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  Articolo capolavoro di Miller

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  •  franco8
      franco8
Re: Articolo capolavoro di Miller
#173
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 6/12/2005
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Citazione:

sono contento di vedere che questo principio non ti piaccia, Franco..
ha delle implicazioni nella diattriba libertà individuale vs potere politico..


e delle implicazioni nella concezione del proprieta come estensione della persona , allora?
e delle implicazioni nella definizione di "cooperazione"...
e delle implicazioni nella definizione di "profitto individuale"...
e delle implicazione nell'asimmetria del rapporto di lavoro ( che salta all'occhio immediatamente proprio dal tuo esempio sui coniugi)...

Ne vogliamo parlare?
(domanda retorica e ironica, of course)

bandit... dovrebbe essere ovvio che il principio non mi piaccia []
ma ... ciascuno si sta disegnando un proprio "film", a quanto pare..
(e d'altra parte, in certa misura , è pure giusto).
C'è chi vede dottrina marxista ovunque, c'è chi vede il "potere" unicamente come potere politico delle istituzioni statali e non vede il potere economico che deriva dalla proprietà... and so on...
Ora, a me pare :
0) non c'è nessuna "diattriba libertà individuale vs potere politico" [**]...
1) il problema non è semplicemente il "potere" in sè (o piuttosto i diversi "poteri", tra cui quello economico legato alla proprietà - proprietà in generale e dei mezzi di produzione in particolare - ) ma piuttosto, direi, come questi poteri si distribuisce e si concentra...
2) quel che non vedete, a mio parere, è il "potere economico" che deriva dalla proprietà dei mezzi di produzione (a seconda di come questa è distribuita e concentrata)....

No... Non si può certo ridurre tutto a "una diattriba libertà individuale vs potere politico".
Conveniamo, spero, che un "sistema economico ideale" che automaticamente garantisca a tutti equamente le stesse "libertà economica" non esiste realmente, è un'astrazione.
Secondo te è possibile. Secondo me no, perchè è un modello che non tiene conto di tante cose e perché parte da premesse errate (come quella delle concezione di "proprietà privata").

- D'altra parte le contraddizioni implicite e si sono fatte notare nella definizione stessa di "capitalismo" di Mises (dove cooperazione , al mio paese, significa appunto: "operare insieme ad altri per uno scopo comune"...e da cui sembrerebbe implicito che degli scopi comuni esistano.
Se invece, come scopo, esistesse unicamente "il profitto individuale", o questo fosse l'unico "veramente leggittimo e sempre prioritario", non si capisce quali altri "scopi comuni" dell'agire umano - economico o no - diversi dal "profitto individuale dovrebbero dar senso alla parola "cooperare"...)
(Perdona lo sviluppo "inturciuniato" del discorso!)
-----
sulla proprietà privata , ovvero sulla concezione capitalista della proprietà privata, - ovvero anche su di essa - si fonda l'ordine sociale , si fonda una gerarchia (o una delle tante, se vuoi)...
Se noi, ipoteticamente , annullassimo il potere politico delle istituzioni, e ogni altro potere, lasciando intatto il potere che deriva dalla diversa distribuzione di ricchezza, non avremmo fatto altro che aumentare il potere economico di chi detiene tale potere.
( Libertà sì. Ma libertà di chi?
"Chi decide?" , dicevamo prima: Chi decide e chi produce?)
Per questo motivo il termine anarco-capitalismo equivale pressappoco, realisticamente, ad un ossimoro.
---------
Per quanto riguarda il discorso "capitalismo crea ricchezza"... (non dico che non sia in parte vero , ma non il capitalismo in sè a creare ricchezza, nè è l'unico sistema che lo crea.... - Si dovrebbe altrimenti dedurre che le società pre-capitalistiche non creavano ricchezza...)
Basterebbe rileggersi la discussione (qualche pagina indietro) e vedere gli stesse spiegazioni di Ashoka riguardo al meccanismo risparmi-investimento (*)...
e la sua considerazione... che "il meccanismo non 'proprietà privata' del capitalismo"

(*)
#72AshokaCitazione:

Sul fatto che la logica risparmio/investimento non sia proprietà privata [ ] del capitalismo siam tutti d'accordo (es. risparmi collettivi x investimenti collettivi) ma cosa c'entra?

C'entra almeno un po', appunto, perché si parla di: proprietà privata e logica del profitto individuale...

che però sia il lavoro a rendere possibile la logica risparmio/investimento mi pare (impressione) passi in secondo piano...
-----------------------
[**] mi pareva le diatribe fossero piuttosto:
- se sia lecito usare il termine "capitalismo" secondo l'accezione di un dizionario qualsivoglia;
o...
- se la separazione in classi tra proprietari dei mezzi di produzioni e lavoratori fosse frutto della nostra fantasia malata intrisa di vetero-comunismo...
_________________
.... ....io non mi definisco affatto volentieri ateo, non più di quanto io sia a-MickeyMouse.
..
(detto, fatto)
Inviato il: 9/12/2007 14:44
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  •  bandit
      bandit
Re: Articolo capolavoro di Miller
#172
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 28/11/2005
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"Dipende di chi è innamorato il marito"
++++++++++++
mi sembra chiaro, ma nel caso non lo fosse, è innamorato della moglie.
altrimenti l'esempio non ha nemmeno senso.

"Lo scopo di esercitare la propria libertà è impedire il più possibile eventi spiacevoli all'altro."
++++++++++++
questa mi è nuova davvero.
Inviato il: 9/12/2007 12:07
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  •  Pyter
      Pyter
Re: Articolo capolavoro di Miller
#171
Sono certo di non sapere
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bandit:
Leestat, quando una moglie molla il marito innamorato, siamo di fronte a un'ingiustizia secondo i tuoi canoni ?

Dipende di chi è innamorato il marito.
-----------------------------------------------------------------------------
bandit:
Nel gioco delle interazioni umane su questo benedetto pianeta oguno, esercitando le proprie libertà, può anche creare eventi spiacevoli all'altro.

Ma non va bene che questi "eventi spiacevoli" siano accettati come effetti collaterali al modello e quindi accettati per legge a priori.

