di Joel Samuele (Joel78)

Come tutto è cominciato.
Nel 2011 viene annunciato che Mario Monti entrerà a far parte del governo (quel famoso 11/11/11 che tanto piace ai cospirazionisti). Viene detto alla popolazione che sono necessarie delle misure di austerità, per sanare i bilanci pubblici.
Si accende un dibattito che porterà ad organizzare il primo summit sulla MMT in Italia.

Perché si chiama MMT.
MMT sta per Modern Money Theory, cioè teoria monetaria moderna. Perché moderna? La teoria supera il pensiero kenesiano, del poter spendere maggiormente in periodi di crisi, per poi poter ridurre la spesa in tempi migliori. Questa teoria sostiene semplicemente che lo Stato può creare la sua moneta, e usare la tassazione come regolatore macroeconomico. Per questo la teoria viene detta post kenesiana.

Tutto viene semplificato all’osso, e il dibattito serve solo a confrontarsi con quello che dicono i media riguardo al fatto che è necessario non sforare i parametri di spesa pubblica, o altre cose annesse. La teoria supera anche il famoso “aggancio con l’oro”. Argomentando come questo sia meno importante rispetto alla crescita economica, unico vero controvalore della moneta emessa in circolazione.

 

Le teorie contro la MMT e il ruolo dei media.
Prima di cominciare a ragionare sulla MMT, precisiamo cosa non è. Molte persone vengono ai convegni con la testa piena di quello che gli è stato fatto credere fosse l’economia. Stanno seduti per tutto il tempo dell’intervento del relatore, e alla fine si alzano e fanno una domanda come se si fosse parlato al vento per due ore. Come dice il famoso proverbio zen, svuotare la tazza quando è troppo piena!

Ad ogni modo ognuno può avere una sua teoria su un qualcosa, e chi sa ascoltare trova interessanti anche le teorie che non condivide, analizzandone comunque il punto di vista.

La scuola austriaca è la principale antagonista della teoria MMT.
Relativo alle diverse scuole economiche è stato fatto un seminario a Milano, con Barnard, Alain Parguez e Riccardo Bellofiore. Come viene diffuso il pensiero della scuola austriaca? Sostanzialmente manipolando il mondo universitario. Ma in realtà un certo tipo di pensiero viene diffuso maggiormente attraverso film, libri, serie tv.

Facciamo un esempio. Una delle trame di questi film potrebbe essere: una scuola degli Stati Uniti, ha difficoltà a reperire i fondi necessari per i programmi scolastici. Allora per risolvere il problema si fa un concerto, o qualcos’altro per raccogliere i fondi necessari.
Si fa la raccolta fondi, e finalmente la scuola può attuare i programmi educativi.

Il problema di questi racconti, è che ti vogliono far credere che allora tutti possono fare una raccolta fondi, il che significa che ogni 5 minuti c’è uno che ti chiede i soldi per far andare avanti le cose, anche quelle di cui si sarebbe dovuto occupare la collettività nel suo insieme, e non un gruppo di singoli cittadini.

Di questo tipo di racconti ce ne sono tanti, con diverse sfumature, ma tutti ti ripetono la stessa cosa: che lo Stato non può far nulla da un punto di vista monetario, per risolvere questo tipo di problemi.

Esempio 2: una pandemia fa morire o trasforma in zombie la maggior parte della popolazione. A questo punto nella realtà se viene eliminata la maggior parte della popolazione, il denaro circolante non dovrebbe valere più, perché mancherebbero le infrastrutture principali che gli danno valore. Ma in questi film viene comunque fatto vedere che malgrado il 99,9 % si sia trasformato in zombie, vale la pena trovare dei soldi da poter spendere da qualche parte.

La MMT sostiene che la moneta non è una merce. Se la tassazione viene tolta, allora il valore di questa scende a zero. Poiché nessuno è più costretto a pagare le tasse, o a pagare le rate della macchina o altro, quando è decaduto il sistema che sorreggeva questi obblighi.
(serie tv di riferimento: The last ship, The walking dead)

Esempio 3: un presidente degli Stati Uniti, vuole innovare il paese, ma per farlo dovrà trovare i fondi necessari per poi reinvestirli in occupazione e Stato Sociale. In “Dave: presidente per un giorno”, il presidente buono di turno chiama il suo amico commercialista, il quale gli dice che la gestione della spesa pubblica è complicatissima. Durante la narrazione di questo film si accorgono che delle industrie di armi, non sono adempienti rispetto alla produzione che doveva essere già stata consegnata al governo che gliel’aveva ordinata. Alla fine esce fuori l’idea di trattenere su un conto corrente che frutta degli interessi, tutti quei soldi che dovevano andare alle industrie di armi, quando risultava che esse erano inadempienti.

