suo amico fidato. (...) Il Brush Medical Center è uno degli ospedali più grandi degli USA..." Ammessa l'esistenza di tale ospedale pare strano che non si riesca a trovarne traccia se non nella memoria di qualche abitante di Cambridge e nei siti che riportano la storia dell'Essiac. Nessuna ricerca su Google produce risultati significativi che associno il nome di Brush o Brusch con quello di Kennedy così come mi sembra piuttosto strano che un noto medico, che si afferma (nel 1996, ultima data citata nel testo) essere ancora in vita, non produca personalmente alcun documento rintracciabile sulla storia dell'Essiac pur essendone stato uno dei più risoluti fautori ed avendone personalmente goduto degli effetti benefici guarendo dal cancro grazie a esso.

Sul sito della biblioteca di Bracebridge http://www.bracebridge.library.on.ca/essiac.html vi è questa apposita pagina che illustra brevemente la vita di Renè Caisse e che informa della presenza di un fondo documentale sulla storia dell'Essiac. I responsabili della biblioteca però non prendono posizione rispetto alla vicenda così come le ricerce sul sito ufficiale della città non danno alcun esito.

Ho trovato in questo sito http://www.oncolink.com/treatment/article.cfm?c=4&s=69&id=231 quello che mi sembra il più completo studio effettuato sulle effettive proprietà dei componenti dell'Essiac; il mio inglese è alquanto provvisorio, ma m'è sembrato di capire che a fronte di studi svolti anche recentemente (1980 o giù di lì) non siano state trovate proprietà particolarmente curative del composto, anche se in un'altra parte l'analisi dei singoli componenti ha evidenziato la presenza di composti chimici da tempo noti per averei proprietà anticancerogene.

Altre ricerche non mi hannno permesso di trovare notizie sugli altri personaggi citati, nemmeno su Elaine Alexander, che essendo una produttrice radiofonica ed essendo morta da meno di dieci anni avrebbe dovuto essere più visibile.

Le dicevo prima che non ho alcun pregiudizio sulle possibilità della medicina alternativa, mentre ne ho molti sulla cosiddetta medicina ufficiale. Certo, mi riesce difficile credere che l'acqua abbia una memoria (se non altro perché mio zio c'è morto) o che la cromoterapia possa avere altri effetti oltre che sull'umore. E non credo nemmeno alle panacee, ai rimedi che paiono guarire troppe malattie, veramente troppe in questo caso e soprattutto ai casi in cui le testimonianze di coloro che son guariti si riferiscono esclusivamente a persone vissute più di ottant'anni fa. Perché non esiste alcuna testimonianza diretta, attuale e clinicamente confermata, uno di quei magnifici casi in cui la medicina non sa dare risposte a una guarigione misteriosa? Perché non esiste un qualsiasi documento diretto del dott. Brush che attesti l'efficacia del preparato, lui che ne è stato uno dei maggiori fautori e che ne provò gli effetti su se stesso, guarendo proprio dal cancro?
Mi sembra sinceramente controproducente attaccare la corporazione dei medici e delle aziende farmaceutiche sostenendo che in questo caso, proprio in questo caso, si sono comportati come una mafia.

Se userà la stessa meticolosità e cautela che ha applicato alla sua efficacissima analisi sull'undici settembre probabilmente avremo di che combattere contro le multinazionali del farmaco e i medici a esse collegati. Racconti della storia di quell'ingegnere elettronico (indiano?) che pochi giorni fa è riuscito a produrre un vaccino più potente e 100 volte meno costoso di quello proposto dalla solita strapotente azienda farmaceutica; oppure dell'olio di Lorenzo o di altri mille casi, ce ne saranno sicuramente, in cui qualcuno è riuscito a sbeffeggiare "scientificamente" il potere dei colossi e l'ignavia di certi medici. Io, se potrò, cercherò di raccontarle tra qualche tempo di un medico "ufficiale" che sta curando la mia fidanzata, affetta da asma bronchiale cronica da più di quindici anni, e che forse abbandonerà per sempre i cortisonici per una semplice testa d'aglio. A quelle parole la mia fidanzata era rimasta un poco sorpresa, ma io in quel momento mi sono ricordato di Jacques Majol, che ogni mattina si mangiava una o due teste (non spicchi) d'aglio perché sosteneva che gli allargassero i polmoni e ne aumentassero la capacità respiratoria.

Mi scuso per la lunghezza del mio intervento e la ringrazio, marco z.

Paxtibi
Inviato: 2/9/2005 22:41  Aggiornato: 2/9/2005 22:41
Sono certo di non sapere
Iscritto: 3/4/2005
Da: Atene
Inviati: 8134
 Re: Una domanda a Mazzocco
Marco, ho fatto anch'io una veloce ricerca e il Brusch Medical Center l'ho trovato sul sito del JFK Library and Museum, qui: The Papers of John Fitzgerald Kennedy

Spero renda la storia un po' più credibile.

Polidoro
Inviato: 2/9/2005 23:20  Aggiornato: 2/9/2005 23:20
Mi sento vacillare
Iscritto: 9/4/2005
Da:
Inviati: 488
 Re: STORIA DI UN'INFERMIERA QUALUNQUE
Viva le erbe. Shevek il metodo scientifico esiste ma lo usano quando gli pare.

Io non so se il metodo Di Bella funziona, so però che la sperimentazione l'hanno fatta come gli pareva. Ma non per cattiveria: così perché tanto erano convinti che non funzionava.

Non so l'Essiac funziona ma so che se funzionasse non gli farebbero ponti d'oro, anzi.

So che la fusione fredda funziona ed è una rivoluzione, una cosa che dovrebbe sconvolgere la fisica, tu penseresti che sono tutti lì a studiarla con fervore? Macché, nulla.

Il passaparola ?

Il passaparola lo fa Magdi Allam e gli funziona alla grande, a noi invece...

"Il vero viaggio di scoperta non consiste nel cercare nuovi orizzonti ma nell'avere nuovi occhi." Marcel Proust
grazia
Inviato: 2/9/2005 23:24  Aggiornato: 2/9/2005 23:26
Mi sento vacillare
Iscritto: 5/1/2005
Da:
Inviati: 337
 Re: STORIA DI UN'INFERMIERA QUALUNQUE
Fiammifero:

mi piacerebbe sapere qual'è la differenza tra un preparato in tisana,pillole,sciroppo quando è scontato che per praticità e mancanza di sapori la pillola o capsula risulterebbe la migliore soluzione.
Altra domanda a Rischiatutto: aiuta anche per il metabolismo e malattie psicosomatiche?
-------------------------------

Le informazioni raccolte per cercare di rispondere la prima domanda non mi hanno consentito di capire se vi sia una differenza sostanziale tra un preparato e le pillole ma pur ripiegando su quest'ultime, ho riscontrato in un sito internet che l'essiac si prepara per decozione! Altri sistemi affliggono in modo irreversibile la possibilità di rilascio dei suoi principi attivi vanificandone l'efficacia. La modalità generale di utilizzo prevede l'assunzione di 60 ml (circa una tazzina da caffè rasa) 2 volte al giorno per 12 settimane.

Quanto alla seconda, posso solo riportare il il contenuto di una pagina web di cui ti indico il link, che integra quanto riportato da Massimo nell'articolo:


Attività terapeutiche del composto:

Previene l’accumulo di grasso nelle pareti arteriose, al cuore, rene e fegato.
Regola il colesterolo trasformando zucchero e grassi in energia.
Distrugge i parassiti nell’apparato digestivo e per tutto il corpo.
Contrasta l’effetto di avvelenamento da alluminio, piombo e mercurio.
Rafforza e tonifica muscoli, organi e tessuti.
Rende forti e flessibili ossa, legamenti, polmoni e membrane. Aiuta a contrastare stress o danni da stress.
Alimenta e stimola il cervello e il sistema nervoso.
Promuove l’assorbimento dei fluidi nei tessuti.
Rimuove accumuli tossici nel grasso, linfocita, nel midollo osseo, vescica, e canali nutrizionali.
Neutralizza acidi, assorbe tossine nell’intestino e le elimina entrambe.
Pulisce i canali respiratori dissolvendo ed espellendo muco.
Toglie all’intestino del peso di detossificare trasformando le tossine grasse in sostanze solubili in acqua che si possono facilmente eliminare attraverso i reni.
Assiste il fegato per produrre la leticina, che forma parte della guaina mielinica, materiale grasso bianco che racchiude fibre nervose.
Riduce, forse elimina, deposita metalli pesanti nei tessuti (specialmente quelli che circondano le articolazioni) per ridurre infiammazione rigidità.
Migliora le funzioni del pancreas e della milza aumentando l’efficacia dell’insulina.
Purifica il sangue.
Aumenta la produzione di globuli rossi e ne previene la distruzione.
Aumenta la capacità del corpo di utilizzare il livello di ossigeno nei tessuti cellulari.
Mantiene l’equilibrio tra potassio e sodio nel corpo così che il fluido dentro e fuori ogni cellula sia controllato: in questo modo, le cellule vengono alimentate con sostanze nutrienti e vengono quindi pulite.
Converte il calcio o il potassio ossalato in una forma non nociva espellendoli come solvente nelle urine. Regola la quantità di ossalico mandato ai reni o al tratto urinario.
Protegge contro le tossine che entrano nel cervello.
Protegge il corpo contro le radiazioni e i raggi X.
Allevia il dolore, aumenta l’appetito, fornisce energia assieme ad una sensazione di benessere.
Accelera la rimarginazione di ferite rigenerando la parte danneggiata.
Aumenta la produzione di anticorpi come i linfociti e le cellule T nel timo che è il difensore del sistema immunitario.
Inibisce e distrugge possibilmente crescite di tumori benigne.
Essiac e affaticamento cronico, Lupus, Alzheimer, ecc.

L’Essiac è molto utile per molte persone con sindrome di affaticamento cronico, lupus, sclerosi multipla e alzheimers. Per quanto ne sappiamo, tutte le persone affette da lupus che hanno preso Essiac sono state aiutate in modo evidente. Abbiamo anche constatato guarigioni molto veloci tra malati di affaticamento cronico. Si riferisce di solito un consistente aumento di energia, di forza. Alcuni malati alzheimers hanno avuto una miglioramento non così significativo, ma comunque costante nelle loro condizioni. Una signora ha tolto le stampelle dopo aver assunto per 3 mesi l’Essiac. I malati di Alzheimer riferiscono miglioramenti. Alcuni affetti da artrite hanno parlato di miglioramento, sebbene apparentemente non tutti i malati di artrite sono aiutati dall’Essiac.

Sembra che le azioni dell’Essiac rimuovano i metalli pesanti, detossifica il corpo, ripristina i livelli di energia e ricostruisce il sistema immunitario, tutto ciò è teso a ripristinare il corpo ad un livello che possa renderlo capace di sconfiggere la malattia. In altre parole, l’Essiac ricostruisce il sistema immunitario e migliora la capacità di sconfiggere la malattia così che posso da solo liberarsi della malattia.

------------------------------

Essiac è molto famoso in Canada. È stato testato in autorevoli laboratori come l’istituto oncologico Sloan Kettering, ma tuttavia ancora oggi nessuno lo conosce negli Stati Uniti. Perché?

È ancora più incredibile che questo rimedio naturale al cancro sia disponibile in molti posti degli Stati Uniti. Tutti lo possono avere senza prescrizione. Lo si può ricevere anche via posta! Tutto ciò di cui si ha bisogno è una giusta informazione.



Essiac è un trattamento alternativo contro il cancro assai economico, ha stabilito molti primati, non ha quegli effetti collaterali della chemio terapia, delle radiazioni e della chirurgia, che sono invece i trattamenti più ampiamente descritti nell’ambiente medico.
---------------------------

http://www.lecurenaturali.com/traduzione%20essiac.htm

ciao grazia.

"Solo la verità può rendere liberi quanti oggi non vogliono essere servi..."

Paolo Sylos Labini
da "Intoccabili" di Lodato-Travaglio
Polidoro
Inviato: 2/9/2005 23:24  Aggiornato: 2/9/2005 23:24
Mi sento vacillare
Iscritto: 9/4/2005
Da:
Inviati: 488
 Re: STORIA DI UN'INFERMIERA QUALUNQUE
Comunque c'è sempre una cospirazione:

Dr. Gary Glum, Essiac and the Antidote for AIDS....

"Il vero viaggio di scoperta non consiste nel cercare nuovi orizzonti ma nell'avere nuovi occhi." Marcel Proust
Redazione
Inviato: 2/9/2005 23:25  Aggiornato: 2/9/2005 23:50
Webmaster
Iscritto: 8/3/2004
Da:
Inviati: 19594
 Re: Una domanda a Mazzocco
ZAC: Il problema della credibilità, o meglio della validità delle fonti, in internet, è assolutamente fondamentale.

Ho scritto una pagina al proposito, tempo fa, che ti linkerò al più presto. Nel frattempo ti ricordo solo che io ho pubblicato un testo altrui, citandone addirittura la fonte originale, per quanto scomparsa. Non sono affermazioni fatte da me direttamente.

Comunque sia, è mia abitudine - anzi, un mio bisogno istintivo, direi - verificare la validità e i contenuti sooprattutto dei testi altrui che decido di pubblicare (di ciò che dico io conosco in partenza fonti e validità), nei limiti ovviamente delle mie possibilità.

E' chiaro che si pone comunque, in una certa misura, un problema di fiducia.

Con in lettori di LC infatti si è venuta stabilendo, nel tempo, una specie di fiducia di fondo, da parte loro, che da una parte mi fa un enorme piacere (poichè non mi obbliga ogni volta ad andare a cercare la fonte di ciò che sostengo), ma che dall'altra mi impegna, paradossalmente, a garantire cento volte di più la veridicità di ciò che pubblico.

Ovvero, più vedo che si fidano, e che quindi non chiedono costantemente la verifica di ciò che dico, più mi sento impegnato ad essere strasicuro di non pubblicare informazioni non vere.

Nel caso specifico, ti posso dire che al tempo feci le mie indagini, arrivando a parlare direttamente con i responsabili canadesi della società che ha rilevato dalla Resperin i diritti lasciati dalla Caisse. Se vuoi, ho nomi e numeri di telefono a disposizione.

Certo, non mi feci ri-raccontare da loro la storia della vita della donna per filo e per segno, e quindi non ti posso garantire che un qualsivoglia passaggio dell'articolo, che a sua volta è tratto dalla sua autobiografia, sia necessariamente vero al cento per cento. Ti posso però dire, con tranquillità assoluta, che la storia della Caisse è assolutamente vera nella sua ESSENZA, e cioè la lotta mostruosa che ha dovuto sostenere, nel semplice tentativo di aiutare altri esseri umani.

E, come correttamente noti tu, avevo premesso che era questo il punto di interesse nel pubblicare la vicenda.

Grazie per avermi permesso di chiarire un punto che non bisognerebbe mai dare per scontato.

Massimo

Ho caricato l'autobiografia della Caisse, con relativa documentazione.

Polidoro
Inviato: 2/9/2005 23:33  Aggiornato: 2/9/2005 23:37
Mi sento vacillare
Iscritto: 9/4/2005
Da:
Inviati: 488
 Re: Una domanda a Mazzucco
Mazzucco hai fatto l'indagine per curiosità o conosci direttamente uno o più casi in cui il trattamento è stato utile?

"Il vero viaggio di scoperta non consiste nel cercare nuovi orizzonti ma nell'avere nuovi occhi." Marcel Proust
Redazione
Inviato: 2/9/2005 23:47  Aggiornato: 2/9/2005 23:47
Webmaster
Iscritto: 8/3/2004
Da:
Inviati: 19594
 Re: Una domanda a Mazzucco
POLIDORO: Tutte e due le cose.

Polidoro
Inviato: 2/9/2005 23:53  Aggiornato: 2/9/2005 23:53
Mi sento vacillare
Iscritto: 9/4/2005
Da:
Inviati: 488
 Re: Una domanda a Mazzucco
Quindi funziona, miseria ladra, almeno in alcuni casi funziona.

Confessa.

E se ci aggiungessi qualche pomodoro?