Lo scopo di esercitare la propria libertà è impedire il più possibile eventi spiacevoli all'altro.
_________________
"Nessuno ha il diritto di fare quel che desidera, ma tutto è organizzato per il meglio." (Antico decreto reale tolemaico)
Inviato il: 9/12/2007 11:36
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  •  bandit
      bandit
Re: Articolo capolavoro di Miller
#170
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 28/11/2005
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"C'è chi "esercitando le proprie libertà" decide per gli altri"
+++++++++++
sono contento di vedere che questo principio non ti piaccia, Franco..
ha delle implicazioni nella diattriba libertà individuale vs potere politico...
Inviato il: 9/12/2007 0:13
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  •  franco8
      franco8
Re: Articolo capolavoro di Miller
#169
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 6/12/2005
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Nel gioco delle interazioni umane su questo benedetto pianeta oguno, esercitando le proprie libertà, può anche creare eventi spiacevoli all'altro.

.. Trascurando però il fatto che c'è chi può e c'è chi non può.
I figli di chi può al 99% potranno E i figli di chi non può non potranno...
C'è chi "esercitando le proprie libertà" decide per gli altri
E chi ha davanti a sè solo scelte obbligate...
_________________
.... ....io non mi definisco affatto volentieri ateo, non più di quanto io sia a-MickeyMouse.
..
(detto, fatto)
Inviato il: 9/12/2007 0:07
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  •  franco8
      franco8
Re: Articolo capolavoro di Miller
#168
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 6/12/2005
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Citazione:
le colonie erano soprattutto un fatto di prestigio internazionale, ma mantenerle costava moltissimo e costituivano un'enorme perdita...

E Cccerto come no?! Le colonie assorbivano tutte la ricchezza creata dal capitalismo...
E il colonialismo non era altro che processo di "esportazione del capitalismo" per il bene e la ricchezza dell'umanità.. Un po' come l'odierna esportazione di democrazia coi marines...
Non siamo ancora ai livelli di 1984, neolingua e compagnia bella Ma ci stiamo avvicinando.
Vabbè... Buonanotte.
_________________
.... ....io non mi definisco affatto volentieri ateo, non più di quanto io sia a-MickeyMouse.
..
(detto, fatto)
Inviato il: 9/12/2007 0:03
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  •  bandit
      bandit
Re: Articolo capolavoro di Miller
#167
Dubito ormai di tutto
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Leestat, quando una moglie molla il marito innamorato, siamo di fronte a un'ingiustizia secondo i tuoi canoni ? Nel gioco delle interazioni umane su questo benedetto pianeta oguno, esercitando le proprie libertà, può anche creare eventi spiacevoli all'altro.
Inviato il: 9/12/2007 0:00
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  •  erik
      erik
Re: Articolo capolavoro di Miller
#166
Mi sento vacillare
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Citazione:
Ho detto e a quanto pare dimostrato che un azione fatta seguendo soltanto le regole del mercato ha generato un ingiustizia, e tu, pare sia d'accordo.


E invece mi pare di aver detto che non sono d'accordo. Può essere un fatto sgradevole (e probabilmente lo sarebbe ancora di più senza gli ammortizzatori sociali, tanto per spingere ancora di più sul pedale del socialismo) ma non la considero un'ingiustizia. Il capitale generato dagli introiti in più derivati dall'operazione può essere reinvestito in nuovi progetti, più avanzati, che generano nuova occupazione, che rimpiazza quella perduta. E poi perché dovresti privare i coreani che fanno i telecomandi di un'opportunità di arricchirsi? E i coreani con quei soldi potranno comprare delle automobili giapponesi... il che vuol dire ancora nuovi posti di lavoro. E' ingiustizia proteggere i diritti di particolari categorie, nella fattispecie chi il lavoro ce lo ha già, a scapito delle opportunità che si verrebbero a creare altrimenti.

Citazione:
Va beh ma non puoi tirare un macigno così e poi ritirare la mano. Non è grazie al colonialismo e allo sfruttamento del terzo mondo che abbiamo questo benessere?


Veramente non spetterebbe a me l'onere della prova. Comunque non crederai alla favoletta di Gandhi che grazie al suo rigore morale costringe gli inglesi ad abbandonare l'India? La verità è che le colonie erano soprattutto un fatto di prestigio internazionale, ma mantenerle costava moltissimo e costituivano un'enorme perdita. E, naturalmente, non c'è nulla di meno capitalista del colonialismo.
Inviato il: 8/12/2007 22:59
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  •  Pyter
      Pyter
Re: Articolo capolavoro di Miller
#165
Sono certo di non sapere
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Da Sidonia Novordo
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Lestaat:
O vuoi smentire che il nostro benessere dipende anche dal fatto che abbiamo spogliato le materie prime dal terzo mondo e che compriamo, che so, una banana a 1 centesimo di dollaro in Angola.


Le banane le compriamo a buon mercato, ma in compenso le armi le vendiamo care, molto care ...d'altronde la tecnologia si paga...così noi aumentiamo le
performance...e anche loro possono divertirsi, mica come prima, quando si tiravano le banane.

PS-ma in Angola ci sono veramente le banane?
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"Nessuno ha il diritto di fare quel che desidera, ma tutto è organizzato per il meglio." (Antico decreto reale tolemaico)
Inviato il: 8/12/2007 22:48
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  •  Lestaat
      Lestaat
Re: Articolo capolavoro di Miller
#164
Dubito ormai di tutto
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Citazione:

erik ha scritto:
Lestaat: non capisco bene il passaggio da "l'esternalizzazione ha un costo umano" (certo) a "questo è un esempio di ingiustizia". Perdere il lavoro è spiacevole, e nessuno lo nega, ma qual è il costo umano di garantirlo a tutti i costi, anche quando non produce quanto dovrebbe?
Per me è ingiustizia, ad esempio, foraggiare coi miei soldi un'azienda in perdita come l'Alitalia per paura del "costo umano" che avrebbe il suo fallimento.

Ehehe.
E' incredibile.
uno non può far notare che è un ingiustizia senza che automaticamente per autodifesa non si invochi il foraggiamento pubblico per mantenere un azienda in perdita.
Allucinante.
A parte il fatto che la Sony NON E' mai stata in perdita e non lo sarebbe stata nemmeno senza quell'esternalizzazione, io non ho mica detto che bisogna per forza sostenere un azienda in crisi.
Ho detto e a quanto pare dimostrato che un azione fatta seguendo soltanto le regole del mercato ha generato un ingiustizia, e tu, pare sia d'accordo.
Le soluzioni al problema sono tutt'altro discorso e probabilmente ognuno ha le sue a seconda della propria formazione e del proprio pensiero politico o filosofico (che per me sono la stessa cosa tra l'altro, o almeno dovrebbero)
Ovvio che ho una mia idea ma non ha nulla a che vedere con la discussione in atto.
Citazione:

Citazione:
O vuoi smentire che il nostro benessere dipende anche dal fatto che abbiamo spogliato le materie prime dal terzo mondo e che compriamo, che so, una banana a 1 centesimo di dollaro in Angola.


