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 American Moon

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di Massimo Mazzucco
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L'11 settembre ha modificato troppo e tragicamente l'andamento degli eventi mondiali recenti perchè si accettino spiegazioni di regime senza porsi domande, dubitare davanti alle prove ed indagare.

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terrorismo : Attenzione, l'ISIS ci circonda!
Inviato da Redazione il 25/3/2015 21:00:00 (9090 letture)

Chiunque abbia visto un telegiornale nelle ultime 24 ore, avrà sicuramente notato il "video dell'ISIS" che riportiamo di seguito.



Tralasciamo ogni commento sulla comicità di questo video, nel quale si vedono dei ragazzini che vengono addestrati alla Jihad prendendo dei violenti calcioni nello stomaco, mentre altri imbecilli si esercitano a saltare la sbarra di un parcheggio, e veniamo al sodo: questo video, curtiosamentee, porta il logo della polizia di Stato, ed è stato regolarmente messo in onda dalle reti tv mentre davano la notizia che "è stata sgominata in Italia una cellula dell'ISIS", nell'ambito della cosiddetta operazione "Balkan Connection".

Ad uno spettatore poco attento - e quindi praticamente all'intero pubblico televisivo - sarà quindi apparso che quelle immagini si riferiscono in qualche modo all'attività della "cellula" sgominata di recente.

Niente di più falso naturalmente, ...

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terrorismo : Attentato a Tunisi
Inviato da Redazione il 18/3/2015 18:20:50 (7418 letture)

Commenti liberi sull'attentato di oggi a Tunisi.

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terrorismo : Un finale hollywoodiano – ovvero come ti fabbrico il terrorista
Inviato da Redazione il 17/3/2015 20:40:00 (6585 letture)

Un “finale hollywoodiano” era quello che ci si aspettava dal piano terroristico del ventisettenne di origine kosovara, instabile mentalmente, che avrebbe dovuto farsi saltare in aria in un affollatissimo Casinò di Tampa in Florida.



di Piero Cammerinesi

Nel corso degli otto minuti del “video da martire”, girato nel Days Inn di Tampa, il giovane, Sami Osmakac, promette, infatti, di vendicare le uccisioni di fratelli musulmani in Afghanistan, Iraq, Pakistan e in ogni altra parte del mondo.

“Occhio per occhio, dente per dente, una donna per ogni donna, un bambino per ogni bambino”.

Registrato il video, Sami aveva in programma di recarsi all’Irish bar di Tampa e poi al Casinò locale, dove avrebbe preso degli ostaggi prima di farsi esplodere all’arrivo della polizia.

Per questo piano, peraltro non portato mai a termine, oltre che per possesso di armi di distruzione di massa – un’auto-bomba, sei granate, un giubbotto esplosivo e varie armi tra cui un AK-47 - il giovane è stato condannato, il 26 Novembre scorso, a 40 anni di carcere dalla corte di Tampa(1).

Fin qui nulla di strano.

Solo che oggi emerge – da un clamoroso scoop di The Intercept, il nuovo giornale di Glenn Greenwald, meglio noto come colui che realizzò le prime interviste ed il ‘lancio’ di Edward Snowden - che il giovane squilibrato kosovaro era stato irretito, condizionato, finanziato e armato niente meno che da una rete di agenti FBI sotto copertura. [...]

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terrorismo : Iraq - Distruzione del patrimonio artistico
Inviato da Redazione il 27/2/2015 9:50:00 (6835 letture)

Ieri i telegiornali ci hanno mostrato la cinica distruzione da parte dell'ISIS di opere d'arte millenarie a Ninive, in Iraq. Ma non è soltanto l'ISIS a comportarsi come un'orda di barbari di fronte ai patrimoni artistici delle altre nazioni. Gli americani hanno fatto ben di peggio, durante l'invasione in Iraq del 2003.



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terrorismo : Lo Stato Islamico
Inviato da Redazione il 18/2/2015 12:25:41 (8497 letture)

Questo documentario presenta uno sguardo dall'interno dello Stato Islamico.

Al di là di chi siano i finanziatori, ovvero i "manovratori" esterni dell'Isis, lo stato islamico è ormai una realtà costituita, con la quale è necessario fare i conti. Particolarmente interessanti sono le "ronde" dell'Hisbah, le squadre speciali che si occupano di far rispettare la Sharia fra le strade di Raqqa. Nel vedere che controllano come vengono applicati - ad esempio - i prezzi della carne, viene quasi da chiedersi se siano davvero più incivili le ronde dell'Hisbah oppure le squadre di mafiosi che si presentano regolarmente a riscuotere il pizzo dai commercianti nostrani. Ma dal video emerge soprattutto una cosa: la potenza devastante di cui dispone una religione - una qualunque religione - quando sia impostata sul fanatismo e sull'ignoranza dei propri fedeli.