Con gli interessi maturati, si sarebbero poi finanziati i programmi statali. Nel mentre le industrie inadempienti non sarebbero state pagate, fino a quando le forniture di armi non fossero state consegnate.

Qui ci sono almeno due errori logici.

Uno di natura più politica, che riguarda il fatto che non c’è alcun bisogno di appaltare un’industria che riguarda gli armamenti ad industrie private.

Un altro di natura logica, poiché secondo la MMT lo Stato essendo emettitore della propria valuta, è colui che permette materialmente alle banche private di guadagnare quei famosi interessi che promette ai depositanti.

Non ha senso trattenere i soldi su conti correnti fruttiferi, come vorrebbero farti intendere nel film, per poi finanziare la spesa pubblica. Ironia della sorte, il protagonista principale del film è il presidente Bill Mitchell, che parla di poter dare a tutti gli americani la garanzia di un lavoro. Proprio come similarmente sostiene Bill Mitchell, uno dei fondatori della MMT, ovviamente con altri mezzi e argomentazioni.

Esempio 4: una persona disoccupata, cerca di riabilitarsi socialmente ed economicamente. Cerca di seguire vari programmi sociali, e fa di tutto per avere un alloggio stando dentro a dei parametri di assistenza sociale che sono un incubo. Ad un certo punto del film incontra un gatto che diventerà la sua spalla durate i momenti in cui raccoglie le elemosina suonando la sua chitarra.

Questa persona diventa famosa, perché il gatto attira l’attenzione delle persone che lasciano inoltre più spesso una mancia, e poi viene diffusa la notizia di un cantautore insieme al suo gatto che gli fa da spalla.

La persona in questione esce dallo stato di povertà, perché ha avuto successo. Quindi questa storia è la classica trama di “chi ce la fa”, escludendo a priori dal contesto tutti coloro che non ce l’hanno fatta.

Purtroppo avrebbero dovuto far vedere il seguito del film, quando centinaia di persone si sono riversate per strada a suonare la chitarra assieme al loro gatto. Queste persone purtroppo non avranno lo stesso successo.

La MMT propone un diverso approccio per risolvere la disoccupazione, con il datore di lavoro di ultima istanza.

Questi sono solo alcuni esempi dei più chiari. La filmografia nel frattempo si è evoluta anche attraverso la diffusione massiccia di contenuti tramite le serie tv. Che sono piene zeppe di questi concetti.

Negli ultimi anni si è anche diffusa l’idea delle monete decentralizzate. Libere da ogni controllo, o controllate direttamente dai possessori.

Il problema pratico è che in realtà io accetto di usare una valuta come il bitcoin, solo perché questa mi evita di pagare le tasse, e di sottopormi a dei vincoli. Quindi sono gli Stati che imponendo eccessiva tassazione, burocrazia e limiti, spingono le persone a trovare altri circuiti dove poter fare quello che non ti viene permesso di fare nel contesto normale.

C’è un problema poi, morale e filosofico, dove chi parla di libertà assoluta, non si rende conto che il concetto di libertà è personale, e ognuno vede in una cosa la libertà, dove un altro può vedere una costrizione.

Nascono negli ultimi tempi, sempre più gruppi che vorrebbero farti credere che la loro comunità virtuale ha dei pregi che altre comunità non hanno. Uno di questi pregi è il fatto che la loro valuta alternativa, dà realmente valore alle persone, e non è “come le altre”.
A nessuno di questi soggetti viene in mente che in molti stanno tentando la stessa strada. Magari cercando sponsor che accreditino la comunità come quella di persone evolute.

In questo modo, viene imposto al gruppo una serie di regole, e di utilizzo di alcuni mezzi come una criptovaluta, dicendo innanzitutto che tutti sono “liberi di stare nel gruppo”, ma allo stesso tempo contraddicendosi perché poi si capisce che se esistesse questa libertà assoluta, non ci sarebbe mai il numero di persone sufficienti a creare un gruppo e sopratutto una moneta di scambio alternativa.

Aggiungiamo alla riflessione questi paradossi: in un mondo costituito solo da monete senza strutture centrali, che senso avrebbe usare la moneta stessa? Quanto varrebbe una moneta e rispetto a che cosa? Se nessuno impone una moneta, come fa questa a raggiungere una massa di persone critica affinché sia considerata valida?

Spero che queste domande trovino una risposta in seguito.

Moneta verticale e moneta orizzontale.
Per la MMT la moneta verticale, o ad alto potenziale, è quella emessa dallo Stato. Per Stato in questo caso si intende un aggregato di tesoro e banca centrale. In realtà scompaiono queste due entità come siamo abituati a considerarle, e semplicemente esiste lo Stato che in questa teoria diventa un attore positivo. Colui che spende i soldi per il benessere economico dei suoi cittadini.