Veramente sì, ma non allarghiamo troppo il tema.


Va beh ma non puoi tirare un macigno così e poi ritirare la mano.
Non è grazie al colonialismo e allo sfruttamento del terzo mondo che abbiamo questo benessere?

Mo me la spieghi!
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Inviato il: 8/12/2007 22:06
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  •  erik
      erik
Re: Articolo capolavoro di Miller
#163
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Lestaat: non capisco bene il passaggio da "l'esternalizzazione ha un costo umano" (certo) a "questo è un esempio di ingiustizia". Perdere il lavoro è spiacevole, e nessuno lo nega, ma qual è il costo umano di garantirlo a tutti i costi, anche quando non produce quanto dovrebbe?
Per me è ingiustizia, ad esempio, foraggiare coi miei soldi un'azienda in perdita come l'Alitalia per paura del "costo umano" che avrebbe il suo fallimento.

Citazione:
Hayek è anche quello che dice esattamente quel che dico io però: servono regole che assicurino la concorrenza perchè lasciato a se il capitalismo la sopprime.


Ma su questo mi sa che siamo d'accordo, anche se probabilmente ciò ci rende "socialisti" agli occhi di Paxtibi. Ma non rende me, a miei occhi, un avversario del capitalismo.

Citazione:
O vuoi smentire che il nostro benessere dipende anche dal fatto che abbiamo spogliato le materie prime dal terzo mondo e che compriamo, che so, una banana a 1 centesimo di dollaro in Angola.


Veramente sì, ma non allarghiamo troppo il tema.
Inviato il: 8/12/2007 21:38
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  •  Lestaat
      Lestaat
Re: Articolo capolavoro di Miller
#162
Dubito ormai di tutto
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Citazione:

erik ha scritto:
Può pure darsi che in tutto questo mi sia perso qualcosa, ma l'esempio più chiaro che mi ricordo riguarda il fatto che qualcuno può perdere la gara per la concorrenza.

Si, infatti ti sei perso diverse cose.
Il come, ad esempio, senza essere cattivo, o illegale, un imprenditore può decidere di esternalizzare un comparto produttivo perchè ha un concorrente "parziale" (che produce solo il prodotto di quel reparto) lo produce di qualità maggiore e lo vende ad un costo inferiore al suo prezzo di produzione.
Succede di continuo.
Ad esempio nelle industrie che producono TV.
Succede per molti componenti di un televisore ma faccio l'esempio del telecomando, giusto per rimanere nel "macro".
La Sony non produce più internamente i propri telecomandi.
il perchè è molto semplice.
La produzione di TV è, per evidenti motivi, inferiore in quantità a quella dei telecomandi.
Sempre per evidenti motivi la Sony produceva un numero di telecomandi abbondantemente inferiore a quelli prodotti da una azienda coreana che invece produce solo telecomandi e di diversi tipi (soprattutto quelli che trovi nei supermercati, quelli "universali").
Con una produzione così elevata è naturale che i costi venivano abbattuti pesantemente rispetto alla ben misera (in proporzione) produzione della Sony. Risultato? La sony ha esternalizzato. In pura coerenza con le leggi di mercato, senza violare nemmeno una legge e aumentando il ricavo.
L'esternalizzazione ha ovviamente un costo umano ti pare?
Beh, anche questo è capitalismo.
E ha generato un ingiustizia.
Senza nessuno che impone niente a nessuno.
Ma l'ingiustizia sociale, resta.

Citazione:

Bene, questo chiarisce definitivamente che non sei socialista. Ora, perdona la mia profonda ignoranza (non si tratta di ironia), ma vuol dire che Hayek non è per nulla un teorico del capitalismo?


E chi lo nega?
Ci mancherebbe pure.
Hayek è anche quello che dice esattamente quel che dico io però: servono regole che assicurino la concorrenza perchè lasciato a se il capitalismo la sopprime.

Quotando Pyter poi vorrei farti notare che le "performance" in termini di benessere sono stranamente applicate solo ad una parte della popolazione variabile a seconda dei paesi e non credo che in Brasile o in Colombia o in mille altri posti trovi qualcuno che vive così nel benessere, e parimenti abbiamo Cuba ad esempio dove lo studio e l'assistenza sanitaria non manca a nessuno.

PS
Citazione:
Beh, no. Il bello del capitalismo è che la ricchezza la crea, non la trasferisce.

?
Beh dai, mo non esageriamo eh.
Il capitale non si crea dal nulla.
O vuoi smentire che il nostro benessere dipende anche dal fatto che abbiamo spogliato le materie prime dal terzo mondo e che compriamo, che so, una banana a 1 centesimo di dollaro in Angola.
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Inviato il: 8/12/2007 21:19
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  •  erik
      erik
Re: Articolo capolavoro di Miller
#161
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Pyter: Citazione:
Per la verità bisognerebbe anche spiegare perchè certi paesi sono bravi a fare le "performance", mentre altri no.Sarà che quelli in cui sprizza il benessere(quali saranno mai?) hanno sfruttato gli altri, impedendone le performance?


Beh, no. Il bello del capitalismo è che la ricchezza la crea, non la trasferisce. Quanto a impedire le performance, sarà anche in parte colpa di World Bank ed FMI, ma io starei attento anche a gente come Al Gore.

Carlo: Citazione:
Anche tu sei socialista e non lo sai.


Però in fondo lo sospettavo...
Inviato il: 8/12/2007 21:15
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  •  carloooooo
      carloooooo
Re: Articolo capolavoro di Miller
#160
Dubito ormai di tutto
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Citazione:
Bene, questo chiarisce definitivamente che non sei socialista.


Mica vero! Anche tu sei socialista e non lo sai.
_________________
Bicarlonato.
Inviato il: 8/12/2007 21:12
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  •  Pyter
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Re: Articolo capolavoro di Miller
#159
Sono certo di non sapere
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erik:
Basta confrontare le performance in termini di benessere di questi paesi con gli altri.

Per la verità bisognerebbe anche spiegare perchè certi paesi sono bravi a fare le "performance", mentre altri no.Sarà che quelli in cui sprizza il benessere(quali
saranno mai?) hanno sfruttato gli altri, impedendone le performance?
La Cina, in questo confronto, dove si pone?
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Inviato il: 8/12/2007 20:53
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  •  erik
      erik
Re: Articolo capolavoro di Miller
#158
Mi sento vacillare
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Citazione:
Ma criticare il capitalismo vuol dire per forza essere comunisti qui?