(Attivare i sottotitoli in italiano nel comando "settings").

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terrorismo : Chi è Rita Katz?
Inviato da Redazione il 16/2/2015 19:50:00 (13640 letture)

L'ANSA ha pubblicato un articolo nel quale ci viene spiegato chi sia Rita Katz, la fondatrice dell'organizzazione SITE meritevole di "trovare" in rete tutti i video jihadisti più importanti, dai più classici video di bin Laden fino ai più recenti video firmati dall'ISIS. Di seguito pubblichiamo un nostro articolo del 2010 sullo stesso personaggio. (La frase finale dell'articolo vale naturalmente anche per l'ISIS).

Chi ci protegge dal terrorismo

Secondo la gloriosa Wikipedia, il SITE Intelligence Group è una organizzazione che si occupa di monitorare le attività del terrorismo islamico nel mondo. Inizialmente nato come SITE Institute (Search for International Terrorist Entities), era una organizzazione “non a fini di lucro” che si è disciolta, ricomponendosi nel SITE Intel Group, che svolge la stessa attività, ma “a fini di lucro”. [1]

Fondatrice e direttrice del SITE è Rita Katz, una ebrea nata in Iraq che vive negli Stati Uniti. Dopo che suo padre fu pubblicamente giustiziato in Iraq, sotto l'accusa di essere una spia israeliana, la madre fuggì con i figli in Israele. Rita – che parla l’arabo come l’ebraico - entrò nell’esercito (IDF), si laureò in Studi Mediorientali a Tel Aviv, e poi si trasferì in America.

Qui riuscì ad infiltrare “diversi gruppi terroristici negli Stati Uniti, sulle cui attività raccolse preziose informazioni”. Nel 2004 ha ricevuto dall’FBI di Mueller ...

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terrorismo : La nascita del moderno terrorismo "false-flag"
Inviato da Redazione il 18/1/2015 22:00:00 (13910 letture)

Fra il 1937 e il 1948 il gruppo armato sionista Irgun Zvai Leimi - che fu definito dal New York Times una "organizzazione terroristica" - portò a termine una sessantina di attentati in Palestina. Questi attentati erano rivolti sia contro gli arabi che abitavano in quella regione, sia contro gli inglesi che la controllavano politicamente e militarmente. La strategia dell'Irgun era infatti a doppio binario: da una parte terrorizzare gli arabi per indurli ad abbandonare le loro terre, dall'altra obbligare gli inglesi a lasciare il paese, facilitando così la creazione dello stato di Israele.

Per quanto perpetrati in maniera sistematica, quelli dell'Irgun erano quasi sempre attentati minori, che causavano una dozzina di morti al massimo. Ma nel 1946 questa organizzazione terroristica mise a segno uno dei più famosi attentati della storia moderna, la bomba all'Hotel King David di Gersualemme, che causò 96 morti ed oltre una cinquantina di feriti.

La peculiarità di questa azione terroristica non fu solo la dimensione eccezionale dell'attentato, ma anche il fatto che gli attentatori - tutti ebrei dell'Irgun - lo misero in atto travestendosi da arabi. [...]

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terrorismo : Lettera di Andrea Avveduto
Inviato da Redazione il 6/10/2014 11:20:00 (8809 letture)

Ho ricevuto questa lettera da Andrea Avveduto, il giornalista che ha partecipato con me al servizio del Tgcom sul caso Foley. La pubblico con il suo consenso, seguita dalla mia risposta.

Gentile Massimo Mazzucco,

sono Andrea Avveduto, ho partecipato con lei al dibattito su Tgcom24 circa il caso Foley, un mese fa. Ho seguito con interesse il dibattito sul forum che si è sviluppato dopo il nostro intervento. Non desidero entrare nel merito delle obiezioni che alcuni utenti hanno fatto circa il mio intervento. Ho espresso solo alcune opinioni, condivisibili o meno, e rimango aperto al dibattito. Anzi, alcune posizioni manifestate mi hanno interrogato molto rispetto alle mie convizioni. E di questo sono grato. Vorrei solo precisare una cosa, rispettto a un commento fatto dall'account della redazione: "Certo. Una volta capito il personaggio, era chiaro che bisognava stare alla larga dalle trappole". Non ho mai avuto intenzione di tendere una trappola: non è mai stato il mio stile, nè mia intenzione. Se il mio intervento ha suscitato questa impressione, mi dispiace. E non si preoccupi: nei miei tre anni di vita in Medio Oriente ho maturato una grande criticità rispetto al modus operandi americano. Nei miei articoli se ne trova ampia traccia. Colgo l'occasione per ringraziarla del suo lavoro e - nell'auspicio che questo dibattito possa continuare per arricchire le posizioni di entrambi - la saluto cordialmente.