All’atto pratico però, questo aspetto positivo proviene dal fatto che esiste un’imposizione fiscale che di fatto colpisce tutti. Basta anche solo una parte della popolazione che è obbligata a pagare le tasse, ed ecco che questa andrà alla ricerca di un qualcosa di valido a questo scopo.
Di seguito tutti gli altri, vengono indirettamente colpiti da questo sistema perché gli verrà richiesto da chi viene tassato primariamente, di essere pagato con denaro legalmente valido.

La quantità di moneta in circolazione viene regolata tramite la tassazione. Quando l’economia corre troppo, lo Stato utilizza due strumenti: il taglio della spesa pubblica, e l’aumento delle tasse per raffreddare l’economia.

La moneta orizzontale invece è quella creata dalle banche private. Ad ogni quantità di credito creata, corrisponde un debito di eguale misura la cui somma algebrica fa zero.

Detto per inciso, le banche private, anche se non sono gestite dallo Stato, sono da definirsi secondo Warren Mosler istituti di diritto pubblico. Poiché la banca anche se privata, non è come una qualsiasi attività privata. Ha il potere di creare credito e di gestirlo.

Tutto il denaro creato dalle banche private è legalmente valido e indistinguibile da quello emesso direttamente dallo Stato. La banca dovrà poi dimostrare di avere almeno tanti attivi, tanto quanti passivi.

Una banca crea 1000 $, e contemporaneamente scrive nei passivi -1000 $. I soldi vengono accreditati in un conto corrente e da quel momento possono essere movimentati ovunque nel sistema bancario.

Cosa accade però se i soldi passano da un conto corrente ad un altro di una banca diversa? Succede che una banca potrebbe trovarsi nella necessità di chiedere in prestito momentaneamente i soldi ad altre banche.

Detto per inciso: il sistema bancario si è dato queste regole, almeno per quanto riguarda questa parte di mondo. Poi non mi chiedete cosa succede in Iran perché non lo so. Ma sostanzialmente il denaro che funziona bene è quello che ha natura di debito/credito. Un qualcosa che deve servire a qualcun altro per assolvere degli obblighi.

La regola di base è questa: una banca deve risultare di fronte a dei controlli con i conti in regola. Per questo esistono alcuni prestiti come gli overnight, che avvengono tra le banche per fare in modo che ogni banca non abbia più debiti che crediti.

Come potrebbero a questo punto le banche private risultare tutte in attivo? Attraverso un buon equilibrio tra la quantità di moneta verticale, e moneta orizzontale. Se avviene questo potrebbe accadere che tutte le banche private risultino contemporaneamente in attivo.
Ma oggi le cose si complicano, perché interviene la finanza che crea denaro legalmente valido, attraverso dei prestiti con collaterale un prodotto finanziario creato dal mondo della finanza stesso. Questo collaterale potrebbe in un primo momento far risultare i conti in ordine, ma in seguito questo potrebbe crollare di valore, e lasciare dei buchi contabili.

I buchi contabili possono essere coperti dalle banche centrali, con le operazioni di acquisto dei prodotti della finanza “marci”, pagati però come se fossero buoni.

Nel frattempo i soldi che erano stati creati come prestito, vengono movimentati altrove, e difficilmente vengono investiti nel lavoro, ma vanno ad alimentare il mondo finanziario stesso. La finanza crea soldi dai soldi, ma non investe nel lavoro.

Per questo la MMT propone un sistema bancario dove ci sono poche regole, che ti dicono cosa tu puoi fare all’interno di esso. Secondo la MMT le banche private devono limitarsi alle attività di deposito e prestiti, supportando l’economia reale e non il mondo della finanza. Invece oggi si aspetta che si manifesti un problema, e poi si impongono delle limitazioni studiate ad hoc quando la situazione diventa politicamente non corretta (es. Cripro qualche anno fa).

Va sottolineato, che le banche private presenti in altre nazioni, non possono creare prestiti in una valuta non loro, senza essere collegati alla banca centrale che emette quella valuta. Ogni banca, anche se si trova in un posto sperduto del mondo, è responsabile del denaro creato sotto forma di prestito. Altrimenti ci potremmo creare valuta straniera in casa senza limiti, e comprarci cose all’infinito. Ma è chiaro che non è così (altrimenti l’Argentina si poteva creare dollari per ripianare i debiti con l’FMI).

Il denaro contante.
Molti sovranisti, pensano al denaro contante come quello buono. Mentre il resto del denaro sarebbe quello “finto”.

