- Messaggi: 379
- Ringraziamenti ricevuti 65
Accedi al sito per partecipare alle discussioni.
Accedi al sito per partecipare alle discussioni.
Il LM non rientra mai nell'atmosfera, ma rimane in orbita attorno alla Luna. O intendevi dire qualcos'altro?Il LEM è stato quindi frenato dal CSM prima o ha frenato da solo al rientro nell'atmosfera ?
Accedi al sito per partecipare alle discussioni.
Accedi al sito per partecipare alle discussioni.
Il CSM azionava il proprio motore solo per uscire dall'orbita intorno alla Luna e per eventuali correzioni di rotta durante il viaggio di ritorno; non veniva usato per nessuna azione di frenaggio. Dopo la separazione dal SM il CM frenava unicamente per effetto del rientro nell'atmosfera, visto che possedeva soltanto piccoli razzi di controllo dell'assetto. In questo modo si otteneva un grosso risparmio di carburante e dunque di peso.Il CM è stato quindi frenato dal CSM prima o ha frenato da solo al rientro nell'atmosfera?
Accedi al sito per partecipare alle discussioni.
Accedi al sito per partecipare alle discussioni.
Accedi al sito per partecipare alle discussioni.
Questa delle sonde automatiche è una questione che mi ha sempre interessato, ed è anche forse il primo motivo che mi ha fatto dubitare delle missioni Apollo. Per esempio guardando questa simpatica lista it.wikipedia.org/wiki/Lista_degli_oggett...tificiali_sulla_Luna saltano subito all'occhio alcune stranezze: la prima sonda automatica che atterra senza schiantarsi sulla luna è la sovietica Luna 9, il 3 febbraio 1966 (se è per questo i sovietici hanno pure il primato della prima sonda che si sfracella sulla luna). La prima sonda americana a replicare l'atterraggio è il Surveyor 1, siamo a giugno '66. Quindi fino a tre anni prima di A11 i sovietici avevano quattro mesi di vantaggio nell'esplorazione lunare.Anche le sonde americane trasmettevano via radio le foto, dato che non facevano certo ritorno sulla Terra, anzi, erano progettate per schiantarsi sulla Luna, mandando foto sino a poco prima dello schianto.
La sottolineatura finale è mia. Dunque i russi nascosero alla loro opinione pubblica la loro completa sconfitta nella corsa alla luna, tuttavia i motori sovietici progettati negli anni '60 per l'N1 quarant'anni dopo garantivano ad un'azienda americana di vincere un appalto per un lanciatore della NASA. NASA che ricordiamo avrebbe dovuto avere un vantaggio tecnologico abissale già in origine su quegli stessi motori. La storia prosegue: il lanciatore in questione si chiama Antares , accade che in uno dei primi voli il razzo esplode quasi subito (fortunatamente è usato per missioni cargo) a causa di un problema a un motore, si decide allora di sostituire i motori derivati dal vettore russo N1 degli anni '60-'70 con qualcosa di più moderno. Cosa scelgono? Un motore sovietico degli anni '80!!!La storia di tutti i tentativi di lancio rimase infine, fino a metà degli anni ottanta, coperta dal segreto di stato e nulla venne reso pubblico. Ciò avvenne al fine di evitare di far conoscere all'opinione pubblica russa la completa sconfitta nella gara tra le due superpotenze per la conquista della Luna. Per quanto invece riguarda i vettori in fase di costruzione, questi vennero tutti demoliti ed alcune parti di essi abbandonate o usate come ricoveri di fortuna per attrezzature nei dintorni del cosmodromo di Bajkonur. Fortunatamente però i motori NK-33 non furono demoliti, così 36 di questi furono venduti dopo oltre vent'anni al prezzo di 1,1 milioni di dollari l'uno alla Aerojet che li ha ridenominati AJ-26 impiegandoli sul lanciatore Antares.
