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La formula del latte è Vacca2O
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Quindi?macco83 ha scritto:
volentieri:
link ISS:
www.epicentro.iss.it/mortalita/EccessoMortalita2015
Non so se ha un senso, ma i grafici di Euromomo comprendono anche il periodo 2015
Comunque, leggo di 45.172 morti in più in otto mesi. Covid ne ha fatti 48.000 mila in più in due mesi, e solo al Nord.
Vabbè che bisognerebbe valutare la popolazione di allora e di oggi, però insomma.
Dove vuoi arrivare?
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che forse non esiste solo il covid responsabile di eccesso di mortalità?!neveragainhc ha scritto: Dove vuoi arrivare?
E cmq 48.000 in due mesi lo vedi solo tu! Ci saranno i picchi anche nel 2015 no?! Se anche fosse sono morti positivi a pcr cosa che non si è mai fatta negli anni precedenti..basta con sta storia dei tamponi..valutiamo solo gli eccessi di mortalità..
Ad un certo punto la Storia diventò Mitologia.
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ero rimasto allo 0.3 ma nel tempo si è pure abbassata allo 0.14neveragainhc ha scritto: Fonte?
www.google.nl/amp/s/www.milanocittastato...le-e-allo-010/%3famp
Comunque basta unire i puntini: anche se fosse allo 0.3 vorrebbe dire 3 volte più letale dell'influenza il che è coerente con un' emergenza moderata rispetto agli anni scorsi. In molti hanno detto che il covid sia un'influenza più bastarda che ciclicamente accade. A me sembra sensata come affermazione.
Ad un certo punto la Storia diventò Mitologia.
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Ho visto ora che siamo su questa discussione, non vale la pena andare OT per ildieffe.
Lo ringrazio solo per aver convinto da mesi l'ISTAT a classificare i morti per influenza del 2017 in [strike]17.000[/strike] 25.000 unità per farci contenti.
Ovviamente i 17000 sono la media degli ultimi 4 anni, ma tu prendi il dato dell'anno che ti conviene (che non fa statistica). Cosa aspettarsi da uno che va a cercare un dato anomalo di un mese di gennaio "ad minchiam" per minimizzare un eccesso di mortalità, a marzo e aprile 2020, ben superiore anche a quello che ci si aspettava dai bollini giornalieri dei morti per/con/di covid?
L' uomo lo riconosci quando sbaglia. Se chiede scusa ha le palle. Se cerca scuse è un fessacchiotto.
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ricordo di aver letto (qui su lc) che i dati della tua regione (sei marchigiano,giusto?) chiudono tutte le porte al confronto fra covid e influenza.
gli articoli sono questi
15 marzo
Coronavirus. Marche: 11 decessi, 57 in tutto, <strong>49 a Pesaro</strong>, 6 An, 1 Mc, 1 Fm.
www.rivieraoggi.it/2020/03/15/304843/cor...ro-iss-da-ascoltare/
9 giorni dopo (24 marzo)
Coronavirus. Marche: 32 decessi, totale 283. <strong>Ben 187 a Pesaro</strong>. “Cari marchigiani, la strada da percorrere è difficile”
www.picenooggi.it/2020/03/24/74663/coron...correre-e-difficile/
Nello scorso inverno sono state oltre <strong>245.000</strong> le persone colpite da influenza o da una forma simil-influenzale nelle Marche. La fascia di età maggiormente colpita è stata quella infantile (0-4 anni). <strong>Oltre 50 sono stati i casi complicati che hanno richiesto ospedalizzazione</strong>, nella maggior parte dei casi si è trattato di anziani, <strong>e per 40 di questi è stata necessaria l’assistenza in terapia intensiva</strong> per l’estrema gravità dei sintomi. <strong>Fra i casi più gravi si sono registrati 10 decessi.</strong>
www.regione.marche.it/News-ed-Eventi/Pos...-antinfluenzale-2019
(nel 2019 10 in tutte le marche, nel 2020 187 in 20 giorni solo a pesaro)
Coronavirus Marche, il Gores 'ricalcola' il numero dei decessi: "Sono 11 in meno"
<strong>È in corso, infatti, un'attività di revisione di tutti i casi di attribuzione incerta di decesso</strong>, per cui oggi sono stati sottratti al totale 11 decessi, che da revisione non risultano classificabili come Covid-19 positivi.
