Aldilà e casi di pre-morte

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3 Anni 5 Mesi fa #46657 da Volano49
Risposta da Volano49 al topic Aldilà e casi di pre-morte
Negli anni in cui spopolavano i libri/ipotesi di Moody, neuropsichiatra americano, indagatore della fenomenologia delle NDE, anche in Italia c'era chi si interrogava sulla questione pre-morte. Come le ricerche condotte scientificamente da A. Todaro, primario presso gli ospedali Fatebenefratelli di Roma, e A. Pacciolla, psicologo e teologo, anch'egli clinico di vasta esperienza ospedaliera, nonchè docente presso la Pontificia Università. Nel loro lavoro medico ebbero modo di osservare e studiar molti pazienti che in momenti di "morte clinica" furono portatori di strane esperienze. Ossia di una ricca casistica di fenomenologie extrasensoriali, difficilmente spiegabili.

Sodaro e Pacciolla ebbero a riassumere un documento informativo (vedi Ospedali Fatebenefratelli, rivista medico-scientifica-di "Vita Ospedaliera, Roma 1990) tutto quanto si potesse indicare per tali fenomeni. In una tabella schematizzarono quanto segue:
1- Esperienze Cenestesiche, ovvero la "solita"... visione della stanza, spesso dall'alto. Visione di locali adiacenti o lontani (questo mi porta a considerare una linea, una visione-percezione che sta al di là dei nostri attuali sensi). Percezione dei discorsi dei medici, infermieri e parenti. Vision degli apparecchi e procedure mediche. Visione del proprio corpo.
2- Esperienze Trascendenti, ovvero del "solito" tunnel, percezione di luci,visioni di paesaggi, spesso pastorali. Visione panoramica della propria vita. Diversa percezione di tempo e spazio. Incontro con esseri disincarnati. Comunicazione telepatica. (interessantissima) Non desiderio di ritornare. Percezione di Dio (o chi per Lui) in sè.

Ovviamente esistevano ed esistono ipotesi interpretative di carattere per così dire "RAZIONALI", che i due studiosi così sintetizzano come ipotesi "organiche": Variazione pressione endocranica, aumento di CO2, alterazioni del metabolismo cerebrale, scarica endorfinica, allucinazioni.
Ipotesi "psicologiche", ovvero: difesa contro la morte, regressione al servizio dell'io, riattivazione ricordi di nascita, archetipi di Jung, logoterapia e analisi esistenziali.
Continua...

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3 Anni 5 Mesi fa #46677 da Volano49
Risposta da Volano49 al topic Aldilà e casi di pre-morte
L'ipotesi psicologica, vista come difesa per la paura della morte del soggetto, viene spesso presa in considerazione della variazione di pressione endocranica, ovvero l'aumento di CO2 (anidride carbonica) nel sangue. Gli assertori di questa ipotesi accomunano proprio questo al passaggio nel "tunnel". Per sostenere questa ipotesi vanno a rivangare gli anni '50 e gli studi fatti, associati ad inalazione di CO2. In questi casi veniva riferita la sensazione di scendere rapidamente in un tunnel o di essere circondati da luci vive. Ma QUESTA ipotesi prenderebbe in considerazione un SOLO aspetto dell'NDE.

Il cardiologo M.Sabom mise a suo tempo in evidenza casi dove (in corso di NDE) la CO2 era molto più alta della norma, con alterazione del metabolismo cerebrale conseguente ad arresto temporaneo della circolazione. Esistono però casi di pre- morte SENZA arresto della circolazione cerebrale. Note sono anche per le NDE, le interpretazioni come frutto di allucinazioni derivate dallo stress. Ma questa è una ipotesi che non può essere accettata, sia perchè le allucinazioni non potrebbero rispecchiare la realtà vissuta in fase d'incoscienza del paziente che INVECE, è spesso in grado di descrivere con precisione assoluta le procedure mediche e gli apparecchi usati, e sia perchè il fenomeno si è verificato ANCHE in persone con EEG piatto, senza contare che anche le allucinazioni vengono registrate nell'EEG.