Andrea Avveduto

***

Gentile Sig. Avveduto,

innanzittto vorrei scusarmi con lei per il modo poco elegante con cui mi sono riferito alla sua persona. Sappia però che il mio commento non conteneva nulla di polemico nei suoi confronti. Quando ho detto "una volta capito il personaggio" mi riferivo alla sua posizione rispetto al terrorismo islamico - che lei apparentemente considera genuino - e quindi, dicendo che "bisognava stare alla larga dalle trappole", intendevo dire che non sarebbe stato saggio per me, in quella situazione, aprire un confronto con lei sul merito (i tempi televisivi non lo permettono). Non ho mai voluto intendere che fosse lei, intenzionalmente, a tendere trappole a chicchessia.

Ciò detto, vorrei entrare nel merito della questione: quello che non ci è possibile discutere in TV, a causa dei tempi ristretti, è possibile farlo qui, con calma e con raziocinio. [...]

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terrorismo : Il caso Foley a TGCOM24
Inviato da Redazione il 28/8/2014 21:42:21 (9965 letture)

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terrorismo : Tutti alla caccia di "John il Jihadista"
Inviato da Redazione il 24/8/2014 23:30:00 (10583 letture)

AVVISO: Giovedì 28 alle ore 16 partecipo ad un dibattito sul caso Foley su TGCOM24. (M.M.)

Una volta c'era Jack lo Squartatore, oggi c'è "John il Jihadista". I tempi cambiano, ma la psicologia di massa rimane sempre la stessa.

"Svolta nel caso Foley - ha titolato l'ANSA - identificato jihadista John."

"Svolta nella caccia al boia - gli fa eco La Stampa - un rapper londinese principale sospettato."

Sempre dall'ANSA leggiamo: "Il Regno Unito si prepara a moltiplicare i ricorsi alla cosiddetta 'prerogativa reale' che permette al governo di ritirare il passaporto a chi intende uscire dal Paese per partecipare ad attività terroristiche". Theresa May, ministro degli interni britannico, ha detto: "Dobbiamo fermarli. Dobbiamo impedire che continuino a partire da qui per combattere in Siria e Iraq''.

Ve la vedete la scena all'aeroporto:

- Lei dove va, scusi?

- Vado in Siria, perchè? [...]

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terrorismo : 12 dicembre 1969: che cosa c'entrano le banche?
Inviato da Redazione il 12/12/2013 11:00:00 (12195 letture)

Come la storia degli ultimi decenni ci ha insegnato, i "grandi attentati" portano con sé quasi sempre dei livelli multipli di lettura, oltre a quello, primario, della destabilizzazione.

Questo meccanismo poteva non essere del tutto chiaro nel lontano dicembre 1969, quando esplose a Milano la bomba di Piazza Fontana. Riascoltando però le rievocazioni storiche di quel giorno, qualcosa di curioso salta all'occhio: quel giorno non fu una, ma furono ben tre le banche prese di mira dagli attentati.

Non solo ci fu un'esplosione alla Banca dell'Agricoltura di Milano (quella che causò 13 morti e dozzine di feriti), ma ve ne fu anche una alla Banca Nazionale del Lavoro di Roma (che fortunatamente causò solo feriti, ma nessun morto). La polizia inoltre trovò otto kilogrammi di esplosivo piazzati in una terza banca di Milano, la banca Commerciale, che furono disinnescati dagli artificieri prima che esplodessero.

Una banca può essere una scelta a caso, due possono essere una coincidenza, ...

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terrorismo : E' in arrivo l'esplosivo invisibile
Inviato da Redazione il 7/8/2013 4:10:00 (9898 letture)

Con la pausa estiva arrivano anche le solite minacce di Al-Queda.

Non venga in mente nessuno di rilassarsi davvero: le vacanze servono a dimenticare il lavoro e i nostri problemi quotidiani, ma la paura del terrorismo deve restare con noi per sempre, 12 mesi all'anno.

È dal 2003 ormai che siamo abituati a questo rituale. Una volta c'era lui, il grande Osama Bin Laden, ad impedirci di riposare sereni sotto l'ombrellone. E ora che lui è passato a miglior vita, c'è comunque il suo ex-numero due, Ayman al Zawahiri, che trama nell'ombra per farci saltare tutti per aria.

Nascosto da qualche parte nel Pakistan, al Zawahiri controlla la famigerata AQAP, il pericoloso "tentacolo" di Al-Queda con sede nello Yemen, capitanato da Nasser al-Wuhayshi. Americani, inglesi e francesi hanno appena chiuso le loro ambasciate a Sanaa, la capitale, mentre gli americani e gli inglesi hanno anche ordinato a tutto il loro personale di lasciare la nazione.