"Il vero viaggio di scoperta non consiste nel cercare nuovi orizzonti ma nell'avere nuovi occhi." Marcel Proust
Redazione
Inviato: 2/9/2005 23:57  Aggiornato: 3/9/2005 0:02
Webmaster
Iscritto: 8/3/2004
Da:
Inviati: 19594
 Re: Una domanda a Mazzucco
Il principio è quello di rimettere a nuovo il tuo sistema immunitario. E' poi LUI, nel caso, che funziona, non la bevanda.

Di sicuro ti posso dire una cosa: quando un sistema immunitario funziona bene, di malattie ne resistono ben poche. E temo che noi, fra "stress della vita moderna", civiltà dei veleni e vaccinazioni a tappeto, un sistema immunitario sano non sappiamo nemmeno più cosa sia.

Massimo

Polidoro
Inviato: 3/9/2005 0:04  Aggiornato: 3/9/2005 0:04
Mi sento vacillare
Iscritto: 9/4/2005
Da:
Inviati: 488
 Re: Una domanda a Mazzucco
Giusto, per quel poco che so.

Tanto che siamo sull'alternativo: uno dei miei primi amori fu Wilhelm Reich.

Mi parve assolutamente illuminante il suo "Psicologia di massa del fascismo".

"Il vero viaggio di scoperta non consiste nel cercare nuovi orizzonti ma nell'avere nuovi occhi." Marcel Proust
manolete
Inviato: 3/9/2005 1:09  Aggiornato: 3/9/2005 1:09
Mi sento vacillare
Iscritto: 6/2/2005
Da:
Inviati: 470
 Re: Una domanda a Mazzucco
Citazione:
uno dei miei primi amori fu Wilhelm Reich.

Mi parve assolutamente illuminante il suo "Psicologia di massa del fascismo".


Non posso che togliermi tanto di cappello e sottoscrivere.

Suerte,
manolete

fiammifero
Inviato: 3/9/2005 10:31  Aggiornato: 3/9/2005 10:31
Sono certo di non sapere
Iscritto: 28/2/2005
Da: ROMA
Inviati: 5691
 Re: STORIA DI UN'INFERMIERA QUALUNQUE
@ Grazia

Lo proverò senza grandi aspettative,male non può fare !
Speriamo di trovarlo nell'erboristeria vicino casa mia.
Grazie per le informazioni.

Citazione:
le cose di cui ci sentiamo assolutamente certi non sono mai vere (Oscar Wilde)
florizel
Inviato: 3/9/2005 12:40  Aggiornato: 3/9/2005 12:40
Sono certo di non sapere
Iscritto: 7/7/2005
Da: dove potrei stare meglio.
Inviati: 8195
 Re: Una domanda a Mazzucco
Redazzucco:Citazione:
un sistema immunitario sano non sappiamo nemmeno più cosa sia.


Condivido in pieno.
Tra l'altro l'essiac agisce sul recupero di tutto l'organismo,ed è esso che combatte il male.
Ma qui su lc,io uso dire che l'omeopatia funziona:ci curiamo col veleno....

"Continueremo a fare delle nostre vite poesie, fino a quando Libertà non verrà declamata sopra le catene spezzate di tutti i popoli oppressi". Vittorio Arrigoni
padrealdo
Inviato: 3/9/2005 20:50  Aggiornato: 3/9/2005 20:50
Ho qualche dubbio
Iscritto: 31/1/2005
Da: Reggio Emilia
Inviati: 130
 Re: Una domanda a Mazzocco
Citazione:
Volevo chiederle se prima di pubblicare questa storia ha cercato conferme della sua veridicità. E' vero che lei introduce il testo sostenendo che le interessa "l'atteggiamento generale sostenuto dalle varie parti in causa", ma poi si chiede anche se mai qualcuno ha provato a sconfessare scientificamente l'efficacia dell'omeopatia. A parte le notizie degli ultimi giorni, sulle quali sarebbe bello se potessimo tutti accedere al testo originale e non solo ai titoli di giornale, e a parte il fatto che in questo caso non si parla di omeopatia ma dell'assunzione di un preparato medicamentoso naturale, mi sembra che il primo passo per dare credito alle medicine alternative sia qullo di presentare esempi inappuntabili. Premetto che non sono pregiudizialmente contro le medicine alternative, e che invece ho parecchi dubbi su quella ufficiale, che non sono un medico e che assumo si e no un paio di aspirine all'anno, mi sembra che il testo da lei pubblicato abbia parecchi punti oscuri (...)


La domanda l'hai fatta a Mazzocco, ma mi permetto di aggiungere quattro righe anche io.

Che usa internet da diverso tempo (soprattutto se è giovane) ha come la percezione che prima di internet non ci fosse nulla, e che comunque internet, una volta arrivato, abbia assorbito in sè tutta la conoscenza e l'informazione pregressa. Purtroppo i server di Google et al. non sono depositari di tutta la conoscenza umana e continuarenno ad esistere vastissime aree dello scibile non riscontrabili dalla o sulla rete.

Dal post mi pare di cogliere un ragionamento deformato a causa dell'angolazione dal quale viene fatto. La stessa cosa accade a chi ancora non conosce internet se non per sentito dire: per queste persone profane (proprio inteso etimologicamente: fuori dal tempio) contano i giornali, la radio, la TELEVISIONE, la corrispondenza cartacea, i libri, ecc. Anche loro compiono un errore di prospettiva, opposto, pensando che internet sia un doppione o un contenitore pieno di tutto e del contrario di tutto, ad alta volatilità, dunque inutilizzabile.

Testiminianze in rete se ce sono e ho riportato, tra i primi post a questo "pezzo" il link al libro di Ludovico Guarneri (sì, con Google lo trovi), di cui posso fornire anche indirizzo, email, telefono, peraltro presenti sul suo libro. Libro che riporta una ampia scelta di testimonianze e casistiche che, per affofondirle, occorre ovviamente passare da Guarneri, destinatario di tali corrispondenze.

Resta il solito problema delle prove negative: è risaputo che si riesce sempre a reclutare, in base a un corollario della legge dei grandi numeri, una vasta gamma di testimonianze a favore, mentre non è così per quelle contro, se non altro perché i delusi, o gli incerti, o i pigri, non si mettono a testimoniare, non avendo lo sprone della esperienza positiva che hanno vissuto. Qui però non si tratta di stilare classifiche a punteggio, ma di vedere se un metodo può funzionare, al di là dell'avvallo e del nihil obstat da parte dell'"autorità certificata a rilasciare attestati di validità scientifica". Il discorso continuerebbe per diverse pagine, e preferisco dunque troncare qui.

Ti auguro di continuare il più a lungo possibile a dipendere da un paio di aspirine all'anno: chi è nel guado, e deve ballare - se proprio non è un fatalista viscerale scontento della sua vita e aspetta solo che la liberazione arrivi presto - non si pone tanti interrogativi e, proprio come chi ha il mal di testa, desidera solo di tornare a stare bene. La strada per il recupero dello smarrito benessere potrebbe non essere così chiara come la Medicina alllopatica vuole darci a intendere.

Un saluto.

Coraggio, il meglio è passato. (E. Flaiano)
padrealdo
Inviato: 3/9/2005 23:03  Aggiornato: 3/9/2005 23:03
Ho qualche dubbio
Iscritto: 31/1/2005
Da: Reggio Emilia
Inviati: 130
 Re: Una domanda a Mazzucco
Vedi post dell'1.09 alle 10:58 e successivo alle 20:18

Coraggio, il meglio è passato. (E. Flaiano)
spettatore
Inviato: 4/9/2005 12:47  Aggiornato: 4/9/2005 12:47
Mi sento vacillare
Iscritto: 15/11/2004
Da:
Inviati: 883
 Re: STORIA DI UN'INFERMIERA QUALUNQUE
E' lo scopo a determinare le nostre scelte (Matrix docet!).
Se abbiamo come scopo l'evoluzione, allora porremo in essere tutte le scelte idonee a tale fine, e faremmo lo stesso qualora avessimo come scopo l'involuzione.
Detto questo, ognuno è libero di scegliere come, con cosa, dove e quando curarsi in presenza di malattie. Il nostro libero arbitrio ci dice che la forchetta è un ottimo strumento per mangiare comodamente, come si rivela altrettanto utile se decidessimo di usarla per cavarci un occhio. Il brutto comincia quando qualcuno ce la strappa di mano e ci impone SOLO di cavarci gli occhi. A chi piace farsi cavare gli occhi si accomodi pure, ma a chi vuole solo mangiarci è lecita qualsiasi forma di ribellione. E' meglio l'omeopatia della medicina tradizionale? La scelta a chi , purtroppo, si trova nella triste situazione di dover scegliere. Meglio la tisana di Caisse o una bella manciata di radiazioni? E che ne so? Posso solo pregare il Divino di aiutarti a scegliere quello che è meglio per te. Quello che non diciamo è che ci frega tutti quanti è la paura della morte. Una paura talmente folle che alle volte ci preclude la via alla vita, dimenticando che l'ignoranza, intesa come non conoscenza, alimenta questa ed altre paure. Allora lasciatemi esercitare il mio libero arbitrio, lasciate che mi sforzi di conoscere e di conoscermi, lasciate che riceva e dia consigli, lasciatemi piangere e ridere con dignità, ma, soprattutto, lasciatemi imparare dai miei errori.


Lo spettatore

P.S. @ Vulcan: il rimedio sardo per le ustioni è quello che si applica con piume di gallina ed affini?

Citazione:
Non metterti a discutere con un idiota. La gente potrebbe non accorgersi della differenza.
fiammifero
Inviato: 4/9/2005 19:02  Aggiornato: 4/9/2005 19:02
Sono certo di non sapere
Iscritto: 28/2/2005
Da: ROMA
Inviati: 5691
 Re: STORIA DI UN'INFERMIERA QUALUNQUE
Spettatore hai toccato un punto dolente : la scelta

Quando è per noi,siamo liberi di scegliere,se siamo coscienti,ma quando dobbiamo scegliere per gli altri iniziano i dolori!!!!!
Sarà giusto,posso rischiare,andrà bene,chi sono io per dover sceglire rispetto al medico? Ci sono passata tante di quelle volte,che al solo pensiero mi risento male!
Fortunatamente ho un intuito che mi ha consigliato per il meglio,ma ho dovuto subire pressioni e lotte intestine anche in famiglia e, rischiare tutto contro tutti non è certo piacevole!
Informare,informare,è l'unica soluzione perchè ci deve essere sempre un'alternativa!

Citazione:
le cose di cui ci sentiamo assolutamente certi non sono mai vere (Oscar Wilde)
spettatore
Inviato: 6/9/2005 1:34  Aggiornato: 6/9/2005 1:34
Mi sento vacillare
Iscritto: 15/11/2004
Da:
Inviati: 883
 Re: STORIA DI UN'INFERMIERA QUALUNQUE
Fiammifero...conosco bene la situazione. Ci sono passato prima con mia moglie che voleva sperimentare qualche cura alternativa alla chemioterapia, dopo la sua morte quando decisi di sperimentare l'omeopatia per mio figlio. Allora la pediatra ed il medico di famiglia diagnosticarono una forte crisi di asma che avrebbe richiesto l'immediato ricovero in ospedale e cortisone ( il Bentelan) a fiumi. Grazie alle mie conoscenze di yoga, compresi che la presunta asma altro non era che la manifestazione fisica del senso di insicurezza per la perdita della mamma, e che tale disturbo interessava la zona del torace in quanto è il chakra del cuore che infonde sicurezza. Non a caso di una persona coraggiosa si dice che ha un cuor di leone. Decisi di rifiutare il ricovero di mio figlio in ospedale e telefonai ad una dottoressa omeopata, consigliatami da una mia amica. Il pomeriggio stesso ci ricevette nel suo studio e prescrisse dei granuli da assumere ogni 15 minuti. (Per la cronaca devo riferire che per la sua prestazione, un colloquio con visita per un totale di quasi due ore, chiese 40.000 lire con annessa ricevuta fiscale). Dalla prima assunzione dei granuli trascorsero 36 ore alla sparizione del classico respiro da asmatico, quando i due poveracci, la pediatra ed il medico di famiglia, dissero che una settimana di ospedale sarebbe stata insufficiente. Placebo? E che ne so! Mio figlio aveva 3 anni e mezzo e per lui quelle erano caramelline, nel senso che non gli presentai i granuli come medicina. Allora mandai affanculo (scusatemi...è la prima volta che uso parolacce) la pediatra ed il mentecatto...pardon..il medico di famiglia, e da allora mio figlio non sa cosa sia un banale raffreddore. Pensate che una volta all'asilo ed un'altra a scuola, era l'unico bambino presente in classe, mentre gli altri erano a casa con l'influenza, la febbre, l'otite,ecc. Ora i miei genitori frequentano quella dottoressa con ottimi risultati, i miei suoceri si curano con l'agopuntura ed io ho dimenticato quante me ne hanno dette (soprattutto i suoceri) quando rifiutai il ricovero in ospedale. Ho indirizzato, e continuo a farlo, molte persone presso quella dottoressa e tutte si dichiarano molto soddisfatte. Questi i fatti da me vissuti dal 2001 ad oggi.

Che il Divino guidi le nostre scelte.


Lo spettatore (...un pò messianico)

Citazione:
Non metterti a discutere con un idiota. La gente potrebbe non accorgersi della differenza.
fiammifero
Inviato: 6/9/2005 12:54  Aggiornato: 6/9/2005 12:54
Sono certo di non sapere
Iscritto: 28/2/2005
Da: ROMA
Inviati: 5691
 Re: STORIA DI UN'INFERMIERA QUALUNQUE
Scusa,ma al divino non credo,credo più al mio raziocinio ed intuito,o se vuoi chiamala fortuna!
Tu ti sei imbattuto in medici "generici" io con luminari ,Mandelli in primis ed ospedali che hanno sbagliato diagnosi su una bambina di 4 anni e l'hanno fatta diventare immuno depressa con il famigerato Bentelan ed antiemorragici! Comabattere con i luminari è tosta! Hanno ragione loro,solo loro perchè sono luminari (per 5 minuti di orologio di visita si è preso £.450.000 con fattura da me chiesta insistentemente) Ho girato tutt'Italia,dai migliori primari che fatalità erano allievi di Mandelli ma non lo sapevo e sono andata pure in Svizzera perchè il mio cuore di mamma mi diceva che erano tutte fesserie,poi ho preso la decisione da sola,ho tolto tutti i medicinali a gradazione,e mia figlia è rifiorita ed ora è una bellissima ragazza di 16 anni sana!
Sono sempre più convinta che dobbiamo essere prima di tutto noi i medici di noi stessi,documentarci a più non posso per qualsiasi sintomatologia e poi rivolgersi al medico prospettando noi le eventuali indagini da fare e medicinali da prendere,e poi sempre noi valutare i pro e contro! (il mio medico quando mi vede gli si rizzano i capelli perchè lo metto in crisi e lo faccio dubitare di tutto,però mi è grato perchè lo stimolo ad informarsi ed aggiornarsi.
Siamo in una società in cui il pezzo di carta fà la differenza e non le competenze. e sapendolo mi premunisco per quel che posso!

Citazione:
le cose di cui ci sentiamo assolutamente certi non sono mai vere (Oscar Wilde)
vulcan
Inviato: 21/3/2006 9:59  Aggiornato: 21/3/2006 9:59
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 29/1/2005
Da: Sardigna
Inviati: 2092
 Re: STORIA DI UN'INFERMIERA QUALUNQUE
Alternativa

Citazione:
Massimo / Nella discussione fra "alternativi" e "allopatici" qualcuno ha chiesto, con leggero tono di sfida, una "dimostrazione che la medicina alternativa funzioni"./..a questo caso quindi, la risposta sarebbe la seguente: No, non esiste una "dimostrazione scientifica" che la medicina alternativa funzioni. Ma a questo punto io domando: esiste per caso una prova, altrettanto scientifica, che la medicina alternativa NON funzioni? Si presume, ...


Le medicine alternative si distinguono dalla medicina scientifica, poiché nella loro componente teorica e nella pratica applicazione clinica, non applicano e non accettano le pratiche … e le regole universalmente accettate del metodo scientifico…… molte di queste, dalla omeopatia alla pranoterapia etc… si basano su concetti non controllabili , che non possono perciò in via di principio , entrare a far parte del metodo scientifico.

Questa definizione consente di distinguere le “vere “ medicine alternative.. in senso scientifico, che fondano i loro principi su basi “estranee “ alla medicina scientifica , da prodotti con proprietà anche farmacologia o pratiche che si propongono come alternativi in senso lato, ma che alla fine basano la propria validità anche in termini di fisiologia.
Per questo oggi si definiscono più correttamente “medicine integrative”.