Si è voluto poi spiegare le NDE come frutto di una scarica endorfinica. Anche questa ipotesi è inaccettabile, perchè nella "trance" ipnotica profonda, si hanno notevoli scariche endorfiniche, ma mai però i pazienti hanno riferito vere assonanze con le NDE, come non esiste un rapporto di causa ed effetto tra endorfine e allucinazioni. Si dice anche di tener presente le cause psicologiche che si vorrebbe comprendessero la difesa contro la morte, ovvero la sostituzione, in prossimità di un evento inevitabile come la morte, ovvero di una fantasia spiacevole, sostituendola con una serie di "fantasie piacevoli", immaginando così di sopravvivere... Ma anche questa ipotesi va a ramengo in considerazione dell'inaccettabilità delle NDE di bambini al di sotto di un anno.

Questa delle NDE o casi di pre-morte che dir si voglia, è una fenomenologia che dovrebbe interessare tutti i medici del mondo ospedaliero, senza pregiudizi, costituendo la chiave specifica del più radicale problema dell'esistenza umana. Ovvero: può la coscienza sopravvivere alla morte del cervello attraverso un'altra modalità dell"IO"? la autoconsapevolezza, la memoria e l'attività mentale possono davvero estrinsecarsi ed operare mediante un "doppione" astrale, ossia attraverso un campo energetico a sè stante (magari quantistico...) e staccabile dal cervello?
Continua (forse...)

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3 Anni 5 Mesi fa #46760 da braghinil
Risposta da braghinil al topic Aldilà e casi di pre-morte
Leggo sempre con piacere ed interesse i tuoi interventi,se devo dare la mia opinione,mi pare che la "scienzah"voglia togliere ogni speranza di "continuità" del nostro IO,Spirito,Anima o Coscenza che dir si voglia,in base alle proprie esperienze,su di un altro piano/dimensione.
Togliere ogni speranza di un continuo "migliore" e fideizzare l'uomo a questa nostra vita,dà loro un grande potere sulle persone che li ascoltano inebetiti o terrorizzati(lo abbiamo visto chiaramente in questi due anni)
E' il grandissimo limite della cosidetta "scienzah" al servizio del potere,che invece di farsi domande e cercare risposte,che magari non arriveranno mai,si chiude dietro a parole come credenze,superstizioni ecc.....

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3 Anni 5 Mesi fa #46762 da Volano49
Risposta da Volano49 al topic Aldilà e casi di pre-morte
Ciao. Ogni forma di dispotismo, sia politico che scientifico, ha sempre avuto le basi minate da schiere di... "partigiani", intolleranti alle prevaricazioni date dai poteri assoluti. La scienzah, quella di facciata ma (purtroppo) "al comando", ha fatto in seguito figure barbine, dalla supponenza di non voler scrutare attraverso il cannocchiale di Galilei, al deridere il fonografo di Edison, tacciato di essere un ventriloquo, alle "pietre" (meteoriti) che non potevano stare in cielo perchè più pesanti dell'aria, al confermare ad ogni costo bacilli inesistenti,... ecc ecc.

In assoluto le NDE, viste anche come correnti spiritualistiche/scientifiche della "Gnosi" è, di fatto, una corrente della quale fanno parte anche scienziati detentori del Premio Nobel. Ai casi di pre-morte, mi interessai come componente di un gruppo circa 27 anni fa, ma prima ancora quando un amico di liceo, con fatica, ebbe il "coraggio di confidarsi". Perchè ancora oggi si verifica quella famosa e nota reticenza che attanaglia chi abbia vissuto un'esperienza fuori dal normale e che crea il timore, (quando la si voglia confidare) di non essere creduto o di essere considerato uno squilibrato.

Il caso del mio amico è come tanti altri emblematico. Dato per morto, si riprese, ebbe a confidarmi che appena ebbe la sensazione di perdere conoscenza, quasi nel contempo ebbe l'impressione di essere di nuovo sveglio, ma al di fuori di sè stesso. Si ritrovò di colpo sospeso verso il soffitto, e si sorprese nel vedere il suo corpo inerte sul letto (è un classico...). Sentiva le urla disperate di sua madre appena si accorse che il suo corpo era immobile e senza respiro. Lui cominciò a gridare che non era morto e che stranamente si trovava addossato sul soffitto della stanza. Ben presto si rese conto che era come se gridasse dentro sè stesso, comprendendo che non poteva parlare, se non illusoriamente.

I suoi sensi funzionavano. Poi scoprì che poteva camminare, anche sospeso dal suolo, ed attraversare pareti e persone. Si rifugiò per un pò in salotto per non vedere e non sentire il pianto di sua madre. Ebbe il tempo di riflettere che in effetti era morto, e che quello doveva essere il tipo di vita dopo la morte . Esaminò la sua nuova situazione ed anzichè impressionarsi trovò ch'era piacevole per la scoperta che non esiste la morte... "Vide" e sentì quel che accadeva in ogni stanza di casa sua, che si fece in seguito raccontare da sua madre per controllare, ma senza farle capire il vero motivo...