Dunque, le vittime del coronavirus nella nostra Regione - secondo quest'ultima comunicazione - <strong>sarebbero 986</strong>
picchionews.it/attualita/coronavirus-mar...essi-sono-11-in-meno
Ricapitolando:
Nel 2019 (inverno) 10 decessi con 50 in terapia intensiva
Nel 2020 (marzo/aprile) 986 con centinaia in terapia intensiva
dati del 23 marzo (Marche)
ORE 13:40 DATI GORES Totale test 6782, totali positivi 2569, totali negativi 4213.
Ricoverati: totale 1030; in Terapia Intensiva 148, non in Terapia Intensiva 720. Area Post Critica 162.
Dimessi 104 (restano sotto osservazione).
Guariti 8.
Isolamento domiciliare 1329 (isolati positivi).
Deceduti 202.
Ricoveri in terapia intensiva per struttura: Pesaro Marche nord 36, Ancona Torrette 42, Senigallia 6, Fermo 10, Civitanova 9, Jesi 15, Urbino 5, Camerino 10, San Benedetto 9, Inrca Ancona 6.
Ricoveri in sud-intensiva: Civitanova 13, Camerino 7, San Benedetto 11, Jesi 13, Pesaro Marche Nord 67, Ancona Torrette 17.
In isolamento domiciliare (casi non ancora valutati col tampone precauzionalmente isolati – non aggiornata a causa di problemi di rete internet).
Totale 4916, di cui asintomatici 4058, sintomatici 858 – operatori sanitari 484.
Ancona 1096, di cui asintomatici 923, sintomatici 173 – operatori sanitari 147.
Pesaro 2209, di cui asintomatici 1777, sintomatici 432 – operatori sanitari 172.
Macerata 774, di cui asintomatici 628, sintomatici 146 – operatori sanitari 58.
Fermo 555, di cui asintomatici 472, sintomatici 83 – operatori sanitari 88.
Ascoli 282, di cui asintomatici 258, sintomatici 24 – operatori sanitari 19.
www.rivieraoggi.it/2020/03/23/305283/cor...ntagi-totale-50-418/
Questa e' la realta' (marzo) della tua regione
Poi, per quanto riguarda i presunti falsi positivi c'e' una dato interessante:
Pesaro 2209, di cui asintomatici 1777, sintomatici 432
432 sintomatici per 161 decessi (dato del 23 marzo, 187 il giorno dopo)
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Oltre all'articolo da te postato, una letalità dello 0,14% non l'ho trovata.macco83 ha scritto:
ero rimasto allo 0.3 ma nel tempo si è pure abbassata allo 0.14neveragainhc ha scritto: Fonte?
www.google.nl/amp/s/www.milanocittastato...le-e-allo-010/%3famp
Comunque basta unire i puntini: anche se fosse allo 0.3 vorrebbe dire 3 volte più letale dell'influenza il che è coerente con un' emergenza moderata rispetto agli anni scorsi. In molti hanno detto che il covid sia un'influenza più bastarda che ciclicamente accade. A me sembra sensata come affermazione.
La valutazione della letalità globale si basa comunque su indagini di siero-prevalenza. Mi sembra un'operazione molto complessa quella di prendere gli studi da tutto il mondo e trarne poi delle conclusioni.
Preferirei una valutazione tagliata sulla popolazione italiana, o almeno europea, rispetto ad una che include ad es. paesi africani ed asiatici, magari con diversa demografia, grado di co-morbilità, efficienza e tipologia di strutture sanitarie (vedi RSA), parametri sicuramente da prendere in considerazione.
Ad esempio, la popolazione italiana è la più vecchia al mondo, dopo il Giappone, se non ricordo male.
In teoria, potremmo provare anche noi a calcolare la letalità per l'Italia, se prendiamo per buona la prevalenza del 2,5% al 15 luglio 2020, cioè 1.482.377 in termini assoluti, ed il numero di morti al 15 luglio (34.997 morti).