Io non ho detto questo: ho fatto riferimento alla Corea solo per far risaltare meglio le virtù del capitalismo.

Citazione:
Cosa intendo per ingiustizia l'ho esemplificato almeno una decina di volte nei post precedenti, basta leggerli.


Quella di non leggere è una delle accuse che invece viene rivolta più frequentemente a me, ma si tratta di una menzogna, lo giuro! Ora, in questo thread che ho + o - seguito dall'inizio senza mai intervenire, ho visto tante discussioni da sesso degli angeli su cosa sia il capitalismo, sugli ideal-tipi weberiani, etc... Può pure darsi che in tutto questo mi sia perso qualcosa, ma l'esempio più chiaro che mi ricordo riguarda il fatto che qualcuno può perdere la gara per la concorrenza.

Citazione:
l'autore a cui più volentieri faccio riferimento è Hayek


Bene, questo chiarisce definitivamente che non sei socialista. Ora, perdona la mia profonda ignoranza (non si tratta di ironia), ma vuol dire che Hayek non è per nulla un teorico del capitalismo?
Inviato il: 8/12/2007 20:50
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  •  Lestaat
      Lestaat
Re: Articolo capolavoro di Miller
#157
Dubito ormai di tutto
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Citazione:

erik ha scritto:
Se per ingiustizia intendi "diversità" hai sicuramente ragione.
Io però preferisco di gran lunga essere povero in un paese libero (e per ciò, capitalista) che "uguale" in Corea del Nord. E non parlo di ideali. La maggior parte dei paesi sviluppati ha economie di tipo più o meno "capitalista": non mi interessano troppo le definizioni né le diatribe su quale sia il genere di capitalismo più puro e migliore. Basta confrontare le performance in termini di benessere di questi paesi con gli altri.
Altrimenti chiarisci meglio cosa intendi con ingiustizia.


Ma criticare il capitalismo vuol dire per forza essere comunisti qui?
Anche io preferisco povero e libero erik, non ho mai detto il contrario.
Una critica rimane una critica.
Cosa intendo per ingiustizia l'ho esemplificato almeno una decina di volte nei post precedenti, basta leggerli.
E visto che è fondamentale saperlo a quanto pare, l'autore a cui più volentieri faccio riferimento è Hayek che, guarda caso, è un libertario profondamente contrario al socialismo.
Ma ti pare che mi devo difendere da quello che uno si immagina di capire e non semplicemente da quello che scrivo?
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In nomine veritatis mendacia efferimus.
Inviato il: 8/12/2007 20:39
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  •  erik
      erik
Re: Articolo capolavoro di Miller
#156
Mi sento vacillare
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Citazione:
Io fin dal principio ho cercato solo e soltanto di far capire perchè il capitalismo, ideale o meno che sia, è di per se un modello economico che, lo si voglia o meno, genere ingiustizia sociale.


Se per ingiustizia intendi "diversità" hai sicuramente ragione.
Io però preferisco di gran lunga essere povero in un paese libero (e per ciò, capitalista) che "uguale" in Corea del Nord. E non parlo di ideali. La maggior parte dei paesi sviluppati ha economie di tipo più o meno "capitalista": non mi interessano troppo le definizioni né le diatribe su quale sia il genere di capitalismo più puro e migliore. Basta confrontare le performance in termini di benessere di questi paesi con gli altri.
Altrimenti chiarisci meglio cosa intendi con ingiustizia.
Inviato il: 8/12/2007 20:26
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  •  Lestaat
      Lestaat
Re: Articolo capolavoro di Miller
#155
Dubito ormai di tutto
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Citazione:

Paxtibi ha scritto
È tutto molto logico, chi non la pensa come te "non ragiona con la sua testa", "è un indottrinato", "fa solo retorica e giochi di parole"...


Ognuno può tranquillamente verificare rileggendosi il 3d.
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Inviato il: 8/12/2007 20:06
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Re: Articolo capolavoro di Miller
#154
Sono certo di non sapere
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Io fin dal principio ho cercato solo e soltanto di far capire perchè il capitalismo, ideale o meno che sia, è di per se un modello economico che, lo si voglia o meno, genere ingiustizia sociale.

Beh, non ci sei riuscito, se non con chi già da prima condivideva questa tua bizzarra idea. Che ti devo dire? Ritenta!

La conclusione logica invece è che ti sei dimostrato, con mia assoluta sorpresa, un indottrinato incapace di formulare proprie critiche basandosi sulle proprie idee.

Certo, come no. "La conclusione logica".

È tutto molto logico, chi non la pensa come te "non ragiona con la sua testa", "è un indottrinato", "fa solo retorica e giochi di parole"...

L'importante è che sei convinto tu.

Nessuna benchè minima idea di soluzione al problema è uscita dalla mia tastiera e mai uscira semplicemente perchè sono convinto che la giustizia sociale si ottiene solo con la politica nel suo senso più alto e nobile.

Ti prego no, mi commuovo! Snif!
Inviato il: 8/12/2007 19:45
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  •  Lestaat
      Lestaat
Re: Articolo capolavoro di Miller
#153
Dubito ormai di tutto
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Citazione:

Paxtibi ha scritto:
Guarda Lestaat, mi sono riletto tutto il thread, per vedere se per caso mi fosse sfuggita qualche “prova”, e più o meno questa frase sintetizza il succo della tua teoria:

Quando si formulano teorie ci sono ipotesi, postulati e regole CERTE alla base della formulazione. Qui parliamo di esseri umani che dovrebbero appllicare un sistema economico che non solo dovrebbe gestire l'economia, ma si ha addirittura la pretesa che diventi una struttura sociale funzionante.

Ora dico io, se agli esseri umani non si possono applicare teorie, perché insisti con il voler imporre la tua?

Questo dimostra due cose.
1- Non hai capito assolutamente una mazza di quello che sto dicendo. E non credo di non essermi spiegato ormai e sono convintissimo che il mio punto di vista sulla questione sia chiarissimo a tutti quelli che hanno seguito il 3d.
2- Tenti ancora, in modo ridicolo ed evidente per chiunque legga per di più, di inquadrarmi come persona che vuole imporre una teoria quando al contrario io non sto facendo altro che criticarne un'altra secondo me, lo ripeto, "CRIMINALE E INGIUSTA"
Citazione:

La conclusione logica di questo ragionamento, e io sono con te, è di lasciare che ognuno faccia come gli pare – sempre che non danneggi qualcun altro – e vedere come vanno le cose.
Qualsiasi illusione di controllo si infrangerebbe sull'imprevedibilità e l'inaffidabilità dell'uomo, quindi che ne parliamo a fare?