In realtà tutto il denaro è finto. Esiste perché qualcuno lo impone, e poi questa imposizione viene accettata dalla maggioranza.

Per capire meglio la MMT, è più facile partire da un sistema totalmente a moneta elettronica, dove poi ad un certo punto viene introdotto il contante.

Immaginiamo le persone che si scambiano i soldi attraverso i loro telefonini, come avviene già in alcuni contesti dei paesi nordici.

Ad un certo punto però, viene data la possibilità di ritirare alcuni soldi di carta dal bancomat. Ovviamente se ritirano 100 $, verrà anche segnato da qualche parte che questi soldi sono stati ritirati. Poi il contante andrà in circolo fino a quando non viene ritirato poco a poco dal sistema bancario stesso. Tutto viene contabilizzato e non esistono soldi di maggior valore rispetto ad altri.

Nel frattempo, il contante emesso in precedenza si logorerà nel tempo. Verrà quindi ritirato e distrutto, e verrà ristampato dalla zecca di Stato, che metterà in circolo banconote nuove.

Quando le banche private chiedono alla zecca di Stato banconote, queste non arrivano in omaggio. Vengono ovviamente contabilizzate, e tenute da conto fino alla loro restituzione. Dobbiamo quindi considerare il contante come un mezzo temporaneo di circolazione e di scambio.

In un’economia che funzioni correttamente poi, c’è sempre un tasso d’inflazione di base, e non ha senso per le persone conservare i soldi dentro i calzini ripiegati nel cassetto per poi dimenticarseli.

I cospirazionisti diranno che i poteri forti potrebbero bloccare i conti correnti di coloro che si ribellano al sistema. Per questo il contante sarebbe una garanzia di libertà, che il digitale non ti permette di avere.

Io considererei invece l’ipotesi che chi comanda potrebbe imporre di mettere fuori corso tutte le banconote attuali, dando un tempo ristretto per consegnare le banconote che altrimenti diventerebbero fuori corso.

O comunque potrebbe sospendere la patente a tutti coloro che si rifiutano di abbandonare le proteste e gli scioperi.

Non credo in sintesi che la battaglia si vinca seguendo questi ragionamenti. Per questo mi sono messo d’impegno nel seguire la MMT. Perché credo che innanzitutto la comprensione delle cose ti apre la strada alla soluzione.

I sostenitori invece dell’abolizione del contante, non considerano cosa potrebbe accadere in un sistema dove una parte di mondo usa il contante e un’altra parte no. Pensano che l’abolizione del contante porti direttamente alla risoluzione di problemi come la mafia, che già sicuramente si è dotata dei suoi portafogli digitali per le transazioni in cripto valuta.

Per citare qualcosa di concreto, qualche anno fa Claudio Borghi (che non è uno della MMT) voleva mettere in circolo 70 miliardi di minibot, delle banconote avente aspetto similare alle banconote in euro. Con tagli da 5, 10, 20, 50, 100, 200 e 500. Le banconote sarebbero state accettate per il pagamento delle tasse in Italia, e questo le avrebbe rese valide con la stessa parità dell’euro.

Perché Borghi ha scelto questa cifra di 70 miliardi? Perché secondo lui questa è la quantità di banconote circolanti in Italia. Questi 70 miliardi, sono una minima parte del denaro esistente. Ma secondo Borghi dovrebbero servire per transitare senza incidenti dall’euro ad una nuova valuta italiana, in caso di problemi con le transazioni elettroniche.

Potremmo poi discutere sull’efficacia o meno della misura, ma fatto sta, che “se tutti andassimo a ritirare i contanti dalle banche”, non sarebbe semplicemente possibile. La maggior parte dei soldi è contabilizzata sui conti correnti.

Il ruolo dei titoli di debito.
La MMT prevede che lo Stato non abbia bisogno di emettere dei titoli per finanziare la spesa pubblica. A prescindere da come vengano chiamati, titoli di Stato, di debito, BOT, o altri nomi, questi sono degli strumenti con cui viene chiesto ai cittadini di bloccare i propri risparmi per un determinato tempo.

La MMT non vieta in assoluto l’utilizzo di questi. Semplicemente dice che un titolo non è altro che un conto risparmio presso la banca centrale. Perché nella realtà avviene che se si compra un titolo, vado semplicemente a spostare i soldi dal conto corrente personale, alla banca centrale che li tratterrà per un determinato tempo. Questa misura ha senso ad esempio, quando si vuole regolare la macroeconomia, togliendo temporaneamente un po’ di soldi in circolazione.

