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Decalagon ha scritto: perché OGGI dopo 50 anni affermano di non poter mandare persone attraverso le FVA e di non poter superare l'orbita terrestre?
Il gas si espande fino a raggiungere una velocità supersonica, lanciando il materiale anche a kilometri di distanza. Nessuna ammucchiata, viene sparso tutto intorno.Marauder ha scritto: 1- i 15 cm di materiale polveroso in superficie deve essere stato spostato da dov'era fino al limite della raggiera, e lì ammucchiata, lasciando appunto un cratere.
Devo ammettere l'errore, non si tratta di solchi ma di strisce in rilievo, formati da regolite che non è stata spazzata via perchè è rimasta sul lato sottovento di sassolini. Si vedono nella foto AS11-40-5921 .Marauder ha scritto: 2- se era in grado di causare solchi a raggiera, ossia segni nella parte più compatta sotto i 15 cm mi chiedo come mai alla risposta #6 si sostenga l'esatto contrario
La maggiore pressione verticale è al centro, è vero, ma poi il gas si espande orizzontalmente acquistando velocità e soffiando via la regolite tutto intorno.Marauder ha scritto: Così risulta che la depressione centrale dovrebbe essere ancora più visibile vista la spinta quasi del tutto verticale del centro del motore, punto che dovrebbe corrispondere alle zone indicate come di "aspetto bruciato".
No, la domanda chiede solo dov'è il buco.Marauder ha scritto: La domanda chiede dove sono finiti i 15 cm di regolite polverosa che devono essere stati spostati dal motore al di là del fatto che la parte più compatta sia composta da materiale polveroso maggiormente compresso (quello dei solchi delle risposte precedenti) che da roccia.
La risposta di fatto non risponde alla domanda.
Roberto70 ha scritto:
Ilriga, non perdi occasione per fare figure di merda e poi dici agli altri di informarsi
non lo hanno mai affermato, in caso contrario non farai fatica a farci vedere un comunicato o una fonte.
Fammi la domanda, vediamo chi è che fa la figura di merda.Roberto70 ha scritto: D.Bunker te la senti di fare la stessa figura di ilriga?
"Il sistema di guida di Orion è stato progettato per resistere alle radiazioni, ma essendo anch’esso nuovo, doveva essere testato, ovviamente senza persone a bordo. Sebbene esistessero già sistemi "radiation-hardened" collaudati, risultavano obsoleti e con prestazioni troppo basse. Così i progettisti hanno preso i processori usati nei Boeing 787, più recenti e performanti, e li hanno modificati rendendoli resistenti alle radiazioni"
Vero, stando a misurazioni recenti, nei mari lo spessore va da 2 a 4 metri circa, in altre zone (come le highlands) può arrivare fino a 8m. Quindi possiamo affermare senza timore di smentita che Attivissimo dice sciocchezze, visto che la storia del suolo lunare roccioso l'ha tirata in ballo lui per spiegare l'assenza del cratere.Perché la Luna è ricoperta da uno strato di regolite molto profondo: dai dati sismici sappiamo che bisognerebbe scavare da 3,7 a 12 metri prima di incontrare lo strato roccioso[1].
Non mi risulta. Surveyor III, atterrata nello stesso luogo di Apollo 12, ha mostrato che il terreno sottostante lo strato superficiale è più scuro (questa cosa viene anche riportata in American Moon).La regolite sottostante ha un colore molto simile a quella superficiale, difficile da distinguere, contrariamente a una roccia ripulita da uno spazzafoglie.
Questa affermazione è altamente discutibile e soggetta a interpretazioni personali di quello che ciascuno vede o non vede nelle foto (io, per esempio, non ci vedo quasi nulla di quello che viene indicato).In molti casi il getto ha comunque lasciato tracce evidenti di erosione sotto il LEM, come solchi a raggiera, fratture e un aspetto bruciato, tutti visibili ad esempio nella seguente foto.
Non mi risulta, potreste riportare una fonte per questa affermazione?Alcuni sassolini si trovano vicino al centro del motore, dove i gas di scarico hanno una scarsa velocità orizzontale e riescono a spostare solo la polvere più fine.
Leggendo le fonti da voi riportate si direbbe il contrario. In merito all'Apollo 11 leggendo le prime righe del paper portato come fonte ("Comparison of Actual versus Predicted Lunar Surface Erosion Caused by Apollo 11 Descent Engine") leggiamoRimuovendo la regolite in superficie, ogni LEM ha creato una depressione sotto di sé. La profondità di tale depressione è stata stimata per mezzo di modelli matematici empirici[2][3], basati su esperimenti in camera a vuoto e sui test effettuati dalle sonde Surveyor sulla Luna, e risulta essere di pochi centimetri, meno delle naturali ondulazioni del suolo lunare e quindi praticamente invisibile. Il motore, infatti, non aveva né la potenza né il tempo necessari per scavare più profondamente di così.
Roberto70 ha scritto: dal minuto 1:09
Una zona di radiazioni pericolose
Radiazioni come queste possono danneggiare il sistema di guida
i computer di bordo e altri strumenti elettronici di Orion
Ovviamente, dobbiamo attraversare questa zona PERICOLOSA due volte
una all'andata e una al ritorno
Ma Orion ha delle protezioni, una schermatura sara' collaudata mentre
la navicella attraversa le onde radioattive
I sensori di bordo registreranno i livelli di radiazione,che gli
scienziati poi STUDIERANNO.
Dobbiamo superare queste sfide prima di mandare delle persone
in questa zona dello spazio.