La conclusione logica invece è che ti sei dimostrato, con mia assoluta sorpresa, un indottrinato incapace di formulare proprie critiche basandosi sulle proprie idee.
Io fin dal principio ho cercato solo e soltanto di far capire perchè il capitalismo, ideale o meno che sia, è di per se un modello economico che, lo si voglia o meno, genere ingiustizia sociale.
Nessuna benchè minima idea di soluzione al problema è uscita dalla mia tastiera e mai uscira semplicemente perchè sono convinto che la giustizia sociale si ottiene solo con la politica nel suo senso più alto e nobile.
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Inviato il: 8/12/2007 19:22
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Re: Articolo capolavoro di Miller
#152
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Guarda Lestaat, mi sono riletto tutto il thread, per vedere se per caso mi fosse sfuggita qualche “prova”, e più o meno questa frase sintetizza il succo della tua teoria:

Quando si formulano teorie ci sono ipotesi, postulati e regole CERTE alla base della formulazione. Qui parliamo di esseri umani che dovrebbero appllicare un sistema economico che non solo dovrebbe gestire l'economia, ma si ha addirittura la pretesa che diventi una struttura sociale funzionante.

Ora dico io, se agli esseri umani non si possono applicare teorie, perché insisti con il voler imporre la tua?

La conclusione logica di questo ragionamento, e io sono con te, è di lasciare che ognuno faccia come gli pare – sempre che non danneggi qualcun altro – e vedere come vanno le cose.
Qualsiasi illusione di controllo si infrangerebbe sull'imprevedibilità e l'inaffidabilità dell'uomo, quindi che ne parliamo a fare?
Inviato il: 8/12/2007 18:29
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Re: Articolo capolavoro di Miller
#151
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Citazione:
Ho solo detto che gli autori scelti da wiki non erano i più adatti a descrivere il capitalismo


Appunto: è la motivazione di questa affermazione che lascia alquanto perplessi.

Citazione:
Ma che ti ha preso con questo Weber?


Niente, dato che la frase "Weber è socialista" mi ha parecchio divertito, ho pensato che discuterne fosse altrettanto divertente.

Carlo
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Inviato il: 8/12/2007 16:04
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Re: Articolo capolavoro di Miller
#150
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Citazione:

Paxtibi ha scritto:
O fai finta di non capirlo o davvero hai dei concetti in testa che non stanno ne in cielo ne in terra.

Cerca di discutere tranquillamente senza insultare i tuoi interlocutori, grazie.

Se per te questo è un insulto...
Scusami tanto sai.
Da del dadaista e poi fa il permaloso.
Ma pensa te!
Citazione:

Separazione della società in due classi significa che alcune persone ben precise stanno in una, e le altre in quell'altra, e che alcune hanno diritti che le altre non hanno. Altrimenti sarebbe più corretto parlare di divisione del lavoro.

Intanto prendo atto del fatto che vuoi per forza parlare del Marxismo.
Poi questa tua affermazione dimostra quanto tu non c'hai capito niente di cosa sia una analisi delle interazioni e cosa sia un modello.
Separazione della società in classi sociali NON vuol dire affatto mettere caio in una classe e sempronio in un altra ma astrarre due gruppi sociali in due categoria astratte con caratteristiche note per poterne analizzare i comportamenti.
Se poi vuoi anche decidere te quale sia il metodo usato dai sociologi per metetre il discorso sul piano che ti pare a te fa pure.
Poi non prendertela se ti si "insulta".
Citazione:

Come spiegano Mises e Hoppe negli articoli che ho linkato, non c'è una lotta di interessi tra “il capitale” e i lavoratori, semmai c'è tra la classe dirigente e tutti gli altri, visto che in quel caso sì che c'è differenza di fronte alla legge.

Restano due cose completamente separate però, la sua analisi economica e il suo pensiero politico

Ovviamente no, visto che sbaglia ad identificare il responsabile dello sfruttamento.

Tutto questo è Marx, l'economista che dimostri di non conoscere affatto pur volendolo criticare per forza solo perchè, forse, qualche altro autore a te caro lo fa.

Veramente ha dimostrato di non conoscerlo chi non sapeva neanche che il Capitale è incompiuto.

Ancora Marxismo.
E vabbe.
Se è per questo non soltanto Mises e Hoppe spiegano che la lotta tra capitale e lavoratori non c'è, ma anche Habermas e la scuola di Francoforte tutta. Nella loro critica al Marxismo infatti ne sottolineano il limite dell'applicazione nel capitalismo "empirico" non solo perchè tale lo sfruttamento viene meno ma anche e soprattutto perchè nella società occidentale non vi è nessuna assegnazione forzata alla scelta del lavoro in via di principio.
Non sono mica scemo eh!
L'analisi di Marx delle interazioni tra le classi però resta pur sempre valida negli aspetti che in 7 pagine di post ho ampiamente presentato e che tu ti ostini ad ignorare solo perchè sei convinto che io voglia difendere Marx e il Marxismo quando invece tutto ciò non ha nulla che vedere con il discorso che stiamo facendo.
Citazione:

Se lo dici tu...

E lo confermo
Citazione:

I tuoi concetti, ivece, ti sono stati infusi dallo spirito santo?

No, ho una testa e cerco di usarla SENZA pregiudizi e basandomi non su scritti di qualcuno ma sul mio personale buon senso.
Infatti IO non mi metto al riparo dietro a quello che viene detto da qualche economista ma porto esempi miei per supportare MIE idee.
Citazione:

Sinceramente, a parte alcune tue convinzioni, non ho letto nulla di concreto che supporti questa affermazione. Oppure il capitalista cattivo che compra tutti i concorrenti lo dobbiamo prendere come, ehm, “prova”?

Nulla di concreto?
Ah no?
Complimenti per l'onesta intellettuale.
E non ho parlato di nessun capitalista cattivo, sciocchino!
Nessuno, negli esempi che ho portato, è buono o cattivo, al contrario, tuti cercano soltanto di far funzionare le cose e di migliorare la propria vita.
Come ridimostra questa frase sei straconvinto che io sia un marxista convinto e in quanto tale ho torto a priori.
Peccato.
Citazione:

Noi si parla della società, non dell'economia.
E cosa vorresti fare, alla società?