Cosa si intende per “piena occupazione”.
Alcuni economisti utilizzano il termine “Full employment”, che in italiano viene tradotto con “piena occupazione”. Attenzione però, perché gli economisti MMT per piena occupazione non intendono la stessa cosa di altri economisti.

Anche gli economisti più favorevoli ad un maggior intervento dello Stato in economia, molte volte però dicono che quando c’è una disoccupazione massima del 4%, allora si è in “piena occupazione”. Perché considerano quel 4% come disoccupazione frizionale. Non considerando che in quel 4% ci potrebbero essere situazioni di esclusione sociale, perché tanto volendo le persone si potrebbero spostare nelle grandi città, e trovare così un lavoro.

In questo modo però, si replica il modello che oggi penalizza il sud Italia, che viene sempre più abbandonato dai giovani, che si trasferiscono al nord dove si concentrano le attività economiche.

Inoltre, anche quando capita al soggetto singolo di avere la possibilità di un doppio lavoro, questo non significa che tutti abbiano questa possibilità. Anche oggi si sente parlare spesso di mancanza di personale. Ma si tratta, senza considerare il fattore stipendio, di mancanza di personale specializzato in un determinato lavoro.

Il programma di lavoro garantito.
Cosa causa la disoccupazione? Un sistema economico senza moneta, non prevede disoccupazione. Ognuno è impegnato in qualcosa. Pensiamo ad esempio ad una comunità basata su agricoltura e allevamento, dove i compiti sono suddivisi con lo scopo di far sopravvivere la comunità stessa.Un giorno questo gruppo di persone aumenta di numero, e si decide di gestire diversamente l’economia, passando ad un sistema monetizzato.

In un primo momento, nessuno può pagare le tasse, perché i soldi non sono neanche entrati in circolo. Il capo della comunità allora, deve decidere come distribuire i soldi che lui stesso crea per primo. Se li distribuisce equamente, in cambio di nulla, non avviene nulla di concreto. Le persone ritirano i soldi senza dare in cambio nulla, e poi pagano le tasse imposte dal capo del villaggio.

Allora per monetizzare efficacemente un sistema si decide di pagare alcune persone per svolgere lavori di utilità pubblica.

Per rendere la tassazione efficiente, si decide di imporre anche una sola tassa, su un qualcosa che possiede la maggior parte della popolazione come la casa.

Ci rendiamo subito conto che tutti coloro che non sono direttamente pagati da chi emette la moneta, si ritrovano in uno stato di disoccupazione. Alcune persone venderanno beni e servizi direttamente alle persone che ricevono lo stipendio pagato con i nuovi soldi che sono stati emessi. Ed ecco che il sistema è stato monetizzato.

Da qui poi partono gli scambi tra tutte le persone, e il sistema economico diventa più complesso, e lo abbiamo visto che esiste anche una moneta orizzontale. Le banche private creano e distruggono denaro continuamente.

Però rimane il fatto che le economie moderne, soprattutto legate alla produzione industriale e automatizzata, soffrono più rapidamente del male della disoccupazione. Nel momento in cui i membri della comunità non sono strettamente necessari a procacciarsi il cibo, allora viene meno l’interesse di fare in modo che tutti siano attivi. Tanto i supermercati sono pieni in ogni caso (ma ultimamente a qualcuno comincia a venire il sospetto che non sarà sempre così).

La disoccupazione diventa un problema solo quando le persone più agiate hanno paura che gli entrino i ladri in casa. Allora si pensa a misure come il reddito di cittadinanza, ma non si pensa a risolvere il problema della disoccupazione in sé.

La MMT propone invece, di creare un programma di lavoro garantito (PLG), allo scopo di assorbire sempre tutta la disoccupazione involontaria.

Questo programma dovrebbe essere svolto non troppo lontano da casa. Dovrebbe avere uno stipendio fisso a livello nazionale, senza scatti di anzianità.

Di fatto il PLG stabilisce realmente il salario minimo, perché non avrebbe senso per nessuno farsi assumere a meno soldi di quelli dati all’interno del PLG
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Con questo strumento si potrebbe redistribuire la popolazione italiana che nel tempo si è trasferita nelle zone con maggior possibilità di trovare lavoro. Se il PLG ha uno stipendio stabilito a livello nazionale, alle persone conviene andare dove la vita costa meno. Sarebbe per l’Italia un modo per far rinascere tante realtà.

Ma se troppe persone entrano nel PLG?
Warren Mosler suggerisce, superata una certa soglia di forza lavoro che entra in questo programma, che lo Stato comunque intervenga in economia prendendo delle decisioni mirate.

Questo programma in sintesi, serve ad eliminare tutta quella burocrazia che si crea quando le persone rimangono disoccupate. Lo Stato interviene solo se troppe persone entrano nel programma, senza poi uscirne volontariamente.