Questa definizione è fondamentale in quanto si rischia di accomunare ad esempio fitoterapia agopuntura, medicina naturopatica con medicina omeopatica medicina pranoterapeutica o oayurvedica in un unico concetto di “alternativo” che rischia di creare confusione.

Per la prime, esistono infatti spazi di dimostrabilità scientifica che hanno trovato piena esecuzione .. ma non per le seconde.
Il primo gruppo è entrato a pieno diritto nel riconoscimento di un loro ambito di trattamento anche da parte della medicina ufficiale, per le seconde non vi è alcuna possibilità di dimostrabilità scientifica e su queste non potrà

“mai” esistere una prova, altrettanto scientifica, che la medicina alternativa NON funzioni"

Personalmente non ho nessun pregiudizio con le “vere” medicine alternative.. dico semplicemente che non intendo curarmi con qualcosa o con un metodologia che non sia suscettibile di dimostrabilità scientifica, o che non fondi almeno parte dei suoi principi in cio che è la fisiologia del corpo umano.

Ma questo è il mio personalissimo punto di vista.

"Indaga le parole a partire dalle cose e non le cose a partire dalle parole." Misone
vulcan
Inviato: 21/3/2006 10:01  Aggiornato: 21/3/2006 10:01
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 29/1/2005
Da: Sardigna
Inviati: 2092
 Re: STORIA DI UN'INFERMIERA QUALUNQUE
Essiac

(A riprova della mia onestà di ragionamento posso premettere che all’interno della mia famiglia una persona affetta da sclerosi multipla sta utilizzando l’essiac.)

La questione essiac, si propone dunque come medicina alternativa solo in senso lato…cioè un prodotto che non entra a far parte di una disciplina alternativa alla medicina , bensi essa rappresenta un assemblato di diverse erbe che singolarmente da sole hanno già una efficacia farmacologica comprovata scientificamente. Rimane da capire se dall’assemblamento e dalla lavorazione particolare di questo insieme possa scaturire un prodotto finale di gran lunga superiore come proprietà farmacologica rispetto ai singoli componenti e magari con proprietà anticancro.

Io francamente non sono in grado di rispondere questo quesito. Di fatto , la storia essiac evidenzia un arrembaggio fallito prima ed un affossamento poi delle medicina scientifica… o meglio di quello che il sistema rappresenta ai primordi della multinazionale del farmaco.E’ evidente che tutto cio che produce o possa produrre profitto possa entrare a far parte dell’interesse economico ..e visto che tu non mi dici e non mi dai .. la formula.. composizione ed assemblaggio.. allora io ti annego.. come verosimilmente è successo.

Questo concetto anche vero .. non implica affatto che le medicina scientifica abbia affossato una verità assoluta..cioè che il cancro è curabile con l’essiac. Le multinazionali farmaceutiche..o assimilati, pur di fare soldi sono disponibili a vendere anche aqua ( secondo me come nel caso della omeopatia)…

Semplicemente… allora, esse non sono riuscite a mettere le mani su un buon “affare”.

Sinceramente io penso che se l’essiac, oggi nella formulazione attuale non sia sottoposto ad uno studio scientifico .. cosi come solleva giustamente il problema Massimo.. è semplicemente per il fatto che l’assunto non ha sufficienti basi scientifiche .. cosi come per la storia cancro/candida del dr. Simoncini …o altri casi similari….

Non credo affatto invece all’assunto costante e quasi ossessivo che la medicina scientifica pur di consolidare se stessa in nome dei suoi stessi assunti e delle multinazionale economiche nasconda e acculti sistematicamente delle verità che potrebbero di fatto rappresentare la soluzione al cancro o ad altri grandi problemi che affliggono l’umanità.

In ogni caso oggi, l’essiac è commerciabile..come prodotto fitoterapico “alternativo” e come medicina integrativa a quella ufficiale, e di sicuro presenta proprietà degne di comprovata efficacia.
Ma anche qui vorrei far notare che esso, non sfugge affatto alle stesse regole di mercato cui sono sottoposti gli stessi tanto contestati chemioterapici. L’essiac, non ce lo regalano affatto, anzi ha un costo molto più alto di tantissimi e comuni prodotti farmaceutici come gli antibiotici.

Devo ricordare che per un valore commerciale di appena 40 euro oggi siamo in grado di curare una broncopolmonite! Questa negli anni 40 era una patologia mortale!

"Indaga le parole a partire dalle cose e non le cose a partire dalle parole." Misone
kraken71
Inviato: 21/3/2006 10:02  Aggiornato: 21/3/2006 10:02
Ho qualche dubbio
Iscritto: 28/10/2005
Da:
Inviati: 36
 Re: STORIA DI UN'INFERMIERA QUALUNQUE
La ricetta della medicina indiana?

Parsifal
Inviato: 21/3/2006 10:22  Aggiornato: 21/3/2006 10:22
Mi sento vacillare
Iscritto: 12/10/2005
Da: Monsalvat
Inviati: 359
 Re: STORIA DI UN'INFERMIERA QUALUNQUE
Citazione:
(A riprova della mia onestà di ragionamento posso premettere che all’interno della mia famiglia una persona affetta da sclerosi multipla sta utilizzando l’essiac.)


Anche mio padre.

Il ragionamento di vulcan è giustissimo: come mai la medicina ufficale concede ai pazienti di potresi curare anche con l'essiac (senza però abbandonare la chemioterapia)?


Nehmet hin meinen Leib,
nehmet hin mein Blut,
um unser Liebe willen!
Redazione
Inviato: 21/3/2006 11:17  Aggiornato: 21/3/2006 11:22
Webmaster
Iscritto: 8/3/2004
Da:
Inviati: 19594
 Re: STORIA DI UN'INFERMIERA QUALUNQUE
Finalmente rivedo il Vulcan che conoscevo: pacato, analitico, e coraggioso. (E' evidente che il "fattore S" ti debba alterare in modo particolare).

D'accordo, allora, un bel passo avanti l'abbiamo fatto. Il caso Caisse rappresenta un caso sintomatico di affossamento, ma questo non dimostra automaticamente la validità del metodo, giusto?

Beh, forse non lo dimostra in maniera diretta, ma che ne facciamo di paragrafi come questo (dall'articolo sopra)?

"Di quel periodo abbiamo la testimonianza del dott. Benjamin Leslie Guyatt responsabile del dipartimento di anatomia dell'Università di Toronto che aveva ripetutamente visitato la clinica: "Ho potuto constatare che nella maggior parte dei casi le deformazioni scomparivano, i pazienti denunciavano una forte diminuzione dei dolori. In casi serissimi di cancro ho visto interrompersi le emorragie più gravi. Ulcere aperte alle labbra ed al seno rispondevano al/e cure. Ho visto scomparire cancri alla vescica ,al retto, al collo dell'utero allo stomaco. Posso testimoniare che la bevanda riporta la salute nel malato, distruggendo il tumore e restituendo la voglia di vivere e le funzioni normali degli organi." La dottoressa Emma Carlson era arrivata dalla California per visitare la clinica, questa la sua testimonianza: "Ero venuta ,abbastanza scettica, ed ero risoluta a rimanere solo 24 ore. Sono rimasta 24 giorni ed ho potuto assistere a miglioramenti incredibili su malati terminali senza più speranza e malati diagnosticati terminali, guarire."

Ti confermo infatti che se c'è in rete un caso straverificato, dal punto di vista storico, è proprio quello della Caisse. Non credo si possa trovare solo mezza smentita riguardo agli eventi storici riportati, sia nella sua autobiografia, sia nel libro che fu scritto in seguito su di lei (credo da Elaine Alexander, non ne sono sicuro).

E il dì Dott. Brush, che si sentì di affermare con assoluta tranquillità che "l'Essiac cura il cancro", non era un pivello qualunque, ma il medico personale di John Kennedy.

E allora, Sergio, come fai a dire "Penso che l’essiac, … non sia sottoposto ad uno studio scientifico .. per il fatto che l’assunto non ha sufficienti basi scientifiche" ?

Chi gliele può dare, queste benedette "basi scientifiche", se non uno studio scientifico? Dammi questa risposta se ce l'hai, Sergio, ti prego, perchè qui mi pare che siamo soltanto dentro ad una presa per il culo grossa come il mondo stesso.

Farvatus
Inviato: 21/3/2006 11:47  Aggiornato: 21/3/2006 11:47
Ho qualche dubbio
Iscritto: 20/4/2005
Da: Torino
Inviati: 220
 Re: STORIA DI UN'INFERMIERA QUALUNQUE
Sul mondo abbiamo solo teorie, interpretazioni e credenze, ma cosa sia il mondo in verità non lo sappiamo. Quante volte avrò già espresso tale concetto in questi post? Ne ho perso il conto. Quante volte una teoria si è rivelata imprecisa? Quante volte un paradigma ritenuto certo e consolidato è crollato? Quante volte abbiamo creduto di sapere cose che in verità non conoscevamo affatto?
Se avessimo dato retta ad Einstein in merito alla meccanica quantistica, cioè che era una bufala, oggi non avremmo il transistor e quindi non saremmo qui a discutere su un forum Virtuale. Eppure Einstein era un genio assoluto! Ma la tragedia della mente umana è che tende a cristallizzarsi e sedimentarsi.
La scienza condotta come in genere è oggi, è una frode, un gioco di prestigio, in cui il mago di turno mostra la magnificienza delle cose che sa, ma nasconde abilmente le infinite cose che non sa, attirando la nostra attenzione lontano da dove veramente dovremmo guardare. Certo i veri scienziati ci sono...O persi a lottare contro un sistema retrogrado e criminale, oppure confinati in regioni del pensiero umano incompresibili ai più, ma lasciati liberi, quando fa comodo, di partorire tecnolgie e armi di distruzione di massa. E noi stiamo in mezzo, come carne in un panino: "Dottore mi salvi... Sto male... "
"Le prescrivo delle pastiglie, non si preoccupi: sono psicofarmaci, ormai li prendono tutti, le assicuro... risolvono... ogni... cosa..."

"In un certo senso tutto il nostro universo è tempo, è irreversibilità. Però il tempo emerge da una realtà eterna che è il vuoto." Ilya Prigogine
frankad
Inviato: 21/3/2006 12:13  Aggiornato: 21/3/2006 12:13
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 10/10/2005
Da: ICHNOS
Inviati: 1921
 Re: STORIA DI UN'INFERMIERA QUALUNQUE
Ciò che descrive Farvatus è la nostra inevitabile indecisione "indotta" dalla situazione che vediamo intrno a noi. Mancanza di certezze, confusione, l'uomo della strada brancola alla ricerca di soluzioni. In campo medico...figuriamoci.

Io vorrei chiarire una cosa in merito al "medico" come figura: ho vissuto dalla nascita in un ambiente "medico". I primi danneggiati da certi atteggiamenti, mi riferisco in particolare alle azioni delle multinazionali, sono proprio loro. Coloro i quali hanno il contatto col paziente e la sua sofferenza, quelli che sono l'unico punto di riferimento per una persona che di fronte alla malattia è, solitamente, persa. Qualsiasi cosa o chiunque apporti situazioni negative a questi parametri apporta ostacoli a quel "legame", viola il diritto del Medico di poter disporre di TUTTO ciò che si può reperire per curare un paziente, sua prioritaria missione, viola il diritto di un essere umano alla cura della sua/e malattie.

Tempo fa mi colpi la storia di questa pianta amazzonica, non solo per le sue annunciate proprietà curative ma sopratutto per l'atteggiamento classico e sprezzante che la multinazionale di turno ha mostrato:


Una grande e conosciuta industria farmaceutica statunitense per più di sette anni ha studiato e testato in laboratorio le proprietà della graviola. Non essendo riuscita a isolare e duplicare in una formula chimica brevettabile i due più potenti componenti della pianta e quindi non potendo trarre grandi profitti dalla vendita di un farmaco, l’azienda ha abbandonato il progetto evitando di rendere pubblico il risultato della ricerca. Siccome per legge non si possono brevettare le sostanze naturali (giustamente, la natura appartiene a tutti, non se ne possono brevettare le meraviglie), uno studio clinico che comporta investimenti per centinaia di migliaia o addirittura milioni di dollari deve avere poi un suo ritorno economico dalla vendita dei prodotti; nessuna casa farmaceutica condurrà mai degli studi su sostanze che poi chiunque potrebbe coltivare o raccogliere per preparare il proprio rimedio personale.
Fortunatamente uno dei ricercatori di quella compagnia, pur condividendone gli obiettivi di profitto, non poteva accettare la decisione di nascondere al mondo questo unico killer del cancro. Fu così che ascoltando la sua coscienza e rischiando la carriera decise di contattare e informare la Raintree Nutrition, una compagnia statunitense che si dedica alla ricerca, al raccolto e alla riforestazione di piante ed erbe nell’Amazzonia. La sua presidente è riuscita a guarire da una rara forma di leucemia proprio grazie alle piante della foresta pluviale.
Durante le sue ricerche la Raintree Nutrution ha scoperto che anche il NATIONAL CANCER INSTITUTE (NCI) nel 1976 aveva già verificato che gli estratti di questa pianta erano in grado di attaccare e distruggere le cellule maligne del cancro. Questo studio era però stato archiviato come un rapporto interno e mai reso pubblico.
.............In un altro studio, pubblicato sul Journal of Natural Products, ha dimostrato che la graviola non è solo confrontabile con l’Adriamicina, ma la supera clamorosamente negli studi di laboratorio. Un composto della pianta ha distrutto selettivamente le cellule cancerose del colon con una potenza 10.000 (diecimila!) volte superiore a quella dell’Adriamicina............Anche i ricercatori della Purdue University hanno riscontrato che gli estratti delle foglie di graviola hanno eliminato le cellule del cancro in almeno sei tipi di tumore e sono state particolarmente efficaci contro le cellule del cancro alla prostata e del pancreas (!). Secondo un altro studio, sempre della Purdue University, estratti di questa pianta hanno isolato e distrutto le cellule del cancro al polmone..............Quindi, le domande più ovvie saranno: perché sono stati condotti solo studi di laboratorio e non sono state diffuse notizie così incoraggianti? Per il motivo già accennato all’inizio: non essendoci la possibilità di profitti derivanti dalla vendita di un brevetto di un medicinale chimico, nessuna compagnia farmaceutica investirà enormi risorse finanziarie per uno studio appropriato. Purtroppo questa è una realtà comune a gran parte delle terapie naturali.

Come può un uomo della strada non rimanere perplesso di fronte a notizie come questa anche perchè, purtroppo, non sono certamente dei casi isolati.

Tutto l'articolo sulla Graviola

Franco

La democrazia è il sistema perfetto per tenere mansueti e silenziosi i cittadini, facendo loro credere di possedere un potere di scelta che in realtà non hanno e non hanno mai avuto.
MarcoBZ
Inviato: 21/3/2006 12:13  Aggiornato: 21/3/2006 12:13
Ho qualche dubbio
Iscritto: 9/9/2005
Da: Bolzano - Alto Adige - Italy
Inviati: 192
 Re: STORIA DI UN'INFERMIERA QUALUNQUE
Carissimi buongiorno a tutti,

leggo l´argomento con molto interesse, e molta amarezza nel cuore.
Nonostante non sia molto attivo nel postare miei commenti, vi leggo quotidianamente e quindi, anche non conoscendovi personalmente desidererei mettervi a parte della mia personale esperienza.

Mio padre nel 2003 non é sopravvissuto al carcinoma gastrico che lo ha strappato all´affetto dei suoi cari.
Come tutti coloro che abbiano dovuto affrontare una simile situazione, per amore del mio genitore, ci siamo affidati al primario di oncologia della mia cittá, suo amico per giunta.
Operato (asportazione dello stomaco) e curato con la chemio, dopo 3 mesi viene evidenziata la riformazione di massa neoplastica.
Bisogna evidenziare che il trattamento é stato interrotto data l´estrema debilitazione indotta nel corpo di mio papá.
A questo punto é stato rioperato asportando ancora.
Dopo 1 mese é finito il suo calvario lasciandoci un senso di vuoto e di impotenza in noi rimasti.