Vuoi fare ammuina pure tu con le risposte che hai dato nel tuo sito?
"Il sistema di guida di Orion è stato progettato per resistere alle radiazioni, ma essendo anch’esso nuovo, doveva essere testato, ovviamente senza persone a bordo. Sebbene esistessero già sistemi "radiation-hardened" collaudati, risultavano obsoleti e con prestazioni troppo basse. Così i progettisti hanno preso i processori usati nei Boeing 787, più recenti e performanti, e li hanno modificati rendendoli resistenti alle radiazioni"
Il vostro problema è che la NASA parla (e pubblica) troppo
Un buco è tale se ha un intorno.No, la domanda chiede solo dov'è il buco
Fonte di questa affermazione?Decalagon ha scritto: adesso torna essere molto difficile andare "in quella zona pericolosa dello spazio"?
Ti sei perso il mio "fate il cavolo che vi pare" di qualche post fa.kamiokande ha scritto: Sono arrivato tardi per fare qualche commento alle risposte sulle fasce di Van Allen.
Finora ci sono prove testuali solo di Ilriga e del nuovo arrivato ginopeloso, che da outsider si é piazzato sul podio in meno di 10 commenti, loro non fanno finta.Roberto70 ha scritto: Mi sa che gli unici che non capiscono l'italiano (anzi fate finta) siete voi.
Il gas si espande fino a raggiungere una velocità supersonica, lanciando il materiale anche a kilometri di distanza.
Fonte di questa affermazione?
Non ne ho visti. Se ci sono, o sono grossi, o stanno più lontani delle zampe. Con la distanza i gas aumentano di velocità ma diminuiscono di densità, per cui a una certa distanza sono così rarefatti che non riescono a sollevare neanche la polvere. L'erosione prima aumenta e poi diminuisce con la distanza dal centro.Marauder ha scritto: Quindi sui sassolini lasciati, esterni alla zona bruciata e non parzialmente "interrati"?
Non sono un geologo, rischio di dire castronerie, ti ho solo riportato quello che trovo nella letteratura scientifica.Marauder ha scritto: Mi sfugge la parte sulla formazione dei rilievi, puoi spiegarla?
La dinamica di allunaggio di Apollo 15 è particolare, perchè ha sorvolato un cratere per poi finire a cavallo del bordo del cratere stesso. I 15 cm si riferiscono solo alle due zampe finite all'esterno del cratere, sulla parte non sorvolata e quindi non spazzata. In ogni caso, chi ti dice che originariamente lo strato soffice non fosse più profondo?Marauder ha scritto: Se la potenza è tale da scagliare materiale fino a km di distanza, come è possibile che contemporaneamente dalle zampe del LEM ci fossero 15cm di polvere?
Ti fornisco una fonte omnicomprensiva nella quale puoi trovare un po' tutto quello di cui stiamo discutendo.Marauder ha scritto: puoi fornire una fonte per questo?
Beh nella missione Apollo 12 è stata scoperta regolite più chiara sotto regolite più scura, quindi la regola non vale sempre e comunque. In ogni caso fai attenzione, si parla di colore molto simile (sempre grigia è) e non di albedo, e che è difficile da distinguere perchè il passaggio da chiaro a scuro non è netto, come invece lo è per una roccia che affiora dal terreno, o per il ghiaccio che affiora dalla regolite marziana. Bisogna aguzzare la vista per notare gli "scalini" che via via rivelano gli strati sottostanti (leggi dopo per sapere di cosa sto parlando).kamiokande ha scritto:
Non mi risulta. Surveyor III, atterrata nello stesso luogo di Apollo 12, ha mostrato che il terreno sottostante lo strato superficiale è più scuro (questa cosa viene anche riportata in American Moon).La regolite sottostante ha un colore molto simile a quella superficiale, difficile da distinguere, contrariamente a una roccia ripulita da uno spazzafoglie.
Mi sono reso conto che per molti è difficile vedere queste caratteristiche senza un'indicazione precisa. Proviamo con questa figura tratta dallo studio di Metzger che ho suggerito a Marauder poc'anzi: doi.org/10.1029/2010JE003745kamiokande ha scritto:
Questa affermazione è altamente discutibile e soggetta a interpretazioni personali di quello che ciascuno vede o non vede nelle foto (io, per esempio, non ci vedo quasi nulla di quello che viene indicato).In molti casi il getto ha comunque lasciato tracce evidenti di erosione sotto il LEM, come solchi a raggiera, fratture e un aspetto bruciato, tutti visibili ad esempio nella seguente foto.
Dovrebbe essere nella stessa fonte di prima.kamiokande ha scritto:
Non mi risulta, potreste riportare una fonte per questa affermazione?Alcuni sassolini si trovano vicino al centro del motore, dove i gas di scarico hanno una scarsa velocità orizzontale e riescono a spostare solo la polvere più fine.
Satirus ha scritto: K29 ... il tempo era fisso a 1/250, niente stelle.
Marauder ha scritto: Quindi sui sassolini lasciati, esterni alla zona bruciata e non parzialmente "interrati"?
Non ne ho visti. Se ci sono, o sono grossi, o stanno più lontani delle zampe.
Qui invece li hai visti se stanno tra la fonte dei gas e i rilievi di regolite, causandoli.
Devo ammettere l'errore, non si tratta di solchi ma di strisce in rilievo, formati da regolite che non è stata spazzata via perchè è rimasta sul lato sottovento di sassolini. Si vedono nella foto AS11-40-5921