Gli economisti MMT, sottolineano il fatto che “gli imprenditori, non vogliono assumere persone da troppo tempo disoccupate”. Associando a questo stato delle cose problemi come l’alcolismo e la depressione.

Io credo che dovremmo guardare a questo programma, come la possibilità di eliminare tutto il lavoro spazzatura, che invade ormai il mercato tenendo la gente impegnata diverse ore al giorno al telefono a promuovere continuamente nuove tariffe telefoniche, come se da questo dipendesse la vita delle persone.

Il PLG è pensato per assorbire la disoccupazione, fino a quando è necessario che questa sia assorbita. Ma prevede anche che lo Stato non entri in competizione con il settore privato dell’economia, sottraendogli forza lavoro. Quindi si pensa ad un qualcosa che dia la possibilità ai lavoratori di transitare rapidamente dalla disoccupazione, al PLG. Per poi transitare senza problemi dal PLG ad un’altra forma di impiego.

L’inflazione come strumento dell’economia.
L’inflazione se entro certi limiti, non è nemica dell’economia. Aumentando gli stipendi delle persone che lavorano per lo Stato, le pensioni, si redistribuisce la ricchezza partendo dal basso. Lo Stato quindi aumenta gli stipendi anche del PLG, stabilendo di fatto il nuovo minimo salariale.
Chi è contrario all’inflazione?

Sono coloro che detengono grandi ricchezze finanziarie. Quando le loro rendite hanno un tasso di interesse non abbastanza alto da permettere loro di guadagnare soldi dai soldi, senza fare null’altro di concreto.

Nella struttura euro, i mutui ad esempio, hanno un tasso molto più basso di come eravamo abituati con la lira quando c’erano i periodi di grande inflazione. Però quando era più facile comprarsi casa? Basta fare il confronto tra le varie generazioni e la risposta arriva da sola.
Gli economisti a favore dell’euro, continuano ad impaurire la popolazione, su cosa accadrebbe tornando ad una moneta nazionale. Continuano a dire che la benzina salirà alle stelle, e che faremo fatica a fare la spesa. Come avrete potuto notare, è proprio ciò che sta accadendo oggi, pur essendo ancorati fortemente al sistema euro.

Allo stesso tempo però, anche gli economisti più austeri prevedono che ci sia un minimo di inflazione (2%). Perché in economia esiste il problema che se i prezzi scendono si innescano tutta una serie di complicazioni. Si risparmia per vedere se domani costerà di meno, e si innesca così una spirale economica negativa.

Da un punto di vista contabile poi, è impossibile gestire un sistema economico che va all’indietro. Se lo Stato spende più di quanto tassa, ecco che ci sarà della liquidità in più. Le banche sono incentivate a prestare, e gli interessi faranno circolare meglio l’economia. Se invece volessimo pensare ad un sistema con i prezzi che scendono, e una tassazione maggiore rispetto alla spesa pubblica, ecco che chi ha contratto prestiti, si ritroverebbe la rata del prestito sempre uguale, ma con più difficoltà a pagarla nel tempo. Verrebbe poi la necessità di intervenire sui debiti che non vengono più pagati. Ma con quali soldi in un sistema in cui la spesa pubblica è sempre inferiore alla tassazione? Nasce quindi la necessita di aumentare la spesa pubblica, per coprire i prestiti che non vengono ripagati. Il che non ha senso.

A questo punto possiamo anche rispondere ad una delle domande poste all’interno dei paradossi. Quanto vale il denaro? Pensiamo ad esempio che in Russia vivono con numeri molto diversi da quelli che siamo abituati noi. Quanto valgono 80 mila rubli? Sono lo stipendio di un mese o ci si possono comprare una casa? Ed ecco che ci accorgiamo che ogni sistema ha i suoi valori di riferimento. Quando lo Stato decide quanto pagare gli stipendi pubblici, decide anche il valore dei numeri. Per un mese di stipendio si potrebbe decidere 1000$, oppure 345834 non so cosa. Quello che influisce di più, sono i cambiamenti che avvengono in corsa quando gli stipendi pubblici e le tasse vengono variate.
Ritorneremo ad un sistema economico funzionale, quando non saremo più abituati a pensare con i prezzi stabili anche dopo decenni. Gli stipendi cresceranno, perché questo è l’unico modo di far circolare i soldi, e di ridistribuire la ricchezza nei punti più depressi dell’economia. Un opinione personale: una buona inflazione si attesta tra il 5 e il 10%.