Non capisco bene il tuo dubbio: il razzo viene acceso per breve tempo in orbita lunare, per immettersi nella giusta traiettoria di rientro. Ovviamente come dici tu occorre conoscere con precisione posizione e velocità iniziale, cosa peraltro non complicata visto che si trovano in orbita (lunare). Poi se devono fare correzioni in genere il momento migliore è quello di transizione fra campo gravitazionale lunare e terrestre, infine vicini alla terra possono correggere l'angolo d'inserimento in atmosfera. Con un po' di pazienza e qualche approssimazione sono calcoli che si possono fare anche a mano, non erano certo un problema per i calcolatori degli anni '60. Pensa ad esempio alle missioni Voyager che hanno fatto il giro turistico di tutto il sistema solare esterno, lì sì che hanno avuto il loro bel da fare per calcolare le traiettorie.!Mi paiono calcoli senz'altro fattibili ma molto complessi, che richiedevano di sapere la posizione esatta dove si trovava la capsula in quel momento. Cioè se si accorgevano, vicino la Terra che la velocità era un po' troppo alta o bassa, dovevano compensare spegnendo risp. prima o dopo il razzo. E se questa velocità doveva essere nuovamente compensata?
Accedi al sito per partecipare alle discussioni.
La velocità era effettivamente di 11 km/s, il dato è giusto. All’inizio la decelerazione cresceva rapidamente fino a toccare un picco di oltre 6 g; poi diminuiva, ma veniva mantenuta a 4 g fino ad abbattere la velocità sotto i 7,8 km/s, cioè sotto la velocità orbitale, in modo da assicurarsi che il CM non tornasse nello spazio senza possibilità di rientro. A 4 g (cioè a 39,2 m/s²), senza considerare il picco iniziale, si passerebbe da 11 a 7,8 km/s in 82 secondi circa, quindi in un tempo molto esiguo. La domanda cruciale è se a quelle velocità e data la densità dell’atmosfera a quelle quote si può raggiungere quella decelerazione; purtroppo questi calcoli vanno al di là delle mie limitate capacità. Posso solo dire che a occhio mi sembra tutto realistico.Tu saresti in grado di dare una stima della velocità di arrivo del CM all'entrata in atmosfera terrestre?
Perché il tizio dell'articolo la stima in circa 11 Km/s il che mi pare notevole.
Anche perché a una certa distanza dalla Terra, la gravità iniziava a farsi sentire e tirava quindi verso il centro della Terra mentre loro dovevano entrare in atmosfera con un angolo ben preciso.
Davvero sono passati da 11 Km/s (39'600 Km/h) a poter aprire i paracaduti (poche centinaia di Km/h) solo grazie all'atmosfera?
I calcoli venivano effettuati a terra e inviati all’Apollo (a ogni rivoluzione attorno alla Luna, per poter partire nel caso di missione abortita). Chiaramente comprendevano anche il momento esatto in cui azionare il motore. La traiettoria comunque era relativamente semplice: un'ellisse di Hohmann. Il problema di conoscere esattamente la posizione e la velocità della navicella veniva risolto a terra ricorrendo all’effetto doppler e al ritardo delle trasmissioni (a causa del limite della velocità della luce), e a bordo dell’Apollo con l’uso di un sestante speciale (il cui inventore, Charles S. Draper del MIT, aveva voluto rafforzare la fiducia dei committenti candidandosi a diventare astronauta…), di un mirino e di un sistema di guida inerziale. Eventuali correzioni venivano effettuate durante il ritorno azionando di nuovo il motore principale o i razzi di assetto.Scusate l'ignoranza io so veramente poco di astrodinamica ma non riesco nemmeno a capire come fecero ad azionare il razzo del CSM per esempio all'uscita dell'orbita lunare, per arrivare nella direzione, distanza e velocità voluta rispetto la Terra. Mi paiono calcoli senz'altro fattibili ma molto complessi, che richiedevano di sapere la posizione esatta dove si trovava la capsula in quel momento. Cioè se si accorgevano, vicino la Terra che la velocità era un po' troppo alta o bassa, dovevano compensare spegnendo risp. prima o dopo il razzo. E se questa velocità doveva essere nuovamente compensata?
Accedi al sito per partecipare alle discussioni.
Accedi al sito per partecipare alle discussioni.
Accedi al sito per partecipare alle discussioni.
Accedi al sito per partecipare alle discussioni.
Accedi al sito per partecipare alle discussioni.
Accedi al sito per partecipare alle discussioni.
Accedi al sito per partecipare alle discussioni.
Accedi al sito per partecipare alle discussioni.
Accedi al sito per partecipare alle discussioni.
Accedi al sito per partecipare alle discussioni.
Accedi al sito per partecipare alle discussioni.
Accedi al sito per partecipare alle discussioni.
Accedi al sito per partecipare alle discussioni.
Accedi al sito per partecipare alle discussioni.
Accedi al sito per partecipare alle discussioni.
Accedi al sito per partecipare alle discussioni.