Mi disse che vide il medico che esaminava il suo corpo e comunicava la sua fine. Poi uscì di casa... e appena in strada tra le persone, notò che passavano come se lui non ci fosse, stava per provare a chiedere loro qualcosa quando ad un tratto si sentì risucchiare nella sua stanza e poi dentro il suo corpo disteso sul letto, con sensazioni di terribile sofferenza fisica.
Simili esperienze le confidò uno zio di mia moglie, in seguito deceduto davvero, così come mi disse un primario d'ospedale (Prof. Baldi, che dopo un infarto descrisse il suo "aldilà" in un libro).
Un saluto

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3 Anni 5 Mesi fa #46767 da braghinil
Risposta da braghinil al topic Aldilà e casi di pre-morte
Ciao.
Anche io iniziai ad interessarmi a questo "fenomeno" in seguito al ricordo di un racconto fatto da un amico di mio padre,che, una volta investito, si era ritrovato fuori dal proprio corpo osservando tutta la scena,le sue gravissime ferite(aveva il cuoio capelluto staccato dal cranio)la gente che accorreva ed il trasporto in ospedale,lui raccontò di essere arrivato fino alla luce perfetta(era un artista di un certo livello,pittore e scultore)ma di essere stato rimandato indietro.
Avevo 15 anni,quindi 35 anni or sono e l'argomento era abbastanza fuori dal comune all'epoca,ma il fatto che diede il via a tutto questo fu la morte di mio padre a 47 anni,che, dopo una breve malattia,un paio di mesi,se ne andò dicendo, poco prima di esalare l'ultimo respiro,che erano venuti a prenderlo morendo molto serenamente.
Un saluto.

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3 Anni 5 Mesi fa #46768 da Volano49
Risposta da Volano49 al topic Aldilà e casi di pre-morte
Un fenomeno straordinario (a parte le "luci" i "tunnel" e gli "incontri con trapassati" riferiti da molti soggetti) risiede nella sensazione di distacco dal proprio corpo e nella constatazione di poter osservare e "camminare", un fenomeno che non può attribuirsi solo ad allucinazioni. Gustav Jung quando fu colpito da infarto, affermò di essersi sentito sopra il nostro pianeta, vedendo il globo avvolto in una splendida luce azzurrina, disse di distinguere i continenti e l'azzurro scuro del mare, descrizione fatta molti anni dopo dagli astronauti. Interessante come somiglianza, sono i casi di vissuti in larga misura sovrapponibili pur venendo da persone di culture e religioni diverse.

C'è poi chi, da positivista logico come il filosofo Alfred Ayer, aveva speso tutta una vita per sostenere dalla sua prestigiosa cattedra di Oxford che la realtà della vita è soltanto ciò che può cadere sotto i nostri sensi. Definiva ridicoli i resoconti dei medium nelle sedute spiritiche e impossibile l'esistenza dell'anima. Ma... gli accade che durante i 4 minuti di "morte clinica", per un arresto cardiaco, potesse staccarsi con la "mente" dal proprio corpo, e potesse vedere cose che accadevano altrove.

Al "ritorno in vita" dovette ammettere, pur controvoglia, che la sua esperienza extracorporea poteva spiegarsi soltanto ipotizzando l'esistenza di un "QUID" staccabile dal nostro cervello: l'anima. Ed al filosofo non rimase che sentirsi amareggiato, poi, per un paradossale motivo: a suo dire aveva ormai raggiunto la certezza che dopo la morte doveva andare a far parte di quell'aldilà descritto da tanti spiritisti, da lui deriso, qualificato "squallido" ed "assurdo".

Situazioni ultime di pace, di serenità verso l'imminente distacco che ha riguardato tuo padre lo posso confermare per lo zio di mia moglie, incosciente da tempo, ma che riprese le sue facoltà nell'imminenza della morte, trovando addirittura la forza di sedersi sul letto, tendere le braccia e sorridere verso un'invisibile (per noi) figura da lui amata: la madre.
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3 Anni 5 Mesi fa #46805 da Volano49
Risposta da Volano49 al topic Aldilà e casi di pre-morte
Un amico ha avuto una terribile perdita famigliare, riporto qui, perchè inerente all'argomento, una lettera a lui indirizzata, che lo possa parzialmente risollevare.