Ma se si abolisse la possibilità per le banche di creare prestiti?
Un’economia normale non potrebbe fare a meno delle banche private che creano e distruggono moneta continuamente.
Quando la creano?
Nel momento in cui viene chiesto un prestito.
Quando la distruggono?
Mano a mano che il prestito viene ripagato (si annulla così anche il passivo generato dal prestito stesso).
Esiste una tesi in economia che dice che si starebbe meglio se ci fossero solo i soldi “più solidi”, o con una buona riserva frazionaria, invece di permettere alle banche di creare moneta senza rispettare le regole.

Sicuramente la MMT prevede un sistema bancario strettamente regolamentato. Ma i prestiti in economia sono funzionali all’avvio di imprese, che altrimenti non potrebbero essere avviate. Facciamo due esempi.

Un singolo individuo, decide di comprare un telefonino, ma lo vuole fare senza avviare finanziarie o utilizzare la carta di credito.

In questo caso, se si tratta di una somma modesta, conviene mettere i soldi da parte, e poi comprare il telefonino.

In un altro caso invece, una persona decide di avviare un ristorante, che prevede l’acquisto di diverse cose che costano troppo rispetto all’economia di un singolo individuo. Quindi la persona andrà in banca, e chiederà un prestito che gli permetterà di comprare quello che gli serve per avviare il ristorante. I primi soldi in prestito dovranno coprire anche le spese del primo periodo dell’avvio dell’impresa.

Chiaramente la banca dovrà valutare se il tipo di attività per cui è stato chiesto il prestito, ha la possibilità di generare introiti che poi saranno sufficienti a pagare tutte le spese il prestito iniziale.
I sostenitori della moneta “più valida”, che pensano che in ogni caso prima di investire bisogna aver risparmiato l’intero importo che serve ad avviare l’attività, non capiscono che gli individui risparmiando troppo, rischiano di bloccare l’economia dell’intero sistema.

Nel concreto il tutto funziona bene se si sta in equilibrio tra l’essere capace di risparmiare qualcosa, e il chiedere in prestito qualcos’altro per permette di ampliare le nostre attività economiche.

Avrete notato più volte, che il prestito diventa anche un deposito. Chi avvia un’attività assume personale e compra macchinari. Quindi una buona gestione del credito permette a tante persone di lavorare, ed avere un reddito.

Ma come faremo ad andare avanti con tutto questo debito pubblico?
Rimane in fondo ovviamente, qualcuno che alza la mano, dopo un’intera giornata di convegno sulla MMT, dicendo che la teoria è buona, ma “come faremo con tutto questo debito pubblico?”

Il debito pubblico non è altro che l’equivalente di tutta la moneta verticale, o ad alto potenziale che è stata emessa. Lo Stato emette la sua moneta dal nulla, imponendola con le tasse. Ciò che non è stato tassato e rimane in circolo è il cosiddetto debito pubblico.
All’inizio dell’unità d’Italia il debito era pari a circa un miliardo e mezzo di euro. Oggi siamo a 2800 miliardi di euro. Chiaramente non si può pensare che questi soldi siano esistiti in precedenza da qualche parte, e siano stati prestati nel tempo. Se fosse così, chi possedeva qualche miliardo di euro all’inizio dell’unità d’Italia, si sarebbe potuto comprare il pianeta.

La storia del debito pubblico è piena di discussioni in cui si annuncia con tono serio e perentorio che “non potremmo fare ulteriori debiti”.

Si può essere tratti in inganno, da momenti in cui istituzioni finanziarie comprando i titoli di debito pubblico, sembrano farsi carico di tutta la situazione economica del paese.

Nella realtà dei fatti, quando lo Stato chiede soldi in prestito alle banche private, non fa nient’altro che emettere un titolo che verrà ripagato a scadenza. Il titolo viene utilizzato come collaterale del prestito che la banca privata fa allo Stato.

Quando poi il titolo arriva in scadenza, viene emesso un altro titolo che servirà ad emettere un altro prestito, e così via. La banca privata alla fine dell’operazione guadagna solo gli interessi. Tutti i costi vengono coperti emettendo titoli di volta in volta di maggior valore. Ed è così che aumenta il debito pubblico.

Però la MMT dice che questa operazione non ha senso. E non ha neanche senso che i titoli vengano comprati da una banca pubblica in modo temporaneo o perpetuo. Si parla alle volte di debito “consolidato”, facendo pensare a qualcosa di sedimentato dalla storia dei nostri avi. Non c’è alcun bisogno di pensare a tutto questo: è un’operazione ridondante che non serve a nulla.

Nella storia economica del debito pubblico, avviene quindi che per via di emergenze di vario tipo, bisogna per forza aumentare il “tetto del debito”. E perché non si poteva farlo prima allora?