"Secondo la ricostruzione del New York Times - scrive La Stampa - a scatenare l’allarme negli Usa la telefonata in cui Zawahiri avrebbe ordinato a Wuhayshi di compiere un attentato entro il 4 agosto, mentre per il network televisivo “Cnn” si sarebbe limitato a prescrivergli di «fare qualcosa»."

Ma scusate: a parte che oggi è il 7, e non è successo niente, ma come fanno gli americani a conoscere il numero di telefono dei terroristi? Pur presumendo - si spera - che si tratti di un cellulare e non di una linea fissa, ...

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terrorismo : I fratelli Tsarnaev volevano scatenare la terza guerra mondiale
Inviato da Redazione il 26/4/2013 1:40:00 (10095 letture)

Quando si lascia germogliare una bugia, invece di troncarla subito alla radice, i risultati possono essere stupefacenti.

Quelli che fino a cinque giorni fa erano due ragazzi qualunque, dei quali "non si riuscivano a comprendere le motivazioni per il terribile gesto compiuto alla maratona di Boston", sono già diventati due professionisti del terrorismo internazionale, dei "serial-terrorists" gelidi e determinati, con una agenda piena zeppa di attentati da compiere.

E' di oggi la notizia che "i due fratelli intendessero recarsi a New York, per far detonare a Times Square gli esplosivi che gli erano rimasti." Il capo dela polizia Kelly ha spiegato che i due "avevano sequestrato un' auto con il suo guidatore, obbligandolo a dirigersi verso New York. Ma il loro piano è saltato quando si sono accorti che la macchina aveva poca benzina, ed hanno ordinato al guidatore di fermarsi a una stazione di servizio. E' stato qui - ha concluso Kelly - che il guidatore è riscito a scappare, avvisando la polizia."

Quindi, riassumendo: i due feroci fratelli, che hanno appena compiuto il massacro di Boston, riescono a rientare a casa senza venire fermati da nessuno. Ma a quel punto, invece di mettersi tranquilli sul divano a guardare la TV come tutti gli altri, si accorgono che gli sono avanzate due pentole a pressione ...

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terrorismo : L'FBI conosceva già gli "attentatori" di Boston
Inviato da Redazione il 22/4/2013 5:20:00 (14179 letture)

Mentre al mondo intero è stato chiesto di "dare la caccia e segnalare la presenza dei due sospettati ovunque si trovassero", l'FBI sapeva benissimo chi fossero e dove abitassero, da almeno 5 anni. Lo ha rivelato la madre, che vive nella repubblica russa del Dagestan, in questa intervista telefonica alla BBC (Qui l'intervista completa):



Ci sono diversi modi per coltivare un patsy e poi manovrarlo fino a fargli compiere le azioni che servono a te, e che a lui finiranno per costare la vita (oppure l'ergastolo) . Il patsy infatti è il classico capro espiatorio al quale verrà data la colpa per un crimine che non avrà commesso, in modo da coprire e proteggere i veri responsabili di quel crimine.

Il più famoso patsy della storia è senza dubbio Lee Harvey Oswald. Agente CIA sotto copertura, venne coinvolto nell'omicidio Kennedy con una falsa motivazione, in modo che venisse a trovarsi nel Book Depository di Dealey Plaza il mattino del 22 novembre 1963. Quando poi andò all'appuntamento previsto, un'ora dopo, in un cinema vicino a casa sua, ...

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terrorismo : Bombe a Boston
Inviato da Redazione il 16/4/2013 0:20:00 (22852 letture)

La mente degli americani è nuovamente paralizzata. È bastato un botto, relativamente innocuo, per risvegliare nella popolazione quella sensazione di totale disorientamento che avevano provato dopo l'11 settembre, e che evidentemente aveva continuato a dormire nel loro subconscio per tutti questi anni.

Chi? Come? Dove? Perché?

Le domande si rincorrono da un canale televisivo all'altro, e rimbalzano fra la gente che si aggira stordita per le strade di Boston, incapace di dare una lettura razionale a quanto è successo.

Anche i giornalisti televisivi sembrano a disagio, perché non hanno nessun appiglio particolare su cui ricamare, mentre alle loro spalle ripassa all'infinito la sequenza dell'esplosione.

"Domestic, or international?" è l'unica cosa che continuano a chiedersi, guardandosi esterrefatti l'un l'altro. È roba nostra, oppure viene da fuori? Ma oltre a questo punto non riescono ad andare, perché questa volta i dati a disposizione sono davvero pochi, e per giunta confusi: da una parte hai almeno tre bombe diverse piazzate lungo il percorso, il che implica qualcosa di più del bombarolo solitario, ...

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