E questo è tuo modo di argomentare e di discutere.
__________________________
Citazione:

A me non “piacciono” le teorie: mi interessa che siano giuste. Se sono giuste, mi piacciono.
Non capisco questa insinuazione secondo la quale io sceglierei una teoria piuttosto che un'altra perché “mi piace”. Io non penso che sia così per te.

Ecco il punto.
Sei afflitto proprio dal difetto che avevano i Leninisti degli anni settanta: sei convinto che ci sia la teoria giusta che risolve i problemi del mondo.
Un po' naive.
Citazione:

In realtà le premesse sono osservazioni della realtà, non ipotesi. Mises descrive il funzionamento delle attività delle imprese e dei lavoratori nel mercato, la produzione ed il consumo, e come tutti questi rapporti cambiano con l'intervento dello stato. Da queste osservazioni ha dedotto la teoria del ciclo economico denominato boom & bust, ovvero la formazione ciclica di bolle e il loro scoppio, teoria poi confermata nella realtà dai fatti. La capacità di prevedere eventi futuri non è forse una prova della validità di una teoria?

No.
E a dimostrarlo è proprio Marx che con Il Capitale anticipa tutti i problemi sociali che si sono poi presentati nell'industrializzazione post-bellica.
Eppure il Marxismo è una teoria NON valida anche secondo te.
O come la teoria atomica di Bohr che anticipa problematiche in ambito chimico e prevede applicazioni in fisica e chimica che non erano nemmeno immaginabili all'epoca, eppure la teoria di Bohr NON è valida.
Ripeto, non esiste la pillola rossa.
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Inviato il: 8/12/2007 15:31
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Re: Articolo capolavoro di Miller
#149
Sono certo di non sapere
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O fai finta di non capirlo o davvero hai dei concetti in testa che non stanno ne in cielo ne in terra.

Cerca di discutere tranquillamente senza insultare i tuoi interlocutori, grazie.

Una classe sociale è una definizione astratta che definisce, non un gruppo ben preciso di persone (Paolo, Filippo, Antonio....) ma un insieme di caratteristiche che identificano uno status sociale.

Separazione della società in due classi significa che alcune persone ben precise stanno in una, e le altre in quell'altra, e che alcune hanno diritti che le altre non hanno. Altrimenti sarebbe più corretto parlare di divisione del lavoro.

La lotta di classe a te tanto cara è appunto l'astrazione della inevitabile lotta di interessi che avviene tra l'unità produttiva e il capitale

Come spiegano Mises e Hoppe negli articoli che ho linkato, non c'è una lotta di interessi tra “il capitale” e i lavoratori, semmai c'è tra la classe dirigente e tutti gli altri, visto che in quel caso sì che c'è differenza di fronte alla legge.

Restano due cose completamente separate però, la sua analisi economica e il suo pensiero politico

Ovviamente no, visto che sbaglia ad identificare il responsabile dello sfruttamento.

Tutto questo è Marx, l'economista che dimostri di non conoscere affatto pur volendolo criticare per forza solo perchè, forse, qualche altro autore a te caro lo fa.

Veramente ha dimostrato di non conoscerlo chi non sapeva neanche che il Capitale è incompiuto.

Tra l'altro, conoscendo molti degli economisti che hai citato, posso anche dirti che nessuno critica l'analisi economica di Marx ma semmai le sue "soluzioni" ai problemi, la sua politica insomma.

Se lo dici tu...

Se la vuoi smettere di tirar fuori Marxismo, lotta di classe o quel diamine che ti pare solo per poter partire alla carica con i concetti che ti sei letto da qualche parte

I tuoi concetti, ivece, ti sono stati infusi dallo spirito santo?

La giustificazione sta scritta in tutti i miei post fino ad ora, senza interventi il capitalismo genera ingiustizia.

Sinceramente, a parte alcune tue convinzioni, non ho letto nulla di concreto che supporti questa affermazione. Oppure il capitalista cattivo che compra tutti i concorrenti lo dobbiamo prendere come, ehm, “prova”?

Noi si parla della società, non dell'economia.

E cosa vorresti fare, alla società?
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Ma allora 'qualsiasicosa' può essere vista come un 'cripto-qualcosaltro'.!!

Ma quando il buon Dio distribuiva l'ironia eri al gabinetto?

Io invece applicherei lo stesso occhio critico a tutte le teorie, non solo a quelle che non piacciono...

A me non “piacciono” le teorie: mi interessa che siano giuste. Se sono giuste, mi piacciono.
Non capisco questa insinuazione secondo la quale io sceglierei una teoria piuttosto che un'altra perché “mi piace”. Io non penso che sia così per te.

Chissà perché lo studio è da applicarsi solo a Mises e compagnia?!...

E chi l'ha detto? Io il Capitale l'ho letto molto prima di Mises. Leggi uno e l'altro e poi ci ragioni su.

quando nessuno l'ha mai visto succedere e il tutto è frutto da ragionamenti che partono da premesse .. discutibili come tutte le ipotesi

In realtà le premesse sono osservazioni della realtà, non ipotesi. Mises descrive il funzionamento delle attività delle imprese e dei lavoratori nel mercato, la produzione ed il consumo, e come tutti questi rapporti cambiano con l'intervento dello stato. Da queste osservazioni ha dedotto la teoria del ciclo economico denominato boom & bust, ovvero la formazione ciclica di bolle e il loro scoppio, teoria poi confermata nella realtà dai fatti. La capacità di prevedere eventi futuri non è forse una prova della validità di una teoria?

Volevo dire che le descrizioni dei rapporti economici non possono essere considerate alla stregua di leggi fisiche deterministiche e immutabili come invece tu, dalle tue ultime uscite, sembri fare...
Quindi non solo non esistono le classi sociali. non esiste neanche il libero arbitrio.


Che c'entra? Al di là del libero arbitrio, tutti dobbiamo mangiare ogni giorno, per mangiare dobbiamo lavorare, per lavorare cooperiamo con gli altri. Se ci serve qualcosa possiamo ottenerla dando qualcos'altro in cambio. Poi ognuno sceglie come fare tutte queste cose, ma che sia necessario farle è fuor di dubbio.

come fa allora il comportamento umano ad essere libero?

Lavoro e libertà sono forse incompatibili?
__________________________

Critichiamo giustamente Marx perché invita a priori a non prendere in considerazione alcuni autori solo perché sono borghesi, poi però a priori non prendiamo in considerazione Weber solo perché è "socialista".