Quindi la MMT propone di ridenominare il debito pubblico in altri modi che non facciano presupporre che questo sia un debito verso qualcuno in particolare a cui dobbiamo un favore.

Detto per inciso: quanti soldi esistono in totale? Per sapere il totale bisogna sommare la quantità di moneta verticale, più la quantità di moneta orizzontale creata dal sistema bancario.

Se fossimo in uno Stato sovrano dovremmo sommare ai 2800 miliardi, tutta la quantità di credito bancario. Nell’eurozona i conti si complicano, e alcune nazioni risultano più in “ordine con i conti”, mentre altre saranno considerate “più spendaccione”.

L’importante per la MMT, è che lo Stato crei la sua moneta, senza promettere che la convertirà in qualcos’altro che non possiede. Se lo Stato fa gli investimenti giusti, la quantità di soldi emessi in circolazione non è un problema. Il vero controvalore dei soldi sono tutto ciò che possediamo di materiale. E tutto ciò che siamo in grado di fare.

Anche se una volta le banconote provenivano dalla promessa di essere convertite in oro, la MMT osserva che il denaro è uno strumento di gestione dell’economia, e non una risorsa in sé. Per questo la teoria si dice essere “moderna”, superando così il famoso aggancio con l’oro.

Ruoli ulteriori della tassazione.
Tutto il denaro che le persone hanno sui conti correnti è energia potenziale. Facciamo un esempio in cui lo Stato debba intervenire tassando maggiormente.

Poniamo caso di trovarci in una situazione in cui tutti hanno almeno 60 mila euro di risparmi sul proprio conto. Ad un certo punto per uno strano motivo tutti decidono di comprare due auto a testa. C’è la possibilità materiale di fare questo? No. Ci sarebbero troppe richieste di produzione, e poi se non fosse così comunque sia non si saprebbe dove parcheggiarle all’interno di contesti urbani.

Allora lo Stato decide di frenare questo entusiasmo di comprare due auto in più a persona, e per farlo mette una tassa dalla seconda auto in poi.

Ecco che lo Stato impone una tassa che le persone però non sono obbligate a pagare. Basta limitarsi ad avere un auto a testa. E quindi viene meno il discorso di “fare cassa” mettendo a previsione di bilancio qualcosa che potrebbe anche non entrare.

Limiti della MMT.
Allo stato attuale delle cose non esiste la possibilità di fare accettare al mondo politico la MMT. I politici preferiscono sostanzialmente dare i soldi a qualcuno in particolare, per aumentare il loro potere e la loro presenza sul territorio.

L’idea poi di un PLG fatto come si deve, senza farlo diventare un ulteriore mangiatoia di soldi, è puramente utopica in questo contesto.

L’idea che ogni persona possa costruirsi la propria vita in qualunque parte dell’Italia senza chiedere favori a nessuno mina l’autorità costituita che si basa sullo scambio di favori anche per le cose minime.

Pero la MMT rimane comunque uno strumento di comprensione, che ti fa capire quanto sia lontana la politica dal lavoro e dal portare l’Italia in una situazione migliore.

C’è anche da dire, per esperienza personale, che questo tipo di materia, se si deve tramutare in proposta politica attuativa, prevede che ci siano una quantità minima di persone capaci di attuarla, ma ciò non per merito di un’istituzione che dall’alto permetterà la formazione di una nuova classe dirigente.

Quindi il tutto dovrebbe partire dai singoli individui che scendono in campo senza l’aiuto istituzionale di nessuno (venendo quindi meno all’idea che esista uno Stato buono che fa qualcosa per noi).

Nel mondo della MMT, non si considera poi l’effetto stesso che i soldi creano sulla società. Nel momento in cui compaiono i soldi, compaiono anche coloro che ne vogliono avere molti di più. Come fanno ad averne molti di più? Controllando la politica economica. Facendo in modo che ci siano grandi dislivelli di ricchezza tra le persone.

Gli attivisti MMT invece pur di non volersi rendere conto che in realtà la maggior parte dei politici badano solo al loro tornaconto personale, continuano a vivere nell’illusione che attraverso l’attivismo si gettino le basi per creare una classe politica migliore.
Io reputo questo modo di utilizzare la MMT poco corretto.

In realtà la MMT diventa efficace quando ci si rende conto che i politici stanno facendo il contrario di ciò che andrebbe fatto per migliorare la situazione. Questo stato di consapevolezza porta poi ad un sentimento di sfiducia verso le istituzioni attuali.
Quando il sentimento di sfiducia sarà maggioritario nella popolazione, si avrà lo spunto per poter cambiare le cose.

Si potranno poi attuare dei cambiamenti se si avrà la consapevolezza di come funzionano le cose. Una di queste cose importanti è l’economia.