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kamiokande ha scritto: Il video è stato caricato su vimeo perché youtube me lo ha cancellato avvisandomi che ho violato le regole della community, con annesso avviso formale (al terzo verro espulso). Nella speranza che questo avviso sia solo dovuto alla mia scarsa presenza su YT, ho deciso di usare vimeo.
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Bella domanda! Non te lo dicono, ti rimandano a generiche norme della community. Il 99.9% delle norme riguarda il contenuto (contenuti inappropriati come incitazione all'odio, nudità et similia), ma l'unica cosa che potrebbe adattarsi al mio caso è la mancata attività su youtube. A Google fa molto piacere quando sei un partecipante attivo della community, commentando e condividendo video (voglio sperare che sia questo il motivo che spinge molta gente a sentirsi in dovere di fare commenti insulsi, anche se ho paura che le norme centrino poco) cosa che io non faccio, quindi è possibile che sia questo il motivo (voglio sperare anche questo). Ho fatto ricorso, ma temo che non serva a nulla.E quali regole avresti violato?
Nel documentario il problema non viene nemmeno citato, per questo non nel thread non ci sono "spoiler alert".Premettendo che il film di Mazzucco devo ancora vederlo
Non mi risulta, anche perché la Hasselblad veniva montata ad un supporto fissato direttamente sulla Remote Control Unite cioè io sapevo che la fotocamera fosse collegata in qualche modo al sistema della Tuta che gestiva le temperature dell'astronauta
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Sì, conoscendo le coordinate e la frequenza della trasmissione, e avendo un'antenna adatta. L'osservatorio inglese di Jodrell Bank si era ritagliato un ruolo importante in questo senso, riuscendo a intercettare quasi tutte le trasmissioni delle prime sonde lunari sovietiche (il più delle volte con la collaborazione degli stessi Russi). Nel caso più famoso, nel 1966 l'osservatorio riuscì a pubblicare per primo le immagini della superficie lunare prese da Luna 9, la prima sonda a compiere un atterraggio morbido sulla Luna, precedendo gli stessi sovietici (che non ne furono per nulla contenti).nygandy ha scritto: Una domanda: c'è mai stato modo di intercettare trasmissioni provenienti dalla luna o dalle orbite cislunari?
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Ma l'incidenza del sole sulla superficie lunare (ca. 20°) NON E' quella del sole sulla macchina fotografica. ll corpo macchina dell'Hasselblad è praticamente un cubo, per cui quando la macchina è esposta al sole c'è sempre almeno un lato del cubo che riceve i raggi con una incidenza di almeno 45°, giusto? (Considerando il sole di lato rispetto alla macchina, ovviamente). E questo lato esposto è in diretto contatto con i meccanismi interni (oltre che alla pellicola). Quindi, quello di 59° C non dovrebbe essere il DATO MINIMO da cui partire?Anche con un'incidenza del sole di 20° la temperatura non desiderabile, ma tollerabile, di 37°C può essere raggiunta, prima di 5400 secondi, dalle superficie della fotocamera in diretto contatto con la pellicola. Un'incidenza di 45° porta a temperature fino a 59°C, ben al di sopra della temperatura limite di 49°C.
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Considerando che la simulazione è conservativa, e che le missioni sono durate dalle 4 ore e 30 minuti alle 7 ore e 40 minuti, con angoli di incidenza solare superiori a 20° ed in un ambiente estremamente polveroso, le foto scattate durante le missioni Apollo dalla 14 alla 17 dovrebbero mostrare degrado dovuto dalle temperature raggiunte dalle superfici in diretto contatto con la pellicola. Tuttavia questo degrado non sembra visibile in alcuna foto ritornata sulla Terra.
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Differiscono essenzialmente nell'assenza di atmosfera. L'assenza di atmosfera cambia completamente il modo di trasferire calore alla macchina fotografica. Non si può in nessun modo paragonare l'alta montagna con la Luna, infatti sull'Himalaya una macchina fotografica lasciata all'aria aperta non può raggiungere i 50/60°C.In cosa differirebbe la temperatura raggiunta dello chassis della camera (sulla Luna) rispetto ad un ambiente come quello di alta montagna?
Esiste un fenomeno fisico che si chiama conduzione del calore. Se metti una pentola metallica sul fuoco, tutta la pentola si scalda nonostante solo il fondo sia in contatto con la fiamma. Allo stesso modo lo chassis metallico della Hasselblad conduce calore anche in assenza di aria.Aggiungo inoltre che sulla Luna la pellicola non era "collegata" allo chassis dall'aria.
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Non c'è bisogno di calcolare la differenza. 1/3 di pressione atmosferica sono 0.3 atmosfere, sulla Luna abbiamoPappagallo ha scritto: In cima all'Everest la pressione atmosferica è circa 1/3 rispetto che al suolo, sarebbe interessante calcolare che differenza ci sarebbe rispetto all'ambiente lunare.
La pellicola non fluttua nella macchina, ma viene tenuta in tensione, oltre che dai rulli, anche da una superficie metallica che la preme, inoltre, contro il réseau plate.E' ovvio che la temperatura tenda ad uniformarsi su tutto lo chassis della Hasselblad, io però parlavo della trasmissione di calore tra lo chassis e la pellicola (a noi interessa la temperatura raggiunta dalla pellicola che, soprattutto nel vuoto, potrebbe non essere quella dello chassis).
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Secondo il documento NASA "DEVELOPMENT OF SKYLAB ENVIRONMENTAL PROTECTION FOR PHOTOGRAPHIC FILM" , durante le missioni spaziali la temperatura di conservazione dei rullini deve rimanere tra i 18°C ai 27°C, con la necessità di mantenerla intorno ai 18°C con attraverso un sistema di raffreddamento. Una temperatura di 37°C può essere tollerata ma solo per un limitato periodo di tempo (non specificato), mentre una temperatura di 49°C è inaccettabile.
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