Ma lascio questo compito a chi è più ferrato, sennò faccio casini, ad esempio sull'intervallo di tempo da considerare per i morti.
Però ecco, una stima italiana non sarebbe male, per vedere quanto si allontana da quella di altre nazioni e perché.
Ad occhio, la letalità italiana coi dati sopra mi sembra fuori range, ad esempio (intorno al 2%).
Un recente studio spagnolo stima la letalità, in base ai dati di siero-prevalenza spagnoli, allo 0,8% (con intervallo di confidenza al 95% tra 0,8-0,9) "for confirmed covid-19 deaths" e dell'1,1% "for excess deaths." [1]
Sono questioni sicuramente interessanti.
Rimango dell'idea che le decisioni debbano essere prese sulla base dei dati che si hanno a disposizione in un dato momento. All'inizio della pandemia, la letalità stimata ad esempio era superiore al 3%, l'R0 intorno a 2-2,5, il numero di casi e di morti in crescita.
Dati a disposizione in un dato momento, dunque. Tra qualche anno verrà fuori che il Covid si curava con un cucchiaino di paracetamolo disciolto in una spremuta d'arancia?
Peccato non averlo saputo prima.
[1] www.bmj.com/content/371/bmj.m4509
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ok tu hai il tuo modo di calcolare la letalità altri hanno altri metodi. Per me è molto difficile calcolarla per la natura influenzale del virus e per l'inaffidabilità dei tamponi. Per esempio in Serie A fanno i tamponi a tutti i 500 giocatori ogni settimana e ne è uscito che oltre il 20% ha avuto il covid! Se lo proiettiamo alla popolazione totale abbiamo 12M di contagiati e letalità relativa dello 0.5 (relativa perchè i 65.000 non sono tutti morti a causa del virus). Quindi ripeto meglio focalizzarsi sull'eccesso di mortalità e basta.
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Paragonare l'eccesso di mortalità va bene, però rischia di minimizzare il potenziale impatto del virus, dato che restrizioni così severe negli anni passati non sono mai esistite, e neanche raccomandazioni come quelle svedesi.macco83 ha scritto: @neveragainhc
ok tu hai il tuo modo di calcolare la letalità altri hanno altri metodi. Per me è molto difficile calcolarla per la natura influenzale del virus e per l'inaffidabilità dei tamponi. Per esempio in Serie A fanno i tamponi a tutti i 500 giocatori ogni settimana e ne è uscito che oltre il 20% ha avuto il covid! Se lo proiettiamo alla popolazione totale abbiamo 12M di contagiati e letalità relativa dello 0.5 (relativa perché i 65.000 non sono tutti morti a causa del virus). Quindi ripeto meglio focalizzarsi sull'eccesso di mortalità e basta.
E alla fine che accade, che magari i decessi totali saranno in linea con gli anni passati e qualcuno dirà che il virus era una sciocchezza.
Non è così.
Uno studio su Nature riporta la validità delle restrizioni nella riduzione della contagiosità, ad esempio. Ho postato l'articolo su altro topic.
La differenza tra un R0 di 1,5 (influenza) e 2,5 (Sars-Cov-2) è importante. Leggo (e chiedo conferma) che "this means an infected person can pass the virus to two people or so, resulting in 2000+ infections after ten rounds of transmissions. The flu, by contrast, has an R-naught of 1.3, which equates to 56 infections after ten rounds". Questo valore è importante perché un numero elevato di infezioni in un breve periodo può minare fortemente la tenuta del sistema sanitario. Le restrizioni hanno un impatto quantomeno nel diluire il carico nel tempo.
Per questo bisogna tenere in considerazione, a mio avviso, anche i valori di contagiosità e quelli di letalità, per avere un quadro migliore della situazione.
Anche la stima più bassa letta, quella di Ioannidis, che parla dello 0,27% di IFR (sebbene diversi dati non siano stati considerati, come quelli italiani, ed alcune affermazioni suonano un po' così così*), deve essere rapportato all'IFR dell'influenza, non al CFR dell'influenza.