Ciao ...... Permettimi alcune brevi considerazioni.
Prima di tutto sappi che ti sono vicino. Comprendo il tuo intimo stato d'animo per la perdita subita. Ho 51 anni ed ho da tempo una famiglia mia. Nacqui in una composta da 6 persone (sono il più giovane) che nell'arco di 13 anni (dall'inizio 1998) si disintegrò per tutta una serie di circostanze, sono l'ultimo rimasto, fui e sono tuttora sofferente, seppur dalla mia attuale visione, ancorate all'egoismo terreno. Capisco che l'aldilà per te rappresenti un mito, e non sei il solo ovviamente, anzi. Se si può tollerare di non darsi una risposta alla domanda "da dove vengo?", ingannandoci con la frettolosa teoria che l'origine riguarda un passato non più nostro, se si può sorvolare sul pretendere di sapere "chi siamo"?, consolandoci con l'osservazione che l'esserci sia comunque (qualche volta...) un privilegio, difficilmente si smette di chiederci "dove vado"?, terzo ed ultimo dei tre grandi interrogativi che hanno spaccato la capoccia a scienziati, filosofi, gente qualsiasi. A tutti. Mi avvicino, del tutto parzialmente, alla tua personalità, convinto come sono che anche l'ateo più convinto, il materialista più coerente, lo scientista più coriaceo ha ceduto, almeno una volta, alla tentazione di figurarsela quella impercettibile idea di "mondo altro", quello da frequentare dopo questo che può piacere o meno seppur breve di tempo.

Personalmente, come già ti dissi in altre circostanze, la morte e la sopravvivenza dell'essere umano (ma non solo questi) andrebbe trattata non solo con la fede o con la negazione di questa, ma anche con la scienza (per restare nel campo che più ti aggrada). Certo ci vorrebbe una rivoluzione olistica integrata per una visione globale e unitaria dell'uomo nella sua triplice natura: corpora, psichica, spirituale. Il problema è immenso, io ho avuto conferme positive, assolute, come già ti dissi, e quindi mi tiro un attimo fuori. Il problema è millenario, fra l'immanente e il trascendente, fra il noto e l'ignoto, fra il certo e l'incerto anche se probabile..., fra ragione e fede. Il problema "sopravvivenza" infatti, continua ad essere risolto nell'ambito fideistico o dogmatico delle varie religioni o tutt'alpiù in qualche frangia residua di studi filosofici.

Per quanto mi riguarda, sono andato oltre la sola ipotesi dell' "IO" che continua dopo la morte, e passo troppo spesso per uno che vuole forzare tutte le barriere della umana "prigione prometeica" promulgando altresì spazi ai contributi parapsicologici, apparendo con ciò, polemico ed accusatorio nei confronti di quel diffuso atteggiamento culturale-materialistico di maniera o di comodo che dir si voglia (cito NON a caso tal Polidoro & C.). Forse sono polemico, pur considerando un incoraggiante indirizzo scientifico attivo da pochi decenni in ambito medico sui casi di pre-morte.

Dovresti convenire, pur in un momento per te così triste, che la conoscenza (sull'aldilà) andrebbe considerata in una visione più globale ed unitaria dell'uomo nella sua tridimensionalità, che nulla toglierebbe nè impedirebbe, ma anzi imporrebbe ch'essa investisse ed affrontasse NON soltanto l'uomo corporeo, fisico, ma anche quello psichico ed altresì l'uomo spirituale. Ciò anche se ovviamente si debbano mutare gli strumenti le modalità di ricerca e di indagine, usando i mezzi più consoni a ciascuna dimensione, per cui, se necessario, alla "logica sensoriale", si sostituisca la "logica extrasensoriale", per esprimere un giudizio più libero di un più elevato "livello di coscienza".
Una forte stretta di mano
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3 Anni 5 Mesi fa #46818 da giovanni
Risposta da giovanni al topic Aldilà e casi di pre-morte
Non conosco il tuo amico, ma mi dispiace molto per la tua famiglia d'origine ed il fatto che sei rimasto l'unico, dev'essere stata una dura prova. Anch'io faccio parte di una famiglia di 6 persone e posso ritenermi fortunato perché siamo ancora tutti qui. 
Un caro saluto Volano. 

