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Lampade a risparmio energetico: un cavallo di Troia in soggiorno!L’elettrosmog causato da queste lampade supera persino i limiti fissati dalle norme TCO a tutela dei lavoratori al videoterminale
Chi possiede un monitor a bassa emissione elettromagnetica (recante solitamente l’etichetta TCO) e decide di illuminare la scrivania con una lampada a risparmio energetico annulla tutti gli sforzi fatti per garantirsi un luogo di lavoro poco inquinato. I campi elettrici ad alta frequenza emessi da tale tipo di lampade superano di molto il valore di 1 V/m fissato quale limite dalle norme TCO – da 10 a 40 volte, a seconda del modello di lampada considerato.
Le lampadine a risparmio energetico non sono altro che una versione compatta dei tubi fluorescenti al neon, e come questi necessitano di un reattore, responsabile dell’emissione di forti campi elettrici alternati. La frequenza emessa (a seconda del modello di lampada considerato) va dai 27 ai 52 Kilohertz, ed il campo viene sottoposto a pulsazioni con la frequenza di 100 Hertz – proprio come avviene nei telefoni cordless, altro grosso problema nelle nostre case. In realtà ogni lampada a basso consumo si comporta come un piccolo trasmettitore radio ad onde lunghe, inviando un segnale alla frequenza di 100 Hertz per tutto il tempo in cui rimane accesa.
Le misurazioni effettuate in Svizzera da tecnici professionisti su incarico delle testate giornalistiche K-Tipp e Kassensturz nel settembre 2007 hanno evidenziato come tutte le lampade a risparmio energetico analizzate nel test superassero in modo massiccio i limiti di emissione di 1 V/m fissati dalle norme TCO per il campo elettrico nella frequenza 2-400 Kilohertz. Tutte le misurazioni sono state effettuate impiegando le sonde prescritte dalle stesse norme TCO. Le normali lampadine a incandescenza, invece, non emettono alcuna radiazione di alta frequenza.
“Le persone elettrosensibili sanno per esperienza di non riuscire a sopportare lampade a basso consumo nella propria abitazione”, sottolinea Francesco Imbesi, consulente del CTCU in materia di elettrosmog; normalmente però l’organismo di una persona sana non percepisce queste radiazioni, pur venendo sottoposto ad un rilevante stress elettrico. Questo si somma comunque a tutte le altre fonti di radiazioni artificiali elettriche e magnetiche, andando a compromettere nel medio-lungo periodo la salute di ampie fasce della popolazione. Per tale ragione vogliamo proporre alcune precauzioni:
• è bene evitare l’impiego di tali lampadine in situazioni che prevedono un’illuminazione nelle vicinanze della testa, vale a dire nelle lampade da scrivania, da lavoro, a sospensione, piantane e in quelle da comodino. Va mantenuta una distanza di sicurezza dal corpo illuminante di almeno un metro e mezzo. In presenza di più lampadine il disturbo radioelettrico aumenta di molto; sconsigliamo quindi di impiegare tale tipo di lampadine per l’illuminazione diretta di sale e locali che non siano di semplice passaggio. Sconsigliabile anche l’illuminazione a soffitto ottenuta con l’impiego di numerose lampade a risparmio energetico, nonostante il rispetto di un’ampia distanza dalle persone.
• Le lampadine a basso consumo possono essere tollerate come forma di illuminazione duratura in corridoi, cantine e all’aperto. Si tratta degli impieghi che garantiscono anche la migliore resa in termini di consumi.
• Diversi Paesi come Australia, Cile, Svizzera, la stessa Italia (Finanziaria 2008, dal 2011) e presto sembra anche l’Unione Europea, prevedono un divieto alla commercializzazione delle lampadine ad incandescenza. È necessario mobilitarsi per impedire tale assurdità, in quanto risparmio energetico e tutela del clima non possono essere perseguiti al prezzo della salute! Nella discussione sulle possibili misure a favore del clima è necessario considerare le enormi potenzialità di risparmio legate al contenimento di un’ampia gamma di sprechi oggi esistenti: si pensi solo al consumo elettrico di tutta una serie di apparecchi sempre in standby, o alla voracità energetica delle stazioni radiobase della telefonia mobile…
• Esiste poi un aspetto estetico e culturale: la luce prodotta dalle lampadine a risparmio energetico non può competere – checché ne dicano i produttori – con la qualità di una luce ad incandescenza.
Per domande è disponibile il consulente in materia di elettrosmog nelle giornate di lunedì e martedì, orario 10-12 e 16-12. Telefono: 0471 941465 [
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