E da quello che leggo, la letalità dello 0,1% dell'influenza si riferisce ai casi sintomatici (CFR), non al rapporto tra morti ed infetti (IFR), parametro che include anche gli asintomatici e che, per Christophe Fraser, epidemiologo di Oxford, è dello 0,04% per l'influenza.
*"Poor decisions (e.g. sending COVID-19 patients to nursing homes), poor management (e.g. unnecessary mechanical ventilation) and hydroxychloroquine may also have contributed to worse outcomes".
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2. Ad minchiam cioè? Confrontare i picchi epidemici nel nostro paese nei vari anni è ad-minchiam? Quindi se un picco si verifica a Novembre e fa 50.000 morti non lo posso confrontare con quello abituale di Gennaio perchè lo ha detto ildieffe?
Ma fammi il favore vai, sei solo te che continua a negare la realtà. Io non ho mai messo in dubbio la gravità di quanto è successo a marzo-aprile, ma continuo a ricercare concause e spiegazioni.
Te invece? A parte dire bergamo, marzo/aprile, cosa stai facendo di preciso? Non mi è chiaro
Sicuramente puoi rispondermi su commenti liberi, magari aggiungendo anche la risposta alla domanda che ti ho fatto qualche tempo fa, alla quale ti sei "scordato" di rispondere.
Altrimenti buone cose
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a marzo il fattore r0 era alto perchè hanno iniziato a contare i contagiati da febbraio..c'erano due gatti tamponati, ovvio che sembrava una strage..se fossero partiti da settembre 2019 invece di inventarsi il paziente 1 di Codogno forse tutta questa follia non ci sarebbe stata..
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FranZη
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Quando puoi, dai un'occhiata a questa simulazione.
Mi sembra interessante, non so quanto "matematica" però.
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@neveragainhc: buffo, quel video l'ho postato io stesso mesi fa..
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Chiedo venia, avevo visto dei link all'ISS che conosco a memoria e pensavo che l'intervento fosse pertinente
#Marco_it
Grazie delle info. Mia moglie infettivologa ha partecipato ai tavoli del Gores, per cui ho vissuto in prima persona la situazione di marzo/aprile.
Purtroppo il pregiudizio di alcuni non ammette interpretazioni diverse, anche se suffragate da dati oggettivi
Saluti
L' uomo lo riconosci quando sbaglia. Se chiede scusa ha le palle. Se cerca scuse è un fessacchiotto.
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Secondo le indicazioni ministeriali, durante la stagione influenzale è necessario effettuare un tampone per ricercare il virus influenzale nei soggetti con ARDS e SARI che richiedono il ricovero in terapia intensiva.
"Pertanto, si sottolinea l’importanza di effettuare, al momento del ricovero, i test di laboratorio per l’identificazione dei virus influenzali, inclusa la sottotipizzazione per A(H1N1)pdm09 e A(H3N2), a tutti i pazienti con SARI e con ARDS (secondo le definizioni sotto riportate) ricoverati in UTI e/o sottoposti ad ECMO."
www.trovanorme.salute.gov.it/norme/rende...arte=1%20&serie=null
Ora passo al resoconto nazionale della stagione influenzale 2018-2019:
"In particolare, nella stagione 2018-19, sono stati segnalati 812 casi gravi di influenza confermata in soggetti con diagnosi di SARI e/o ARDS ricoverati in terapia intensiva, 205 dei quali sono deceduti."
I seguenti sono invece i dati sull'influenza che riguardano la Toscana, riportati da ARS Toscana (differiscono di qualche unità da quelli nazionali, non so come mai):
"Degli 809 casi (in Italia, ndr) di gravi infezioni respiratorie acute e sindromi da distress respiratorio acuto con conferma di laboratorio che hanno richiesto il ricovero in terapia intensiva o in rianimazione e/o il ricorso alla terapia in ossigenazione extracorporea a membrana segnalati in Italia, 21 si sono verificati in Toscana (8 esitati in decesso)"
"I ricoveri per influenza sono stati 428; i casi gravi 21 di cui 8 esitati in decesso"
Per quanto riguarda il SARS-COV-2, l'ARDS rappresenta una delle complicanze principali.