Durante la degenza di mio padre in ospedale presi a quattr´occhi il primario e gli parlai di tutte le mie "scoperte": Essiac, Aloe Arborescens, Argento Colloidale ecc ecc.

Guardandomi con una espressione di misto pena/disprezzo, mi disse che non sarebbe cambiato nulla e che questi prodotti avrebbero potuto compromettere il delicato equilibrio sistemico.

Ora: nonostante io capissi il valore della documentazione da me reperita su internet, riguardo ai prodotti prima elencati, e ai loro benefici effetti sull´organismo, mi sono ritrovato di fronte ad un muro e un grosso interrogativo.

Chi ero io, tecnico informatico e programmatore, quindi con nessuna preparazione medica, per decidere cosa fosse meglio per la salute di mio padre. Quando quel luminare mi ha messo di fronte al fatto che tutte quelle cose in realta non erano altro che una marea di boiate, paliativi mi ha detto.

Fatto sta che ci siamo lasciati guidare.

Mio padre non c´é piú e io vorrei tanto non avere lasciato la vita di mio padre nelle mani di un uomo che ha deciso di non vedere piu in la del suo naso. Un medico che del suo giuramento non si ricorda piu niente, se non vuote parole senza un significato piu profondo.

Scusate lo sfogo, ho scritto di getto, volevo solo dare un contributo riguardo all´Essiaca ma si vede che certe cose non ero ancora riuscito a buttarle fuori e mi sono lasciato prendere dalla foga.
Penso che sia molto piu facile sfogare la propria frustrazione e il senso di impotenza in un mondo virtuale che alle persone che ci circondano.

Marco.

Gli eventi si stanno susseguendo così rapidamente che è quasi impossibile per noi compilare, assorbire, analizzare, e distillare la mole di informazioni. - Gerald Clemente
komak
Inviato: 21/3/2006 12:14  Aggiornato: 21/3/2006 12:14
So tutto
Iscritto: 12/1/2006
Da:
Inviati: 22
 Re: STORIA DI UN'INFERMIERA QUALUNQUE
Chiedo scusa, Massimo Mazzucco, conosci qualcuno o tu stesso hai provato questo rimedio naturale?
Puoi confermarne gli effetti positivi?
Ad una persona sana si può consigliare di provarlo ad uso preventivo?

C'è in generale qualcuno su questo portale che lo ha provato o lo sta provando personalmente?

Come vedete mi interessano i fatti, non le teorie.
Se lo sperma di babbuino usato come dentifricio può salvare una vita, anche se non è scientificamente provato, mi ci lavo i denti 3 volte al giorno e lo metto sullo spazzolino di quante + persone conosco.

Scientificamente provato, vuol anche dire economicamente approvato?

Grazie

frankad
Inviato: 21/3/2006 12:28  Aggiornato: 21/3/2006 12:38
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 10/10/2005
Da: ICHNOS
Inviati: 1921
 Re: STORIA DI UN'INFERMIERA QUALUNQUE
Ciao Marco.

Il tuo è effettivamente uno sfogo, quindi rispetto e basta. Ho "sentito" le tue parole, sarà perchè mio Padre, peraltro Medico, morì nel mezzo di una combinazione di pasticci-bisticci-tra medici, della quale capii con i miei 20 anni....che non ce n'era uno d'accordo con l'altro. Bastò un assenza del Primario, intimo amico di famiglia peraltro, per dare il via ad una serie di interventi farmacologici sbagliati, anticoagulanti, che portarono al coma e, dopo un'altro calvario di circa 10 giorni, alla morte di mio Padre.
Ma fu un'episodio paradossalmente, forse, dettato dal fatto che si trattava di mio Padre e tutti volevano fare qualcosa, ma non c'era unità di vedute.

Io ho capito che non c'era tempo per i rimpianti. Neppure era giusto rifugiarsi in quello, nel momento in cui null'altro puoi fare per chi vorresti.

La tua esperienza potrebbe portarti ad un'attenzione nei confronti di ciò che hai segnalato e chissà un giorno potrà servire a qualcuno. Non scartare l'altra ipotesi, Marco, cioè che anche se quell'uomo avesse visto al di la del proprio naso, ciò non ti assicura che tuo Padre sarebbe ancora vivo.

Un abbraccio

Franco

La democrazia è il sistema perfetto per tenere mansueti e silenziosi i cittadini, facendo loro credere di possedere un potere di scelta che in realtà non hanno e non hanno mai avuto.
fiammifero
Inviato: 21/3/2006 13:13  Aggiornato: 21/3/2006 13:13
Sono certo di non sapere
Iscritto: 28/2/2005
Da: ROMA
Inviati: 5691
 Re: STORIA DI UN'INFERMIERA QUALUNQUE
ciao MarcoBZ
mi ha molto colpito questa tua affermazione:
Citazione:
Chi ero io, tecnico informatico e programmatore, quindi con nessuna preparazione medica, per decidere cosa fosse meglio per la salute di mio padre. Quando quel luminare mi ha messo di fronte al fatto che tutte quelle cose in realta non erano altro che una marea di boiate, paliativi mi ha detto.


mi ci sono rivista in mille situazioni,però avendo la capa tosta e soprattutto la convinzione che ogni uomo ha i suoi limiti,ho imparato a mie spese che certi tipi di sudditanze psicologiche (lui è competente in materia io no) devono essere combattute.
Ho l'abitudine di scrivermi su un foglio tutte le domande che devo rivolgere ad un medico,perchè la memoria a volte tradisce,ma mi studio anche l'interlocutore che ho davanti,informandomi prima chi è come lavora etc,e seguo il mio intuito e soprattutto confronto con altri le sue asserzioni.
purtroppo la professione di medico,dobbiamo riconoscerlo,non è più una missione,lo è solo agli inizi,perchè si trasforma nel suo esercizio dovendo combattare con pregiudizi,burocrazia,direttive,mancanza di personale ed idonee
attrezzature,e la maggior parte di questi medici non ha nè il tempo nè la voglia di documentarsi,di seguire aggiornamenti .
Non dico che tutti i medici siano così,per carità,ne ho trovati di disponibili e possibilisti su terapie alternative ma il limite maggiore da me riscontrato che a forsa di specializzazioni si è persa l'interezza dell'uomo,l'interagire di un organo con l'altro quasi fossimo dei robot a cui si effettuano riparazioni o rappezzamenti per tirare avanti alla meno peggio.
Ho varie esperienze di medicine alternative,molti miei famigliari ne hanno trovato giovamento e successi di guarigione sia con l'omeopatia,che con i fiori di Bach,l'iridologia,pranoterapia invece su di me non hanno avuto effetto.
Questo vuol dire semplicemente che non siamo tutti uguali,che non reagiamo allo stesso modo alle cure,e che quello che per me è male per un'altro si trasforma in soluzione.
Hai tutta la mia comprensione,ciao

Citazione:
le cose di cui ci sentiamo assolutamente certi non sono mai vere (Oscar Wilde)
Vinnie
Inviato: 21/3/2006 13:45  Aggiornato: 21/3/2006 13:45
Ho qualche dubbio
Iscritto: 17/3/2006
Da: Aberdeen - Scozia
Inviati: 71
 Re: STORIA DI UN'INFERMIERA QUALUNQUE
x tutti

la discussione e' di certo interessante.
Mi sembra che si sia gia scritto che cassia e omeopatia sono cose completamente diverse.
Si tende qui ad accomunare tutta la medicina alternativa e a pensare che tutti i difensori della allopatica siano tutti contestatori di tutte le alternative.
Non e' cosi'.
La cassia e' fitoterapia, non so se ci sono prove scientifiche e sperimentazioni a riguardo ma non ho alcun problema a credere che funzioni visto che la fitoterapia e' vicinissima alla medicina allopatica, ci sono in fatti nelle piante infiniti principi attivi, piu' o meno tossici, proprio come le molecole di sintesi allopatiche, con l'unica differenza che invece di essere sintetizzati in laboratorio in condizioni ricreate artificialmente sono sintetizzati dalle piante.
Il problema dell'omeopatia e' diverso. Non si puo' dimostrare (scientificamente) perche' i metodi analitici sono insufficienti a individuare le tracce infinitesimali (sempre che ci siano) del principio attivo e il metodo in se e la filosofia dietro il metodo omeopatico non possono essere dimostrati scientificamente perche se anche ci si basa sui casi e sperimentazioni sugli animali manca comunque il nesso causale per il fatto che non possiamo trovare nulla nel medicamento dal punto di vista analitico. Questo non vuol dire pero' che automaticamente l'omeopatia non funzioni, semplicemente non e' dimostrabile scientificamente coi mezzi che abbiamo oggi. Il concetto dell'acqua zuccherata non viene usato per deridere ma solo per dire che analiticamente siam incapaci di trovar alcunche' nel rimedio omeopatico. Quindi se non e' dimostrabile scientificamente e' sbagliato chiamarla medicina ma si e' ovviamente liberissimi di crederci e di utilizzarla.
Sono stato chiaro? spero di si.

MarcoBZ
Inviato: 21/3/2006 14:16  Aggiornato: 21/3/2006 14:16
Ho qualche dubbio
Iscritto: 9/9/2005
Da: Bolzano - Alto Adige - Italy
Inviati: 192
 Re: STORIA DI UN'INFERMIERA QUALUNQUE
frankad e fiammifero: grazie della comprensione.

in ogni caso bando alle tristezze e cerchiamo di arrivare ad una ns. conclusione sull´efficacia o meno di tali prodotti, anche solo come prevenzione.

A questo punto la cosa che piu mi interessa é di fare il possibile perche una tale esperienza non si ripeta mai più.

Ho intravisto una domanda postata prima, dove si chiedeva di portare ad esempio casi reali all´interno della ns. cerchia di iscritti, dove l´utilizzo di tali prodotti ha portato giovamento: come diceva massimo fra di noi esiste una fiducia di fondo nella bontá di intenzioni, non ammorbata da interessi economici di sorta.
Questo puo sicuramente essere un buon punto di partenza.

Altro punto: mi sembra di ricordare che qualcuno fra di noi (frankad sei tu? o Krya) sia medico di professione. Sarebbe un´ottima cosa se questa persona potesse esprimere un suo parere professionale in merito. Sono assolutamente convinto che un medico di "luogocomune" sappia e voglia guardare oltre il proprio naso...

see ya

Gli eventi si stanno susseguendo così rapidamente che è quasi impossibile per noi compilare, assorbire, analizzare, e distillare la mole di informazioni. - Gerald Clemente
BRASA
Inviato: 21/3/2006 14:41  Aggiornato: 21/3/2006 14:41
Mi sento vacillare
Iscritto: 28/8/2005
Da: 1600 Pennsylvania Avenue NW Washington, DC 20500
Inviati: 442
 Re: STORIA DI UN'INFERMIERA QUALUNQUE
marcobz sono in una situazione molto simile alla tua.
un mio caro ha un carcinoma gastrico di tipo intestinale ulcerato e io non so che pesci pigliare. o meglio, voglio tentare di tutto, oltre alla medicina ufficiale.
mi sto informando molto su hamer e a giorni seguirò un loro corso,
sto per contattare simoncini.

a questo punto vorrei informazioni se qualcuno di voi ha mai utilizzato l'essiac o la tisana di Caisse e quali prodotti sono meglio di altri (ho visto che si trova in diverse forme), quali sono le controindicazioni..

insomma, tutto quello che potete postarmi per me è preziosissimo!

grazie di cuore.

ispirazione e visione sono in se stesse il fine ed il risultato
frankad
Inviato: 21/3/2006 14:59  Aggiornato: 21/3/2006 16:05
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 10/10/2005
Da: ICHNOS
Inviati: 1921
 Re: STORIA DI UN'INFERMIERA QUALUNQUE
Ciao Marco

Altro punto: mi sembra di ricordare che qualcuno fra di noi (frankad sei tu? o Krya) sia medico di professione.

Io dopo qualche anno di Università......ho deciso di fare solo l'anarchico..

Vulcan > Sergio e Krya > Riccardo sono, a mio giudizio, non solo medici e colleghi di LC, ma anche un grande riferimento dal punto di vista umano. Le due cose fanno una miscela indispensabile.

Un saluto

Franco

La democrazia è il sistema perfetto per tenere mansueti e silenziosi i cittadini, facendo loro credere di possedere un potere di scelta che in realtà non hanno e non hanno mai avuto.
BlSabbatH
Inviato: 21/3/2006 14:59  Aggiornato: 21/3/2006 14:59
Mi sento vacillare
Iscritto: 10/9/2005
Da: Bergamo
Inviati: 837
 Re: STORIA DI UN'INFERMIERA QUALUNQUE
dal post di vinnie:
Citazione:
La cassia e' fitoterapia, non so se ci sono prove scientifiche e sperimentazioni a riguardo ma non ho alcun problema a credere che funzioni visto che la fitoterapia e' vicinissima alla medicina allopatica, ci sono in fatti nelle piante infiniti principi attivi, piu' o meno tossici, proprio come le molecole di sintesi allopatiche, con l'unica differenza che invece di essere sintetizzati in laboratorio in condizioni ricreate artificialmente sono sintetizzati dalle piante.


chissà se continuando a scrivere la sessa cosa forse qualche "naturalista" legga e se ne convinca..

-- Under capitalism, man exploits man. Under communism, it's just the opposite. -- J.K. Galbraith
MarcoBZ
Inviato: 21/3/2006 15:13  Aggiornato: 21/3/2006 15:13
Ho qualche dubbio
Iscritto: 9/9/2005
Da: Bolzano - Alto Adige - Italy
Inviati: 192
 Re: STORIA DI UN'INFERMIERA QUALUNQUE
caro Brasa,
come tu avrai capito, non ho competenze in materia.

Ho letto svariati articoli di parenti di ammalati di tumore, che hanno scritto dicendo come la chemioterapia non serva a nulla, anzi debilita l´organismo rendendolo incapace di contrastare la malattia.
Nel momento pero dove si sarebbe dovuto decidere se fare o no questa chemioterapia, non ci abbiamo pensato un attimo: il medico (amico di mio padre ti ricordo) ci ha detto, l´operazione é riuscita, ora bisogna optare per un trattamento chemio-terapico di contenimento (mi sembra), in parole povere sarebbe servito per eliminare eventuali tracce di tumore ancora presente.
All´atto pratico purtroppo l´effetto é stato il contrario.

Ora non penso che questo medico abbia danneggiato consapevolmente mio padre. Quindi penso che questi protocolli chemioterapici abbiano una loro ragione di esistere e di essere raccomandati dagli oncologi.

Quello che ho visto io e quello che ho capito é che gli oncologi anche piu "trasgressivi" consigliano di assumere questi prodotti in abbinamento alle terapie tradizionali, come ricostituenti dell´organismo.

Avevo gia comperato in internet delle foglie di aloe arborescens per fare un succo che sembrava promettere bene, ma purtroppo nel mio caso specifico mi sono mosso troppo tardi

L´unico mio consiglio valido é quello di essere sempre positivi e vicini al sofferente, anche di fronte alle avversitá piu gravi.

Ti sono vicino e auguro una rapida guarigione al tuo caro.

Gli eventi si stanno susseguendo così rapidamente che è quasi impossibile per noi compilare, assorbire, analizzare, e distillare la mole di informazioni. - Gerald Clemente
bandit
Inviato: 21/3/2006 15:13  Aggiornato: 21/3/2006 15:13
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 28/11/2005
Da:
Inviati: 1649
 Re: STORIA DI UN'INFERMIERA QUALUNQUE
Brasa,
come riferimento per i rimedi naturali prova a verificare anche questo, se ritieni:
www.hsibaltimore.com (in inglese)
tempo fa li seguivo e mi sembrava valido.
spero ti sia utile e non ti faccia solo perdere tempo

bandit

BRASA
Inviato: 21/3/2006 15:30  Aggiornato: 21/3/2006 15:30
Mi sento vacillare
Iscritto: 28/8/2005
Da: 1600 Pennsylvania Avenue NW Washington, DC 20500
Inviati: 442
 Re: STORIA DI UN'INFERMIERA QUALUNQUE
grazie ragazzi per il sostegno e le informazioni datemi.
siete grandi.
grazie

ispirazione e visione sono in se stesse il fine ed il risultato
Santaruina
Inviato: 21/3/2006 15:46  Aggiornato: 21/3/2006 17:10
Sono certo di non sapere
Iscritto: 13/10/2004
Da: Sud Europa
Inviati: 5123
 Re: STORIA DI UN'INFERMIERA QUALUNQUE
A proposito di “metodo scientifico” e conoscenze tradizionali, il parere di Giuseppe Sermonti:

Sermonti critica in modo sistematico lo scientismo, da lui definito una "ideologia politica" in cui si trasforma la scienza nel momento in cui vuole rifondare l'uomo e il suo destino biologico.