E chi ha detto di non prenderlo in considerazione? Ho solo detto che gli autori scelti da wiki non erano i più adatti a descrivere il capitalismo, anzi, tutto sommato tra gli altri Weber era pure il pezzo meglio...
Ma che ti ha preso con questo Weber?
Inviato il: 8/12/2007 3:43
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Re: Articolo capolavoro di Miller
#148
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(Critichiamo giustamente Marx perché invita a priori a non prendere in considerazione alcuni autori solo perché sono borghesi, poi però a priori non prendiamo in considerazione Weber solo perché è "socialista".)
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Inviato il: 8/12/2007 2:52
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Re: Articolo capolavoro di Miller
#147
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Citazione:

È un criptosocialista.


Maddai!
Ma allora 'qualsiasicosa' può essere vista come un 'cripto-qualcosaltro'.!!


Citazione:

Non è questione di credere ad una versione oppure no, si tratta semplicemente di studiare, se si vuole comprendere come funziona l'economia.

Maddai ! Mi sembra un impostazione fondamentalmente dogmatica...
Io invece applicherei lo stesso occhio critico a tutte le teorie, non solo a quelle che non piacciono...
Chissà perché lo studio è da applicarsi solo a Mises e compagnia?!...
(Andiamo!! poi dici che sfotto qundo parlo di "libri sacri"! Ma che coerenza è ? ! )

Citazione:

Qualsiasi cosa scritta è una "rappresentazione semplificata della realtà." Cosa vogliamo fare, allora?

... tenerne conto sempre e comunque, non solo quando fa comodo. E non confondere il modello con la realtà,
(come quando dici "non è 'secondo loro', ma è quello che succederebbe se..."... quando nessuno l'ha mai visto succedere e il tutto è frutto da ragionamenti che partono da premesse .. discutibili come tutte le ipotesi)

e' questo il succo.

Citazione:

I rapporti fra gli uomini (tutti in generale e quelli economici in particolare) non sottostanno a leggi fisiche immutabili..

Si direbbe il contrario.

volevo dire "non sono detrminate" invece di "non sottostanno", mi sono espresso un po' male ma il concetto può anche essere chiaro per chi vuol capire...
Volevo dire che le descrizioni dei rapporti economici non possono essere considerate alla stregua di leggi fisiche deterministiche e immutabili come invece tu, dalle tue ultime uscite, sembri fare...
Quindi non solo non esistono le classi sociali. non esiste neanche il libero arbitrio.
Bene... come fa allora il comportamento umano ad essere libero?
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.... ....io non mi definisco affatto volentieri ateo, non più di quanto io sia a-MickeyMouse.
..
(detto, fatto)
Inviato il: 8/12/2007 0:36
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Re: Articolo capolavoro di Miller
#146
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Citazione:

Paxtibi ha scritto:
Non si può forse detenere un capitale e lavorare da dipendente allo stesso tempo?
Quindi sono la stessa cosa, in due stati o fasi differenti. Questa sarebbe la "separazione in classi"?

Qui si sfiora il ridicolo ormai.
Ma per te una classe sociale è un CLUB a cui ci si iscrive?
O fai finta di non capirlo o davvero hai dei concetti in testa che non stanno ne in cielo ne in terra.
Una classe sociale è una definizione astratta che definisce, non un gruppo ben preciso di persone (Paolo, Filippo, Antonio....) ma un insieme di caratteristiche che identificano uno status sociale.
(giusto per fare un parallelo: i fumatori, i non fumatori. Possiamo mettere su una discussione su quali sono i diritti delle due "classi sociali", su come interagiscono tra di loro, su come regolamentare la loro interazione? Non che mi interessi farlo eh, ma si potrebbe giusto? Bene. Non sono anche queste INTERCAMBIABILI?)
Che un individuo sia contemporaneamente o meno imprenditore, operaio, artigiano o battona non c'entra una mazza su cosa sia una classe sociale.
E' un gioco di semantica il tuo che, forse per la troppa stima che ho nei tuoi confronti, temo sia fatto di proposito.
La sociologia non è come l'aritmetica eh!
E non si parla dei singoli individui ma si astraggono concetti per analizzarne le caratteristiche e le interazioni.
Oltretutto, come ho detto diverse volte, è evidente come la luce del sole che vuoi OBBLIGATORIAMENTE parlare del Marxismo quando qui nessuno ne ha mai parlato se non in quell'unica citazione.
La lotta di classe a te tanto cara è appunto l'astrazione della inevitabile lotta di interessi che avviene tra l'unità produttiva e il capitale, che come ovvio sono due ASTRAZIONI di un concetto. Chi interpreti un ruolo piuttosto che l'altro o se i ruoli sono intercambiabili non c'entra una mazza pechè lo scopo dell'astrazione (eh si, le astrazioni si fanno per un "ipotesi di analisi", per uno scopo preciso insomma) è solo evidenziare come lo scontro tra i due "ruoli" sia implicito nel sistema stesso.
Marx poi, giustamente o meno poco mi importa, cerca di applicare l'astrazione (non nella critica al capitalismo, ma nella sua dottrina poltica) alla società e prende come presupposto che le astrazioni analizzate in economia sia classi sociali chiuse. Il, giusto per essere chiari, non mi trova affatto d'accordo ma bisognerebbe anche ricordarsi del periodo storico di cui parla e di come era strutturata al tempo la società. Restano due cose completamente separate però, la sua analisi economica e il suo pensiero politico, nonostante le ovvie trasposizioni dalla prima al secondo dato che parliamo della stessa persona.
Tutto questo è Marx, l'economista che dimostri di non conoscere affatto pur volendolo criticare per forza solo perchè, forse, qualche altro autore a te caro lo fa.
Tra l'altro, conoscendo molti degli economisti che hai citato, posso anche dirti che nessuno critica l'analisi economica di Marx ma semmai le sue "soluzioni" ai problemi, la sua politica insomma.
Tu che con tanta facilità inquadri opinioni e persone con la scusa che sono sempre vittima di ideologie vecchie e preconcette dovresti rileggere un pochino i tuoi post invece, noteresti una presa di posizione che tanto somiglia nei metodi e persino nei toni, a quella dei Marxisti-Leninisti pseudo sessantottini che tanto critichi.
Se la vuoi smettere di tirar fuori Marxismo, lotta di classe o quel diamine che ti pare solo per poter partire alla carica con i concetti che ti sei letto da qualche parte, si potrebbe discutere sul fatto che sia o meno realizzabile un capitalismo ideale e, se anche sia possibile, se comunque non vi siano caratteristiche implicite al sistema economico capitalista che lo rendano causa di ingiustizia e danni alla società, soprattutto visto che sono sicuro che ne sei perfettamente in grado.
Citazione:

Da quel punto in avanti, si può anche sostenere che l'intervento dello stato è cosa buona e giusta, ma bisognerebbe giustificare questa affermazione chiarendo anche in che modo evitare i ben noti problemi.