In media, secondo uno studio ( www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC7441837/ ), il 75% dei soggetti COVID positivi ricoverati in terapia intensiva presenta ARDS:
"For COVID-19 patients transferred to an ICU, nearly 2/3 (63%) receive IMV and 3/4 (75%) have ARDS (Table 2)."
Secondo i dati toscani aggiornati al 31 maggio 2020* sul coronavirus, "i pazienti che hanno avuto necessità di assistenza in terapia intensiva sono stati 671".
Ora, poiché il ricovero in terapia intensiva può essere dovuto a diverse ragioni, se applico la percentuale del 75% ai 671 ricoverati toscani potrei avere bene o male un'idea dei ricoverati per Covid in terapia intensiva presentanti ARDS. Sono circa 500, rispetto ai 21 per influenza, in un intervallo di tempo peraltro inferiore.
A questo, bisogna aggiungere che:
- per l'influenza ci sono stati 21 casi di ARDS in terapia intensiva ma su 560.000 casi di influenza in Toscana nell'intera stagione;
- per quanto riguarda il Covid, ci sono stati circa 500 casi di ARDS (è una stima, in realtà) in terapia intensiva quando c'erano 3.573 pazienti infettati ufficialmente. Ammettendo un numero reale di casi Covid 10 volte superiori, ad esempio 35.000-40.000, rimane che, a fronte di un numero di contagiati molto minore, la prevalenza di Sars-COV-2 in pazienti con ARDS è molto più alta della prevalenza di virus influenzale in pazienti con ARDS.
Sbaglio qualcosa?
E' scorretta come metodologia?
*https://www.ars.toscana.it/2-articoli/4389-ricoveri-covid-19-in-toscana-aggiornamento-luglio-2020-ars.html
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Mi spiace ma visto anche il casino venuto fuori con l'altra risposta direi che è meglio che certi argomenti proseguano nelle discussioni dove sono nati. Anche perchè se è una questione di percentuali non mi pare che serva il parere di un matematico, quelle dovremmo saperle fare tutti.
Per quanto riguarda il video ho visto solo i primi minuti, mi sembra più che altro un'introduzione concreta al funzionamento di quelli che sono i modelli astratti. Non so poi dove vada a parare, non ho molta voglia di guardarmelo tutto, per quello che ho visto mi sento solo di dire che aggiungere condizioni su condizioni, per quanto appaiano tutte ragionevoli, non aggiunge automaticamente precisione al modello, ma in prima analisi solo complicazione. A noi più che altro interessano i modelli che fanno buone previsioni, più di quelli che analizzano a posteriori cosa è successo. E per quanto concerne le previsioni, oltre il breve termine non ho visto grandi successi da parte della teoria, in questi mesi.
FranZη
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FranZeta ha scritto: @neveragainhc
Mi spiace ma visto anche il casino venuto fuori con l'altra risposta direi che è meglio che certi argomenti proseguano nelle discussioni dove sono nati. Anche perchè se è una questione di percentuali non mi pare che serva il parere di un matematico, quelle dovremmo saperle fare tutti.
Immagino. In realtà più che un aiuto matematico mi serviva una eventuale correzione nel ragionamento fatto, che mi sembra buono, ma temo qualcosa mi sfugga.
Grazie lo stesso.
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Il documento utilizzato è quello dell'indagine di siero-prevalenza Istat: www.istat.it/it/files//2020/08/ReportPri...atiIndagineSiero.pdf
Ho riportato una "classifica" delle regioni in base alla prevalenza sierologica ed una "classifica" dei morti Covid positivi per 100.000 abitanti.
L'ipotesi è che vi è un numero maggiore di morti nelle regioni in cui la prevalenza del virus è maggiore.
Ti mostro dei dati e volevo chiederti se esiste per te una buona correlazione tra prevalenza e morte, se alcune divergenze potrebbero essere dipese da alcuni fattori (concause di morte da indagare, età delle persone nelle singole regioni, grado di morbilità) o se queste sono "poco significative".