Il buffo è che tutta questa arroganza risulta assai poco motivata, dato che, come egli rileva, la scienza non ha poi tanti successi di cui essere fiera, dato che specie la biologia e la medicina hanno conseguito notevoli risultati solo vampirizzando sistematicamente le conoscenze empiriche, popolari, del passato, spesso residui di una sapienza religiosa, e diffondendole in modo sistematico e razionalizzato, come se fossero state conquiste proprie, o impossessandosi del merito di fenomeni positivi (quali la diminuzione di gravi malattie contagiose), quando invece l'azione svolta dalla medicina aveva avuto una influenza assai modesta sui fatti.

A titolo di esempio riportiamo alcuni episodi significativi.
Il mondo contadino sapeva da tempo che il contrarre il vaiolo dalle mucche, come avveniva ai mungitori, ammalandosi in forma lieve, preservava dal vaiolo umano.
Questa conoscenza popolare, trasmessa a un medico di campagna del XVIII secolo, permise di mettere a punto in Inghilterra le prime forme rudimentali, empiriche, di vaccinazione antivaiolo, anche se mancavano ancora del tutto le conoscenze immunologiche tali da far comprendere il meccanismo d'azione di questa misura di profilassi.

Il chinino, usato a lungo e con efficacia per guarire dalla malaria, solo nel secolo scorso fu identificato come principio attivo ed estratto dalla corteccia di una pianta, la Cinchona.
Già dal XVII secolo il suo uso terapeutico, sotto forma di polvere di corteccia di china, era stato introdotto in Europa dall'America del sud, dove da tempo era impiegato dalla medicina tradizionale degli Indios per la cura delle febbri malariche.

Una intera famiglia di composti, (tra i tanti che si possono citare ancora), le cumarine, da cui sono derivati molti farmaci differenziati per attività come vasodilatatori, antibiotici, antinfiammatori, ecc., era nota da millenni nella medicina tradizionale di vari popoli (ad esempio, gli Egizi).

Può essere interessante aggiungere che alcune multinazionali farmaceutiche da decenni stanno analizzando i vari rimedi terapeutici delle popolazioni extraeuropee per identificare nuovi principi attivi, da spacciare poi come frutto della sola ricerca scientifica di laboratorio.

La storia dell'aspirina è altrettanto istruttiva: fu per merito di un sacerdote inglese del XVIII secolo se si cominciò a usare, con un certo successo, la polvere della corteccia di salice per curare le febbri.
La sua scoperta non derivò da alcun procedimento "scientifico", ma fu il risultato, riconosciuto dallo stesso autore, della applicazione di un antica credenza tradizionale secondo la quale gli ambienti che provocano certe malattie forniscono anche i rimedi naturali per combatterle.

Nel caso specifico il riferimento riguarda i luoghi umidi, dove è facile contrarre alcune malattie, ma che al contempo sono favorevoli per la crescita dei salici.
Solo successivamente si identificò il principio attivo, l'acido salicilico, la cui attività venne migliorata in un secondo tempo ottenendo un derivato di sintesi, l'acido acetilsalicilico, contenuto nella ben nota aspirina.

Si potrebbe ricordare ancora la scoperta del tutto casuale della pennicillina o di altri farmaci, al di fuori di ogni procedura lineare di indagine di laboratorio.

Infine è ben noto che, nel nostro continente, la sconfitta delle grandi epidemie, come la peste, fu dovuta non alla medicina, ma a misure di igiene e anche a fatti casuali, come l'immigrazione dall'Asia in Europa del ratto bruno che sostituì il ratto nero, portatore delle pulci che veicolano l'agente patogeno della peste.
Tutto ciò precedette di alcuni secoli l'identificazione del bacillo responsabile della malattia e la messa a punto di opportune misure terapeutiche, ormai utili solo in aree dove la cura dell'igiene era molto carente.


da “Politica, bio-business e scienza: il caso italiano di Giuseppe Sermonti fra studiosi darwiniani e non-darwiniani”

-o- Ama e fa' ciò che vuoi -o-
LoneWolf58
Inviato: 21/3/2006 16:29  Aggiornato: 21/3/2006 16:29
Sono certo di non sapere
Iscritto: 12/11/2005
Da: Padova
Inviati: 4861
 Re: STORIA DI UN'INFERMIERA QUALUNQUE
Parafrasando quel che hai scritto mi piacerebbe sapere se, invece, abbiamo qualche prova scientifica che la medicina NON alternativa funzioni... e badate la domanda non è superficiale.
;)

La storia, come un'idiota, meccanicamente si ripete. (Paul Morand)
Il problema, però, è che ci sono degli idioti che continuano a credere che la storia non si ripeta. (LoneWolf58)
tomlamm
Inviato: 21/3/2006 16:54  Aggiornato: 21/3/2006 16:54
Ho qualche dubbio
Iscritto: 5/5/2005
Da:
Inviati: 94
 Re: STORIA DI UN'INFERMIERA QUALUNQUE
Sto provando l'ESSIAC su tre persone: 1 per tumore al cervello, 1 per problemi tiroidei (noduli), 1 generalmente sano.
Se qualcuno sta facendo altrettanto e ha risultati positivi (o anche negativi) può contattarmi.

tommasoaniello@hotmail.com

Doctor
Inviato: 21/3/2006 20:18  Aggiornato: 21/3/2006 20:18
Ho qualche dubbio
Iscritto: 6/10/2005
Da: Lisboa
Inviati: 108
 Re: STORIA DI UN'INFERMIERA QUALUNQUE (x padrealdo)
Salve a tutti.
volevo chiedere un parere a padrealdo su quest'affermazione che ho trovato in quest'intervista al Dr Gary L. Glum:Citazione:
Our information on Essiac has been sent around the world twice through Publisher's Weekly magazine in a huge two-page ad. We received no responses at all from any publishing company world-wide, no producers, directors, throughout the United States, no talk shows programs, none of that. We can't access the media. No one wants this information disseminated. And it's not just the media either. It includes the herbal companies who are now substituting the curly dock for sheep's sorrel. So people are getting the wrong ingredients for Essiac, not to mention the five or six other formulas that are circulating which are different from the one I send out. These false formulas are being disseminated. These is a disinformation campaign going on here, somehow.

(il link: http://www.ivanfraser.com/articles/health/essiac_info.html)
Praticamente Glum sostiene che alcune "herbal companies" stanno sostituendo uno degli ingredienti fondamentali della formula con un altra sostanza (curly dock) che renderebbe inefficace l'Essiac. Che ne pensi? O che ne pensate? Il prodotto in vendita sul site di Guarnieri é puro al 100% o potrebbe essere adulterato in uno dei suoi ingredienti?

DOC
(di nome/nick non di fatto )

"EMANCIPATE YOURSELF FROM MENTAL SLAVERY.
NONE BUT OURSELVES CAN FREE OUR MINDS"
Bob Marley
SavySeba
Inviato: 21/3/2006 20:33  Aggiornato: 21/3/2006 20:33
Ho qualche dubbio
Iscritto: 2/2/2006
Da: Bari
Inviati: 74
 Re: STORIA DI UN'INFERMIERA QUALUNQUE
Grazie Doctor per aver posto il problema.

Quello che non ho capito è:
Dove è meglio procurarsi l'Essiac? In erboristeria?
Esistono vari tipi? Sono tutti senza controindicazioni?
Esiste un produttore migliore degli altri?

Ho paura dei falsi in giro.
Ma il sito http://www.caisse.it/ è affidabile?

--

Ho appena notato che la parola Essiac e speculare a Caisse.

------
Saverio
------

La storia non ci ha ancora insegnato nulla sulla guerra. AMEN
Doctor
Inviato: 21/3/2006 20:47  Aggiornato: 21/3/2006 20:48
Ho qualche dubbio
Iscritto: 6/10/2005
Da: Lisboa
Inviati: 108
 Re: STORIA DI UN'INFERMIERA QUALUNQUE
Un altro link molto interessante ed utile:
http://www.ivanfraser.com/articles/health/cancerbusiness.html

"EMANCIPATE YOURSELF FROM MENTAL SLAVERY.
NONE BUT OURSELVES CAN FREE OUR MINDS"
Bob Marley
Redazione
Inviato: 21/3/2006 22:34  Aggiornato: 21/3/2006 22:34
Webmaster
Iscritto: 8/3/2004
Da:
Inviati: 19594
 Re: STORIA DI UN'INFERMIERA QUALUNQUE
Sto preparando tutte le risposte che mi sono state chieste. A fra poco.

grazia
Inviato: 21/3/2006 23:02  Aggiornato: 21/3/2006 23:17
Mi sento vacillare
Iscritto: 5/1/2005
Da:
Inviati: 337
 Re: STORIA DI UN'INFERMIERA QUALUNQUE
Ostinata nella convinzione della bontà dei risultati dell'essiac ho proposto il preparato ad un familiare malato di sclerosi multipla. Ha accettato con tanta fiducia (elemento questo sicuramente favorevole nella situazione contingente!) e ha cominciato ad assumere le capsule di essiac. E' stata brava e rigorosissima non ingerendo alcunchè nelle due ore successive. 3 capsule mattina, tre capsule la sera prima dei pasti. Sei quindi in tutto.
Ma la mia ostinazione secondo me s'è fatta fregare dalla comodità dell'essiac somministrato in capsule. Una scatola di capsule (l'originale Essiac canadese con tanto di certificazione) costa 53 euro e ne contiene 150. Dico d'essermi fatta fregare dalla comodità delle capsule perchè malgrado l'interessata abbia ingerito più di una scatola non ha avuto alcun effetto apparente pr il momento. Anche se dovrebbe ingerirne ancora altrettante.
L'erborista che me l'ha consigliate mi ha convinto della equivalenza della quantità di decotto necessario, con un certo numero di capsule.
Spero tanto ci sia qualche esito marcatamente "positivo" ...... la fiducia in chi spera tanto, chiaramente, non manca.

Un abbraccio solidale a marco BZ e a Brasa.

grazia

"Solo la verità può rendere liberi quanti oggi non vogliono essere servi..."

Paolo Sylos Labini
da "Intoccabili" di Lodato-Travaglio
tomlamm
Inviato: 21/3/2006 23:13  Aggiornato: 21/3/2006 23:13
Ho qualche dubbio
Iscritto: 5/5/2005
Da:
Inviati: 94
 Re: STORIA DI UN'INFERMIERA QUALUNQUE
Non so se si era capito, ma propongo di fare di questo "modulo" un posto per fare il punto della situazione sulla reale efficacia o meno dell'Essiac.
Magari Massimo ha qualche idea o suggerimento.

Vinnie
Inviato: 21/3/2006 23:22  Aggiornato: 21/3/2006 23:22
Ho qualche dubbio
Iscritto: 17/3/2006
Da: Aberdeen - Scozia
Inviati: 71
 Re: STORIA DI UN'INFERMIERA QUALUNQUE
BlSabbatH Magari, purtroppo mi sembra che il pensiero diffuso sia che chi critica le terapie alternative sia solo un demotivato miscredente piuttosto che una mente che cerca di essere obiettiva

vulcan
Inviato: 21/3/2006 23:42  Aggiornato: 21/3/2006 23:42
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 29/1/2005
Da: Sardigna
Inviati: 2092
 Re: STORIA DI UN'INFERMIERA QUALUNQUE
Sono dal 3 gennaio che il "fattore S" mi assilla... costringendomi allo "straordinario

luogocomune è comunque veramente
UNA PALESTRA DELLA MENTE ...

indipendentemente dalle posizioni di ciascuno

tuttavia anche sotto questo articolo mi sembra di che si proceda con "disordini" concettuali ...

sinceramente penso che tutto sommato la differenza di fondo sia tra chi .. ha magari un retroterra di tipo scientifico (vulcan, BisaBath, Vinnie) [ krya.. vieni a noi !]

e chi invece procede secondo certi canoni di "libera mente"..

il linguaggio è obbligatoriamnete diverso ...

comunque mi riservo una riflessione per ripondere a Massimo e qualcun altro ....che mi ha colpito...e tuttavia una certezza l'ho raggiunta!!!

La migliore medicina alternativa che possa esistere è quella di essere in armonia con la propria unità psicofisica ...by by


"Indaga le parole a partire dalle cose e non le cose a partire dalle parole." Misone
Redazione
Inviato: 21/3/2006 23:46  Aggiornato: 22/3/2006 1:33
Webmaster
Iscritto: 8/3/2004
Da:
Inviati: 19594
 Re: STORIA DI UN'INFERMIERA QUALUNQUE
Unificato con il commento più sotto

bandit
Inviato: 22/3/2006 0:11  Aggiornato: 22/3/2006 0:19
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 28/11/2005
Da:
Inviati: 1649
 Re: STORIA DI UN'INFERMIERA QUALUNQUE
Se non sbaglio e' di qualche mese fa un provvedimento a livello europeo fortemente restrittivo rispetto all'acquisto delle vitamine e altri integratori.
Pur ammettendo che solo loro detengano la pura ed unica verita', facessero il santo piacere di non rompere a quelli che si fanno le loro ricerche, tirano le loro conclusioni e prendono le loro decisioni per conto proprio. Siamo al paradosso che uno puo' comprarsi tutte le sigarette che vuole, ma le vitamine no.

Un'altra perla e' che le autorita' sanitarie (sempre europa) hanno inventato una nuova malattia (non ne ricordo il nome, ma del fatto sono sicuro), da affiancare alla anoressia e abulimia. Questa nuova si riferisce a coloro che, ossessionati dal voler mangiar sano a tutti i costi, finiscono per rinunciare a certi nutrienti e rischiano di avere seri squilibri alimentari.
Il che sara' pur vero, intendiamoci. Il fatto curioso e' che tali signori ritengono prioritario preoccuparsi di quel 2% (?) di ultrafanatici all'interno di quel 10%(?) di persone che sta attento a quello che mangia, anziche' preoccuparsi di cosa mangia il rimanente 90%. Ma si sa...zuccheri raffinati, farine raffinate, carne (tirata su a medicine), dolci e caramelle, acidi vari, bevande piene di zuccheri, conservanti vari ecc. (circa i 2/3 della merce di un qualsiasi supermercato) sono tutte cose che fanno molto bene.

[Sorry non riesco a riportare le fonti, sono cose di qualche tempo fa, ma so che in LC gli interessati se serve sono in grado di rivoltare internet nel giro di 5minuti.]

Farvatus
Inviato: 22/3/2006 0:52  Aggiornato: 22/3/2006 0:54
Ho qualche dubbio
Iscritto: 20/4/2005
Da: Torino
Inviati: 220
 Re: STORIA DI UN'INFERMIERA QUALUNQUE
Sto rileggendo alcuni siti su Hamer e trovo le sue teorie semplicemente impressionanti.
Vorrei soprattutto citare questo passo molto pregnante per fare capire da dove ricavi la sua teoria sullo psicosomatismo del cancro e da come si leghi straoridnariamente bene con le più ardite teorie della fisica moderna.

Citazione:
Il cervello non è in grado di distinguere tra reale e simbolico, tra realtà e immaginazione


Non so se voi vi rendete conto di ciò che qui c'è scritto... E vi assicuro che è scientificamente dimostrato, se io guardo un oggetto e poi chiudo gli occhi e lo immagino, di fatto è la stessa cosa. Nel cervello si "accendono" le stesse identiche aree...

La mia ragazza mi ha parlato durante lo scorso agosto di una ragazza, che malata di una forma di cancro al cervello, inspiegabilmente, guarisce e ricade nella malattia. I medici non ci capiscono nulla. Lei ha spiegato che visualizza nella mente il tumore, e poi si immagina che si sciolga. Compie questo esercizio lungamente, ogni giorno. Morale della favola il tumore va e viene.

Riquoto...