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3 Anni 4 Mesi fa #46819 da Volano49
Risposta da Volano49 al topic Aldilà e casi di pre-morte
Ti ringrazio davvero Giovanni. Leggendoti non avevo dubbi sulla tua sensibilità In effetti è stato un cataclisma la dipartita di tutti i miei cari, ancora adesso non passa giorno che non riviva i momenti e gli aneddoti che ci tenevano uniti. Erano comunque già alcuni anni, prima del 1998, che vivevo fuori dalla famiglia d'origine. Per quanto riguarda l'amico, ha tenuto la mano della mamma fino al momento del distacco, come del resto ho fatto io con la mia nel 2008. Tra le ultime parole che mi rivolse mio padre che morì nel 1999, ci fu un incoraggiamento verso il mio stato d'animo in quel frangente, mi disse: "E' una ruota che gira, non abbatterti, fatti forza".
Ecco, queste sue parole mi risuonano tutti i santi giorni.
Un saluto

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2 Anni 2 Settimane fa #52453 da Volano49
Risposta da Volano49 al topic Aldilà e casi di pre-morte
Gli esperimenti sull'esistenza della sostanza animica nel corpo umano, portati avanti dal medico Duncan MacDougall, secondo i quali il peso dell'anima equivalerebbe a 21 grammi. Gli esperimenti per chi si interessa di Parapsicologia sono noti ed intriganti, posto un video che ritengo serio nella sua stesura per chi non ne fosse al corrente.

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2 Anni 2 Settimane fa #52506 da Volano49
Risposta da Volano49 al topic Aldilà e casi di pre-morte
Il temporaneo volo nell'aldilà del fu Funari

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1 Anno 6 Mesi fa #53668 da Volano49
Risposta da Volano49 al topic Aldilà e casi di pre-morte
La follia dimostra l'esistenza dell'anima? Per quanto mi consta assolutamente sì. Tralascio il convincimento personale che l'anima sia transitoria, e che a monte di essa alberghi lo spirito, questo sì indistruttibile. Convinzione leggermente diversa (ma complementare) di quella che fu anche di Mario Tobino che, tra le altre sue attitudini fu anche psichiatra.

Riporto uno stralcio del suo pensiero: "Vivendo in manicomio io credo d'aver scoperto che, oltre l'intelletto, c'è nell'uomo l'anima, e che nessuna malattia, nemmeno la più terribile, può arrivare ad incenerire l'anima. Non a caso, del resto, come si legge nei libri di psichiatria, e come io ho potuto constatare di persona, molti malati di mente, quando si avvicina per loro la morte, diventano quasi di colpo tranquilli, si liberano del carcere della propria follia, tornano sereni. Allora ritrovano anche il linguaggio perduto e chiedono per prima cosa di rivedere i parenti, di riannodar quei legami d'amore che parevano aver infranto per sempre. E tutto questo, da che cosa dipende se non dall'anima che riprende il suo dominio sul corpo ottenebrato dalla malattia?"
Fin qui M. Tobino

Confermo il cambiamento mentale citato da Tobino, ma anche fisico per quanto mi consta, avendo osservato di persona, che prima di morire molte persone con la mente devastata da patologie inguaribili o da deterioramenti senili, cambiano atteggiamento, seppur per pochi attimi, ritrovando una vigoria fisica perduta da tempo, al punto di sedersi sul letto, di parlare correttamente, allungando infine le braccia in avanti citando un parente, per gli astanti invisibile, giunto per accompagnarlo fuori da questa realtà.
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1 Anno 6 Mesi fa #53676 da marlo
Risposta da marlo al topic Aldilà e casi di pre-morte
L'anima è ribelle per sua natura. Anticonformista, non gli piacciono le regole.
Già solamente con il tono di voce, non è monotona ma parla con differenti modulazioni. Odia l'ordine sociale, le o.gerarchie, non sottostà a niente e nessun.

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1 Anno 6 Mesi fa #53679 da danielas
Risposta da danielas al topic Aldilà e casi di pre-morte
"Vivendo in manicomio io credo d'aver scoperto che, oltre l'intelletto, c'è nell'uomo l'anima,..." Non ricordo se ho letto Tobino. Casomai gli do un'occhiata. Però, visto che gli anni sono passati, anche i decenni e pure i secoli (la psichiatria pare sia nata nel 1800, abbiamo piramidi di testimonianze, ricerche, studi e riflessioni su cosa sia stata e sia la psichiatria, mi sembra che a questo punto sarebbe più utile porre l'attenzione sugli psichiatri e non sui pazzi. Chi sono cosa vogliono di quali disturbi soffrono quali vantaggi perseguono?