Ad occhio, ci vedo una buona correlazione, ma i dati divergono in diversi punti.
C'è spazio per concause o la maggiore/minore presenza del virus potrebbe basta a spiegare la differenza tra regioni?
Classifica di siero-prevalenza
1) Lombardia = 7,5%
2) Valle d'Aosta = 4%
3) Bolzano = 3,3%
4) Trento e Liguria = 3,1%
6) Piemonte = 3%
7) Emilia Romagna = 2,8%
Marche = 2,7%9) Veneto = 1,9%
10) Abruzzo = 1,5%
11) Toscana, Friuli e Lazio = 1%
14) Umbria e Puglia = 0,9%
16) Basilicata = 0,8%
17) Campania e Molise = 0,7%
19) Calabria = 0,6%
20) Sicilia e Sardegna = 0,3%
Morti per 100.000 abitanti
1) Lombardia = 167, 45
2) Valle d'Aosta = 116,75
3) Liguria = 109,21
4) Emilia Romagna = 95,46
5) Trento = 75,72
6) Piemonte = 72,15
7) Marche = 64,81
Bolzano = 55,799) Veneto = 40,84
10) Abruzzo = 35,96
11) Toscana = 30,53
12) Friuli = 28,98
13) Lazio = 14,85
14) Puglia = 13,64
15) Umbria = 9,11
16) Sardegna = 8,20
17) Campania = 7,92
18) Molise = 7,26
19) Sicilia = 6,10
20) Basilicata = 5,36
21) Calabria = 5,01
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Ho provato a fare un test di regressione lineare con i dati di percentuale di sieroprevalenza vs il tasso di mortalità.
I risultati ottenuti danno un coefficiente angolare pari a 25 e un'intercetta pari a -3 con un R2 pari al 90% e un errore standard pari a 14.
R2 oltre il 95% indicherebbe un ottimo livello di correlazione, 90% direi che siamo un po' al limite per sostenere che ci sia certamente una correlazione.
Ovviamente è possibile fare analisi statistiche più approfondite di questo molto banale fit lineare.
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linea72 ha scritto: Provo a rispondere io, ovviamente Franzη mi correggerà se dico sciocchezze.
Ho provato a fare un test di regressione lineare con i dati di percentuale di sieroprevalenza vs il tasso di mortalità.
I risultati ottenuti danno un coefficiente angolare pari a 25 e un'intercetta pari a -3 con un R2 pari al 90% e un errore standard pari a 14.
R2 oltre il 95% indicherebbe un ottimo livello di correlazione, 90% direi che siamo un po' al limite per sostenere che ci sia certamente una correlazione.
Ovviamente è possibile fare analisi statistiche più approfondite di questo molto banale fit lineare.
Quale altro dato potrebbe essere utile?
Ad esempio il numero di anziani in assoluto, la percentuale di anziani?
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Incrociando i dati sulla sieroprevalenza e quelli sull'eccesso di mortalità (nei mesi di marzo, aprile e maggio, gli unici che presentano un eccesso di mortalità apprezzabile) mi risulta questa tabella:
Tutti i valori sono espressi in percentuale, per la sieroprevalenza nel Trentino Alto Adige ho fatto la media fra i due valori di Trento e Bolzano, peraltro molto simili. A priori non vedo motivi particolari perchè la correlazione debba per forza essere lineare, comunque a posteriori possiamo dire che la correlazione fra l'eccesso di mortalità medio nei tre mesi e la sieroprevalenza è lineare con approssimazione più che buona: indice di correlazione 0,98. Anche il grafico a dispersione dei valori è piuttosto eloquente:
FranZη
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FranZeta ha scritto:
Tutti i valori sono espressi in percentuale, per la sieroprevalenza nel Trentino Alto Adige ho fatto la media fra i due valori di Trento e Bolzano, peraltro molto simili. A priori non vedo motivi particolari perchè la correlazione debba per forza essere lineare, comunque a posteriori possiamo dire che la correlazione fra l'eccesso di mortalità medio nei tre mesi e la sieroprevalenza è lineare con approssimazione più che buona: indice di correlazione 0,98. Anche il grafico a dispersione dei valori è piuttosto eloquente:
Perdona la mia ignoranza in statistica, riassumo così: esiste una buona correlazione tra siero-prevalenza ed eccesso di mortalità, per cui all'aumentare della prima variabile anche la seconda tende ad aumentare. Giusto?