Citazione:
Il cervello non è in grado di distinguere tra reale e simbolico, tra realtà e immaginazione

"In un certo senso tutto il nostro universo è tempo, è irreversibilità. Però il tempo emerge da una realtà eterna che è il vuoto." Ilya Prigogine
Daniele
Inviato: 22/3/2006 0:58  Aggiornato: 22/3/2006 0:58
Ho qualche dubbio
Iscritto: 27/12/2005
Da: Trentino
Inviati: 128
 Re: STORIA DI UN'INFERMIERA QUALUNQUE
Citazione:
Ribadisco.. non conosco l'omeopatia ..
(postato da Vulcan)

e ti permetti di scrivere tutto quello che hai scritto NON conoscendo l'omeopatia???
Resto esterefatto... E questa è la cosiddetta scienza.
Bah...

Redazione
Inviato: 22/3/2006 1:04  Aggiornato: 22/3/2006 8:56
Webmaster
Iscritto: 8/3/2004
Da:
Inviati: 19594
 Re: STORIA DI UN'INFERMIERA QUALUNQUE
Come ho già scritto nella nota introduttiva, dobbiamo tenere sempre presente che questo luogo è solo uno scambio di opinioni e di esperienze, e non possiamo fare diagnosi né tantomeno prescrivere ricette. Ogni caso è una storia a parte, e solo chi vi è coinvolto personalmente ha in mano tutti gli elementi necessari per valutarlo al meglio.

°°°°°°°°

Cio detto, è anche vero che i "casi diversi" sembrano ripetersi in maniera impressionante. La storia del padre di Marco, o di quello di Frankad, è stata anche la storia del mio, e temo putroppo anche del padre della madre e del fratello di moltissime altre persone.

E si sta anche ripetendo, nel piccolo di questa splendida discussione (grazie Santa, è stato bello rivedere il tuo volto luminoso) quello che accade nel macro della nostra società. Da una parte i "disperati" - la gente che sta vicino a chi sta soffrendo - dall'altra i soloni della scienza, che si preoccupano soltanto di continuare a tirare questa maledetta riga fra ciò che "è scientifico" e ciò che non lo è.

Dedicano la maggior parte del loro tempo a "compartimentare", a catalogare, a etichettare, ad assicurarsi che "questo è fitoterapia", "quello è omeopatia", "quell'altro è medicina alternativa generica", e "stiamo ben attenti a non fare confusione". Una volta tracciato il solco del loro invalicabile giardino, ci si rifugiano dentro, e da lì ti guardano dall'alto del loro disprezzo.

E intanto la gente muore.

(Vinnie, Vulcan e BlSabbath, non ce l'ho assolutamente con voi, ma qui rappresentate in maniera emblematica un certo tipo di pensiero, ed è quello l'oggetto della mia critica, non voi come individui).

***************

Dovendo quindi fare a meno del supporto della scienza, cerchiamo nel frattempo di arrangiarci come possiamo.

(O meglio, in attesa che la scienza riesca a replicare in laboratorio la "magica molecola", rubata ad una radice piuttosto che a un pesce, che la renda miliardaria. Allora si che vedrete come "fa bene", l'estratto di Pao d'Arco, o la cartilagine di squalo!)


ESPERIENZE PERSONALI - Cartilagine di squalo e Essiac

CARTILAGINE DI SQUALO

Su questo sito mi sono sempre limitato a raccontare l'unica vicenda di "guarigione" che ho vissuto in prima persona dall'inizio alla fine (quella del mio cane, salvato da un carcinoma al fegato con la cartilagine di squalo . link in coda), ma ora che mi stata posta la domanda, parlerò anche di persone che so essersi curate con la stessa cartilagine, e in seguito con l'Essiac.

Nel 1994, per motivi di lavoro, sono venuto con la famiglia a vivere negli Stati Uniti. Poco prima di partire, ci venne a trovare un amico, al quale avevano diagnosticato un tumore avanzato, con numerose metastasi al fegato. Non dimenticherò mai i suoi occhi, quando mi disse che gli avevano dato al massimo due mesi di vita. Ci chiese di informarci se "magari giù in America c'è qualcosa contro il cancro che qui ancora non conosciamo".

Naturalmente noi non avevamo idea (né io né mia moglie siamo medici, oltretutto), e partimmo con questo grosso peso nel cuore. Una volta negli Stati Uniti ci imbattemmo però, "per caso", in una rivista che parlava delle proprietà anticancro della cartilagine di squalo. Ci informammo come potemmo - Internet era ancora in fasce, in quegli anni - e gli spedimmo la cartilagine di squalo.

Sei mesi dopo, al telefono, il nostro amico ci raccontava divertito del volto esterrefatto dei primari di Niguarda di fronte alle radiografie del suo fegato, dove le metastasi risultavano atrofizzate e chiaramente ridotte di dimensioni. Mentre non disse mai ai suoi medici della cartilagine di squalo (era malato, ma non era stupido), alla cartilagine aveva aggiunto anche una cura di Pao D'Arco, mentre si era sempre rifiutato di sottoporsi a qualunque cura di tipo radio/chemioterapico.

Sopravvisse per altri due anni, e poi morì dopo aver deciso di smettere tutte le cure. "Si sentiva guarito - ci raccontò la moglie - e non voleva più saperne di curarsi".

Che cosa abbia fatto effettivamente il mio amico, per sopravvivere due anni e mezzo, non posso garantirlo, ed è per questo che non avevo mai citato prima la sua storia qui sul sito. Ma di certo posso dire che la stessa persona che mi disse di avere due mesi di vita, e alla quale avevamo mandato la cartilagine, due anni dopo chiacchierava tranquillamente con me al telefono.

Un'altra cosa che posso dire di certo, è che la stessa identica scena che lui visse davanti ai primari del Niguarda, la vissi io davanti al veterinario del mio cane, nella storia che ho citato in precedenza.

La cartilagine di squalo, da quel che ho capito, avrebbe una forte proprietà antiangiostastica. Impedisce cioè al tumore di crescere, impedendogli di sviluppare i nuovi vasi sanguigni di cui ha bisogno per farlo.

Torno a ripeterlo fino alla noia, non sono medico e quello che dico va preso solo come OPINIONE PERSONALE. Chi vuole prendere in considerazione questo, o qualunque altro tipo di cura alternativa, DEVE ASSOLUTAMENTE fare lo sforzo di informarsi in prima persona.

ACQUISTO. Dovunque scegliate di acquistarla, consiglio vivamente di prendere SOLO cartilagine di squalo che ha subito un trattamento a freddo, il quale deve essere specificato chiaramente sull'etichetta. Costa di più, ovviamente, ma è l'unico in grado di conservare al meglio le proprietà chimiche interessate.


ESSIAC

Per quel che riguarda l'ESSIAC, la mia esperienza è limitata a casi indiretti. Si tratta di alcune persone con tumori diversi, a stadi non avanzati, a cui abbiamo suggerito l'Essiac, e che ci hanno poi detto di aver superato, con una chiara remissione, la diagnosi iniziale. Mi sembra di capire che per considerare una persona "guarita" dal tumore debbano passare almeno 5 anni: in questo caso, esiste almeno una persona di cui posso dire che sia "guarita dal cancro", dopo che ha assunto ANCHE l'Essiac. In altre parole, per quel che ne so, potrebbe benissimo esser guarita per conto suo. Sta di fatto che il tumore c'era, e ora non c'è più.

In famiglia inoltre prendiamo tutti Essiac, ciclicamente, un paio di volte all'anno, e devo dire che i benefici, a livello di disintossicazione e di benessere generale, sono notevoli. Va anche ricordato che questi non si registrano subito, ma dopo un paio di settimane dall'inizio del ciclo. Anzi, a volte può capitare che si abbia inizialmente un reazione particolarmente violenta, con il corpo che espelle le tossine troppo velocemente. E' infatti impensabile, secondo me, poter riequilibrare un qualunque stato di squilibrio che si è accumulato nel tempo, con una qualunque terapia d'urto, naturale o sintetica che sia.

E' per questo motivo (visto che l'Essiac presumibilmente aiuta la ricostituzione del sistema immunitario) che in un caso di tumore avanzato mi sembra più saggio prendere subito la cartilagine, e poi eventualmente, una volta arrestata la crescita, un ciclo completo di Essiac.

In ogni caso, a quel che mi risulta, nessuno dei due ha mai mostrato effetti collaterali di alcun tipo (e state certi che se solo ci fossero, i due prodotti sarebbero da tempo stati proibiti anche solo come "complementi vitaminici").


ACQUISTO

Ho fatto una ricerca sulle diverse versioni in cui si trova la bevanda sul mercato: decotto, essenza, o infuso. Solo il primo, da quel che mi risulta, offre i massimi risultati, anche se la sua preparazione è laboriosa e impegnativa.

L'infuso (il classico "cucchiaino" di erba, già polverizzata, da mescolare direttamente all'acqua calda) rimane quindi un'ottima alternativa per chi viaggia, ma bisogna calcolarne l'effetto ridotto. Ciò è dovuto, a quel che ho capito, al fatto che le erbe, per essere polverizzate, debbano prima venire "standardizzate", ovvero debbano passare alcuni cicli di lavorazione supplementari che ne sminuiscono la potenza chimica. Eviterei decisamente le capsule, poichè, da quel che ho capito, i succhi gastrici non sarebbero assolutamente sufficienti ad estrarre dall'erba nemmeno quel poco di componenti chimici rimasti attivi.

(Dell'essenza - il preparato fatto con l'alcohol e non con l'acqua - sinceramente non so nulla, anche se pare che ne esista sul mercato una versione.)

Non so dove e in che formato si trovi Essiac nelle varie città d'Italia, ma lo si può anche ordinare direttamente dal Canada, con una sempllice carta di credito. Ti arriva a casa in poco tempo, con un leggero supplemento per la spedizione (in quel caso, se ne ordinano di solito otto bottigliette in una volta, per averle poi a disposizione nel tempo. Costa approssimatamente $30/35 a bottiglietta, per cui con $250/300 ne ordini otto, e te ne escono circa dodici cicli completi, che durano circa un mese ciascuno).

Posso anche suggerire di non comprare "formule evolute", con erbe supplementari, ma di attenersi alla formula originale della Caisse.

Mi scoccia decisamente "promuovere" un particolare rivenditore, e preferisco che ciascuno faccia le proprie ricerche. Sono comnunque disponibile a dare le informazioni che ho in privato, a livello personale e non di sito.

In ogni caso, la rete pullula di siti farlocchi, che vendono tutti la "formula originale" dell'Essiac. Un modo di sapere se la formula è davvero quella originale, è di comperare una bottiglietta che riporti la foto della Caisse sull'etichetta, e sulla scatola. Chi non è autorizzato per la formula, infatti, non ha nemmeno i diritti di riproduzione di quell'immagine.

Se decidete di farne uso, in ogni caso, mi sembra più saggio prendere il decotto, non l'infuso, e poi "seguirne attentamente le istruzioni".

Ma la cosa più importante - non sto scherzando - è che prima di tutto bisogna essere convinti di quello che si fa. Non prendetelo "perchè forse fa bene" o perchè "comunque male non fa". Leggete, informatevi, e ragionate - o meglio fate leggere, informate e fate ragionare il malato - e aspettate che sia lui a volersi curare in quel modo, invece di propinargli semplicemente qualcosa di cui non è necessariamente convinto, pensando di fare il suo bene. Lasciate che sia lui a farselo. Non so perchè, ma credo che sia più efficace in quel modo.


Per la storia del mio cane, citata sopra, vedi "una piccola testimonianza", a circa un terzo dell'articolo.

vulcan
Inviato: 22/3/2006 8:35  Aggiornato: 22/3/2006 8:35
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 29/1/2005
Da: Sardigna
Inviati: 2092
 Re: STORIA DI UN'INFERMIERA QUALUNQUE
rompiamo le righe ...eliminiamo solchi e distinzioni etc ...e procediamo tranquillamente ognuno per i c***i suoi...

questo è sicuramente il miglior metodo per raggiungere qualche certezza!! (?)

"Indaga le parole a partire dalle cose e non le cose a partire dalle parole." Misone
vulcan
Inviato: 22/3/2006 9:00  Aggiornato: 22/3/2006 9:00
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 29/1/2005
Da: Sardigna
Inviati: 2092
 Re: STORIA DI UN'INFERMIERA QUALUNQUE
Citazione:
-citazione-[... Ribadisco.. non conosco l'omeopatia .. ...] (postato da Vulcan)


Daniele ciao

questa tua citazione, mia frase .. è del ottobre 2005 ... ne frattempo ho imparato un sacco di cose

..e con il "non conosco l'omeopatia".. intendevo porre l'accento semplicemente sul fatto che non ne ho una conoscenza approfondita.. ma so almeno cosa è!

"Indaga le parole a partire dalle cose e non le cose a partire dalle parole." Misone
grazia
Inviato: 22/3/2006 9:44  Aggiornato: 22/3/2006 10:14
Mi sento vacillare
Iscritto: 5/1/2005
Da:
Inviati: 337
 Re: STORIA DI UN'INFERMIERA QUALUNQUE
L'impressione che ho avuto io è che è vero, in parte, quanto dice massimo (osservatore acuto)

Citazione:
si sta anche ripetendo, nel piccolo di questa splendida discussione quello che accade nel macro della nostra società. Da una parte i "disperati" ...(dall'altra quelli) ..... che si preoccupano di tirare questa maledetta riga fra ciò che "è scientifico" e ciò che non lo è.


Ma preso dalla foga forse va oltre. In fondo tutti bene o male si preoccupano della salute, sia i disperati sia "gli uomini di scienza".....(certo senza riferimenti a chichessia).....

personalmente a me danno molto fastidio le contrapposizioni, l'incapacità di non recuperare nelle parole dell'altro quel legame comune. A meno che non si tratti di una presa di posizione illogicamente assurda. Parler pour parler.

Il denominatore comune o comune multiplo altro non è che la volontà tesa a migliorare le condizioni della salute dell'individuo. Non condivido l'accanimento per la difesa al fine di far prevalere una tesi o l'altra. Certo, mi rendo conto, di quanto studio o ricerche, sofferenze ed energie possano esserci dietro un minimo risultato, ma se madre natura ci da la possibilità di assolvere laddove la scienza non riesce,non capisco la contrapposizione. Ci vedrei invece una integrazione. La contrapposizione forse questa sta solo nelle parole e nella voglia di prevalere delle persone. Non di riferisco a nessuno qui ma leggendo i vari post interessanti del forum "la cura del cancro....e se fosse vero?" che ha tanta attinenza con questo articolo, ho trovato tanti atteggiamenti quasi prevaricatori. Mi chiedo se questi atteggiamenti siano a servizio della scienza e del progresso scientifico o del regresso.
Scusate l'interlocuzione ma in questo periodo non ho tanta voglia di scrivere ma solo di leggere...... ma Massimo ti stuzzica, ti stuzzica che alla fine anche gli irriducibili sono costretti a prendere la tastiera e andare......
-------

Quanto all'uso delle pillole di essiac..... l'unico dato sensibile del mio familiare è che non fa che urinare...... che non sia questo l'effetto "depurativo"?
------------

Tengo a precisare, per buona pace in famiglia, che non mi riferivo a nessuno in particolare in quanto su scritto.....

Ed ora lasciatemi godere questo singolo giorno di ferie...... visto che sono usciti tutti....!!!!

"Solo la verità può rendere liberi quanti oggi non vogliono essere servi..."

Paolo Sylos Labini
da "Intoccabili" di Lodato-Travaglio
spettatore
Inviato: 22/3/2006 11:18  Aggiornato: 22/3/2006 11:18
Mi sento vacillare
Iscritto: 15/11/2004
Da:
Inviati: 883
 Re: STORIA DI UN'INFERMIERA QUALUNQUE
Visto che siamo tutti alla ricerca di qualcosa, eccovi un argomento che molti rifiuteranno a priori, altri ci penseranno su un pochino ed altri ancora diranno: "Già lo sapevo!".
L'argomento è il seguente: URINOTERAPIA.
Pratica millenaria, conta diversi milioni di sostenitori nel mondo, con risultati inimmaginabili. Come faccio ad affermare tutto ciò? E' semplice....ho provato di persona! Nutre, riequilibra, lenisce, guarisce il materiale ed il sottile energetico, non costa nulla ( forse l'unico costo è una alimentazione priva di carne, eccitanti, alcool e droghe), ed abbinata a qualche giorno di digiuno totale, provoca la rinascita materiale, morale e spirituale. Provare in questo periodo permette di conoscere il senso della parola Resurrezione.


lo spettatore

Citazione:
Non metterti a discutere con un idiota. La gente potrebbe non accorgersi della differenza.
ricardinho
Inviato: 22/3/2006 12:54  Aggiornato: 22/3/2006 12:54
Ho qualche dubbio
Iscritto: 20/4/2005
Da:
Inviati: 121
 Re: STORIA DI UN'INFERMIERA QUALUNQUE
Mia esperienza personale con l'Essiac. Lo prendo quotidianamento da circa un anno e mezzo (infuso). Ero soggetto annualmente a bronchiti e forme influenzali. Statisticamente, al momento attuale sono riuscito ad evitare 2 bronchiti ed 1 influenza. Ho avuto un raffreddore per soli 2 giorni. Per il resto, finora tutto bene. E' un caso?