La giustificazione sta scritta in tutti i miei post fino ad ora, senza interventi il capitalismo genera ingiustizia.
Se non sei d'accordo e pensi che sia possibile lasciare che l'economia sia libera di agire secondo le proprie regole senza generare ingiustizia lo devi dimostrare tu invece, o almeno spiegare il perchè le "realtà" da me descritte non siano tali.
Come evitare i noti problemi non sarebbe l'argomento trattato fino ad ora, dato che si discuteva sulla giustezza o meno di un capitalismo libero da influenze, ma se vuoi se ne parla.

PS
Me l'ero persa sta frase.
Citazione:

Non è questione di credere ad una versione oppure no, si tratta semplicemente di studiare, se si vuole comprendere come funziona l'economia.

Un momento, guarda che qui non stiamo mica discutendo se L'ECONOMIA CAPITALISTA FUNZIONA!
Su quello non ci sono dubbi che funzioni.
Anche e nonostante i vizi attuali funziona anche così se è per quello. Noi si parla della società, non dell'economia.
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Inviato il: 8/12/2007 0:06
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Re: Articolo capolavoro di Miller
#145
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- "contemporaneamente"?!

Non si può forse detenere un capitale e lavorare da dipendente allo stesso tempo?

- a proposito del passare dall'una all'altra, t'ho risposto: ha più o meno lo stesso senso della distinzione tra ghiaccio e'acqua.

Quindi sono la stessa cosa, in due stati o fasi differenti. Questa sarebbe la "separazione in classi"?

In che senso "non ha senso"?!

Nel senso appunto che questa che per te è la differenza tra acqua e ghiaccio è per Marx una frattura insanabile, che vede scontrarsi gli interessi contrapposti ed inconciliabili di due schieramenti omogenei e solidali al loro interno: una visione della realtà piuttosto distorta, per non parlare della sua stereotipata banalità.

Ma se sostieni che Weber fosse marxista... non saprei proprio che dire...

Io dicevo che per me era un po' socialista. Un liberale democratico un po' socialista lo è.
È un criptosocialista.



Pare che per te la "descrizione dei rapporti economici" equivalga a leggi naturali immutabili...

Il libero scambio si usa da parecchio, direi!

I rapporti fra gli uomini (tutti in generale e quelli economici in particolare) non sottostanno a legge fisiche immutabili..

Si direbbe il contrario.

Scusa ma è comunque, in ogni caso, "secondo loro"....
l'uso del modo condizionale ("funzionerebbe") significa qualcosa o no?


Guarda, Mises non si spinge neanche a teorizzare una società senza stato, semplicemente analizza il mercato e ne spiega i meccanismi, illustrando gli effetti dell'intervento dello stato come di tutti gli altri attori in gioco. Non è questione di credere ad una versione oppure no, si tratta semplicemente di studiare, se si vuole comprendere come funziona l'economia.

Da quel punto in avanti, si può anche sostenere che l'intervento dello stato è cosa buona e giusta, ma bisognerebbe giustificare questa affermazione chiarendo anche in che modo evitare i ben noti problemi.

ma anche nel senso di "rappresentazione semplificata della realtà"

Qualsiasi cosa scritta è una "rappresentazione semplificata della realtà." Cosa vogliamo fare, allora?
Inviato il: 7/12/2007 19:50
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Re: Articolo capolavoro di Miller
#144
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Citazione:
Ascolta: che senso ha la separazione in classi, quando si può far parte contemporaneamente dell'una e dell'altra, o passare dall'una all'altra?

- "contemporaneamente"?!
- a proposito del passare dall'una all'altra, t'ho risposto: ha più o meno lo stesso senso della distinzione tra ghiaccio e'acqua.
Citazione:

Semplicemente che le classi secondo il modello marxista, e secondo il De Mauro – "separazione dei produttori in classi detentrici dei capitali e classi lavoratrici" – non ha senso.

In che senso "non ha senso"?!
La definizione di "classe sociale" non l'ha inventata Marx.... nè esiste unicamente nella concezione marxista...
Nè il rifiutare la concezione marxista implica automaticamente che il concetto di classe non ha senso.
Vedi ad es:
http://it.wikipedia.org/wiki/Max_Weber

Ma se sostieni che Weber fosse marxista... non saprei proprio che dire...
Come dicevo su... non volevo citare le tue paradossali conclusioni.
A me personalmente (a prescindere da Max, Weber o chicchessia) l'esistenza delle classi e delle differenze di ceto mi sembra poco più che la constatazione di un dato di fatto. ( Nè credo che Hoppe col suo scritto voleva negare tale dato di fatto).

Citazione:

...ma solo la descrizione di come funzionano i rapporti economici tra gli uomini.

Sembri convinto di ciò... ma permetti gli altri di non essere affatto d'accordo.

Pare che per te la "descrizione dei rapporti economici" equivalga a leggi naturali immutabili...
C'è il libero arbitrio.
I rapporti fra gli uomini (tutti in generale e quelli economici in particolare) non sottostanno
a legge fisiche immutabili.. per cui l'economia non è e non può essere una scienza esatta.
E gli uomini sono sempre liberi di comportansi diversamente da qualsiasi "descrizione" ....


Citazione:

Come funzionerebbe senza interferenza statale, non "secondo loro." È diverso.

Bah... Scusa ma è comunque, in ogni caso, "secondo loro"....
l'uso del modo condizionale ("funzionerebbe") significa qualcosa o no?
Citazione:

Non inventa assolutamente niente,

"inventa" nel senso che "simula" o immagina una condizione( come tu stesso dici "senza l'interferenza statale") che non esiste.
E' una condizione che è immaginata nel modello,
non realizzata e sperimentata nel sistema reale.

Credo che continuamo a non capirci sul termine "modello".

il modello è una schematizzazione ideale non nel senso di "progetto che deve essere attuato"
ma anche nel senso di "rappresentazione semplificata della realtà"
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Inviato il: 7/12/2007 17:55
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