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1 Anno 6 Mesi fa #53680 da danielas
Risposta da danielas al topic Aldilà e casi di pre-morte
"L'anima è ribelle per sua natura. Anticonformista, non gli piacciono le regole." Sarei d'accordo, ma la girerei in un altro modo. Credo che l'anima segua le regole. Credo che l'anima ci tenga tantissimo alle regole. Forse nessun'altro è così inflessibile sulle regole. Però, le sue sono le regole della vita, non quelle instaurate dal potere. E' costretta a ribellarsi, per non morire. Piaccia o no a chi quell'anima porta in sè. Può essere molto scomoda. Per questo di anima ce n'è poca in giro.
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1 Anno 6 Mesi fa #53682 da marlo
Risposta da marlo al topic Aldilà e casi di pre-morte
Poche anime (20%) perchè se ci fossero di più la probabilità di "fare gruppo" e ribellarsi definitivamente aumenterebbe troppo per i governanti/alieni.

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1 Anno 6 Mesi fa #53686 da Volano49
Risposta da Volano49 al topic Aldilà e casi di pre-morte
Danielas. La tua visione dell'anima, consentimi, è piuttosto terra terra...Corposa, nel senso letterale del termine direi. L'anima, una volta "liberatisi" dalle pastoie somatiche, non avrà più niente da condividere (in realtà non condivide, ma incamera nozioni terrene utili allo Spirito) con la personalità con cui era prima in contatto, formale, psichica, anagrafica, l'unica (purtroppo) che riusciamo abbastanza bene a conoscere, mentre sussisterà al di là del tempo e dello spazio la personalità REALE, quella del suo nucleo intelligente ed autocosciente, quella che è superiore alla materia e all'anima, così come proponeva anche F. Myers, vive ed opera silenziosamente nel "subliminale" dell'essere umano che sperimenta così il "diverso da sé".

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1 Anno 6 Mesi fa #53694 da danielas
Risposta da danielas al topic Aldilà e casi di pre-morte
“La tua visione dell'anima, consentimi, è piuttosto terra terra.” Infatti, la mia attenzione è stata attratta da questa discussione solo quando ho visto qualcosa di molto terreno.: "Vivendo in manicomio io credo d'aver scoperto che, oltre l'intelletto, c'è nell'uomo l'anima”, è terreno. Con uno che dice di aver scoperto l'anima vivendo in manicomio, non posso avere idee in comune sull' argomento. L'istituzione manicomiale e l'approccio psichiatrico di fatto è costruito per farla sputare l'anima alla gente, non certo per favorirne il percorso, dentro il corpo nel quale abita. Ci sono eccezioni, psichiatri che, ascoltando quel che diceva l'anima, hanno fatto qualcosa. Me ne viene in mente uno che ho letto ultimamente, Piero Cipriano, il titolo è “Il manicomio chimico”.

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1 Anno 6 Mesi fa #53699 da Volano49
Risposta da Volano49 al topic Aldilà e casi di pre-morte
Danielas.
Parliamo di attitudini (animiche e non) completamente diverse. I manicomi non c'entrano nulla nel contesto. Volevo semplicemente far considerare l'errore che si configura quando si mettono davanti all'uomo una vista parziale a discapito della sua "equivalenza" spirituale. Non esiste solo una prospettiva espressiva, questo resta un punto di vista parziale, erroneo, come quello di chi, vedendo lontano un uomo, lo prenda per un tronco d'albero. E' come considerare la rappresentazione o lo spettacolo dello schermo cinematografico o televisivo, con tutte le sue sfumature, come fosse una realtà in sé sufficiente, senza considerare il PROIETTORE da cui proviene.

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1 Anno 6 Mesi fa #53701 da danielas
Risposta da danielas al topic Aldilà e casi di pre-morte
" ... l'errore che si configura quando si mettono davanti all'uomo una vista parziale a discapito della sua "equivalenza" spirituale."
Parliamo una lingua diversa. Non intendiamo la stessa cosa con la parola "anima". Quel che avevo da dire in questo contesto l'ho detto. Buona continuazione.