Farvatus
Inviato: 22/3/2006 14:05  Aggiornato: 22/3/2006 14:05
Ho qualche dubbio
Iscritto: 20/4/2005
Da: Torino
Inviati: 220
 Re: STORIA DI UN'INFERMIERA QUALUNQUE
Citazione:
L'argomento è il seguente: URINOTERAPIA.
by Spettatore.

Anni fa ti avrei compatito, bere la propria urina?! MALATO DI MENTE!!! Oggi sinceramente non mi sorprendo più tanto che magari funzioni. In fondo il nostro corpo si comporta come un distillatore, non è cosi assurdo che lo possiamo sfruttare in tale senso per produrre medicinali.
La nostra Civiltà occidentale si considera il punto più alto del progresso umano, ma sinceramente vedendo la situazione sorica in cui ci troviamo, se lo fossimo forse non avremmo bisogno di parlare su questo sito di cospirazioni, guerre, oscurantismo e via dicendo. Ogni cultura ha sviluppato i suoi metodi di cura, spesso molto diversi tra loro, chi ci dice che quello che veniva praticato millenni fa siano solo sciocchezze primitive? Io temo che più andremo avanti nella conoscenza dell'universo in cui viviamo e facciamo parte, più ci renderemo sempre conto che i primitivi siamo noi. Il vero problema sarà accettarlo.
Come già fatto notare, in piccolo su questo forum si consuma uno scontro epocale, tra diverse visioni del mondo, tra una scienza che si è fatta dogma e la sua stessa necessità di ricerca, perchè la scienza è ricerca! Ma la sua vera natura viene sacrificata per scopi assai poco nobili, come profitto economico, Egoismi personali e via dicendo. Io a voi getto questa domanda, se ci rendessimo conto che quello che abbiamo creduto su di noi e sul mondo fosse sbagliato, fosse il frutto di una errata interpretazione, lo accettereste?
Non mi sorprenderei se facendo un viaggio nel tempo nel futuro, si incontrassero medici che per diagnosticare una malattia vi guardano l'iride dell'occhio o vi leggono la mano o praticano l'astrologia e per curarvi vi fanno bere l'urina o peggio l'acqua mista ad alcol. Non non mi sorprenderei affatto... Come allo stesso modo non mi sorprenderei se i cosiddetti luminari della scienza sceglierebbero la stessa apocalisse pur di non ammettere il torto, pur di non darci un futuro come quello. Perchè è tipico dell'uomo scegliere la malattia e la morte pur di non pagare il prezzo della guarigione.

"In un certo senso tutto il nostro universo è tempo, è irreversibilità. Però il tempo emerge da una realtà eterna che è il vuoto." Ilya Prigogine
fiammifero
Inviato: 22/3/2006 14:26  Aggiornato: 22/3/2006 14:26
Sono certo di non sapere
Iscritto: 28/2/2005
Da: ROMA
Inviati: 5691
 Re: STORIA DI UN'INFERMIERA QUALUNQUE
Citazione:
L'argomento è il seguente: URINOTERAPIA.


E' la prima volta che ne sento parlare,ma conoscete penso tutto l'Herpes labialis,quelle bollicine fascidiose sul labbro che escono sotto forma di vesciche,ebbene da piccola mia madre me le curava applicandoci sopra un batuffolo di ovatta impregnato della mia urina e si cicatrizzavano subito.
Poi è uscito fuori la pomata Vectavir per il trattamento dell'herpes labialis ma udite udite non è mutuabile ed un tubetto da 2 g,(due grammi) costa € 9,95
quando applicando sopra un po' di dentifricio qualsiasi al primo sentore,l'herpes labiale sparisce,mentre si cecatrizza subito se si interviene successivamente.
C'è bisogno di sperimentazione?
La mia è diretta come quella dei miei familiari ed amici,alla faccia delle farmacie e della Novartis che produce il Vectavir

Citazione:
le cose di cui ci sentiamo assolutamente certi non sono mai vere (Oscar Wilde)
bandit
Inviato: 22/3/2006 14:31  Aggiornato: 22/3/2006 14:31
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 28/11/2005
Da:
Inviati: 1649
 Re: STORIA DI UN'INFERMIERA QUALUNQUE
URINOTERAPIA: per info, a beneficio di chi volesse fare ricerche: va anche sotto il nome di AMAROLI

Spettatore: potresti dire qualche cosa in piu' sugli effetti che ne hai ricavato ?
grazie

winston
Inviato: 22/3/2006 16:26  Aggiornato: 22/3/2006 16:37
Mi sento vacillare
Iscritto: 30/10/2005
Da: Eurasia
Inviati: 392
 Re: STORIA DI UN'INFERMIERA QUALUNQUE
Dai dai, conta su... Ah be, sì be....
- Ho visto un re.
- Sa l'ha vist cus'e`?
- Ha visto un re!
- Ah, beh; si`, beh.
- Un re che piangeva seduto sulla sella
piangeva tante lacrime, ma tante che
bagnava anche il cavallo!
- Povero re!
- E povero anche il cavallo!
- Ah, beh; si`, beh..... - Ah, beh; si`, beh..... - Ah, beh; si`, beh....

"Chi controlla il presente controlla il passato, chi controlla il passato controlla il futuro" Orwell, 1984
spettatore
Inviato: 22/3/2006 17:57  Aggiornato: 22/3/2006 17:57
Mi sento vacillare
Iscritto: 15/11/2004
Da:
Inviati: 883
 Re: STORIA DI UN'INFERMIERA QUALUNQUE
Per non tediarvi vi riporto solo alcune cose sulle esperienze da me fatte e che costituiscono, quindi, una casistica minima.
Dopo aver letto un libro che mi cadde letteralmente sui piedi da una bancarella ambulante ( ringrazio le mie Guide celesti ) decisi di provare.
Un bicchiere al mattino appena sveglio per un paio di mesi non sembrò sortire nessun effetto, anche se la pancia si era un pò sgonfiata ed il muco che mi ritrovavo in gola ogni mattina risultava scomparso.
Lasciai perdere e riprovai a distanza di alcuni mesi, a primavera, quando al solito digiuno rituale di alcuni giorni, aggiunsi tutta l'urina che producevo nell'arco della giornata. In otto giorni consecutivi di TOTALE digiuno ed Amaroli ( come giustamente riporta Bandit) la mente divenne ferma e lucida. Ogni cosa appariva nella sua chiarezza e naturalità, il tempo scorreva più lentamente, il sonno era profondo e popolato di cose affascinanti. Nonostante fossi senza cibo da sei giorni, tornai al lavoro con un vigore ed una leggerezza di corpo e spirito mai provati prima, tanto che qualcuno mi disse che avevo una strana luce negli occhi, come un guizzo, una scintilla. Sono passati tre anni da quella esperienza e la ripeto ogni anno durante la Quaresima ( chi vuole intendere intenda) cercando di aumentare di qualche giorno ogni anno (sono arrivato a dieci giorni..quest'anno provo con dodici) anche se ricorro saltuariamente ad Amaroli durante l'arco dell'anno.


Lo spettatore

Citazione:
Non metterti a discutere con un idiota. La gente potrebbe non accorgersi della differenza.
BlSabbatH
Inviato: 22/3/2006 21:41  Aggiornato: 22/3/2006 21:50
Mi sento vacillare
Iscritto: 10/9/2005
Da: Bergamo
Inviati: 837
 Re: STORIA DI UN'INFERMIERA QUALUNQUE
Citazione:
URINOTERAPIA: per info, a beneficio di chi volesse fare ricerche: va anche sotto il nome di AMAROLI


preso da qua nonostante sia ovvio, preciso che il testo fra parentesi è mio..

LA PRATICA:

1.leggere le spiegazioni teoriche per rassicurare la mente e calmare le reazioni emozionali; (eh beh..)

2.provare l'applicazione di AMAROLI sulla pelle; per esempio su macchie rosse, cicatrici, verruche, macchie, micosi, ecc. ...(praticamente urinatevi addosso..)

3.preparate un rimedio omeopatico con la vostra urina, il libro spiega come fare; (aridaje con le diluizioni oceaniche..trattandosi però di liquido di escrezione renale forse ciò non è male)

4.il mattino, al risveglio, assaggiate (ho letto bene? ) un po' della vostra urina: se il gusto è spiacevole, aggiungete dell'acqua per diluirla. Bevete, tutte le mattine, uno o due bicchieri d'urina. (colore chiaro..gusto pulito..ma non è glenn grant! )

5.bevete non solo alcuni bicchieri d'urina il mattino, ma anche alcuni bicchieri durante il giorno. Se consumate ogni giorno una medicina chimica, (cioè tutto tranne il nulla..visto che qualsiasi molecola è..chimica!!) diminuite la quantità di farmaco man mano che aumentate la quantità d'urina;

6.fate un digiuno di uno, due, tre giorni bevendo dell'acqua e tutta la vostra urina; (un bel beverone di..acetone e corpi chetonici!!) questo preferibilmente dopo alcuni giorni d'alimentazione vegetariana cruda;
rialimentatevi un po' per volta, dopo questo digiuno. (eh ci credo.. )

Il dott. Schaller ha scritto un libro unico al mondo: "AMAROLI & digiuno", in collaborazione con la moglie Johanne. Lo hanno preparato dopo un digiuno di ben 40 giorni!;(e 40 notti nel deserto del sinai..chissà com'erano lucidi..)

.una o due volte all'anno fate un digiuno rigenerante a base di acqua e urina, per una, due o anche tre settimane.

In caso di malattia grave, sappiate che si possono ottenere dei risultati importanti con un digiuno di molte settimane con urina e acqua. Il grande vantaggio di questo tipo di digiuno è che il riutilizzo dell'energia vitale sprigionato dall'urina permette di sentirsi pieni di energia, senza i momenti di affaticamento e di debolezza, che possono subentrare durante i digiuni con sola acqua.
Il tutto sotto controllo medico, mi raccomando! ( NON HO PAROLE!!!! )

Bere la propria urina cambia la relazione con se stessi e porta a rispettare molto di più il proprio corpo. Provare per credere!


Per i più tecnici, riporto i dati di una ricerca di U. E. Hasler sulle sostanze inorganiche ( quelle organiche no?? ) presenti nell'urina: quantità media nelle 24 ore.

Sostanze Quantità

Cloruro 4,8 g/die
Potassio 2,7 g/die
Sodio 3,5 g/die
Calcio 232 mg/die
Magnesio 107 mg/die
Zolfo 1,23 g/die Cosa vuoi di più!?
Bromuro 3,7 mg/die
Floururo di Calcio 0,52 mg/die
Ioduro 0,19 mg/die
Rodanuro 4,0 mg/die
Ferro 88 ug/dir
Rame 36 ug/die
Zinco 525 ug/die
Selenio 30 ug/dir
----------------------------------------

non fatemi dire nulla..per carità...
se andiamo avanti così.. alcuni iniziaranno a "curarsi" anche con la m****!

-- Under capitalism, man exploits man. Under communism, it's just the opposite. -- J.K. Galbraith
grazia
Inviato: 22/3/2006 22:17  Aggiornato: 22/3/2006 22:17
Mi sento vacillare
Iscritto: 5/1/2005
Da:
Inviati: 337
 Re: STORIA DI UN'INFERMIERA QUALUNQUE
BlSabbatH.....


"Solo la verità può rendere liberi quanti oggi non vogliono essere servi..."

Paolo Sylos Labini
da "Intoccabili" di Lodato-Travaglio
vulcan
Inviato: 22/3/2006 22:18  Aggiornato: 22/3/2006 22:18
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 29/1/2005
Da: Sardigna
Inviati: 2092
 Re: STORIA DI UN'INFERMIERA QUALUNQUE
E pensare che all'incirca alla fine dell'800, primi del 900 il medicio assaggiava le urine del paziente per verificare la presenza degli zuccheri ....

(adesso, manco se mi raddoppiate lo stipendio!! )

...comunque a giudicare dall'elenco di BisaBath..è sufficente ciucciarsi un bel succo di frutta alla pera..

"Indaga le parole a partire dalle cose e non le cose a partire dalle parole." Misone
Redazione
Inviato: 22/3/2006 22:37  Aggiornato: 22/3/2006 22:37
Webmaster
Iscritto: 8/3/2004
Da:
Inviati: 19594
 Re: STORIA DI UN'INFERMIERA QUALUNQUE
BlSabbath: E' talmente facile deridere una cosa come l'urinoterapia, che mi stupisce davvero che tu, prima di farlo, non abbia voluto fare un giretto informativo sull'argomento.

vulcan
Inviato: 22/3/2006 23:21  Aggiornato: 22/3/2006 23:21
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 29/1/2005
Da: Sardigna
Inviati: 2092
 Re: STORIA DI UN'INFERMIERA QUALUNQUE
Citazione:
Chi gliele può dare, queste benedette "basi scientifiche", se non uno studio scientifico? Dammi questa risposta se ce l'hai, Sergio, ti prego, perchè qui mi pare che siamo soltanto dentro ad una presa per il culo grossa come il mondo stesso.


Riguardo alle osservazioni di Massimo … avevo già preso atto di questi dati ulteriori di cui parla ..
e ovviamente che la questione dal punto di vista della verità storica e delle testimonianze siano incontestabili .. non ho niente da dire..

Il problema è capire se questa verità storica ..coincide con la verità scientifica cioè che l’essiac.. curi realmente il cancro..
Tra le diverse cose mi viene anche in mente che secondo il “fattore S” l’essiac dovrebbe essere considerato anche un potente fungicida .. ucciderebbe la candida come causa principale del cancro ..quindi una di queste due verità dovrebbe/potrebbe essere “falsa”..

Per questo comunque Massimo insiste a rigor di logica ed in modo ineccepibile .. ponendomi “nell’angolo del ring” …sul fatto che ..

[Chi gliele può dare, queste benedette "basi scientifiche", se non uno studio scientifico?]

Bella domanda!
.. e direi legittima.

Io credo che alla fine la risposta è semplicemente in quei neuroni che ci danno l’informazione di partenza…
nel suo caso ..Essiac affossato… niente studio… interessi e basta .. e cosi via
nel mio caso .. essiac affossato .. niente studi per insufficienza di basi scientifiche e cosi via ..

.. ma per basi scientifiche non si intende uno studio che dimostri che queste non esistono…altrimenti dovremmo al di fuori della metodologia e per "furor di popolo" sottoporre a studio tutto ciò che ci viene in mente, procedendo con casualità .. seguendo il ragionamento di base ( caro a Massimo) .. che fino a quando non si dimostra il contrario , non si può affermare che….

La metodologia scientifica in realtà non procede in questi termini.. e per quanto possa essere contestabile ha comunque prodotto in ogni campo risultati apprezzabili .. ( e non solo nelle scienze biomediche).

Le basi scientifiche per sottoporre qualcosa ad uno studio .. sono tutti quei dati, e non solo pratici ma soprattutto teorici che consentono di individuare una griglia di pensiero in cui una serie di elementi poggiando su altri dati e su altri ancora …..alla fine ci suggeriscono che … è possibile che … etc

.. dunque se questi dati risultano “meritevoli” parte lo studio… atto a dimostrare o escludere che…
altrimenti mai nessuno si brenderà la briga di affaccendarsi in merito. Poi rimane ovviamente il fatto che è possibile, che se la valutazione primaria di “basi scientifiche” è errata è come se ci sparassimo sui c******i.
Anche la scienza è suscettibile di errore.

