http://antifeminist.altervista.org/analisimedia/lactacyd_intimo.html"Le donne vogliono le ronde"
30.4.2008
Un altro spot, in onda su Mediaset, segnalatomi dall'amico Filippo:
http://www.youtube.com/watch?v=8HwNs5LTA84&feature=player_embeddedChe grande coincidenza: proprio mentre rispunta la questione "ronde", che la Lega (quelli del "difendiamo le nostre donne da... [aggiungi qui il nemico del giorno]") vorrebbe includere nel decreto sicurezza, ecco che su Canale 5 va in onda lo spot di un prodotto per sciacquarsi la vagina, dove del tutto a sproposito vengono infilate statistiche-slogan che dovrebbero in qualche modo formare l'opinione pubblica sulla "questione sicurezza".
Il primo slogan dice che "8 donne su 100 sono state perseguitate da un ex", cioè un chiaro riferimento alla legge sullo stalking approvata pochi giorni fa. Sulla veridicità però di tale affermazione non ci è dato sapere nulla. Una telefonata non desiderata di un ex si può definire stalking ?
E chi lo decide, il sentire femminile ?
La legge sullo stalking venne approvata per prima, come sempre succede in questi casi, negli Stati Uniti, e precisamente nel 1990 dallo stato della California. Poi seguirono a ruota tutti gli altri stati.
Siccome da noi in Europa, e in particolar modo in Italia, stiamo sempre a guardare con un senso di inferiorità e soggezione a quel che succede oltreoceano, per paura di apparire meno "moderni" di loro decidiamo di importare nel nostro paese anche le soluzioni a determinati "problemi" che affliggono la società statunitense.
E quando questi "problemi" non esistono da noi, li fabbrichiamo dal nulla grazie alla macchina della propaganda, e una volta data al Popolino la percezione che questi problemi siano reali, poi generosamente forniamo loro la cura. In questo caso la legge sullo stalking.
Una femminista statunitense dice che le femmine a parità di mansione lavorativa guadagnano meno dei maschi, e in men che non si dica una femminista italiota importa il "problema" qui in Italia, fregandosene anche solo di verificare che esista per davvero, e poi sbatte i piedi affinchè si trovi una soluzione (generalmente qualche legge oppressiva anti-maschile).
Una femminista statunitense dice che 1 donna su 4 viene stuprata, e prima ancora che abbia finito di dirlo la sua sorella italiana già si sta prodigando a produrre qualche sputo di prova per poter giustificare l'importazione qui in Italia dello stesso identico "problema", per chiedere poi ulteriori misure repressive "contro i maschi".
La femminista italiota si tiene aggiornata seguendo la scena del femminismo anglosassone, e quando le sue sorelle d'oltreoceano ne inventano una nuova, questa vede bene di importare il presunto problema anche in Italia, anche se questo problema non esiste nella nostra società (dato che, generalmente, già il "problema" originario è frutto della fantasia della femminista inglese/statunitense).
La seconda statistica-slogan presente nello spot di Lactacyd, che usa il brand Donna™ per veicolare determinate idee politiche, sostiene che "42 donne su 100 si sentirebbero più sicure con le ronde cittadine". Praticamente si sentirebbero più sicure in uno Stato di Polizia.
Benjamin Franklin sosteneva che "chi rinuncia alla libertà per raggiungere la sicurezza, non merita né la libertà né la sicurezza", un concetto troppo difficile da afferrare per la teledrogata casalinga di Voghera, che vede un paio di servizi di telegiornale con qualche presunto stupro e subito chiede l'esercito a pattugliare le città.
Se fosse vero che "42 donne italiote su 100 si sentirebbero più sicure con le ronde cittadine", l'unico consiglio che si potrebbe dare loro è di trasferirsi in Nord Corea, e rilassarsi sotto la confortante ala protettiva del Caro Leader: le ronde non le avranno solo in città, ma anche nella camera da letto. Dopotutto, come dicono le femministe, non è forse vero che "il nemico (maschio) si annida insidioso dentro le mura domestiche" ?
Oltre allo spot che inneggia alle ronde, ce n'è sono anche altri tre sempre della Lactacyd, non meno demenziali del primo:
http://www.youtube.com/watch?v=Z_-xpGuZp9Ahttp://www.youtube.com/watch?v=DYm7VpZKXd4http://www.youtube.com/watch?v=FLGLSgS4RioNell'ultimo video si dice che "24 donne su 100 hanno fatto a botte con un'altra donna".
Una bella gatta da pelare per le femministe, che cianciano di "violenza maschile sulle donne": e quando è una donna a fare violenza su un'altra donna ?
Questa violenza non è spendibile, per le femministe, nel campo della demonizzazione del Genere Maschile, quindi non la prendono nemmeno in considerazione, anche perchè se lo facessero sarebbe un'implicita ammissione del fatto che non esiste la "violenza maschile sulle donne", ma solo la "violenza", che indipendentemente dal sesso del carnefice o della vittima va sempre condannata.
Nel sito della Lactacyd viene anche riportata la metodologia che hanno usato per ricavare quelle statistiche-slogan:
Notare con quanta frequenza viene ripetuta la parola "donna": siamo ai limiti del narcisismo patologico di genere. Proprio mentre si fa di tutto per demolire l'Identità Maschile, nella speranza che una volta privi di punti di riferimento i maschi si trasformino in vermi striscianti alla mercè delle femmine (ci siamo quasi comunque...), ecco l'iper-adulazione dell'Identità Femminile in quanto tale, in senso biologico.
Mentre una giovane ragazza fin dalla nascita vien fatta sentire speciale in quanto femmina, perchè "il mondo femminile è vario e meraviglioso", ai ragazzi viene insegnato che sentirsi fieri della propria Identità Maschile equivale ad essere "maschilisti", quindi brutti sporchi e cattivi.
Mentre per Lactacyd, e non solo loro, "la femminilità è un valore da rispettare", la "maschilità" non è nemmeno un valore, in quanto -dicono le femministe- si tratta di una mera costruzione culturale. Quindi non esistendo, non c'è niente da rispettare "nei maschi", e di sicuro il "mondo maschile" anzichè essere "vario e meraviglioso" (avete mai sentito qualcuno/a dire una frase simile ?), è un autentico deserto.
A questo, la propaganda femminista, vorrebbe giungere: la desertificazione forzata dell'Universo Simbolico Maschile. Far prendere atto alle giovani generazioni maschili che loro non hanno punti di riferimento maschili a cui possano aggrapparsi, per costruirsi una propria Identità di Genere forte e indipendente come invece la si vorrebbe nelle femmine, è uno dei punti cardine su cui si è da sempre basata la "lotta femminista".
Ogni spot della Lactacyd termina con lo slogan "Rispetto per ogni donna", un modo sottile per dire che "le donne vanno rispettate a prescindere", mentre la mancanza di rispetto nei confronti dei "maschi" viene salutata come un gesto "forte", di emancipazione femminile.
Qualcuno dovrebbe dire ai produttori di detergenti vaginali, e non solo a loro, che il rispetto è una strada a due corsie: se vuoi riceverlo devi anche darlo.
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fonte:
"LE DONNE VOGLIONO LE RONDE"