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1 Anno 5 Mesi fa #53924 da Volano49
Risposta da Volano49 al topic Aldilà e casi di pre-morte
La scienza sta piano piano evidenziando e confermando una forma consapevole di esistenza dopo la morte. Conferme che gratificano coloro che hanno da tempo trovato oggettive spiegazioni agli accadimenti di PRE-morte. Molte di queste esperienze sono praticamente sovrapponibili, oltre che esplicite. Un'alta percentuale di persone "tornate" riferiscono l'inizio del fenomeno, come se si si abbassasse un interruttore della luce, e un attimo dopo l'incoscienza completa. Non sanno riferire del tempo trascorso, consci di essere fuori dal tempo e dallo spazio, e nel contempo la sensazione di essere trascinati in un vortice da forze ignote in un buio non totale che permette di intravvedere i contorni, come cerchi indefinibili che passano loro attorno a velocità incredibile.

Di norma queste persone che stanno vivendo un vero e proprio effetto pre-morte, si sentono come stordite, frastornate, ma NON impaurite, senza alcuna percezione del tempo, trasportati infine in piena luce fuori dal "tunnel". Una gran luce piena che però non ferisce i loro occhi, così come la mancanza di sensazioni che prima avevano nel corpo fisico. Trovano spesso difficoltà a raccontarsi, alcuni propendono quasi come fossero un pulviscolo, un atomo immersi in quella splendida luminosità irreale, mai vista così "brillante", come facessero parte di una luminosità "sonora", una fusione di luce sonora di cui fanno parte, luce e gioia infinita, immersi in colori indescrivibili ed ebrezza musicale…

Riportano che non avevano più bisogno di guardarsi attorno, perché la sonora musica iridata li penetrava in ogni parte del loro essere (che determinavano come non più fisico), in un'estasi di perfetta felicità, in un non tempo ma nell'infinito. Il loro ritorno nella materia, non è mai felice. Niente per loro sarà più come prima, tantopiù se nel loro vivido "viaggio" hanno avuto l'opportunità di dialogare con persone e conoscenti che non sapevano fossero morti. Che dire, esperienze molto simili per tanti "protagonisti" di pre-morte non possono a mio avviso essere relegate alle coincidenze o al caso, dal momento che alla base di ogni avvenimento esiste sempre un motivo, per quanto oscuro, nascosto o ignorato esso sia.

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1 Anno 5 Mesi fa #53929 da Aigor
Risposta da Aigor al topic Aldilà e casi di pre-morte
Grazie, bellissimo :pint:

Mitakuye Oyasin
"La violenza è l'ultimo rifugio degli incapaci" (I. Asimov - Il crollo della galassia centrale)

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1 Anno 5 Mesi fa #53943 da Volano49
Risposta da Volano49 al topic Aldilà e casi di pre-morte
OBE-NDE-Visioni di PRE-morte, sono caratteristiche non troppo dissimili e talvolta sovrapponibili a quelle che si esplicano nei casi di "atipici viaggi" in prossimità dell'evento che definiamo come morte. Fenomeni atavici propri della storia dell'uomo. La tecnologia associata alla medicina attuale ci fa sapere molte cose, ma non abbastanza, soprattutto per chi di natura è stitico, asettico e scettico su queste tematiche. Come già detto in post precedenti, interessanti sono quei casi di pre-morte durante le quali il soggetto riferisce (a volte parla come se li vedesse) di aver visto delle persone della cui morte era inconsapevole. Casi confermati appunto, da medici e parenti dell'infermo, di apparizioni di defunti, ignorati come tali fino a quel momento.

Malgrado le osservazioni di critici ad oltranza (Polidoro, per dirne uno....), certe visioni dei moribondi si prestano, secondo il mio giudizio, ad essere inevitabilmente considerate indizi di ben altro, di un "quid" reale vicino a loro e da essi percepito effettivamente. Impressionanti, come dicevo, sono gli atteggiamenti di tanti morenti che tendono in avanti le braccia verso "qualcuno" pronunciando un nome, di una persona defunta che conoscevano quando questi era ancora in vita. Ancora più impressionante, anche se più raro, è quando una parte o tutti i presenti sembrano anch'essi scorgere un "qualcosa" più o meno distinto nei pressi del morente

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1 Anno 4 Mesi fa #54126 da Volano49
Risposta da Volano49 al topic Aldilà e casi di pre-morte
Le esperienze quando ci avviciniamo alla morte, alla Re Carlo dette Near Death Experiences… Le NDE non sono e non vogliono essere la prova cattolica di sopravvivenza alla morte fisica dell'anima (meglio dire dello Spirito). Le testimonianze sulle NDE, pullulano… per così dire, anche in ambito scientifico le ricerche erano e sono innumerevoli. C'è solo l'imbarazzo della scelta. Cito a caso i riscontri scientifici e lo studio del gruppo a cui fa parte il cardiologo olandese Pim van Lommel. Studi i suoi, che furono pubblicati anche su Lancet, autorevole rivista di scoperte scientifiche. Certo esistono scettici emuli di tal M. Polidoro e del suo gruppo TNT (pardon, del CICAPiscounamazza)che considerano questi fenomeni come fossero "scherzi" di un cervello morente.

