Trovo l'analisi di Gianfranco La Grassa ( con tutto il rispetto)i confusa e a tratti contraddittoria.
L’articolista inizia sostenendo che Sarkozy rappresenta la fine dell’epoca gaullista in quanto
“si situerà d´ora in poi con maggior convinzione in Europa e che, nelle scelte geopolitiche globali, sarà sostanzialmente a fianco degli USA. Del resto, è ormai evidente da tempo che l´europeismo è, in ultima analisi, atlantismo e dunque effettivo (per quanto a volte minimamente mascherato) filoamericanismo”A parte questa opinabile definizione di “europeismo” - espressa come se fosse una certezza incontrovertibile quando al più può rientrare nel novero di una delle tante interpretazioni e convinzioni personali - l’autore prosegue dicendo che Sarkozy è “
a fianco degli USA nella politica internazionale; ma non abdica completamente a favore del potere economico, e tanto meno di quello finanziario.A questo proposito sarebbe interessante capire cosa intenda Gianfranco La Grassa per “politica internazionale” da un lato e per “potere economico e finanziario “dall’altro
Se, come sembra, egli riconosce una separazione e distinzione netta fra queste due componenti sarebbe altresì interessante capire quali sarebbero i rispettivi “campi d’azione “e i rispettivi "compiti" assegnati
Fare un parallelo con l’Italia – nel senso che anche noi
“ come male minore (pur sempre male, certo, ma minore), avremmo bisogno di una forza politica in grado di spazzare via sia una destra, semplicemente succube dell´impostazione geostrategica del "falchi" americani attuali, sia una sinistra che è in attesa di un mutamento di tale impostazione onde mettersi più apertamente al servizio dell´"Impero" statunitense, per interessi puramente personali (cioè di piccole cosche "mafiose") e mandando a "ramengo" l´intero paese” - inserendo tale considerazione in questo contesto, vuol dire non tenere presenti le macroscopiche differenze fra destra e sinistra italiana e francese.
Una per tutte – ultima ma non l’ultima !- il convinto sostegno e il conseguente coinvolgimento del nostro paese - deliberato da una maggioranza politicamente di “destra”- nella guerra in Iraq e dovuto alla sudditanza “di fatto” che L’Italia tributa agli Usa dalla fine della seconda guerra mondiale.
“Peccato originale” ( assieme ad altri due aspetti non meno preoccupanti come l’”invenzione” del fascismo e adesso del berlusconismo) che la Francia non possiede e che dunque non influiscono sulle scelte dei cittadini francesi i quali si regolano secondo una logica ed una storia politica assai diverse dalla nostra e dunque difficilmente paragonabili
Sarkozy ha vinto non perchè abbia "convinto" ( come sostengono trionfalisticamente alcuni esponenti di Alleanza Nazionale o della Cdl)
Ha vinto perchè praticamente NON aveva di fronte l'avversario
Nè all'interno della propria area politica nè all'esterno.
La Royal era nella condizione diametralmente opposta.
Indebolita dall'interno dagli stessi che avrebbero dovuto sostenerla ha perso "fuori casa" ma ha vinto "in casa" contro gli elephants del PS i suoi veri avversari
E forse un primo passo verso un ripensamento e rinnovamento delle forze di sinistra nascerà proprio da questa sconfitta "vittoriosa"
Non dimentichiamo inoltre che il successo riportato da Bayrou è stata una sorpresa per molti osservatori ed è sntomatico della volontà dei francesi nel sostenere una politica di modernizzazione nel rispetto della tradizione liberale
Il ruolo di barrage (contro Sarkozy) che Bayrou intende giocare alle legislative di giugno è una scommessa ambiziosa e difficoltosa ( molti esponenti della sua area sono stati eletti anche con i voti della destra ) ma l'apertura al dialogo con la Royal apre la strada ad una prospettiva di rinnovamento
In ogni caso, per concludere con una considerazione "a misura d'uomo " : parlando con chi ha votato Sarkozy e facendogli notare che qui in Italia Berlusconi ha esultato per la sua vittoria, i francesi hanno un soprassalto "
Merde ! non è possibile.. Berlusconi è peggio di Le Pen. Sarkò l al momento era l'unica alternativa...Madame Royal è stata coraggiosa, molto coraggiosa ma ancora deve costruire la " forza" necessaria e moderna per governare una Francia in grande difficoltà "
PS : sarebbe interessante anche discutere sul termine "gaullista"
Sarkozy si definisce tale ma "gaullisti" DOC hanno appoggiato la Royal...
Insomma tutti "tirano per la giacchetta" De Gaulle ma " Le General" è troppo ALTO per accorgersi degli strattoni.
Inoltre i suoi vestiti ssarebbero "troppo grandi "per Sarkozy, il piccolo berlusconì francese !