Se fosse corretto, avrei un'altra curiosità: è possibile calcolare orientativamente l'eccesso di mortalità che si sarebbe verificato al sud se la prevalenza fosse stata maggiore in quel periodo, ad esempio del 4%?
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Sì, volendo essere precisi diciamo che le singole regioni tendono a disporsi vicino alla retta bianca del grafico di dispersione. L'asse in basso indica l'eccesso di mortalità, quello a sinistra la sieroprevalenza. Mancano le etichette delle regioni, ma per identificarle basta osservare che i puntini si dispongono da destra a sinistra seguendo l'ordine della tabella, che è appunto ordinata secondo l'eccesso di mortalità. Per esempio la Valle d'Aosta ha una mortalità inferiore rispetto al Trentino Alto Adige, nonostante presenti una sieroprevaleza maggiore, però i due punti si dispongono simmetricamente rispetto alla retta (sono rispettivamente il terzo e il secondo punto da destra). Aggiungo anche che questo tipo di dispersione è del tutto normale in una serie di dati reali, se fossero risultati tutti allineati ne sarebbe nato un forte sospetto di dati artefatti.neveragainhc ha scritto: Perdona la mia ignoranza in statistica, riassumo così: esiste una buona correlazione tra siero-prevalenza ed eccesso di mortalità, per cui all'aumentare della prima variabile anche la seconda tende ad aumentare. Giusto?
Questo dipende anche da altre considerazioni difficilmente quantificabili, come l'impatto sui sistemi sanitari locali. Sempre usando il grafico possiamo però dire che, in una regione media italiana, per una sieroprevalenza del 4% dovremmo attenderci un eccesso di mortalità fra il 50% e il 60% (basta cercare l'ascissa corrispondente al valore 4 nell'asse verticale.Se fosse corretto, avrei un'altra curiosità: è possibile calcolare orientativamente l'eccesso di mortalità che si sarebbe verificato al sud se la prevalenza fosse stata maggiore in quel periodo, ad esempio del 4%?
FranZη
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Se fosse corretto, avrei un'altra curiosità: è possibile calcolare orientativamente l'eccesso di mortalità che si sarebbe verificato al sud se la prevalenza fosse stata maggiore in quel periodo, ad esempio del 4%?
Questo dipende anche da altre considerazioni difficilmente quantificabili
Da una miriade di considerazioni. Non si può ignorare che il 40% dei morti è tutt'ora ed è sempre stato solo in Lombardia, sia nella prima ondata, che adesso, dopo che durante l'estate non c'erano stati quasi più casi, i morti erano crollati, e il virus ha ripreso a diffondersi dappertutto solo a fine ottobre.
Insomma, se la prevalenza è alta a nord, si può ipotizzare che lo sia stata anche perché è il terreno di cultura adatto, senno si rischia di scambiare l'effetto con la causa. Al sud, nonostante si sia verificata la presenza del virus anche a novembre 2019, non ha mai attecchito allo stesso modo. E anche se non ci si vuole credere, non ha attecchito cosi nella seconda ondata. E lo si è visto sia in contagi che in mortalità, anche adesso la maggior parte dei morti è tutta al nord. Quasi il 40%, ripeto, è solo in Lombardia.
Quindi calcolare un eccesso di morti al sud in base alla sola prevalenza del virus, sarebbe sbagliato e fantasioso, dal momento che lì il virus non riesce a diffondersi allo stesso modo e ad essere ugualmente letale ovunque, nonostante ormai sia riuscito ad arrivare in ogni angolo del mondo, almeno per alcuni periodi, e talvolta anche duramente.
Perché sia il terreno adatto lo si può anche ipotizzare, l'ho già detto fatto altrove, non intaso questo thread ulteriormente con dei fuori tema. Buon proseguimento.
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