Non considerando affatto le innumerevoli prove documentate, addirittura di persone cieche fin dalla nascita che hanno descritto le tipologie di strumenti usati dai medici per rianimarli dopo un ECG e/o EEG piatti. "Morenti" in coma che non avrebbero mai potuto spostarsi dalla sala rianimazione, ma che erano in grado di descrivere frasi, volti e vestiari di persone presenti in altre stanze. Molti spiegano questo come "prove" di un distacco (temporaneo), di un "quid" o anima che dir si voglia che, come un terminale argentato che si dilunga in astrale dal corpo fisico. Il già citato Prof. Van Lommel ha a suo tempo dichiarato che casi del genere hanno avuto come prova le dichiarazioni di medici ed infermieri di un intero ospedale.

La LUCE INTENSA visualizzata dai testimoni di pre-morte, viene identificato per i cattolici come la presenza del proprio Dio. Ma è la stessa cosa per i buddisti, per i protestanti, gli indù, i shintoisti, i pai-marire (i Maori), ecc. Almeno così sembra dalle svariate centinaia di migliaia di NDE che si verificano nel mondo. Dagli studiosi, ma anche i semplici ricercatori, la sensazione di "cadere", sono sensazioni che vengono considerati tipici: il suono e il "sibilo" intenso, collegabili al momento che vede l'anima staccarsi dal corpo, la luce vivida emanata da un amore e da una compassione incredibili, con un susseguente (dopo il "ritorno") ragionamento che il fatto di "cadere" e non di salire verso l'alto, è tipico nella casistica di chi ha tentato il suicidio. è accertato che in questi casi è forte la sensazione di "scendere" e non di "salire".

Nelle persone che non sono riuscite a suicidarsi, acquistano la consapevolezza che non ripeteranno mai più quel gesto, con conseguente motivo di apprezzare di più la vita. E' molto importante questo, perchè coloro che esperimentano una NDE dopo un mancato suicidio, considerano il loro gesto un errore. Di più: molti dei "suicidi" hanno sperimentato le cosidette pene "infernali". Da questo si ricava che il "luogo" dove finiscono chi ha intentato un suicidio, non è affatto il conclamato "paradiso", ma qualcosa di simile a ciò che noi rapportiamo all'inferno.
Questo senza fare le pulci all'indottrinamento cattolico.

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1 Anno 4 Mesi fa #54128 da Iperbole
Risposta da Iperbole al topic Aldilà e casi di pre-morte
Non è proprio così. Lo stesso concetto di luce non è riferibile a quello che conosciamo sulla Terra.
Quando non si usano più gli occhi del corpo, ma quelli della mente, la prima cosa di cui ci avvede è che non esistono sorgenti di luce. La luce è ovunque e tutta della stessa gradazione. Non è brillante come raccontato, ma colpisce perchè non produce alcuna ombra, laddove la realtà in cui ci si muove è ancora quella del corpo da dove si esce.
Se da vivi ogni oggetto si manifesta riflettendo la luce che riceve, nel mondo "specchio" (come lo chiamo io) sono gli oggetti che emanano luce, sotto forma di energia vivente se di origine biologica, o sotto forma energia vibrante se materia non biologica.
Ad esempio un armadio ci appare nella forma che conosciamo, ma con tutte le parti lisce che si mostrano come micro-particelle fluttuanti e cangianti (forse gli stessi atomi) e con le linee di forma che invece appaiono scure come se l'energia venisse meno.
In pratica vediamo le forme delle cose come in un negativo, ma le parti libere sembrano muoversi nell'infinitamente piccolo.
Volendo sintetizzare, mentre da questa parte la luce ci consente di vedere le forme e i colori delle cose, con il nostro cervello che elabora la profondità di campo e la tridimensionalità, dall'altra parte vediamo le forme che si propongono direttamente come energia vibrante, fornendoci direttamente l'informazione che ce le fa comprendere interamente.
Difficile spiegarlo meglio. Bisogna andarci per capire.

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