Francamente non sono in grado di dire se questi dati di base siano stati o no considerati.. ..cosi come anche le “evidenze “ riferite … tuttavia sono … per i miei neuroni, propenso a pensare , piu’ che
ad un “complotto finalizzato a”…
al fatto che in realtà mancavano questi dati di base..

Poi è anche possibile che qualcuno strada facendo ci abbia pensato e poi abbia abbandonato e noi non ne sappiamo niente.

Io mi pongo una semplice domanda… come mai oggi nessuno ( come ad esempio è il caso del Dr. Simoncini e della sua teoria) .. esegue delle avance scientifiche in favore dell’essiac?
Le risposte “contrapposte” ancora una volta si trovano in quei neuroni ( di vulcan e Massimo) di cui parlavo e ai quali poi, tutto il ragionamento deve convergere.

Ma vorrei far notare una “sottigliezza..di non poca valenza:

se è vero che Vulcan e assimilati partono da presupposti su cui il ragionamento deve poi convergere, è altrettanto vero che Massimo ed assimilati muovendosi in direzione “opposta” partono dai loro presupposti a cui tutto il ragionamento deve convergere..

Quindi in definitiva dopo tutto questo post, mi rendo conto di aver scoperto semplicemente che le fazioni in contrasto , partono in modo equivalente da posizioni a priori, uitilizzando la logica in modo finalistico alle loro convinzioni di partenza!

Acz… bastavano molte meno parole!

"Indaga le parole a partire dalle cose e non le cose a partire dalle parole." Misone
vulcan
Inviato: 22/3/2006 23:31  Aggiornato: 22/3/2006 23:31
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 29/1/2005
Da: Sardigna
Inviati: 2092
 Re: STORIA DI UN'INFERMIERA QUALUNQUE
Citazione:
Fiammifero /Ho l'abitudine di scrivermi su un foglio tutte le domande che devo rivolgere ad un medico,perchè la memoria a volte tradisce,ma mi studio anche l'interlocutore che ho davanti,informandomi prima chi è come lavora etc,e seguo il mio intuito e soprattutto confronto con altri le sue asserzioni.


Bella questa descrizione di fiammifero ..
Immagino già la rezione intima del collega quando la vede affacciarsi sulla porta dell’ambulatorio!

"Indaga le parole a partire dalle cose e non le cose a partire dalle parole." Misone
winston
Inviato: 22/3/2006 23:53  Aggiornato: 22/3/2006 23:53
Mi sento vacillare
Iscritto: 30/10/2005
Da: Eurasia
Inviati: 392
 Re: STORIA DI UN'INFERMIERA QUALUNQUE
Amaroli...

Come dire:

lazzi amari!

"Chi controlla il presente controlla il passato, chi controlla il passato controlla il futuro" Orwell, 1984
fiammifero
Inviato: 23/3/2006 0:07  Aggiornato: 23/3/2006 0:07
Sono certo di non sapere
Iscritto: 28/2/2005
Da: ROMA
Inviati: 5691
 Re: STORIA DI UN'INFERMIERA QUALUNQUE
Effettivamente sono una cacaca^^i
Proprio questa sera sono andata dal medico e come mi ha visto gli è tornato il tic nervoso
Però onestamente devo dire che essendo molto autoironica,rimango comunque simpatica,diciamo una simpatica cacaca^^i

Citazione:
le cose di cui ci sentiamo assolutamente certi non sono mai vere (Oscar Wilde)
Redazione
Inviato: 23/3/2006 0:32  Aggiornato: 23/3/2006 0:32
Webmaster
Iscritto: 8/3/2004
Da:
Inviati: 19594
 Re: STORIA DI UN'INFERMIERA QUALUNQUE
Caro VULCAN, se toccasse ora a me psicanalizzare il tuo ultimo post, credo che ne usciresti molto malconcio. Ma siccome hai già riconosciuto, lealmente, che io ti abbia messo in angolo, mi accontento e lì ci ti lascio. Sono sicuro che troverai da solo la via per uscirne.

Almeno tu sul ring ci sei salito.

Un abbraccio

Massimo

PikeBishop
Inviato: 23/3/2006 1:16  Aggiornato: 23/3/2006 1:16
Sono certo di non sapere
Iscritto: 1/11/2005
Da: Tavistock Square, Camden, London WC1H, UK
Inviati: 6263
 Re: STORIA DI UN'INFERMIERA QUALUNQUE
Citazione:
Autore: spettatore

Citazione:
Un bicchiere al mattino appena sveglio per un paio di mesi non sembrò sortire nessun effetto

Citazione:
Lasciai perdere e riprovai a distanza di alcuni mesi, a primavera, quando al solito digiuno rituale di alcuni giorni, aggiunsi tutta l'urina che producevo nell'arco della giornata. In otto giorni consecutivi di TOTALE digiuno ed Amaroli ( come giustamente riporta Bandit) la mente divenne ferma e lucida.


Caro spettatore, mi pare che la differenza non l'abbia fatta l'urina, ma bensi' il digiuno.
Se si digiuna per lunghi periodi (solo acqua), si ottengono gli effetti da te illustrati, senza bisogno di bere la propria urina.

In occasione dello scoppio della guerra, se cosi' si puo' chiamare, in Iraq, ho digiunato per l'intera quaresima spinto anche dalle parole del Papa (per la prima volta in vita mia ): se puoi digiunare per 10 giorni, 40 non sono un problema, a meno che tu non sia sottopeso, prova e mi saprai dire. E' pero' fondamentale superare i primi 3-7 giorni in cui si possono avere reazioni cosi' avverse da farti desistere, tipo mal di testa insopportabili. Una volta superato felicemente questo primo momento cruciale - che dipende dal tuo stato fisico, piu' sei avvelenato da tossine e piu' duro diventa - puoi andare avanti fino a che il tuo organismo non ti avverte che stai andando sotto peso.

Inutile parlarne ad un medico, di solito non hanno mai visto nessuno digiunare e - scientificamente - sono sicuri che percio' sia impossibile.

Bere l'urina non mi sembra un gran che, come idea. Stai riutilizzando prodotti di scarto e l'utilita' mi sembra limitata. Sarebbe meglio, come mi hanno insegnato nei corsi di sopravvivenza, bere l'urina di qualcun altro. Lo faro' solo quando saro sperduto per piu' di 2 mesi d'inverno in Tibet con mia moglie, altrimenti non credo che ce ne sia bisogno.

Magari mi sbaglio.........

La tisana mi sembra una buona idea, non che i prezzi siano proprio popolari, ma forse varrebbe la pena di provare. Io di sicuro trovero' il sito dove vendono quella taroccata

Il Portico Dipinto Network Nanopublishing
E' dall'uso (mancato) del Congiuntivo, che li riconoscerete.
vulcan
Inviato: 23/3/2006 8:41  Aggiornato: 23/3/2006 8:41
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 29/1/2005
Da: Sardigna
Inviati: 2092
 Re: STORIA DI UN'INFERMIERA QUALUNQUE
Massimo

grazie per il riconoscimento ad "honorem"

...vedrò comunque di fare un'indagine in merito all'essiac.. da un'altra direzione ...
e se scoprirò qualcosa di interessante vi metterò al corrente..

"Indaga le parole a partire dalle cose e non le cose a partire dalle parole." Misone
bandit
Inviato: 23/3/2006 15:35  Aggiornato: 23/3/2006 15:35
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 28/11/2005
Da:
Inviati: 1649
 Re: STORIA DI UN'INFERMIERA QUALUNQUE
"non fatemi dire nulla..per carità...
se andiamo avanti così.. alcuni iniziaranno a "curarsi" anche con la m****!"
+++++++++++++++++++++++++++
(Rif. Urinoterapia):premesso che sul tema non sono ne' esperto ne' praticante, ma soltanto curioso,
si potrebbe rispondere di prendere una qualsiasi medicina (magari anche di quelle "leggere", che ti vegono raccomandate anche quando hai un semplice mal di testa che se ne andrebbe da solo in poco tempo) e leggere bene cosa c'e' dentro e gli effetti collaterali.
cosi' si scoprirebbe che il " curarsi con la m**** ", o peggio, e' proprio quello che molti stanno gia' facendo.

vulcan
Inviato: 23/3/2006 16:17  Aggiornato: 23/3/2006 16:18
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 29/1/2005
Da: Sardigna
Inviati: 2092
 Re: STORIA DI UN'INFERMIERA QUALUNQUE
Citazione:
(Rif. Urinoterapia):premesso che sul tema non sono ne' esperto ne' praticante, ma soltanto curioso...


Non credo che ci voglia qualche laurea speciale per essere esperti di urine..

tuttavia non mi sembra un granchè paragonare molte medicine alla merda, considerato il fatto che tanti sopravvivono grazie a "questa" .

.. a parte quelli che uccidiamo .... magari in funzione di un "progetto criminale" finalizzato alla estinzione dei più deboli ..

"Indaga le parole a partire dalle cose e non le cose a partire dalle parole." Misone
bandit
Inviato: 23/3/2006 16:52  Aggiornato: 23/3/2006 16:52
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 28/11/2005
Da:
Inviati: 1649
 Re: STORIA DI UN'INFERMIERA QUALUNQUE
"Non credo che ci voglia qualche laurea speciale per essere esperti di urine.."
++++++++++++++++++
quindi intendi che siamo gia' tutti esperti. meglio cosi', risparmiamo un po' di tempo..
suppongo valga anche per la meditazione. mica bisogna studiare tanto: basta stare fermi, rilassarsi, respirare profondamente...gia' esperto, altro tempo risparmiato.

"tuttavia non mi sembra un granchè paragonare molte medicine alla merda, considerato il fatto che tanti sopravvivono grazie a "questa" ."
++++++++++++++++++
...messa cosi' non si capisce se difendi le medicine o l'altra cosa...
(kidding !)
comunque non ce l'ho con tutte le medicine, le az. farmaceutiche ecc.
hanno meriti indiscutibili.
ma sono convinto (me ne sono occupato per un bel po') che molto di piu' si potrebbe fare promuovendo uno stile di vita DAVVERO salutare, mentre la filosofia di fondo e': fregatene, ammalati, vai dal doc, compera la medicina, "guarisci", e poi ricomincia.

di base comunque su questo tema sono d'accordo con Massimo (per questo e perche' ho poco tempo non scrivo tanto).

a mo' Zibaldone, butto li' altre 2 cose.
primo, sarebbe interessante anche considerare gli effetti collaterali a lungo termine = squilibri che le medicine comportano nell'organismo umano.
secondo, sarebbe bello sapere perche' tra gli ingredienti talvolta si trovano degli aromi, tra cui il cioccolato o dolcificanti vari.

vulcan
Inviato: 23/3/2006 22:25  Aggiornato: 23/3/2006 22:25
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 29/1/2005
Da: Sardigna
Inviati: 2092
 Re: STORIA DI UN'INFERMIERA QUALUNQUE
Citazione:
messa cosi' non si capisce se difendi le medicine o l'altra cosa.


Bandit .. non è che difendo le medicine per principio..semmai solo quel poco e di positivo che ci possono dare ...

anzi come medico passo molto del mio tempo a convincere il paziente ..che spesso non vale la pena di assumere un farmaco.
Ho potuto riscontrare che se da una parte vi sono medici che propinano farmaci .. persino allo starnuto .. dall'altra, e nell'immagginario collettivo vi è la tentenza ad ottenere un farmaco.. perchè solo attraverso quello passerebbe lo stato di benessere psicofosico..

Ovviamente questo è falso, e più di una volta volta bisognerebbe lasciar correre madre natura per conto suo .. senza esagerare nelle interferenze....

ciao
sergio

"Indaga le parole a partire dalle cose e non le cose a partire dalle parole." Misone
bandit
Inviato: 23/3/2006 23:19  Aggiornato: 23/3/2006 23:19
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 28/11/2005
Da:
Inviati: 1649
 Re: STORIA DI UN'INFERMIERA QUALUNQUE
ciao Vulcan,
direi a questo punto che siamo d'accordo.
allora, salute !

bandit
Inviato: 24/3/2006 22:22  Aggiornato: 24/3/2006 22:24
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 28/11/2005
Da:
Inviati: 1649
 Re: STORIA DI UN'INFERMIERA QUALUNQUE
...ops...

[rif. insonnia] - "...spiega Daniel Kripke dell'Università della California a San Diego: "E' certo le molte medicine fanno il loro effetto, ma la spinta che vi è nell'utilizzarle viene molto spesso dalle industrie farmaceutiche o dalle cliniche per la ricerca sul sonno. Pensano che lo spaventare la gente su questo tema porti loro introiti non indifferenti". In realtà, secondo un'indagine condotta da BioMarket, una società di ricerche biotecnologiche, nel 2005 sono stati spesi 2 miliardi di dollari solo per un solo prodotto usato dalla maggior parte della gente che soffre di insonnia...."

http://www.repubblica.it/2005/k/sezioni/scienza_e_tecnologia/sonno/insonnia/insonnia.html

ingfiglia
Inviato: 27/3/2006 12:53  Aggiornato: 27/3/2006 12:53
Ho qualche dubbio
Iscritto: 27/10/2005
Da: Ballarò
Inviati: 96
 Re: STORIA DI UN'INFERMIERA QUALUNQUE
Ci tenevo a ringraziare la Redazione che ha riproposto l'articolo ed i commenti, utilissimi, di tutti i frequentatori di Luogocomune. Mi ha consentito la segnalazione dell'argomento a diverse persone.
Ciao a tutti

maurixio
Inviato: 6/6/2007 11:37  Aggiornato: 6/6/2007 11:37
Mi sento vacillare
Iscritto: 13/4/2007
Da:
Inviati: 333
 Re: STORIA DI UN'INFERMIERA QUALUNQUE
esperienza personale:
erano alcuni anni che almeno due volte all'anno la gola mi andava in fiamme. La cura? antibiotici, a carrette. questo fino al 99, anno in cui mio padre se ne andò, forse il dispiacere o che ne so, dovetti strare un mese a letto. Antibiotici. Nell'anno successivo si ripresentò il problema verso marzo, mi trovavo a casa di una donna che usava il propoli (si ricava dalle api) parlammo della mia gola, (eravamo, e lo sono tutt'ora fumatore) me ne consigliò l'uso, lo feci. Antibiotici kaput.
e questo è tutto.
Ciao a tutti.

lucymay
Inviato: 2/3/2011 11:04  Aggiornato: 2/3/2011 11:04
So tutto
Iscritto: 10/9/2009
Da: sardinia
Inviati: 10
 Re: STORIA DI UN'INFERMIERA QUALUNQUE
So di essere in notevole ritardo, rispetto alla discussione, e la mia è pura richiesta di aiuto da chi ha già fatta una ricerca così ampia prima di me; sono diversi giorni che cerco notizie relative all'essiac e ho difficoltà a distinguere quale è il prodotto vero da quello "falso" per poterlo ordinare.

La Resperin continua a vendere il prodotto, dichiarandolo l'unico e originale dal Canada, poi c'è la versione con aggiunte di altre erbe per migliorarne il sapore migliorata da Rick De Sylva.

Nel articolo si parla che dal 1996 si trova anche in Italia ma chi lo distribuisce?
"Ci misero sei anni, scartando e selezionando decine di aziende. Finalmente nel 1992 la bevanda era in vendita prima in Canada, poi negli USA. Nel 1995 Ha fatto la sua prima comparsa in Europa. Dal Luglio 1996 si trova anche in Italia"

Grazie

Paolo69
Inviato: 12/10/2011 17:02  Aggiornato: 12/10/2011 17:02
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 1/7/2004
Da:
Inviati: 1173
 Re: STORIA DI UN'INFERMIERA QUALUNQUE
ho la tua stessa necessità , hai poi avuto risposte?

lucymay
Inviato: 17/7/2012 16:04  Aggiornato: 17/7/2012 16:04
So tutto
Iscritto: 10/9/2009
Da: sardinia
Inviati: 10
 Re: STORIA DI UN'INFERMIERA QUALUNQUE
Se non hai ancora risolto, io ho trovato la Caisse Formula tramite il sito di Ludovico Guarnieri che la distribuisce ed è acquistabile on line, l'ho fatta arrivare anche in farmacia su ordinazione ed infine l'acquisto dal sito rimedi alternativi dove applicano anche sconti.
Ho trovato riscontro anche presso la fondazione Valsè Pantellini che si tratta di quella giusta!...


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